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Appunto...in un modo o nell'altro i conti si pareggiano...che sia un anno o 5 anni.
Si,nel senso la cosa buona della plsuvalenza è che la butti subito tutta a bilancio mentre poi i costi che sostieni per l acquisto li dividi in più anni. Vabbe insomma vedranno loro come gli verrà più comodo se non saranno 29 saranno 27 o 26 ma siamo li
ti do una brutta notizia comunque,potrebbe anche esserci uno scambio vecino kessie.
Si,nel senso la cosa buona della plsuvalenza è che la butti subito tutta a bilancio mentre poi i costi che sostieni per l acquisto li dividi in più anni. Vabbe insomma vedranno loro come gli verrà più comodo se non saranno 29 saranno 27 o 26 ma siamo li
ti do una brutta notizia comunque,potrebbe anche esserci uno scambio vecino kessie.
Dubito si faccia alla pari. Vecino ha 28 anni...Kessie 23. Vediamo quanto sara' il conguaglio a nostro favore. Cmq se ci liberiamo di uno del colore sbagliato per me e' solo un bene.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Una voce raccolta da chi è stato a cena con Raiola afferma che quest'ultimo avrebbe detto che Donnarumma è alle firme con la Juventus. Buffon andrebbe a fare il preparatore dei portieri mentre Sczesczny si andrà ad alternare con Donnarumma per una stagione (la prossima) per essere poi ceduto a quella successiva.
Vedremo la veridicità di tale quadro.
Bè a questo punto Sczesczny + 50 milioni e vi prendete donnarumma.
Che ricordiamolo ha baciato la maglia del Milan...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Bè a questo punto Sczesczny + 50 milioni e vi prendete donnarumma.
Che ricordiamolo ha baciato la maglia del Milan...
Donnarumma e' a scadenza. Conoscendo le capacita' di Maldini e Boban (e Massara?) e' un miracolo se ce lo pagano 15 milioni. Ma potrebbero comodamente aspettare la scadenza...non hanno l'estrema necessita' di prendere un portiere.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Sono estremamente d'accordo.
Accorciare i tempi possono provocare un rischio di recidiva enorme.
A volte quei 2 mesi di recupero in più possono letteralmente salvare ginocchio e carriera.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
L’Inter vuole tutto e subito, Conte batte il ferro finché è caldo. Quattro gol al Cagliari in Coppa Italia (e ancora una doppietta di Lukaku), la lotta scudetto che oppone i nerazzurri alla Juventus insieme alla Lazio, e soprattutto Marotta & C. scatenati sul mercato – Spinazzola, Eriksen o Vidal – per accontentare l’allenatore che hanno fortemente voluto e che adesso frusta tutti quanti. Società compresa. Insomma Conte è un martello, e l’Inter dopo la Champions non vuol più mollare nulla
Coppa Italia, Inter-Cagliari 4-1
Può non piacere o non convincere sempre l’ Inter di Antonio Conte, comunque è ormai chiaro che non intenda affatto crescere lentamente o inseguire traguardi troppo lontani. Vuole tutto e subito, poi magari sbaglia e butta via la qualificazione in Champions League, ma su scudetto, Europa League e perfino Coppa Italia ci sta con tutta se stessa. Basta vedere come Conte abbia affrontato la partita col Cagliari, con un turn over abbastanza moderato e che gli ha permesso comunque di mettere dentro, tra Handanovic in porta e Lukaku in attacco, Godin, Skriniar, Lazaro, Barella, Brozovic, Borja Valero, Sanchez. Una bella squadra, che infatti ha fatto un sol boccone dell’avversario.
Segno che i ripetuti allarmi di Conte sulla ristrettezza della rosa e sull’ iperstress dei soliti undici, fanno parte anche di una certa esasperata, drammatica teatralità – che si parli di contropiede o di mercato – dei suoi interventi soprattutto televisivi. Interventi che hanno lo scopo di sostenere e dare ancor più forza alle sue tesi, e soprattutto alle sue richieste. La netta vittoria sul Cagliari (4-1, 2 gol di Lukaku, uno di Borja Valero e uno di Ranocchia) , avversario di livello e molto consistente, sia pure oggi in flessione e con la testa e il corpo altrove, ci dicono che l’ Inter a un certo livello può starci benissimo. E che è competitiva già così. Poi certo deve gestire meglio le partite importanti, quelle che segnano il punto di svolta della stagione. Farsi strapazzare dall’ Atalanta ha fatto subito squillare tutti gli allarmi e molto agitato Antonio Conte. Che abbastanza puntualmente ottiene quello che chiede.
