Impossibile che l'Inter ne perda 3 di fila. Contro la Roma la vince di sicuro. Il Napoli invece potrebbe faticare contro il Torino
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioImpossibile che l'Inter ne perda 3 di fila. Contro la Roma la vince di sicuro. Il Napoli invece potrebbe faticare contro il Torino
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Aldo Serena: «L'Inter ha autonomia limitata e giocatori in sofferenza. Il Milan prenda Ancelotti se si libera»
L'ex calciatore Serena commenta il derby di Coppa Italia e il finale di stagione delle milanesi: «Inzaghi con riserve non all'altezza ma nella sfida col Napoli può farcela, la squadra di Conte non sta facendo nulla di trascendentale»
Specialista in derby, con un master in sfide sotto la Madonnina, Aldo Serena ripercorre emozioni, strascichi e retroscena della clamorosa semifinale di Coppa Italia che ha rilanciato il Diavolo, sul ciglio del burrone, in Paradiso.
Aldo Serena, quanto l’ha sorpresa l’eliminazione dell’Inter?
«La squadra sta attraversando un momento delicato. Dopo la sconfitta a Bologna, era da mettere in preventivo una fase di difficoltà. Io non ero tra quelli che dava i nerazzurri per sicuri vincenti».
D’accordo, ammetterà che nemmeno era pronosticabile una sconfitta così severa?
«I numeri sono impietosi. Però l’Inter ha una autonomia limitata: nelle ultime uscite ha disputato un ottimo primo tempo, come a Parma, poi nella ripresa ha subìto un calo vistoso. Anche nel derby ha creato occasioni gigantesche come il tiro di Lautaro o la traversa di Dimarco, sviluppando l’azione con naturalezza. Poi però sono usciti i limiti: era la 51esima gara stagionale, ha tanti ultratrentenni, e uno di loro che finora è stato devastante, ora è in sofferenza. Mi riferisco a Mkhitaryan».
Le riserve non sono state all’altezza dei titolari?
«Frattesi ad esempio non è riuscito a dimostrare ad Inzaghi che sbaglia a tenerlo fuori. Asllani è realmente la brutta copia di Calhanoglu: fatica a imporsi e a costruire gioco».
I rimpianti maggiori sono legati al flop di Taremi, lontano dagli standard del Porto?
«Paragoniamo il suo rendimento a quello di Jovic. Entrambi sono riserve, la terza scelta per i loro allenatori. Mercoledì il serbo ha dimostrato forza, tecnica, personalità, desiderio di mettersi in mostra. Bisogna anche dire che è più facile emergere quando hai come concorrenti due giocatori più celebrati, come Gimenez e Abraham, che però stentano. Taremi deve essere al livello di due mostri sacri come Lautaro e Thuram: è stritolato da aspettative altissime».
Lo sfogo di Inzaghi con il quarto uomo è la spia di nervi a fior di pelle?
«Sta arrivando il momento clou della stagione, ora la verità viene a galla. Stimo molto Simone perché ha un ego ridotto e in genere non deborda. In quel contesto però la sua reazione mi è sembrata stonata pur comprendendo che la pressione è altissima».
Il prossimo turno di campionato è decisivo per lo scudetto?
«L’incrocio con la Roma è una tappa fondamentale. Bisogna essere realisti: con le energie in riserva il mister deve essere lucido a costruire la vittoria nel primo tempo per poi conservarla nel secondo. Poi però sottolineiamo un altro aspetto: il Napoli non sta facendo cose trascendentali, ha penato per battere il Monza e domenica incontrerà il Torino».
Suggerimento in vista di Barcellona?
«Simone dovrà capire quale minutaggio dare ai giocatori nell’ottica delle due sfide e comunque non si deve abbassare il morale».
Si rischia una ripercussione psicologica dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia?
«Anche i catalani in corsa con il Real per la Liga sono stanchi e hanno infortunati eccellenti come Lewandowski. Comunque anche senza triplete, se l’Inter dovesse vincere anche un solo trofeo sarebbe una stagione super. Con la Champions addirittura fenomenale».
Cosa pensa della stagione del Milan?
