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Anche lui pero'...se le va a cercare tutte lui le squadre con gravi problemi societari alle spalle.
Pensavo lo stesso.
È pur vero che una situazione tranquilla forse lo annoierebbe
Originariamente Scritto da Alberto84
Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debe
Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
Originariamente Scritto da Zbigniew
Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
La Fiorentina fa il colpo e vince 2-0 (Chiesa e Vlahovic a Napoli): Iachini ha dato una sferzata ai viola, Gattuso invece è in crisi peggio di Ancelotti: 4 sconfitte su 5 partite – La Lazio di Inzaghi non si ferma più, 5 gol alla Sampdoria e tripletta di Immobile: l’attaccante già a quota 23 gol in appena metà stagione si avvia a battere tutti i record e diventare anche l’uomo di punta della Nazionale agli Europei. Oggi la Lazio di Inzaghi non può spaventarsi della Juve di Sarri e dell’Inter di Conte…
Lazio-Sampdoria 5-1
Travolgendo la Samp sotto una valanga di gol, la Lazio ha ribadito – se mai ce ne fosse bisogno – che fa sul serio e non sta lassù per caso. Undici vittorie consecutive non possono non essere l’espressione di un’altissima potenza di base, Immobile fa gol a un ritmo impressionante, come quasi mai si è visto in Italia. Sarebbe un peccato – sportivamente parlando – che a tanti gol prodotti non corrispondesse il riconoscimento di una vittoria importante, di un trofeo o di un affermazione in nazionale che finora non c’è stata. Com’è giusto che sia la Lazio ha pudore a pronunciare la parola scudetto, data la grandezza e la potenza sulla carta delle avversarie. Ma non credo che oggi la Lazio di Inzaghi possa prendere lezioni dalla Juve di Sarri (e infatti l’ha battuta due volte) o dall’Inter di Conte che vista la concorrenza in aumento intende risolvere la questione di forza. Ma oggi Inzaghi, sinceramente, non è inferiore a Conte e Sarri, e l’effetto sorpresa può durare ancora molto a lungo.
Napoli-Fiorentina 0-2
La vittoria della Fiorentina a Napoli potrebbe portarci a una conclusione definitiva (forse un po’ troppo), e cioè che il cambio Montella-Iachini ha funzionato, dato una nuova spinta ai viola, magari non un gioco straordinario ma comunque efficace, mentre il cambio Ancelotti-Gattuso è stato fallimentare e ha ulteriormente aggravato la crisi del Napoli, ormai perso nelle zone meno nobili della classifica. Il Napoli ha fatto un considerevole passo indietro rispetto alla partita già perduta contro la Lazio per un errore di Ospina, non riesce proprio a entrare in partita, soffre, subisce l’avversario. Certe tensioni interne stanno riafforando, i cambi di modulo e preparazione non hanno dato risultato. Gattuso appare abbastanza nervoso e depresso.
SERIE A, GIORNATA N.20 Lazio-Sampdoria 5-1 (17' Caicedo L, 17' Immobile big L, 20' Immobile L, 54' Bastos L, 70' Linetti S, 65' Immobile rig L), Sassuolo-Torino 2-1 (20' Locatelli T, 61' Boga S, 73' Berardi S) Napoli-Fiorentina 0-2 (26' Chiesa F, 74' Vlahovic F), Milan-Udinese 3-2 (6' Stryger Larsen U, 48' Rebic M. 72' Hernandez M, 85' Lasagna U, 90'+3' Rebic M) Lecce-Inter 1-1 (72' Bastoni, 77' Mancosu L), Brescia-Cagliari 2-2 (21' Joao Pedro C, 27' Torregrossa B, 49' Torregrossa B, 68' Joao Pedro rig C), Bologna-Verona 1-1 (21' Bani B, 81' Borini V), Genoa-Roma 1-3 (6' Under R, 44' Biraschi aut G, 45' Pandev G, 74' Dzeko R), Juventus-Parma 2-1 (43' Ronaldo J, 55' Cornelius P, 58' Ronaldo J), Atalanta-Spal 1-2 (16' Ilicic A, 54' Petagna S, 60' Valoti S). Lazio-Sampdoria 5-1 Travolgendo la Samp sotto una valanga di gol, la Lazio ha ribadito - se mai ce ne fosse bisogno - che fa sul serio e non sta lassù per caso. Undici vittorie consecutive non possono non essere l'espressione di
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Morto Anastasi, dal tumore alla Sla: «Papà ha chiesto la sedazione»
«Lo ha saputo solo tre mesi fa. Da allora la cosa è precipitata, ma a quel punto lui ha detto basta, rifiutando l’accanimento terapeutico»
«Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all’ ospedale di Circolo di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente». Così Gianluca Anastasi ricorda la scomparsa del padre Pietro, avvenuta venerdì a 71 anni, confermando che è stata dovuta anche alla sclerosi laterale amiotrofica. «Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volere subito la sedazione. Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba. Abbiamo fatto altri esami ed è emerso che aveva un tumore all’intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Dopo l’operazione per asportare il tumore e altri approfondimenti medici è venuto fuori che era Sla. Papà lo ha saputo solo tre mesi fa. Da allora la cosa è precipitata, ma a quel punto lui ha detto basta, rifiutando l’accanimento terapeutico. E giovedì sera si è addormentato per sempre».
