Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • DR. CACARELLA
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    Icardi alle juve

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    Cura il tuo corpo come un tempio
    Originariamente Scritto da M K K
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    Originariamente Scritto da AK_47
    si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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    • Sean
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      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Originariamente Scritto da DR. MERDONSO Visualizza Messaggio
        Icardi alle juve

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        Ci sono Atletico e PSG. La Juve è stracolma in attacco come in tutti i reparti.
        ...ma di noi
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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
          Ci sono Atletico e PSG. La Juve è stracolma in attacco come in tutti i reparti.
          Per icardi c'è sempre posto, Wanda ha pure detto che ritirano la denuncia.
          Io ci credo, all atletico che va a fare? Il suo posto è alla juve

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          Cura il tuo corpo come un tempio
          Originariamente Scritto da M K K
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          Originariamente Scritto da AK_47
          si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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            Per Di Marzio va al PSG in prestito (probabilmente con diritto di riscatto).
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
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            • robybaggio10
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              • Franciacorta
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              Rebic e Taison...attaccanti che segnano poco. Bho!
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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              • DR. CACARELLA
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                Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                Rebic e Taison...attaccanti che segnano poco. Bho!
                Rebic ha il benestare di van basten

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                Originariamente Scritto da M K K
                Desade grazie di esistere
                Originariamente Scritto da AK_47
                si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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                • DR. CACARELLA
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Per Di Marzio va al PSG in prestito (probabilmente con diritto di riscatto).
                  Che peccato

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                  si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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                  • Sean
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                    Inter e Torino si tengono agganciate alla Juve, nella squadra di Conte funziona il tandem Lukaku-Lautaro. Lazio e Roma pareggiano in un derby che alla fine toglie qualcosa a entrambe. La squadra di Inzaghi fa più gioco e tira più volte, la Roma di Fonseca sembra tosta, ma ancora non è riuscita a vincere


                    CAGLIARI – INTER 1-2

                    Funziona il tandem Lautaro Martinez-Lukaku, funziona soprattutto Sensi, il miglior centrocampista oggi dell’Inter. Il progetto nerazzurro prosegue accumulando sempre qualche sicurezza in più, non sappiamo ancora dove possa arrivare la squadra però sappiamo che sta rispettando le tappe. La vittoria e il gioco di Cagliari non sono stati il massimo, ma Antonio Conte al momento cerca più che altro la regolarità nei risultati. Niente più “pazza Inter” è stato detto, tanto da eliminare anche il relativo inno nelle partite di San Siro. Le ultime ore di mercato diranno se il progetto Inter potrà continuare così, o andrà modificato per trovare una soluzione al caso Icardi.

                    LAZIO-ROMA 1-1

                    E’ stato un derby, quello romano, di pali, occasioni, brividi, ma troppi pochi gol. Il pareggio dato lo svolgimento della partita forse è qualcosa di guadagnato per la Roma di Fonseca e un’occasione perduta per la squadra di Inzaghi, ma insomma alla fine è anche giusto. La Lazio è una spanna superiore nell’organizzazione, nel gioco, nel ritmo, la Roma di Fonseca sta invece nascendo adesso e più di questo non riesce a dare, anche perché finora ha chiesto e ottenuto pochissimo dai nuovi acquisti (tranne forse il portiere Pau Lopez). La partenza della Roma – due pareggi – sembra abbastanza al rallentatore, di vincere per il momento non se ne parla.

