Su Sky dicono che l'allenatore sarà straniero: fanno i nomi di Terzic e Lampard
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Kean in nazionale non combinerà un gran ché, va bene solo in una piccola in questa mediocre serie A
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1-1 a Milano tra Inter e Napoli. Risultato che sta bene a Conte che resta prima ma meno bene a Inzaghi che si fa raggiungere dal gruppo Atalanta-Fiorentina-Lazio tutte al secondo posto. La Juve al terzo: in 2 punti ci sono 6 squadre....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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pareggio che non permette a nessuno di sganciarsi dal gruppetto champions...
con Allegri possiamo ancora puntare allo scudetto
ma deve arrivare al Max domattina.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio
Partiamo dall'inizio. Il giudizio sull'uomo è importante perché lui è un infame. Uno che quando gli gira male, anche grazie al suo ruolo istituzionale, ti manda la Digos sotto casa. Lotito nella Lazio ha messo spicci. Parliamo di 16 milioni, oltre a poco altro, in 20 anni di presidenza. Con i soldi suoi è liberissimo di farci quello che vuole, certo è che sei soldi messi, c'è rientrato alla grandissima. Quanti soldi hanno buttato nella roma i vari presidenti? Sensi c'è finito per strada. Pallotta con le ossa rotte. I Friedkin hanno perso il conto. Parli di società. Ma la Lazio chi ha? C'è solo Fabiani, One man show. Non esiste una società. Quest'anno ci sta dicendo bene che hanno azzeccato un allenatore valido. Ma la squadra è terribilmente corta. E i nuovi ancora tutti da scoprire.
Ogni passata di Papa poi magari c'è Napoli, Roma o Lazio.
I tifosi certo che vorremmo vincere tutti, ma laddove sai che le disponibilità economiche sono minori, io mi accontento della chiarezza e soprattutto di non illudere chi sostiene la squadra da sempre.
Il fatto che Pallotta e i Friedkin abbiano speso pure moltissimo, per me è solo un' aggravante, perché se quei soldi li avessi messi in mano a chi di calcio capiva... magari avresti ottenuto pure qualche risultato costante.
Invece Pallotta che aveva Sabatini, ha mandato sempre tutto a puttan3 per le famigerate plusvalenze e questi di adesso hanno speso quest' anno per il mercato dopo intere sessioni dove stavi legato al FPF per la merda di Pallotta.
Cento milioni e hai Celik e Zalewsky terzini...senza contare le robe fatte con gli allenatori.Last edited by Fabi Stone; 11-11-2024, 00:21:01.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSu Sky dicono che l'allenatore sarà straniero: fanno i nomi di Terzic e Lampard
Mancini, Allegri o profili simili... perché dovrebbero accettare una roba del genere?
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Tutti insieme appassionatamente e il solito gran buferone sul Var. Il campionato ricomincia da capo: Inter – Napoli 1-1 con Çalhanoğlu che sbaglia anche un rigore, su cui Conte si infuria col Var assente, appiattisce tutti sulla linea di ripartenza. Il sorpasso non c’è stato e per lo scudetto ci sono 6 squadre in 2 punti. Ma se Çalhanoğlu avesse segnato quel rigore, sai che can can?
INTER – NAPOLI 1-1, BUFERA SUL VAR
Alla fine parlano tutti solo del Var che è rimasto muto e non ha indotto l’arbitro Mariani ad andare a rivedere un “rigorino” che aveva fischiato a favore dell’ Inter per un “tocco“, il famigerato tocco, di Anguissa su Dumfries. Rigore poi sbagliato e che non ha cambiato dunque il corso degli eventi. Se tutti parliamo solo di questo, vuol dire che il resto è stata fuffa, o comunque ininfluente.
Inter-Napoli 1-1 è stata un grande compattatore della classifica. La conseguenza fondamentale è questa, più ancora delle conquiste e dei rimpianti di una partita che nel ristretto lascia tutto così com’è ma a campo largo, schiude invece orizzonti ancora non conquistati.
