Milan, i rischi di rifare una squadra. Kolo Muani alla Juve è l'acquisto più importante del calciomercato di gennaio
Sui rossoneri di quest’anno si possono dire molte cose, ma non che si lasci crescere l’erba sotto i piedi. L'attaccante francese può essere la svolta per Motta, mentre l'allenatore del Napoli può sperare in Okafor
di Paolo Condò
Sul Milan di quest’anno si possono dire molte cose (e le abbiamo dette), ma non che si lasci crescere l’erba sotto i piedi. Fonseca non convince? Via prima di dovergli pagare l’intero contratto. Ha dei problemi pure Conceicao? Rifacciamogli la squadra, e non è un modo di dire. Il mercato del fondo RedBird è per carattere movimentista, ne prende tanti giocando sul calcolo delle probabilità di indovinarne un po’: Reijnders e Pulisic i fiori all’occhiello nei due anni, Morata ed Emerson Royal le puntate andate storte. Il rischio è la fretta, mandar via qualcuno prima che riesca a farsi valere: stava succedendo con Pavlovic, riemerso una gara prima che fosse tardi. Gimenez e Joao Felix cambiano volto all’attacco del Milan, sono la spada e il fioretto, possono alternarsi fra Leao e Pulisic ma anche giocare assieme.
Walker ha debuttato discretamente nel derby, di certo è sia bravo che anziano, vedremo se bravo ma anziano oppure anziano ma bravo. Bennacer, infine, è un altro tassello dello scudetto che se ne va, sostituito da Bondo. Aveva bisogno di innesti robusti pure la Juve, e Kolo Muani almeno per ora è il colpo più importante di gennaio: tre gol in due partite, roba da rianimare persino Vlahovic, emulazione o concorrenza che sia. La Juve ha congedato male Danilo, che da parte sua non se l’è tenuta, e ha aggiunto tanto dietro pescando giocatori che non giocavano: Alberto Costa, Veiga e Kelly superano di poco i mille minuti complessivi in stagione. Anche qui si può supporre che uno sfonderà e un altro verrà rispedito al mittente, le architetture contrattuali a questo servono.
Salendo in zona scudetto, è chiaro che la cessione di Kvaratskhelia al Psg sia l’altra faccia della luna rispetto a Kolo Muani, ovvero l’addio più doloroso dell’intera serie A. È giusto che Conte sia dispiaciuto per non averlo sostituito con Garnacho o Adeyemi, non si strappi le vesti per Saint-Maximin, uno che a furia di aspettarlo era finito in Arabia Saudita. Okafor ha fallito al Milan ma al Salisburgo era tutt’altro che male, e a 24 anni deve avere ancora più di qualcosa nel serbatoio. L’Inter ha ottenuto ieri da Zalewski una giocata che vale già più dell’intero mercato estivo: poteva avere un senso sostituire una delle punte di scorta, ma Oaktree non deve aver dato luce verde. Resta il fatto che stavi perdendo il derby e hai buttato dentro tutti tranne che loro.
Bene l’Atalanta, perché Posch copre un buco ma soprattutto Daniel Maldini è un’ipotesi di campione che Gasperini chiarirà: analogamente inquieta un po’ la rinuncia a Zaniolo, come se avesse mancato la sua chance. Affidiamoci a Palladino, che ha già rianimato Folorunsho, e aggiungiamo Fagioli all’ultima ora. La Fiorentina ha accumulato un po’ di nazionali (senza mollare Comuzzo). A pioggia qualche altro affare che ci piace: il Torino è l’approdo giusto per Casadei, che ha studiato nelle migliori università e ora potrà far carriera in Italia. Belahyane dopo il Verona farà bene anche alla Lazio. Dorgu è un vero business per il Lecce, ma ci mancherà.
CorSera
Sui rossoneri di quest’anno si possono dire molte cose, ma non che si lasci crescere l’erba sotto i piedi. L'attaccante francese può essere la svolta per Motta, mentre l'allenatore del Napoli può sperare in Okafor
di Paolo Condò
Sul Milan di quest’anno si possono dire molte cose (e le abbiamo dette), ma non che si lasci crescere l’erba sotto i piedi. Fonseca non convince? Via prima di dovergli pagare l’intero contratto. Ha dei problemi pure Conceicao? Rifacciamogli la squadra, e non è un modo di dire. Il mercato del fondo RedBird è per carattere movimentista, ne prende tanti giocando sul calcolo delle probabilità di indovinarne un po’: Reijnders e Pulisic i fiori all’occhiello nei due anni, Morata ed Emerson Royal le puntate andate storte. Il rischio è la fretta, mandar via qualcuno prima che riesca a farsi valere: stava succedendo con Pavlovic, riemerso una gara prima che fosse tardi. Gimenez e Joao Felix cambiano volto all’attacco del Milan, sono la spada e il fioretto, possono alternarsi fra Leao e Pulisic ma anche giocare assieme.
Walker ha debuttato discretamente nel derby, di certo è sia bravo che anziano, vedremo se bravo ma anziano oppure anziano ma bravo. Bennacer, infine, è un altro tassello dello scudetto che se ne va, sostituito da Bondo. Aveva bisogno di innesti robusti pure la Juve, e Kolo Muani almeno per ora è il colpo più importante di gennaio: tre gol in due partite, roba da rianimare persino Vlahovic, emulazione o concorrenza che sia. La Juve ha congedato male Danilo, che da parte sua non se l’è tenuta, e ha aggiunto tanto dietro pescando giocatori che non giocavano: Alberto Costa, Veiga e Kelly superano di poco i mille minuti complessivi in stagione. Anche qui si può supporre che uno sfonderà e un altro verrà rispedito al mittente, le architetture contrattuali a questo servono.
Salendo in zona scudetto, è chiaro che la cessione di Kvaratskhelia al Psg sia l’altra faccia della luna rispetto a Kolo Muani, ovvero l’addio più doloroso dell’intera serie A. È giusto che Conte sia dispiaciuto per non averlo sostituito con Garnacho o Adeyemi, non si strappi le vesti per Saint-Maximin, uno che a furia di aspettarlo era finito in Arabia Saudita. Okafor ha fallito al Milan ma al Salisburgo era tutt’altro che male, e a 24 anni deve avere ancora più di qualcosa nel serbatoio. L’Inter ha ottenuto ieri da Zalewski una giocata che vale già più dell’intero mercato estivo: poteva avere un senso sostituire una delle punte di scorta, ma Oaktree non deve aver dato luce verde. Resta il fatto che stavi perdendo il derby e hai buttato dentro tutti tranne che loro.
Bene l’Atalanta, perché Posch copre un buco ma soprattutto Daniel Maldini è un’ipotesi di campione che Gasperini chiarirà: analogamente inquieta un po’ la rinuncia a Zaniolo, come se avesse mancato la sua chance. Affidiamoci a Palladino, che ha già rianimato Folorunsho, e aggiungiamo Fagioli all’ultima ora. La Fiorentina ha accumulato un po’ di nazionali (senza mollare Comuzzo). A pioggia qualche altro affare che ci piace: il Torino è l’approdo giusto per Casadei, che ha studiato nelle migliori università e ora potrà far carriera in Italia. Belahyane dopo il Verona farà bene anche alla Lazio. Dorgu è un vero business per il Lecce, ma ci mancherà.
CorSera
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