Originariamente Scritto da Sean
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Coppa Italia, il Milan batte il Torino e va alla semifinale contro la Juve: decisivo ancora una volta il contributo di Ibrahimovic che spinge la squadra alla rimonta del Torino, mentre Calhanoglu segna la doppietta decisiva. Insomma oggi è proprio un altro Milan, non si arrende mai, fa gol e soprattutto continua a vincere
La riprova che la teoria dell’ effetto Ibrahimovic esista e sostenga la squadra – magari anche solo da un punto di vista cabalistico e statistico – è confermata dal passaggio del Milan alla semifinale di Coppa Italia. Prossimo avversario la Juventus: Ibrahimovic dunque contro Ronaldo in cartellone.
Pioli ha tentato una formazione che prescindesse da Ibrahimovic, è tornato al solito Piatek, per poi rimettere dentro lo svedese, prendere un altro gol dal Torino, ma poi veder decollare la squadra, riprendere la partita per i capelli proprio sul finale e far esplodere Calhanoglu e Ibrahimovic stesso. Tagliando così il traguardo in maniera entusiastica nell’esplosione di gioia di San Siro.
Il Milan del nuovo corso – post sbarco di Ibrahimovic, diciamo – è alla quinta vittoria consecutiva, 3 in campionato e 2 in Coppa Italia. Abbastanza all’improvviso Pioli – i cui meriti vengono purtroppo oscurati dall’ombra di Ibra stesso – si ritrova con una squadra non certo perfetta ma che comunque fa gol. I suoi attaccanti (Ibrahimovic, Leao, Rebic, Calhanoglu…) all’improvviso scoprono una vena prolifica e il gioco offensivo accende San Siro (quello difensivo meno…). Resta da capire se il nuovo equilibrio del Milan sia stabile, se la vena mineraria di gol e di passione sia ricca, o se sia destinata a spegnersi in una fiammata.
https://bocca.blogautore.repubblica....lhanoglu-segn/
La riprova che la teoria dell’ effetto Ibrahimovic esista e sostenga la squadra – magari anche solo da un punto di vista cabalistico e statistico – è confermata dal passaggio del Milan alla semifinale di Coppa Italia. Prossimo avversario la Juventus: Ibrahimovic dunque contro Ronaldo in cartellone.
Pioli ha tentato una formazione che prescindesse da Ibrahimovic, è tornato al solito Piatek, per poi rimettere dentro lo svedese, prendere un altro gol dal Torino, ma poi veder decollare la squadra, riprendere la partita per i capelli proprio sul finale e far esplodere Calhanoglu e Ibrahimovic stesso. Tagliando così il traguardo in maniera entusiastica nell’esplosione di gioia di San Siro.
Il Milan del nuovo corso – post sbarco di Ibrahimovic, diciamo – è alla quinta vittoria consecutiva, 3 in campionato e 2 in Coppa Italia. Abbastanza all’improvviso Pioli – i cui meriti vengono purtroppo oscurati dall’ombra di Ibra stesso – si ritrova con una squadra non certo perfetta ma che comunque fa gol. I suoi attaccanti (Ibrahimovic, Leao, Rebic, Calhanoglu…) all’improvviso scoprono una vena prolifica e il gioco offensivo accende San Siro (quello difensivo meno…). Resta da capire se il nuovo equilibrio del Milan sia stabile, se la vena mineraria di gol e di passione sia ricca, o se sia destinata a spegnersi in una fiammata.
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Jurgen Klopp: «Al replay di Coppa con l’Under 23 e senza di me. Onoriamo la pausa». La risposta: «Sei ridicolo»
L’allenatore dei Reds contesta la data scelta dalla Federcalcio inglese per la ripetizione del quarto turno di FA Cup. «Quelli sono i giorni di pausa». Ma non mancano le polemiche e le accuse.
Ci risiamo, in Premier League si ripresenta il problema dei calendari ingolfati. Il Liverpool si infuria, la Football Association non fa una piega, ma sembra di essere tornati indietro di un mese e mezzo, quando prima di Natale i Reds erano stati costretti a giocare due volte in 24 ore, in due manifestazioni diverse e addirittura in due continenti diversi.
Ma andiamo con ordine. Il 17 dicembre la squadra di Jurgen Klopp era stata impegnata nella Carabao Cup (la Coppa di Lega), mentre il giorno dopo, il 18 dicembre, nella semifinale del Mondiale per club in Qatar. Da qui la scelta della società inglese: nella Coppa di Lega aveva giocato la seconda formazione dei Reds, mentre in Asia era scesa in campo quella titolare. Ora il problema si ripone a causa del pareggio (2-2) contro lo Shrewsbury Town — società che milita in Football League One, la terza divisione del calcio d’Oltremanica — nel quarto turno della FA Cup. Per regolamento, la gara si dovrà ripetere e stavolta si disputerà ad Anfield Road martedì 4 febbraio (salvo cambi per esigenze televisive, ma comunque in quella settimana). Ma ecco il problema: quelli sono i giorni della pausa invernale del Liverpool, che giocherà l’ultimo match il primo febbraio contro il Southampton e riprenderà il 15 contro il Norwich.