«È da seduta psicanalitica. Ha una base di giocatori forti ma si è affidata a tecnici con visioni opposte l’uno dall’altro. Le posizioni contraddittorie dei dirigenti si sono riverberate sui giocatori. Theo e Leao sono i simboli di questa situazione. Non sai mai cosa andrai a vedere: se ti faranno giocare in inferiorità numerica o ti garantiranno di vincere la partita. Certo se ora conquistasse la Coppa Italia, l’annata non sarebbe da buttare».
In caso di successo, lei insisterebbe su Conceicao?
«Il Milan ha bisogno di tornare in alto. Negli ultimi 30 anni ha avuto tra le sue fila campioni. Mi spiego: Gimenez ha le caratteristiche per fare bene ma deve essere messo nelle condizioni per incidere. Una volta il Milan vantava attaccanti che vincevano le partite da soli. Occorrono degli acquisti specifici per ripartire e, per quel che riguarda la panchina, se ci sarà Ancelotti libero non me lo farei scappare».
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Perché Italiano va meglio di Motta con il Bologna: gioco geniale e una promessa mantenuta (in cui credeva solo lui)
La finale di Coppa Italia era un obiettivo della società dopo l'addio di Motta. Italiano ha portato entusiasmo e si è inventato Orsolini bomber, ma dietro di lui ci sono il mago del mercato Sartori e il presidente Joey Saputo che ha scelto di vivere in città
L’avevano promesso e l’hanno mantenuto. Il Bologna in finale di Coppa Italia, 51 anni dopo quella vinta ai rigori con il Palermo nel 1974, non è una sorpresa ma un sogno programmato in agenda la scorsa estate, al primo giorno di ritiro. Freschi di una storica qualificazione Champions (lì di anni ne avevano aspettati 60), i rossoblù dovevano ancora riprendersi dalla sbornia della festa con cinquantamila persone in Piazza Maggiore, erano orfani del Profe Thiago Motta ma l’ad del club rossoblù Claudio Fenucci, nel ritiro di Valles in Alto Adige, non si nascose: «Il sogno mio e della società sarebbe vincere la Coppa Italia».
L’unico a dargli corda fu Vincenzo Italiano, su cui il popolo rossoblù nutriva più dubbi che certezze. Il direttore tecnico Giovanni Sartori, uno che in carriera aveva già portato l’Atalanta in Champions e il Chievo al preliminare, di dubbi non ne aveva. Perso Motta era andato subito su Italiano, il signore delle finali. L’allenatore disputerà la quarta della carriera in tre stagioni dopo averne perse due di Conference League e una di Coppa Italia con la Fiorentina. «Le mie prime tre finali le ho perse, ma penso a quanto sono stati belli i percorsi fatti. Per questa finale non abbiamo i favori del pronostico, il Milan è più esperto e titolato, ma noi siamo pieni di entusiasmo e andremo a Roma a giocarci le nostre carte».
Il Bologna predica bene e razzola meglio. Nel calcio tutti parlano di progetto, poi al primo colpo di vento arriva l’esonero dell’allenatore o le spese folli sul mercato di gennaio per mettere una toppa agli errori estivi. Si sballano i conti, aumentano i deficit. Bologna sta imponendo il suo modello, sobrio e serio. Il presidente italocanadese Joey Saputo si è trasferito a vivere sotto le Due Torri, parla poco, ma vive in simbiosi con la città, di cui è diventato cittadino onorario. L’uomo venuto dal nuovo mondo resta oculato nelle spese, senza però far mai mancare nulla al club: la società ha bilanci in ordine e strutture all’avanguardia. «Bologna è una regola» canta Luca Carboni, è anche un modo di intendere il calcio, ma Bologna è pure «Poetica» come risuona nella canzone di Cesare Cremonini, sparata al Dall’Ara dopo ogni vittoria, con il cantante tifosissimo lì in tribuna. Anche per un ambiente così coeso e sano Saputo ci rimase malissimo per il tradimento di Motta, si è rifatto con Italiano.
Il nuovo allenatore è diventato un capopopolo, in simbiosi con una tifoseria conquistata dai suoi modi veraci, più coinvolgenti dell’algido Motta. L’atteggiamento conta, ma a far innamorare sono stati un gioco spettacolare, ricco di soluzioni innovative, e soprattutto i risultati: stanno venendo più dell’anno scorso. Il Bologna è in finale di Coppa Italia e sta difendendo alla grande il quarto posto che vale la Champions. «A inizio anno c’era il desiderio di riconfermare il Bologna sui livelli dell’anno passato, direi che ce l’abbiamo fatta», evidenzia Italiano. Il tecnico ha fatto fiorire il talento di Castro, ha inventato Odgaard nuovo trequartista, consacrato l’ala Ndoye, coccolato Orsolini e lui l’ha ripagato con 12 reti in campionato, un record per l’attaccante che continua a bussare alla porta del c.t. Spalletti con il suo «toc-toc» alle telecamere dopo i gol.
