Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Juventus-Psv 2-1, prima McKennie e poi Mbangula: ai bianconeri l’andata dei play-off

    La squadra di Thiago Motta vince di misura la prima sfida che vale il passaggio agli ottavi di Champions



    City-Real 2-3: Bellingham al 92’ completa la rimonta galattica che affonda Guardiola

    ​Agli inglesi non è bastata la doppietta di Haaland. Tra una settimana il ritorno dei play-off di Champions a Madrid

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    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
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    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Nei play off di Champions League la Juventus torna a vincere contro il PSV: avanti con McKennie, pareggia Perisic, alla fine non decidono né Kolo Muani, né Vlahovic, ma Mbangula. Il Real Madrid di Ancelotti fa il colpo a Manchester contro il City: prima rimonta per due volte i gol di Haaland, con Mbappé e Brahim Diaz, poi spedisce ko un paonazzo Guardiola con l’accoppiata Vinicius-Bellingham. Si deciderà tutto al ritorno

      Juventus e Real Madrid, vittorie che lasciano il conto aperto, ma pur sempre vittorie. Lo confesso, ho visto Manchester City – Real Madrid 2-3 e con un occhio sbirciavo Juventus-PSV 2-1. Voglio dire, se sei tifoso della Juventus è scontato non tradirla nemmeno televisivamente, ma tutti gli altri il canale lo cambiano eccome. Posto che abbiano l’abbonamento giusto, ovviamente.

      Non vorrei essere malevolo, ma è come riuscire a scroccare un pranzo da una parte in un ristorante di quartiere e dall’altra in un ristorante stellato. Di solito preferisco il primo, ma data l’occasione e il conto pagato…

      La Juventus ti lascia sempre un po’ così, mai completamente convinti e appagati. Ma credo che questa sia ormai una condizione assimilata e accettata, nessuno ormai spera in molto di più. Diciamo però che uno si aspetta Kolo Muani e Vlahovic, Douglas Luiz e Yildiz e invece i tifosi ringraziano il solito McKennie, il reietto della provvidenza che dove lo metti gioca, e Mbangula che addirittura esce dal campo come match winner. Ce ne sarebbe voluto almeno un altro di gol per stare un po’ più tranquilli, ma già essere arrivati al 2-1 lo trovo un progresso rispetto alle Juventus grigie e abuliche dei mesi scorsi. E comunque la Juve stavolta l’ho ridotta al minimo indispendabile, lo ammetto.

      A Manchester ci hanno servito a tavola da signori e quattro camerieri. Ci siamo riempiti la pancia di Haaland, Mbappé, Vinicius, Bellingham etc. Il Real Madrid ha fatto uno show nonostante giocasse nella tana del lupo e ben lontano dal Bernabeu. Ha rimontato due volte i gol di Haaland, con Mbappé e Brahim Diaz, che del City era un ex (e pure del Milan…), per poi spedirlo ko nel recupero sul solito errore difensivo ormai di questi tempi quasi matematico, e Bellingham chiudere l’azione di Vinicius. Ancelotti soddisfattissimo e sorridente, Guardiola poveretto ridotto a uno straccio. Un’annataccia, mi fa tanta tenerazza.

      Juventus non convince ma vince 2-1 sul PSV, il Real Madrid trionfa 3-2 sul City: spettacolo. Ancelotti sorride, Guardiola a pezzi.- Bloooog! il Bar Sport di Fabrizio Bocca
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        Bruges-Atalanta

        (ore 18.45 su Sky Sport, Sky Sport Uno e in streaming su Sky Go e Now)
        In Belgio l’Atalanta cerca di chiudere già il discorso qualificazione, ma non sarà facile per la Dea. Gian Piero Gasperini ha scelte obbligate in difesa, visti gli infortuni di Scalvini, Kolasinac e Kossounou. Dall’inizio sarà confermato Posch, mentre non è stato convocato Ruggeri perché colpito da influenza. Tra i pali ci sarà Carnesecchi, con Pasalic trequartista alle spalle del tandem offensivo composto da De Ketelaere, che affronterà il suo passato, e Retegui. Non sarà facile neanche per il Bruges: «Loro sono forti, forse non sempre spettacolari, ma si esibiscono ad alto livello sia nel loro campionato sia in Europa», ha detto l’allenatore Nicky Hayen. Il ritorno si gioca a Bergamo il 18 febbraio (ore 21).