INTER – NAPOLI, SEI SQUADRE IN DUE PUNTI
Se alziamo i riflettori di San Siro, togliendoli dal campo, oggi come oggi, potremmo ritrovarci con uno scudetto vinto dalla Fiorentina e dal sorprendente Kean – ma è davvero quello che giocava nella Juve? – oppure ancora dall’Atalanta di Gasperini ormai al pari delle big che ha inseguito per anni, oppure ancora dalla Lazio di Baroni che pensavamo fosse un binomio clamorosamente al ribasso. Per qualcuno poteva essere addirittura una Lazio da salvezza magari tranquilla e invece ha messo insieme una banda di giocatori assatanati e affamati, da Guendouzi a Pedro. Più la Juventus, di cui abbiamo detto, e che sta uscendo dalla ragnatela troppo condizionante di Motta per affidarsi a un calcio meno cerebrale e più istintivo.
Insomma sostanzialmente tutti, come a dire che il campionato di fatto deve ancora cominciare. Inter-Napoli ci ha detto che all’ Inter manca la zampata cattiva e feroce dello scorso anno, e il rigore sbagliato da Çalhanoğlu dopo mille buttati dentro ne è la copertina. Il Napoli ha frenato la caduta e alla fine sempre lì sta, anche se con qualche dubbio in più. Notizie su Lukaku (idem Lautaro)?
INTER – NAPOLI, IL GIRAMENTO DI ANTONIO CONTE
Resta alla fine il gran giramento di scatole di Antonio Conte, il Rodomonte che non perde mai il suo ruolo e che sul rigore Anguissa-Dumfires semi regalato all’Inter sentenzia che gli girano a mille, che così si scatena la dietrologia, che ci vuole onestà intellettuale da tutte le parti e via così. In sostanza: quando c’è il Var gli si urla di farsi i fatti propri e quando non c’è gli si chiede allora che ci stia a fare. Se Çalhanoğlu l’avesse buttata dentro ci saremmo avviati a una settimana di cataclismi e complotti. Abbiamo rischiato di brutto, un meteorite che ha sfiorato la Terra…
Inter -Napoli, in gol Mc Tominay e Calhanoglu, bufera Conte per il rigore di Anguissa su Dumfries poi sbagliato da Calhanoglu. Accuse al Var che non interviene
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Febbre da Cavallo, la Roma dei Friedkin è ormai diventata un Cult
ROMA, JURIC CACCIATO UN QUARTO D’ORA DOPO IL FISCHIO FINALE
Anzitutto è d’obbligo un picchetto d’onore all’uscita di scena di Ivan Juric, uomo sbagliato al posto sbagliato (la panchina della Roma) certo, ma che poveretto firmò il 18 settembre scorso un contratto da umile traghettatore con ipotetica e coraggiosa scadenza a giugno prossimo – figurati… – per arrivare poi appena al 10 novembre. Senza sapere però di stare andando al patibolo dove lo stava già aspettando Mastro Titta. Che quando usciva di casa e attraversava il Tevere subito si spargeva la voce che andava a spiccare la capoccia di qualche disgraziato.
ROMA, IL DRAMMONE TOSCA 2024
Fanno 54 giorni di ceppi nelle oscure e infide prigioni di Trigoria, resistenza eroica perché pur essendo arrivato rocambolescamente per sostituire il dioscuro e inviso Daniele De Rossi, avrebbero potuto – oggettivamente – cacciarlo assai prima. Fino a quando dopo il ko all’Olimpico pure col Bologna – nemmeno con le cinque sveglie di Firenze lo avevano capito gli americani – lo hanno malamente spedito via con un calcio in culo, un quarto d’ora dopo il fischio dell’arbitro Manganiello. Az… evidentemente l’americano Friedkin dal Texas – o chissà dove fosse atterrato il suo aereo – e il diafano manager francese Ghisolfi dalla tribuna l’hanno scritto insieme al telefonino nel secondo tempo, mentre maturava il drammone de ‘sta Tosca 2024.
LA ROMA DEI FRIEDKIN HA LA META’ DEI PUNTI DELLA LAZIO DI LOTITO
Mentre la Roma dei Friedkin manda via il terzo allenatore in dieci mesi, la Lazio di Lotito e l’umile Baroni aumenta esponenzialmente l’imbarazzo con la quarta vittoria consecutiva e praticamente il doppio dei punti accaparrati in meno di un terzo del campionato (13 contro 25). Dello spappolamento della Roma, manco i suoi giocatori stessero vicini come un vassoio di cachi maturi e fracichi di quelli che si trovano oggi ai banchi del mercato di Testaccio, tutti sapevano tranne i trumpisti di Trigoria. Che smucina e rismucina la squadra di Mourinho e della Conference Lig hanno combinato un casino come non si vedeva dai tempi della Roma anzaloniana “forza Roma, forza lupi, so’ finiti i tempi cupi”.
