Bayern-Inter 1-2, Frattesi fa gol agli interisti troppo snob
Bayern – Inter 1-2 è la sublimazione dell’interismo inzaghiano. Simone Inzaghi ne appenderà la stelletta al bavero come le mostrine di un generale pluridecorato. Che ora può guardare tronfio gli increduli tedeschi malmenati in casa loro, che l’ultima volta a Monaco le avevano prese quattro anni fa. E ancor più in cagnesco guarderà il nostro, quelli cui proprio Simoncino sta sulle scatole e gli fanno continuamente le pulci. Come fosse uno capitato lì per caso.
Inzaghi la mente, Lautaro e Frattesi le braccia. O meglio i piedi. Lautaro Martinez ma di esterno destro, che è una raffinata rarità, e poi Davide Frattesi, che è la rarità fatta persona, essendo giovanotto centrocampista validissimo ma utilizzato alla scappa e fuggi, sempre un po’ di rimedio, riserva per definizione, scampato a vari tentativi di cessione sul calciomercato. I due mettono a sandwich, a mò di würstel, il sublime vegliardo Thomas Muller, poveretto ormai in chiusura di carriera, lo spalmano di senape, e il boccone va giù che è una bellezza. Ci manca solo una birrozza e un virile rutto a Marienplatz.
Si può vincere facendo una grande partita, certo, è un po’ più complicato vincere essendo profondamente snob. Negli atteggiamenti e nella condotta. La controcorrenza dell’ Inter, ossia quell’attitudine testarda a non dire e non fare quello che gli altri vorrebbero dicesse e facesse, è uno stato dell’anima. L’interismo è probabilmente proprio questo, fare delle cose strane e imprevedibili. Farsi fare due gollonzi idioti dal Parma, ma girarli poi moltiplicati di valore al Bayern Monaco. Grosso modo quello che sta avvenendo nelle Borse mondiali oggi, sui tracolli si possono speculate miliardi.
Come abbiamo tecnicamente già sottolineato l’Inter ha di fondo i glutei che si merita e che allena con tosta caparbietà. Lo scudetto può vincerlo anche quest’anno soprattutto perché Napoli e compagnia non lo cercano con la stessa cazzimma e raffinatezza dei gesti. Il Triplete di Champions League, soprattutto col durissimo tracollo del Real Madrid a Londra contro i *****tti di Rice e dell’Arsenal, è una chimera che mano mano diventa un pizzico meno irreale.
L’unica italiana sopravvissuta delle 5 di Champions League è, alla fine, quella che ti dà maggiori garanzie. Nonostante le si faccia una TAC ogni sacrosanto giorno per scoprirne un malanno. In Italia siamo fatti così, fabbrichiamo giustificazioni e scuse per chi perde, e guardiamo con la puzza sotto al naso chi vince
Bayern – Inter 1-2 è la sublimazione dell’interismo inzaghiano. Simone Inzaghi ne appenderà la stelletta al bavero come le mostrine di un generale pluridecorato. Che ora può guardare tronfio gli increduli tedeschi malmenati in casa loro, che l’ultima volta a Monaco le avevano prese quattro anni fa. E ancor più in cagnesco guarderà il nostro, quelli cui proprio Simoncino sta sulle scatole e gli fanno continuamente le pulci. Come fosse uno capitato lì per caso.
Inzaghi la mente, Lautaro e Frattesi le braccia. O meglio i piedi. Lautaro Martinez ma di esterno destro, che è una raffinata rarità, e poi Davide Frattesi, che è la rarità fatta persona, essendo giovanotto centrocampista validissimo ma utilizzato alla scappa e fuggi, sempre un po’ di rimedio, riserva per definizione, scampato a vari tentativi di cessione sul calciomercato. I due mettono a sandwich, a mò di würstel, il sublime vegliardo Thomas Muller, poveretto ormai in chiusura di carriera, lo spalmano di senape, e il boccone va giù che è una bellezza. Ci manca solo una birrozza e un virile rutto a Marienplatz.
Si può vincere facendo una grande partita, certo, è un po’ più complicato vincere essendo profondamente snob. Negli atteggiamenti e nella condotta. La controcorrenza dell’ Inter, ossia quell’attitudine testarda a non dire e non fare quello che gli altri vorrebbero dicesse e facesse, è uno stato dell’anima. L’interismo è probabilmente proprio questo, fare delle cose strane e imprevedibili. Farsi fare due gollonzi idioti dal Parma, ma girarli poi moltiplicati di valore al Bayern Monaco. Grosso modo quello che sta avvenendo nelle Borse mondiali oggi, sui tracolli si possono speculate miliardi.
Come abbiamo tecnicamente già sottolineato l’Inter ha di fondo i glutei che si merita e che allena con tosta caparbietà. Lo scudetto può vincerlo anche quest’anno soprattutto perché Napoli e compagnia non lo cercano con la stessa cazzimma e raffinatezza dei gesti. Il Triplete di Champions League, soprattutto col durissimo tracollo del Real Madrid a Londra contro i *****tti di Rice e dell’Arsenal, è una chimera che mano mano diventa un pizzico meno irreale.
L’unica italiana sopravvissuta delle 5 di Champions League è, alla fine, quella che ti dà maggiori garanzie. Nonostante le si faccia una TAC ogni sacrosanto giorno per scoprirne un malanno. In Italia siamo fatti così, fabbrichiamo giustificazioni e scuse per chi perde, e guardiamo con la puzza sotto al naso chi vince
Commenta