                    Inter e Torino agganciate alla Juventus. In testa alla classifica c'è la sorpresa del Torino - battere l' Atalanta è già una piccola impresa - che in Italia può tenere sicuramente un passo superiore di quanto non riesca fare in campo internazionale. Insomma il Toro non sembrava particolarmente depresso dall'eliminazione subita dal Wolverhampton, anzi piuttosto arrabbiato. Manca il Napoli nel gruppo di testa, che con la Juve a Torino ha fatto una partita orrenda, a detta anche di Ancelotti, per poi riscattarla nel secondo tempo. Che sia già un piccolo indizio? CAGLIARI - INTER 1-2 Funziona il tandem Lautaro Martinez-Lukaku, funziona soprattutto Sensi, il miglior centrocampista oggi dell' Inter. Il progetto nerazzurro prosegue accumulando sempre qualche sicurezza in più, non sappiamo ancora dove possa arrivare la squadra però sappiamo che sta rispettando le tappe. La vittoria e il gioco di Cagliari non sono stati il massimo, ma Antonio Conte al momento cerca più che altro la regolarità
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                      Milan, arriva Rebic e Silva va all’Eintracht. Tentativo per Taison

                      L’attaccante croato arriva in prestito, tramontata l’ipotesi Correa. Lunedì l’assalto all’ala sinistra brasiliana dello Shakhtar: ha una clausola da 30 milioni: senza sconto, non si fa

                      Ante Rebic arriva, Andrè Silva se ne va. Attaccante per attaccante. Lo scambio alla pari fra Milan ed Eintracht Francoforte è stato perfezionato domenica pomeriggio, la formula è quella del prestito oneroso a 5 milioni con diritto di riscatto a 25 che diventa obbligo al raggiungimento di determinati obiettivi. I primi contatti fra Boban e il d.s. dei tedeschi Fredi Bobic risalgono a qualche giorno fa, l’accelerata è arrivata domenica quando il chief football officer rossonero ha preso atto che la trattativa con l’Atletico per l’argentino Correa era ormai fallita.

                      Ci vorrà ovviamente un po’ per capire se davvero questa doppia mossa al fotofinish possa essere il rimedio alle vistose criticità offensive rossonere, di certo risolve in un colpo solo due problemi: consegna a Giampaolo un attaccante duttile e funzionale alla sua idea di calcio e permette di trovare allo stesso tempo una sistemazione per il portoghese, schierato titolare al posto di Piatek contro il Brescia. «Finché sta qui, lo uso» aveva risposto il tecnico a chi gli chiedeva conto della scelta, onestamente stravagante. Che ora appare un po’ piu chiara. Le ragioni erano due: mandare un messaggio al Pistolero e dare garanzie sulle condizioni fisiche di André, messe in dubbio dal Monaco a luglio per spiegare il perché del mancato tesseramento dopo le visite mediche.


                      Croato come Boban, suo estimatore fin da quando esordì 18enne nel Rnk Spalato, Rebic ne farà 26 a settembre. Destro di piede, 185 centimetri. La sua dote migliore, più che il gol, è la versatilità: è una seconda punta ma può fare l’esterno sinistro e destro. È un titolare fisso della Nazionale di Dalic, con la quale ha giocato 6 partite su 7 al Mondiale russo, finale inclusa. Conosce già il campionato italiano: nel 2013 la Fiorentina lo comprò per 5 milioni. Fra l’altro ai viola spetta il 50% della futura rivendita, che però non incasserà ora, dato che Rebic arriva al Milan in prestito.

                      A Firenze non andò però benissimo. Fu girato in prestito al Lipsia e poi al Verona, prima di essere ceduto per 2 milioni all’Eintracht nel 2016, dove si è rilanciato: 7 gol in 17 partite nell’ultima Bundesliga. Oggi ne vale circa 30. Lo voleva l’Inter, Conte lo considerava il rimpiazzo ideale in caso di cessione di Politano alla Fiorentina. Chissà che non debutti proprio nel derby alla 4ª. Potrebbe però non essere l’unico colpo last minute: lunedì il Milan farà un tentativo per Taison, ala sinistra brasiliana dello Shakhtar. Ma ha una clausola da 30 milioni: senza sconto, non si fa.