Italiano gongola: «La finale con il Milan è un traguardo fantastico, dedicato alla gente rossoblù. Adesso verranno con noi a Roma, in trentamila. Bologna se lo merita. Manca ancora un passo, ma siamo nella storia». Il futuro invece è da scrivere, ma il Bologna è già un miracolo Italiano.
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Venezia-Milan
(ore 12.30 su Dazn)
Per cercare punti salvezza il Venezia si affida a Yeboah e Fila in attacco, nel 3-5-2 disegnato da Eusebio Di Francesco. Da parte sua, il Milan deve archiviare la vittoria nel derby di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter (3-0, 23 aprile). Sergio Conceiçao è orientato a puntare sulla stessa formazione vista con i nerazzurri. Un cambio in difesa: Thiaw al posto di Gabbia.
Fiorentina-Empoli
(ore 15 su Dazn)
Derby tutto toscano tra Fiorentina ed Empoli. La squadra di Raffaele Palladino ha perso Dodo, out per un’appendicite. Come esterno ci sarà Folorunsho con Gosens sull’altra corsia. Molto probabilmente sarà ancora out Kean: ci sarà la coppia Gudmundsson-Beltran. L’Empoli non vince dall’8 dicembre, ma sa che non può più fallire in queste ultime cinque giornate.
Inter-Roma
(ore 15 su Dazn)
Le due sconfitte di fila tra campionato e Coppa Italia, con Bologna e Milan, pesano sul morale di un’Inter stanca. Ma nei momenti delicati i nerazzurri hanno sempre tirato fuori il meglio di sé. Simone Inzaghi non avrà a disposizione Bastoni e Mkhitaryan per squalifica. Invece, Claudio Ranieri spinge la Roma a una gara perfetta per continuare a cullare il sogno quarto posto per la qualificazione alla prossima Champions League.
Juventus-Monza
(ore 18 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Calcio e in streaming su Sky Go e Now)
La Juventus arriva dalla sconfitta contro il Parma, la prima con Igor Tudor allenatore. Ma già dalla gara con il Monza i bianconeri non possono più commettere passi falsi. Serve una vittoria per restare in corsa per il quarto posto. Discorso diverso per il Monza di Alessandro Nesta, al quale manca poco per l’aritmetica certezza del ritorno in B.
Atalanta-Lecce
(ore 20.45 su Dazn)
Rinviata da venerdì a stasera per la morte improvvisa del fisioterapista del Lecce, per la Dea questa è una gara fondamentale per consolidare il terzo posto. Gian Piero Gasperini punterà su De Ketelaere e Lookman alle spalle di Retegui. Invece, al Lecce servono punti per la salvezza. Marco Giampaolo rilancerà Rebic nel ruolo di centravanti con Tete Morente e Pierotti ai suoi lati.
Napoli-Torino
(ore 20.45 su Dazn)
Il sogno scudetto passa dalla gara contro il Torino. Non sarà semplice per la squadra di Antonio Conte affrontare i granata. Non ci sarà David Neres. Può essere avanzato Spinazzola o potrebbe giocare Raspadori. A centrocampo rientra Anguissa con Lobotka e McTominay. Invece, Paolo Vanoli in attacco dovrebbe affidarsi ad Adams, in vantaggio su Sanabria.
CorSera...ma di noi
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Madonna che partitone real madrid Barcellona ieri sera
che livello❤️❤️❤️Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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A San Siro è in vantaggio la Roma, che avrebbe potuto anche avere fin qui un risultato ancora più rotondo...peccato solo che manchi una vita ancora....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza MessaggioMadonna che partitone real madrid Barcellona ieri sera
che livello❤️❤️❤️
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioImpossibile che l'Inter ne perda 3 di fila. Contro la Roma la vince di sicuro. Il Napoli invece potrebbe faticare contro il Torino
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