Lunedì alle 10 sarà aperta una camera ardente all’interno della sala comunale Estense di Varese, domani si svolgeranno i funerali nella basilica di San Vittore. Anastasi ha contribuito a far accendere le fiaccole all’Olimpico, nella notte magica del 10 giugno 1968, con il primo gol alla Jugoslavia nella finale-bis dell’Europeo vinta dagli azzurri (di Riva il 2-0), ma ieri a Roma prima di Lazio-Samp non è stato ricordato e oggi solo Juventus e Inter, le due squadre di serie A in cui ha giocato, lo onoreranno con un minuto di silenzio e il lutto al braccio: con il lutto giocherà anche l’Italia a Wembley il 27 marzo. A Torino l’omaggio sarà toccante, perché Anastasi è stato un idolo e un simbolo della Juve, con la quale ha giocato 8 stagioni dal ’68 al ’76 vincendo 3 scudetti (all’Inter nel ’78 vinse la Coppa Italia). Ragazzo di Catania cresciuto in una famiglia operaia, con i suoi gol e il suo stile di gioco generoso ha contribuito all’integrazione dei tanti lavoratori emigrati al Nord in cerca di fortuna come lui. «Quando Anastasi segna, Agnelli diventa un santo» è il titolo di un reportage fra i lavoratori torinesi pubblicato dal Corriere della Sera del 2 marzo 1973. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina ricorda Petruzzu: «Salutiamo una leggenda del calcio italiano, un giocatore straordinario, ma soprattutto una persona stimata e apprezzata da tutti. I suoi valori morali e tecnici siano viva testimonianza per le future generazioni». Ricordarlo in tutti gli stadi sarebbe stato certamente d’aiuto.
Già 32 casi tra i calciatori
Pietro Anastasi non è il primo calciatore professionista a essere colpito dalla Sla, malattia degenerativa nota anche come morbo di Gehrig. Secondo una ricerca dell’Istituto Mario ***** di Milano sono già 32 i casi accertati tra i giocatori in attività tra il 1960 e il 2000. Per questa categoria di sportivi l’incidenza della malattia è due volte supeiore rispetto a quella della media generale della popolazione. Tra i casi più noti, quello dell’ex attaccante del Milan e della Fiorentina Stefano Borgonovo.
«Papà aveva capito tutto»
Il figlio di Anastasi così prosegue la sua testimonianza: «Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba ma a lui all’inizio non abbiamo detto nulla. Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all’intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Comunque papà si è operato e il tumore è stato tirato via. Poi abbiamo fatto altre analisi e approfondimenti medici ed è venuto fuori il problema. Il medico ci ha detto che era Sla ma a papà abbiamo preferito tacerlo anche se lui aveva capito tutto. Abbiamo deciso di dirgli la verità tre mesi fa - prosegue il primogenito di Anastasi - ma lui come detto lo aveva già immaginato perché i problemi nei movimenti erano evidenti. Da allora la cosa è precipitata perché papà non riusciva più a muoversi e respirava a fatica e si aiutava con l’ausilio di una macchina da cui non riusciva più a staccarsi. Poi gli è stata consigliata anche la tracheotomia ma a quel punti lui ha detto `basta´, seguirò il destino della mia malattia», e ha rifiutato l’accanimento terapeutico».
Morto in 40 minuti
Anastasi mercoledì è entrato nell’Hospice, dove sono i malati terminali, e il giorno dopo ha deciso di essere sedato. «Lui era cosciente anche se faceva fatica parlare, ci ha salutato, mio fratello che vive in America, poi me e mia mamma, abbiamo chiacchierato una mezzoretta dei vecchi tempi e della vita bella insieme poi è arrivato il dottore, gli ha messo l’ago per la sedazione assistita. In 40 minuti si è addormentato e il giorno dopo papà è morto». La sedazione profonda assistita è una facoltà concessa al paziente affetto da malattie terminali dalla legge 219 del 2017, quella sul cosiddetto «biotestamento» e che consente il «divieto di ostinazione irragionevole delle cure».
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Pietruzzu, la Fiat e la Juve. Con i gol fece saltare le divisioni sociali
Negli anni '70 diventò l'eroe di una squadra "proletaria" e "meridionale"
di Maurizio Crosetti
Erano piene di nebbia, a quel tempo, le mattine d'inverno a Torino, ed era dura rimettersi a battere la lastra nel reparto presse della Fiat. Ma c'erano giorni diversi, c'erano i magici lunedì in cui l'operaio "terùn", naturalmente juventino, poteva dimenticare ogni gelo nella strada e nel cuore, ogni amarezza, ogni sporca fatica della vita grama. Perché la domenica la Goeba aveva vinto. E al centro dell'attacco di quella squadra c'era lui, Pietro Anastasi da Catania, Pietruzzu, Pietro 'u turco. "Mi chiamavano così perché d'estate mi bastava il primo sole per diventare più nero del carbone".