L’INCUBO DELLA ROMA DEI 5 ALLENATORI DI 20 ANNI FA
Ma questo l’ho detto e scritto (guarda qui: ROMA E I TRUMP DE NOANTRI), per cui oggi non si può non ricordare l’incubo della Roma dei 5 allenatori (Prandelli, Voeller, Sella, Delneri, Conti), gestione Rosella Sensi: stagione 2004-2005, fanno 20 anni esatti esatti. C’è chi dice che se non si trova subito un commissario ad hoc, un generale Figliolo insomma che vada giù spiccio e tosto nella ricostruzione giallorossa, la Roma rischierebbe addirittura la Serie B. Perché alla sciagura in questi casi si somma anche la sfiga e a quel punto non ci sono Dybala o Dovbyk che tengano.
Per quanto si possa immaginare il grande scoramento dei tifosi, che si ritrovano all’improvviso 20 anni indietro e che con la svolta americana si erano illusi di poter un giorno arrivare, toh, persino allo scudetto, ecco che invece si ritrovano ad attraversare questa stornellata che può andare da Claudio Villa fino a Bombolo.
ROBERTO MANCINI E IL CULT DI “FEBBRE DA CAVALLO”
Il fatto che il nome più gettonato sia adesso quello di Roberto Mancini – e l’avevamo detto che il genio della lampada silurato dall’Arabia Saudita avrebbe volteggiato sul tappeto magico nei cieli del calcio italiano alla ricerca della prima occasione, non elimina certo tutte le inquietudini. Prima del futuro c’è il presente e il precipizio da fermare.
Può schiudere un grande futuro, Mancini a Trigoria, glielo auguriamo, ma per come stanno le cose oggi alla Roma, rischia pure di dover fare la parte di Jean Luis Rossini, che dovrebbe stravincere con Bernadette, salvo poi cadere in improbabili trappoloni di Mandrake e Er Pomata. Più che calcio siamo dentro a “Febbre da Cavallo”. Un cult.
Roma: via anche Juric, è il 3° allenatore dopo Mourinho e De Rossi in 10 mesi. In pole ora c'è Mancini. a gestione degli americani Friedkin è ormai una farsa
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Milan banda del buco. Scudetto lontano: flop Pavlovic e Royal, Theo distratto, Kalulu regalato alla Juve
Fonseca ammette la vulnerabilità sulle fasce e nei duelli aerei. Ma a Cagliari non ha trovato rimedio tattico e il mercato accentua i guai: Emerson fa rimpiangere l’eclettico offerto alla concorrenza
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Conte furioso con la Var dopo Inter-Napoli: «Interviene solo quando gli conviene... Deve correggere gli errori»
Antonio Conte scatenato contro il Var dopo Inter-Napoli: «Cosa vuol dire che la Var non può intervenire? La Var deve correggere l’errore arbitrale perché altrimenti si creano dei retropensieri»
Il Napoli a San Siro ha il volto, l’espressione seria del suo allenatore. La concretezza di Antonio Conte che nel suo ex stadio non va a cercare le luci della ribalta, bada al sodo. Fa la partita all’italiana, indica la via dritta ai suoi, restituisce consapevolezza e anche carattere. E che carattere, lo stesso che mostra a fine gara, quando commenta il rigore avuto contro e non segnato da Calhanoglu: «Spiegatemi perché la Var non è intervenuta. Questo sistema deve essere utilizzato per correggere gli errori, quel rigore era una svista clamorosa e poteva incidere sulla partita».
Conte, lo sfogo con la Var dopo Inter-Napoli
Polemizza con Marelli alle telecamere di Dazn: «Fatemi capire, io mi devo sentire tutelato dalla Var, ma deve intervenire in caso di errore. Sia se è a favore nostro che contro. Non sono favorevole alla chiamata dal campo ma devo sentirmi garantito dalla Var». Dice tutto con veemenza e si scusa anche: «Quell’episodio mi ha fatto veramente arrabbiare, ma se l’errore c’è la Var interviene, punto e basta. L’arbitro deve andare a vedere cosa succede. Altrimenti si creano dei retropensieri».