L’ Inter oggi è scatenatissima sul mercato. Ha chiuso lo scambio Politano/Spinazzola (valutati 30 milioni ciascuno, mica spiccioli…) con la Roma, affare che per qualche valutazione non proprio chiarissima risulterebbe utile a Conte, va giù pesante per un grande centrocampista come Eriksen (Tottenham), in scadenza di contratto, o in altermatica Vidal (Barcellona), che in Italia conosciamo tutti. A cominciare da Conte, che bofonchiando o sbraitando alla fine ottiene sempre quello che vuole. Del resto la stessa Inter, Zhang e Marotta in testa, se lo sono messo in casa per esserne positivamente pungolati e frustati. Un producente sadomasochismo.
COPPA ITALIA, OTTAVI DI FINALE OTTAVI QUARTI SEM FINALE SEM QUARTI OTTAVI NAPOLI 2 PERUGIA 0 NAPOLI LAZIO 21/1 12/2 4/3 13/5 Roma 12/2 4/3 TORINO MILAN 28/1 MILAN 3 SPAL 0 LAZIO 4 CREMONESE 0 TORINO 6 GENOA 4 dcr FIORENTINA 2 ATALANTA 1 INTER FIORENTINA 29/1 JUVE ROMA 22/1 PARMA 0 ROMA 2 INTER 4 CAGLIARI 1 JUVE 4 UDINESE 0 Coppa Italia, Inter-Cagliari 4-1 Può non piacere o non convincere sempre l' Inter di Antonio Conte, comunque è ormai chiaro che non intenda affatto crescere lentamente o inseguire traguardi troppo lontani. Vuole tutto e subito, poi magari sbaglia e butta via la qualificazione in Champions League, ma su scudetto, Europa League e perfino Coppa Italia ci sta con tutta se stessa. Basta vedere come Conte abbia affrontato la partita col Cagliari, con un turn over abbastanza moderato e che gli ha permesso comunque di mettere dentro, tra Handanovic in porta e Lukaku in attacco,
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Barcellona, il ruolo di Messi nell’esonero di Valverde e nella scelta di Setien
Dietro la scelta di sostituire il tecnico, con il club comunque primo nella Liga, si dice ci sia la volontà della star argentina. Di sicuro ora si torna all’«ortodossia» blaugrana
Per i maligni l’esonero di Ernesto Valverde è «colpa» di Lionel Messi, che al Barcellona decide un po’ tutto o comunque, per quello che rappresenta, fa la sua parte nelle scelte fondamentali del club. Sta di fatto che i catalani, un mese prima degli ottavi di Champions contro il Napoli (a proposito di ribaltoni in panchina), hanno cambiato allenatore e adesso ci sarà Quique Setien, 61 anni, che era senza squadra dopo l’esperienza al Betis Siviglia (con cui ha vissuto anche la sua unica campagna in Europa): un allenatore fedele stilisticamente alla linea blaugrana, che ha debuttato in Liga a 57 anni, dopo una lunga gavetta nel calcio minore, ma che ha appunto poca esperienza di un certo livello (solo quattro le stagioni in Liga). Prende in mano una rosa che è prima nella Liga a 40 punti, assieme al Real Madrid, a +5 dalle inseguitrici: Atletico Madrid e Siviglia. Orfano di Suarez (out quattro mesi per infortunio), Setien spera nell’arrivo di un altro attaccante per proseguire la cavalcata in campionato e in Europa.
Ma dicevamo di Messi, colui che tutto può grazie alla sua classe innata. C’è chi lo difende minimizzando i suoi ricordando che i blaugrana non licenziavano un tecnico a metà stagione dalla bellezza di 17 anni (26 gennaio 2003, la giunta presieduta da Joan Gaspart mandò via Luis Van Gaal), ma quella squadra si trovava a metà classifica a 20 punti dalla Real Sociedad capolista. Impensabile oggi. Chi attacca «il potere» di Messi, invece, ricorda anche l’ostracismo nei confronti di Icardi, ai margini del progetto Argentina. In particolare il numero 10 non avrebbe perdonato a Valverde le pessime figure in Champions: la rimonta della Roma nei quarti del 2018 e quella clamorosa dell’anno scorso in semifinale contro il Liverpool (3-0 al Camp Nou e k.o. per 4-0 ad Anfield Road, in Inghilterra), due gare che — secondo i ben informati — Leo aveva giudicato fossero state preparate male.
