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Finalmente una vittoria convincente.
Neres è veramente incredibile
la squadra è soldiissima nonostante da settimane dietro manchi Buongiorno.
conte è sempre un fenomeno.....c è poco da fare
in 2 mesi ha trovato la quadra dopo 1 anno di bisboccia
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Serie A, giornata 19: Venezia-Empoli 1-1, Fiorentina-Napoli 0-3. Colpaccio a Firenze, tre gol di Neres, Lukaku su rigore e McTominay, il Napoli urla al calcio che non sta lassù per caso e che bisogna fare i conti con Conte
Ci eravamo dimenticati del Napoli. Presi dalla Supercoppa, a Riad, vuoi mettere coi nostri stadioli?, dal ritorno dell’ Inter che sembra voler spaccare tutto, dai peana all’Atalanta di Gasperini che sullo scudetto punta tutto e della Supercoppa se ne fotte, del Milan che sta già celebrando la rinascita con Conceição, della Juventus di Thiago Motta che pare lo scienziato pazzo di Frankestein Jr, siamo rimasti sorpresi dalle grandi manovre di Antonio Conte e del suo Napoli rimasto in Italia, a curare la rinascita dopo l’incubo dell’anno post scudetto.
I tre gol rotondi alla Fiorentina di sono il segnale di una squadra che sta bene e che sta ritrovando tutti i suoi punti d’appoggio. Nonostante gli infortuni e i dubbi che hanno investito giocatori colonna come Kvaratskhelia e Lukaku.
I tre gol di Neres, Lukaku su rigore e McTominay valgono altrettanti squilli di tromba e comunque fanno il Napoli campione d’inverno. Poi è chiaro che la parola scudetto a Conte non la strapperete mai e anzi vi dirà che pure il Venezia ha una rosa migliore della sua. Fa parte del copione.
Napoli super a Firenze, gol di Neres, Lukaku e McTominay. Gli azzurri ritrovano forma e punti chiave. Ma Conte non ammetterà mai che l'obiettivo è lo scudetto
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
(ore 20.45 su Dazn)
Il 5-0 al Parma (22 dicembre) e il pari di San Siro contro il Milan (1-1, 29 dicembre) sono due risultati che hanno risvegliato la Roma, chiamata adesso all’esame più difficile: il derby. Il 2025 dei giallorossi si apre con il botto: «Nel derby si azzera tutto, non contano la classifica e gli obiettivi e si gioca a prescindere per vincere. Non serve l’agitazione, ma la voglia di fare bene pur con la consapevolezza del valore dell’avversario», ha detto Claudio Ranieri. Così, invece, Marco Baroni: «La Roma è una squadra che ora ha uno stato di forma, di convinzione e ha dei grandi campioni. Quindi, la partita, lo sappiamo, è difficilissima».
CorSera
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Finalmente una grande serata dopo mesi, una Roma che doveva farsi perdonare un girone d' andata vergognoso.
Pellegrini dal primo minuto è la Ranierata del vecchio volpone e del grande allenatore.
Roma-Lazio risultato 2-0: Pellegrini e Saelemaekers regalano il derby a Ranieri, rissa nel finale
La Roma vince il derby grazie a un grande avvio: reti di Pellegrini e Saelemaekers nei primi 18', Lazio al tappeto. Tanta tensione in campo
Pokerissimo. Cinque su cinque. Claudio Ranieri lascia ancora una volta la sua firma sul derby capitolino, che lui sa soltanto vincere. Non basta il più 15 con cui la Lazio inizia la partita, alla fine chi festeggia è la Roma. La mossa di Pellegrini, uomo derby
Ranieri aveva ripetuto, alla vigilia, una vecchia legge del derby: è una partita diversa dalle altre, che prescinde da tutto. C’è chi la sa interpretare al meglio e chi invece la subisce. Così ha tenuto nascosta la grande sorpresa: Pellegrini titolare, anche se in stagione aveva lungamente deluso fino a diventare un panchinaro. Una scelta per certi versi clamorosa ma tutto sommato logica. Le alternative erano Pisilli (senza esperienza di derby) o El Shaarawy (squadra troppo leggera).