Klopp ha già fatto sapere che lui e la squadra titolare non saranno disponibili per il replay della FA Cup proprio perché sarà disputata nei giorni di riposo. La replica della Federazione inglese non si è fatta attendere, ricordando che i club erano tutti consapevoli di questo rischio: «Prima dell’inizio della stagione, tutte le società hanno accettato che i replay del quarto turno della FA Cup, ove richiesto, avrebbero dovuto aver luogo durante la prima settimana della pausa». Ma Klopp non ci sta e ha già spiegato che ad Anfield Road giocherà l’Under 23 e in panchina non siederà lui, bensì il tecnico Neil Critchley: si tratta dello stesso gruppo che a dicembre aveva giocato — e perso 5-0 contro l’Aston Villa — in Coppa di Lega. Inoltre, Klopp ha anche ricordato un precedente a suo favore: «Nell’aprile 2019 abbiamo ricevuto una lettera dalla Premier, nella quale ci chiedeva di rispettare la pausa invernale e di non organizzare amichevoli internazionali e questa decisione noi l’avevamo rispettata. In sostanza, c’era stato chiesto di onorare la pausa invernale. Ora, quindi, faremo così».
L’atteggiamento dell’allenatore dei Reds è stato criticato da molti: Andy Holt, proprietario dell’Accrington Stanley, club di League One, ha addirittura chiesto alla FA di «censurare e multare pesantemente» Klopp e poi si è rivolto direttamente all’allenatore con parole dure: «Jurgen, ti stai mettendo in ridicolo. Stai rovinando la tua reputazione. Pensa bene a quello che farai d’ora in poi. Stai uccidendo la FA Cup e ci sono anche voci che vogliono uccidere la Coppa di Lega. Ci stai uccidendo». In sua difesa è intervenuto l’ex giocatore del Liverpool — e oggi opinionista televisivo — Jamie Carragher: «I giocatori del Liverpool sono nel giusto. Non è possibile ripetere il match nella pausa», ha scritto su Twitter. Poi, però, ha invitato Klopp a sedersi in panchina: «I suoi giovani giocatori saranno felici di averlo con loro. Altrimenti una sua foto a Ibiza con una birra in mano sarà su tutte le prime pagine dei giornali». Chi la spunterà?
CorSera
L’allenatore dei Reds contesta la data scelta dalla Federcalcio inglese per la ripetizione del quarto turno di FA Cup. «Quelli sono i giorni di pausa». Ma non mancano le polemiche e le accuse.
Ci risiamo, in Premier League si ripresenta il problema dei calendari ingolfati. Il Liverpool si infuria, la Football Association non fa una piega, ma sembra di essere tornati indietro di un mese e mezzo, quando prima di Natale i Reds erano stati costretti a giocare due volte in 24 ore, in due manifestazioni diverse e addirittura in due continenti diversi.
Ma andiamo con ordine. Il 17 dicembre la squadra di Jurgen Klopp era stata impegnata nella Carabao Cup (la Coppa di Lega), mentre il giorno dopo, il 18 dicembre, nella semifinale del Mondiale per club in Qatar. Da qui la scelta della società inglese: nella Coppa di Lega aveva giocato la seconda formazione dei Reds, mentre in Asia era scesa in campo quella titolare. Ora il problema si ripone a causa del pareggio (2-2) contro lo Shrewsbury Town — società che milita in Football League One, la terza divisione del calcio d’Oltremanica — nel quarto turno della FA Cup. Per regolamento, la gara si dovrà ripetere e stavolta si disputerà ad Anfield Road martedì 4 febbraio (salvo cambi per esigenze televisive, ma comunque in quella settimana). Ma ecco il problema: quelli sono i giorni della pausa invernale del Liverpool, che giocherà l’ultimo match il primo febbraio contro il Southampton e riprenderà il 15 contro il Norwich.
Klopp ha già fatto sapere che lui e la squadra titolare non saranno disponibili per il replay della FA Cup proprio perché sarà disputata nei giorni di riposo. La replica della Federazione inglese non si è fatta attendere, ricordando che i club erano tutti consapevoli di questo rischio: «Prima dell’inizio della stagione, tutte le società hanno accettato che i replay del quarto turno della FA Cup, ove richiesto, avrebbero dovuto aver luogo durante la prima settimana della pausa». Ma Klopp non ci sta e ha già spiegato che ad Anfield Road giocherà l’Under 23 e in panchina non siederà lui, bensì il tecnico Neil Critchley: si tratta dello stesso gruppo che a dicembre aveva giocato — e perso 5-0 contro l’Aston Villa — in Coppa di Lega. Inoltre, Klopp ha anche ricordato un precedente a suo favore: «Nell’aprile 2019 abbiamo ricevuto una lettera dalla Premier, nella quale ci chiedeva di rispettare la pausa invernale e di non organizzare amichevoli internazionali e questa decisione noi l’avevamo rispettata. In sostanza, c’era stato chiesto di onorare la pausa invernale. Ora, quindi, faremo così».
L’atteggiamento dell’allenatore dei Reds è stato criticato da molti: Andy Holt, proprietario dell’Accrington Stanley, club di League One, ha addirittura chiesto alla FA di «censurare e multare pesantemente» Klopp e poi si è rivolto direttamente all’allenatore con parole dure: «Jurgen, ti stai mettendo in ridicolo. Stai rovinando la tua reputazione. Pensa bene a quello che farai d’ora in poi. Stai uccidendo la FA Cup e ci sono anche voci che vogliono uccidere la Coppa di Lega. Ci stai uccidendo». In sua difesa è intervenuto l’ex giocatore del Liverpool — e oggi opinionista televisivo — Jamie Carragher: «I giocatori del Liverpool sono nel giusto. Non è possibile ripetere il match nella pausa», ha scritto su Twitter. Poi, però, ha invitato Klopp a sedersi in panchina: «I suoi giovani giocatori saranno felici di averlo con loro. Altrimenti una sua foto a Ibiza con una birra in mano sarà su tutte le prime pagine dei giornali». Chi la spunterà?
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