Comunque sia andata, una volta che ha deciso di esonerare Valverde, il Barcellona si è mosso malissimo, ricevendo una serie di rifiuti dai candidati alla panchina: il primo a essere sondato è stato Xavi (grande ex e amico di Leo appunto), che per ora ha declinato l’offerta volendo concentrarsi sulla sua avventura in Qatar. Altri due rifiuti sono arrivati da Ronaldo Koeman e Roberto Martinez e alla fine dopo un susseguirsi di nomi sempre più frenetico — Pochettino, Gabi Milito, Thierry Henry, Massimiliano Allegri, Garcia Pimienta — è arrivato Quique Setien, discepolo di Johann Cruijff. Sarà felice Messi? Vedremo…
CorSera
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Preparato e studiato tra domenica notte e lunedì mattina da Fienga, Petrachi, Marotta e Ausilio, va in porto lo scambio tra Roma e Inter con Politano che torna in giallorosso e Spinazzola che si trasferisce a Milano. I due club, dopo aver valutato la formula della doppia cessione a titolo definitivo, hanno deciso di chiudere l'operazione in prestito con diritto di riscatto a luglio e con una maxi valutazione di 27,5 milioni per entrambi i cartellini. Operazione avallata dai due allenatori, Conte e Fonseca. Dunque ecco il sostituto di Zaniolo, ma con l'addio di Spinazzola è urgente anche l'acquisto di un terzino sinistro: non bastano Santon e Peres.
Ha pesato il parere positivo di Politano di tornare a Trigoria, ma ancora di più la soluzione scelta dai dirigenti dei due club: se l'affare diventerà definitivo a luglio, la Roma certificherà una plusvalenza di circa 3,5 milioni e l'Inter di quasi 8. Il club giallorosso inoltre spenderà meno per l'ingaggio quadriennale di Politano, che guadagna 1,8 milioni bonus compresi, a fronte dei 2,9 milioni premi inclusi di Spinazzola. Tutti felici dell'affare, giocatori compresi: Fonseca inoltre ha chiamato Politano, Conte ha convinto Spinazzola, in contrasto con l'allenatore giallorosso per la pretesa di giocare da fluidificante mancino.
Prima di prendere il sostituto di Spinazzola, la Roma, che deve fare cassa e abbassare il monte ingaggi, deve cedere Juan Jesus, mentre Perotti resta in bilico. Come terzino sinistro si valuta Anocic, prestato dal club giallorosso al Cibalia, anche perché i Rangers Glasgow vogliono 10 milioni per Barisic. Interessa Marcos Antonio dello Shakhtar, centrocampista classe 2000.
(Il Messaggero)
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Bernardeschi nuova vita, mezzala pur di giocare. Per l'ex viola inizia adesso una doppia rincorsa: alla riconferma, difficile con l’arrivo di Kulusevski
Non gioca da un mese, sosta compresa: l’ultima apparizione per Federico Bernardeschi in campionato è stata contro l’Udinese, avversario di stasera della Juve in Coppa Italia. L’azzurro era titolare a Leverkusen, prima che il tridente Dybala-Higuain-Ronaldo cambiasse volto alla partita e anche un po’ a lui, che trova spazio da attaccante esterno ormai solo in Nazionale, la sua oasi felice. Nella Juve, Sarri lo sta provando da mezzala, in qualche modo snaturando le doti del giocatore pagato nel 2017 40 milioni più bonus: «Può essere l’occasione per vederlo lì — spiega Sarri — . L’aspetto positivo è che ho parlato con Federico è molto contento di provare in quel ruolo e lo sta facendo con entusiasmo. Ci stiamo lavorando, le caratteristiche fisiche le ha tutte, deve solo entrarci dal punto di vista tattico. Dovrà andare meno in azione personale e muovere di più la palla, è un piccolo percorso che gli va concesso». Per Bernardeschi inizia adesso una doppia rincorsa: alla riconferma, difficile con l’arrivo di Kulusevski, e alla forma giusta per essere protagonista all’Europeo. Non facile nemmeno questo.
CorSera
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