Se n'è andato dopo due anni di battaglia contro un tumore di cui aveva parlato senza reticenze, con quella voce timida e come indecisa, le parole inciampavano anche da ragazzo tra le labbra di Pietruzzu che non era mica un oratore, lui era un centrattacco. Nella Juve che stava rinascendo prima con Vittore Catella, poi con Allodi e Boniperti, esisteva una proporzione di meridionali pari a quella della Fiat se non superiore.
Il siciliano Anastasi, il sardo Cuccureddu, il siciliano Furino (non di nascita ma di sangue), il pugliese Causio che Gino Rancati a Novantesimo Minuto chiamava Caùsio, sbagliando l'accento. Di tutti loro, Causio detto "il Barone" oppure "Brasìl" era il più fantasioso, ma Anastasi il più amato dalla gente. Perché segnava in acrobazia, con quelle rovesciate che incendiavano il vecchio Comunale, e perché aveva un cuore enorme. Magari non proprio impeccabile nello stop a seguire, ma perfetto nello scambio veloce, nel lavoro pulito e anche in quello sporco, quando l'attaccante non ha paura di sgobbare quanto un gregario.
Nella Juve vinse molto più che nell'Inter, dove Boniperti lo mandò per prendersi in cambio Boninsegna che davano per finito e invece era ancora formidabile, e vennero scudetti e la Coppa Uefa, e dove invece Anastasi invecchiò in fretta. Ma anche la nazionale gli diede una gioia grande, il titolo europeo nel '68 quando Pietro 'u turco segnò nella ripetizione della finale contro la Jugoslavia.
Il cittì Valcareggi lo riteneva il più forte numero 9 di tutti, il titolare dell'Italia e il compagno perfetto per Gigi Riva. Infatti doveva andare lui, al mondiale messicano del mito. Ma pochi giorni prima della partenza, lo scherzo di un massaggiatore che gli diede un colpo sui testicoli gli cambiò il destino: Anastasi dovette essere operato d'urgenza, niente più Messico '70 dove venne invece chiamato Boninsegna (ancora un fatale incrocio di strade, tra loro) che già stava partendo per il mare. Il popolare Bonimba chiese se non fosse tutta una burla come quella appena uscita su qualche giornale: una fuga d'amore con Raffaella Carrà! Niente di vero, naturalmente. Finì con Anastasi in clinica e Boninsegna in campo, mitico protagonista di Italia-Germania 4-3 (aprì le marcature dopo 8 minuti) e autore dell'unica rete azzurra contro il mostruoso Pelé.
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Il Napoli è finito... Credo che de la si romperà e venderà tutto
Si può paventare una totale smobilitazione con De Laurentiis che molla. D'altro canto ha già preso il Bari.
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Si può paventare una totale smobilitazione con De Laurentiis che molla. D'altro canto ha già preso il Bari.
Si ma c'è anche una totale svalutazione. Non sono un guru della finanza calcistica ma mi è difficile immaginare un valore uguale di rosa e società a quello di agosto 2019.
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
Conte: "Politano? Scelta tecnica, ora dodici giorni per risolvere"
Saltato l'affare Spinazzola.Politano, il tecnico dell'Inter, Antonio Conte, ci è tornato in conferenza stampa. Il tecnico pugliese, alla vigilia del Lecce, non si nasconde: "Su Politano-Spinazzola era stata fatta una scelta tecnica e i giocatori erano d’accordo. Io sono rimasto a quella, poi sono successe altre cose che non dipendono da me. Matteo con la testa era già a Roma, voleva fare questa esperienza. Ci sono dodici giorni per vedere di risolvere la situazione». Immaginare una riapertura di un canale di trattativa con la Roma (solo per lui) non è impossibile, tanto più che la questione tiene in stand-by l’affare Giroud. Per ora Matteo non parte per Lecce.
Saltato l'affare Spinazzola.Politano, il tecnico dell'Inter, Antonio Conte, ci è tornato in conferenza stampa. Il tecnico pugliese, alla vigilia del Lecce, non si nasconde: " Su Politano-Spinazzola era stata fatta una scelta tecnica e i giocatori erano d’accordo. Io sono rimasto a quella, poi ...
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Per intanto deciso l'ennesimo ritiro per il Napoli. In settimana, ricordiamo, Napoli-Lazio per la coppa Italia e poi Napoli-Juve in campionato.
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Povero ringhio, quanto prende di stipendio per bersi un bell caffè?
Mi pare un 1,5 milioni o 2.
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Non ho visto la partita, onestamente mi aspettavo un'altra debacle ma ero più propenso al pareggio.
Questa sarebbe dovuta essere la stagione della consacrazione, tieni tutti e compri difensore quasi top
Cura il tuo corpo come un tempio
Originariamente Scritto da M K K
Desade grazie di esistere
Originariamente Scritto da AK_47
si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
Ma Anastasi non è stato ricordato su tutti i campi??
Non ho capito
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
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