                      CorSera
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                      sopra una sola teca di cristallo
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                      • Sean
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                        Inter. Icardi al bivio finale: sfumato il sogno Juve gli resta soltanto il Psg

                        Dopo le minacce dei tifosi, ipotesi di accettare il prestito secco a Parigi. Wanda Nara ha capito che proseguire la guerra non serve a nessuno

                        Mauro Icardi è davanti a un bivio. Accettare la corte del Psg con la formula del prestito secco previo rinnovo del contratto con l’Inter oppure restare a Milano da separato in casa, con gli strascichi del contenzioso legale. A poche ore dalla chiusura del mercato, dopo aver rifiutato la Roma e il Napoli, aver spazientito l’Atletico Madrid e messo in fuga il Monaco disposto a offrire un ingaggio da 12 milioni, Maurito è alle prese con il dubbio amletico più doloroso della carriera.

                        La Juventus, meta agognata da mesi e vanamente promessa da Fabio Paratici alla moglie Wanda, resterà un miraggio. Con la permanenza di Dybala e Higuain e l’ostracismo di Mandzukic ad accettare qualsivoglia destinazione last minute, gli spazi per un innesto in attacco si sono ristretti fino a scomparire. In ogni caso, fanno notare da viale della Liberazione, nessuna proposta è mai arrivata da Torino. Così, con il gong che in Italia suonerà alle 22, due ore prima del mercato francese, in fila per il bomber argentino è rimasto il Psg.


                        Leonardo aveva preventivato una campagna acquisti in grande stile con i proventi della cessione di Neymar. Sfumata la trattativa con il Barcellona, spinta soprattutto dal desiderio di Messi di riportare al Camp Nou il brasiliano, il manager dei francesi è a caccia di una punta. I contemporanei infortuni di Cavani e Mbappé e le condizioni di Neymar, distratto da un’estate di rumors, spingono il d.s. dei francesi a cercare un attaccante. Le diplomazie sono al lavoro per un’intesa. Si è partiti dal prestito con diritto di riscatto, ma ora l’Inter aprirebbe anche al prestito secco purché Icardi prima rinnovi il contratto di un anno con ingaggio di poco superiore all’attuale da 5,5 milioni. Se a febbraio dopo l’esproprio della fascia i tifosi erano spaccati in due fazioni, ora la tensione è altissima. Wanda, che pur si trovava con la famiglia nella villa sul lago di Como, è rimasta atterrita quando è stata informata che davanti alla casa di San Siro era stato appeso lo striscione «Icardi ora basta, Milano è piccola» con dei mirini disegnati dentro le o. Mentre sul marciapiede era apparsa la scritta «uomo di m..., infame».

                        Marotta è sfinito dalla vicenda infinita, ma determinato a lasciare fuori il giocatore dalle liste Champions, in caso di permanenza. «Siamo stati chiari prima e sereni oggi. Affronteremo la gestione ordinaria con massima trasparenza» ha dichiarato. Icardi per lasciare Milano vuole una squadra di Champions e Parigi, secondo il suo entourage, sarebbe la soluzione ottimale: la Ligue 1 non comporterebbe un tradimento all’Inter.

                        Wanda sa che proseguire la guerra non serve a nessuno. L’ultima parola spetta a Icardi: arriverà oggi la parola fine al serial con più effetti speciali di Trono di Spade?



                        CorSera
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                        • Sean
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                          Juventus-Napoli, scarso equilibrio, poca reattività, ecco perché la difesa degli azzurri non funziona

                          Dopo la partita di Torino resta forte la sensazione di una squadra a metà del guado, fragile, con la difesa a pezzi, incapace di calarsi subito dentro le partite

                          «Dobbiamo ripartire dal secondo tempo con la Juventus», ammette candidamente Giovanni Di Lorenzo dentro la pancia dello Stadium. Il Napoli ha perso e dopo averlo fatto alla fine di una lunga rincorsa e una superba rimonta, per un autogol di Koulibaly, fa rabbia. Però resta forte la sensazione di una squadra a metà del guado, fragile, con la difesa a pezzi, incapace di calarsi subito dentro le partite come ampiamente dimostrato sia a Firenze sia a Torino. «Abbiamo meritato di perdere», dice Ancelotti. Il giudizio è severo. L’allarme è scattato. Così il Napoli, teorica anti Juve insieme all’Inter di Conte, non va da nessuna parte.