        Feyenoord-Milan

        (ore 21 su Amazon Prime Video)
        Sarà una gara speciale per Gimenez, che sfida subito il Feyenoord, il suo passato. Il messicano guiderà l’attacco dei rossoneri. I tifosi sognano i fantastici quattro fin dall’inizio: «Non è che abbiamo tante soluzioni, tra infortuni e altro abbiamo qualche difficoltà, ma vediamo. Come sta Rafael Leao dopo due panchine di fila? Lui è a disposizione, nelle altre partite è stata una mia scelta. Titolare? Normalmente non lo dico, ci sono eccezioni, ma non è una di queste», ha detto Sergio Conceiçao. Invece, per il Feyenoord sono stati giorni frenetici con l’esonero di Brian Priske. Per ora lo sostituisce il tecnico della squadra Under 21, Pascal Bosschaart: «Avevo già preparato l’allenamento dei ragazzi, ma ho ricevuto la chiamata del club e sono andato allo stadio. Da lì le cose sono andate molto velocemente. È stato tutto frenetico», ha detto. Il ritorno si gioca a San Siro il 18 febbraio (ore 18.45).

        CorSera
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          Var, una vergogna totale: il calcio sta diventando una barzelletta

          di Massimo Mauro

          Nel calcio siamo arrivati alla vergogna totale. Parlo di quello che succede in campo, di quello che succede al Var, di quello che dicono i miei ex colleghi calciatori, di quello che dicono e scrivono i giornalisti. Dopo tanti anni dall’introduzione (e dobbiamo tornare al 2017) in tanti iniziano a capire che il Var non migliora il gioco del calcio e soprattutto non aumenta il senso di giustizia. Ha solamente spostato su una scrivania i problemi del campo. Ma il calcio e lo sport possono essere ingiusti. C’è un arbitro in mezzo al campo: o vede o non vede, il resto sono tutte cavolate. Passi per il fuorigioco (già difficile da accettare se hai solo la punta del naso davanti) e il gol/non gol, ma fermiamoci qui. Altrimenti parliamo per mesi del tocco di mano di Gatti a Como senza uscirne. Ps: Secondo me l’ha presa apposta, ha fatto il furbo.

          Inter-Fiorentina certifica l’inutilità del Var

          E poi ci sono le storture. In Inter-Fiorentina la prima rete arriva su un corner generato da una palla che era fuori di un metro. L’arbitro non ha visto, pace. Ma se il Var non può intervenire in una situazione del genere, allora non si introduce. Inoltre, siccome errore chiama errore, l’arbitro per una sorta di compensazione assegna un rigore grottesco alla Fiorentina. Il famoso rigorino, termine che di fatto certifica il fallimento del Var, una barzelletta per il calcio. Ieri dopo il primo tempo, molto gente mi ha messaggiato che il secondo tempo di una partita peraltro molto bella non lo avrebbe visto preferendo un film.

          Editoriali contro le mie posizioni

          Qualche direttore mi ha fatto gli editoriali contro per le mie posizioni, qualche addetto ai lavori che la pensava come me è stato bastonato... Ora però tutti dicono quello che dicevo io 8 anni fa. Per esempio che i guardalinee sono diventati inutili e creano solo confusione. Basta vedere quello che è successo in Empoli-Milan, quando Tomori è stato espulso perché non è stato segnalato immediatamente un fuorigioco di 2 metri del giocatore dell’Empoli.

          L’esempio del basket e il Var a chiamata

          Faccio un paragone, E’ come quando si parla di sanità: l’ammalato non è mai al centro dell’attenzione, ma dominano gli interessi di questo e quell’altro. E l’ammalato qui è il calcio: sceneggiate dei giocatori, incapacità di tornare indietro su posizioni palesemente irregolari. È una cosa che uno sportivo proprio non può sopportare. Nel basket (che ha regole più intelligenti del calcio) gli arbitri decidono autonomamente di andare al video, non c’è l’uomo in poltrona che li richiama. Il rimedio al caos, ha suggerito qualcuno, è il Var a chiamata (tipo due a testa). Ma anche qui non ci vedo alcun senso: e se il fatto grave arriva dopo due chiamate a testa, che consolazione è?

          Per fortuna esiste anche il calcio giocato

          Altro esempio è il tennis, dove non si sbaglia mai perché ci sono cose statiche. Le righe che sono ferme e la pallina che è ferma quando tocca terra. Ma con due corpi in movimento non puoi mai decidere. Peccato, perché volevo parlare della bella reazione caratteriale dell’Inter dopo il tracollo di Firenze, delle chance di Juve e Milan in Champions per trovare gioco e fiducia. Del Napoli: il punto con l’Udinese non è così male, la squadra non ha trovato la zampata ma penso che terrà il confronto scudetto fino all’ultima giornata. E dell’Atalanta, che pian pianino si sta riavvicinando. Serve a tutte il filotto di vittorie: chi lo trova conquisterà lo scudetto.

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