Lazio, ora bisogna gestire il post derby
La sconfitta nella stracittadina non toglie nulla alla cavalcata del gruppo di Baroni. La Lazio resta più in alto di quanto tutti prevedevano alla vigilia. Però è affondata contro l’Inter (0-6) e ha perso contro la Roma, anche questa volta senza riuscire a segnare. Ha dimostrato insomma di essere buona ma certo non perfetta. Guendouzi ha cercato più la cavalleria rusticana che il pallone, Rovella è stato messo in difficoltà dal dinamismo di Koné. Adesso servirà gestire con calma il post-derby, senza farsi prendere da pensieri negativi. Fin qui Baroni è stato super nel gestire il gruppo, ora arriva la prova decisiva.
Ranieri ha ridato alla Roma compattezza e gioco. Non è soltanto un «normalizzatore» ma parecchio di più. Nella prossima stagione è previsto che lasci la panchina per sedersi dietro a una prestigiosa scrivania di Trigoria, ma ne varrà la pena solo se alla Roma arriverà un allenatore top, non uno normale. Il calcio ha età solo per chi vuole sentirsela addosso. Anche ieri sera ha dato fiducia agli uomini bocciati da Juric — che intanto continua a prendere scoppole anche in Premier League sulla panchina del derelitto Southampton — e ha avuto una grande risposta da Hummels e Paredes, mentre Ndicka, riportato nel suo ruolo, è stato ancora una volta tra i migliori.
Forse il migliore se nel finale non avesse partecipato alla rissa che ha portato all’espulsione di Castellanos. Doveva ricevere il rosso (e non il giallo) anche il difensore. Però è stato l’unico errore vero di Pairetto, chiamato all’ultimo minuto a dirigere una partita sempre difficile per l’infortunio di Guida.
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Napoli, ora Conte non può nascondersi: il mercato per alzare l’asticella e puntare allo scudetto
Il successo a Firenze ha confermato gli azzurri al vertice della classifica in attesa dei recuperi di Atalanta e Conte. Attesa per le mosse di De Laurentiis, Danilo e Pellegrini gli obiettivi per rinforzare la rosa. Suggestione Chiesa
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Derby di Milano in Arabia Saudita per la finale di Supercoppa
È il terzo derby, tra Inter e Milan, di Supercoppa italiana nella storia del nostro calcio. Nell’agosto 2011, a Pechino, vinsero 2-1 i rossoneri in rimonta con i gol di Ibrahimovic e Boateng; nel gennaio 2023 – sempre a Riad – i nerazzurri si imposero con un secco 3-0. Adesso, lunedì 6 gennaio, va in scena l’atto terzo: «Il derby è una partita particolare, emozionante. Ci sarà il primo trofeo stagionale in palio. Il derby ci ricorda partite meravigliose come quella del 22 aprile, quella di Supercoppa, quella della semifinale di Champions, ma anche quella di settembre in cui abbiamo meritato di perdere: cercheremo di non fare gli stessi errori dell'ultima partita. Il Milan ha un nuovo allenatore, ma i giocatori sono quelli e sappiamo che hanno qualità», le parole di Simone Inzaghi, che non vuole rischiare Thuram.
Da parte sua, Sergio Conceicao punta al primo trofeo sulla panchina rossonera. Alla seconda gara sarebbe un record: «Spero che la squadra stia meglio di me (il tecnico ha la febbre, ndr). Stiamo preparando questa partita contro una squadra forte, che gioca da tanti anni assieme. Noi dobbiamo pensare a noi, è difficile sì. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo un giorno in meno di riposo rispetto all’Inter, non dobbiamo dimenticare che qualche giocatore viene da infortuni. Ma non voglio trovare scuse, non mi sentirete parlare di queste cose a fine partita», le parole del portoghese, che spera di avere a disposizione, per uno spezzone di gara, Rafael Leao.
CorSera
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Prima vera gioia di stagione per la Roma, con Ranieri che non sbaglia un derby: vedremo se su questa vittoria la squadra riuscirà ad imbastire un girone di ritorno di segno diverso rispetto a quello di andata.
Un derby anche la finale di supercoppa in Arabia: il Milan, anche se sfavorito, non parte però battuto.
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