                          La difesa

                          Doveva diventare granitica con l’arrivo di Manolas al fianco di Koulibaly, invece è approssimativa e distratta e ha subito già sette gol in due partite. «Bisogna difendere meglio, con più concentrazione e attenzione. La prima rete l’abbiamo preso in contropiede, gli altri due con la difesa piazzata ma troppo blanda». Deve migliorare l’intesa tra i due giganti a centro area, soprattutto deve crescere la condizione fisica di Koulibaly, sempre tra i peggiori in questo travagliato inizio di stagione, anche per un ritardo di preparazione a causa della Coppa d’Africa dove con il Senegal è arrivato sino alla finale.


                          Mancanza di reattività

                          Sorprende come il Napoli abbia concesso un tempo e due gol alla Juventus. Stessa partenza fiacca di Firenze. Regalare 45 minuti significa rischiare grosso ogni volta. Con la Fiorentina è andata bene, con la Juve, invece, male. Resta il fatto che sarebbe auspicabile, per gli azzurri, una squadra connessa alla partita sin dal primo minuto.


                          Scarso equilibrio

                          Può darsi che il discorso dell’equilibrio precario sia da mettere in relazione alla scarsa reattività nei primi trenta minuti. Ma forse no. Con il 4-2-3-1 la squadra tende a allungarsi. Non solo: Zielinski, mediano accanto a Allan, viene risucchiato nelle maglie della partita e Fabian Ruiz, il miglior giocatore dell’Europeo Under 21, stella conclamata del nostro campionato, è a disagio quando gioca dietro il centravanti, vero o falso che sia (in questo caso Mertens). Quando Carletto, con un paio di urlacci e una serie di mosse coraggiose, rimette in piedi il Napoli nel secondo tempo, non è un caso che Fabian Ruiz sia più centrale, cioè nel vivo del gioco e Zielinski decentrato.


                          L’arma in più

                          Per fortuna c’è Lozano. Il messicano ha avuto un impatto devastante sulla partita. Con lui in campo, dall’inizio della ripresa al posto dell’acciaccato Insigne, le potenzialità degli azzurri sono cresciute a dismisura. Mica poco. Lozano è già dentro gli schemi, vivace e poco arrendevole, segna il secondo gol azzurro, tra l’incornata di Manolas e l’illusione di Di Lorenzo. Ma soprattutto dialoga bene con i compagni, si muove svelto, non dà punti di riferimento. Il Napoli ne ha bisogno. Le critiche, dopo appena 180 minuti, si sprecano. La speranza, per i tifosi, è che Ancelotti abbia capito cosa fare.



                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Bernardeschi out? Dialogo in corso da settimane tra la Juve e il Barcellona, per uno scambio davvero impensabile fino a poche ore fa. Riguarda Rakitic e l'ex viola

                            BERNA OUT? C’è una pista che porta al dialogo in corso con il Barcellona, che dura ormai da settimane: è il francese Samuel Umtiti. Con i blaugrana, in verità, l’argomento principale di discussione riguarda Rakitic, per uno scambio davvero impensabile fino a poche ore fa. Sul piatto dell’affare che porterebbe il centrocampista croato in bianconero non ci sarebbe Emre Can, non ci sarebbe Mandzukic, le due ipotesi dei giorni scorsi, ma addirittura Bernardeschi. Se l’idea si concretizzasse, sarebbe davvero clamorosa, considerato che l’ex viola è uno dei giocatori preferiti da Maurizio Sarri. Al momento, però, la trattativa è ancora lontana dal traguardo: le parti non sono d’accordo sulla valutazione dei giocatori. La Juve, infatti, vorrebbe un conguaglio oltre Rakitic, mentre il Barcellona intende impostare uno scambio alla pari. Si tratta, quindi, ad oltranza nella speranza di trovare la quadratura del cerchio entro questa sera. La clessidra scorre, c’è ancora spazio per novità e sorprese.