Il ciclo di ferro si concluderà con la Roma, ma raccogliere quattro punti a San Siro, fra Milan e Inter, è una pietra che Conte mette sulla stagione, e intanto si avvia alla seconda sosta di campionato da primo in classifica. «Sono soddisfatto della partita — aggiunge Conte—, non siamo venuti a prendere *****tti. Partita giusta con qualche errore che ci deve far crescere». La battuta d’arresto con l’Atalanta non ha scompaginato i piani, Conte ripropone la stessa squadra che ha subito tre schiaffi al Maradona, dà a Kvara qualche compito difensivo in più e riesce ad ottenere il massimo in questo momento da Lukaku. A San Siro è un ex che ha regalato uno scudetto ma non ha lasciato particolari rimpianti, né motivi particolari di risentimento.
Il rispetto che riceve è una testimonianza in più della sua serietà. Ricostruzione è la parola d’ordine che nel suo spogliatoio nessuno perde mai di vista. La fotografia delle due panchine è stata opposta: Inzaghi una trottola in perenne e continuo movimento, si fa anche ammonire, Antonio è serafico ma senza dare l’impressione di aspettare il nemico al varco. Si chiama sicurezza, la stessa che sta trasferendo al Napoli. Conte esce imbattuto dalle ultime due trasferte, è contento ma la serata di San Siro gli lascia l’amarezza del rigore genetoso concesso all’Inter. Ed è furioso nel post-gara.
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Ma non si era detto (gli arbitri questa estate) che i "rigorini" non si sarebbero dati più? Ci si chiede se è mai possibile ogni lunedì avere questi report su errori del Var e degli arbitri e del cortocircuito che si crea tra video e arbitro di campo, diffondendo malcontento, confusione, polemiche.
In testa ci sono molte squadre, il campionato al momento non ha un padrone...e tanto più allora servirebbe chiarezza di azione arbitrale, efficacia della stessa e attenzione massima nel non entrare in gioco in questo gomito a gomito per i primi posti, perchè se il "rigorino" fosse entrato l'Inter avrebbe preso 3 punti pesantissimi...e ingiusti.
Nel frattempo a Roma gli americani fanno il "casting" per l'ennesimo allenatore, si affidano alle agenzie come si trattasse di scegliere un regista od un attore per qualche filmetto hollywoodiano...ma a parte che a Roma ormai si gira un horror, ma questo fa capire che si persevera negli errori luceferini, fa capire che non ci hanno capito niente di niente di come si conduce una società di calcio: una agenzia che ne sa di chi potrebbe essere il profilo più adatto in una situazione simile? E poi: ma non è meglio avere un quadro dirigenziale esperto, interno alla società e far scegliere a chi ne sa un allenatore, come avviene da sempre nel calcio?
Già il fatto che nel mazzo ci siano nomi stranieri sottolinea come gli americani siano completamente fuori di melone...ma puoi mettere uno straniero ora, in quella situazione instabile, incandescente, drammatica? Prima che uno straniero ci capisca qualcosa farebbe in tempo a saltare per Natale.
Nella tempesta serve uno pronto, che non deve fare esperienza ambientale sulla pelle dei risultati...non ci vuole un genio per arrivarci, non serve affidarsi alle "agenzie" (fa tanto "innovazione" per la quale gli americani sbrodolano) per trovare qualcuno...serve che tu conosca almeno un pò cos'è il calcio, come è fatto un pallone e come il mondo del pallone e cosa c'è dentro....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Eppure la soluzione sarebbe semplice, basterebbe dare i soldi in mano a chi li sa calcisticamente spendere. Da quale parte del mondo del calcio è scritto che i proprietari debbano anche decidere sul lato del campo? Le proprietà scelgono i manager e mettono i soldi, lì inizia e finisce il loro compito...a meno che non sei tipo il DeLa o Lotito che fanno tutto loro...ma quelli, per quanto artigianali, hanno però fiuto, ci sanno nuotare nel mondo del calcio italiano, hanno istinto....ma di noi
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