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                              Calciomercato Roma: giallorossi molto vicini a Mkhitaryan

                              Gianluca Petrachi potrebbe piazzare il colpo nel finale di calciomercato: secondo quanto riportato, infatti, la Roma è molto vicina a prendere Mkhitaryan in prestito con diritto di riscatto. L'accordo sembra ormai a un passo e la mattinata di domani sarà decisiva per scoprire l'esito di questa trattativa last minute.

                              Il trequartista dei gunners ha giocato anche 25' nel derby col Tottenham finito 2-2. La trattativa è stata imbastita in poche ore e bisognerà valutare se ci saranno i tempi, dati i transfer internazionali e le visite mediche, per concludere positivamente l'operazione.

                              (Sky Sport)

                              Gianluca Petrachi potrebbe piazzare il colpo nel finale di calciomercato: secondo quanto riportato, infatti, la Roma è molto vicina a prendere Mkhitaryan  in prestito con diritto di riscatto. L'accordo sembra ormai a un passo e la mattinata di domani sarà decisiva per scoprire l'esito di ques...
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                                Sarà ancora calcio d’estate, ma i punti sono già pesanti: Inter e Torino a +5

                                Ci sono squadre come la Roma che hanno già 4 lunghezze di distacco. il Milan si guarda molto allo specchio, preoccupa la situazione della Samp. Tutti usano poco i nuovi

                                di Mario Sconcerti

                                Ci sono già cose interessanti rispetto a un anno fa. L’Inter ha 5 punti in più, il Torino anche, il Napoli 3 in meno, la Lazio 4 in più. Quasi niente è come era, le due novità più importanti sono Torino e Inter, che per adesso sono le uniche a tenere il passo della Juve. Non vanno mai sottovalutati i punti, anche quando arrivano ad agosto.


                                Basta pensare che la zona Champions quasi sempre si decide a maggio per uno o due punti. Ora ci sono squadre come la Roma che ne hanno già 4 di distacco. Ho visto poco di Conte nell’Inter di Cagliari che ha comunque vinto con piccole difficoltà. La differenza l’ha fatta un passaggio di Barella appena entrato che ha aperto il campo del Cagliari, e il numero di Sensi che ne è seguito, qualcosa di spettacolare, difficile da vedere, che ha regalato il rigore a Lukaku. Ma il gioco di Conte stavolta è stato riassunto dalla gestione lenta della gara, senza dare personalità, arginando e tenendo palla in attesa del numero, poi puntualmente arrivato.


                                È un po’ poco, la novità sta soprattutto nella classifica. C’è però l’aria di una nave che tiene il mare e aspetta con arroganza una tempesta per dimostrare la forza delle strutture. Cagliari alla fine non è stata nemmeno una mareggiata. Nessuna delle squadre migliori è in un buon momento. Anche la Juve corre sugli individui, il Napoli deve finire di scegliersi, fa confusione tra i centrocampisti nel momento in cui Koulibaly è al suo minimo e non può rimediare. Il Milan si guarda molto allo specchio, se perde Piatek non ha chi abbia nella mente il tiro. Si stanno usando poco i nuovi acquisti, la Juve è la stessa, l’Inter ha perfino riscoperto Candreva e tiene in panchina Barella. Il Napoli sta trovando Lozano, rapidissimo, che cambia però da solo tutte le abitudini tattiche della squadra. La novità reale è il Torino che mette ai margini l’Atalanta.

                                È un controsenso tattico il Toro di Mazzarri, non troppa qualità, ma una corsa e un carattere, oltre che un centravanti, che gli altri non hanno nemmeno la forza di pensare. Preoccupa più delle altre la Sampdoria, non l’unica a zero punti, ma l’unica ad aver preso 7 gol senza aver ancora segnato su azione. Non conosco la qualità dei soci di Vialli, ma è una storia da chiudere in fretta, qualunque sua il punto di arrivo. È chiaro che tutti, squadra, pubblico, dirigenti, stanno pensando solo a questo. Così è una rimessa comune.



                                CorSera
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