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Spinoso si.
Questi hanno fatto a pezzettini un giornalista turco, reo di avere parlato male del regime saudita, dentro la loro ambasciata, approfittando del fatto che vi fosse entrato per chiedere alcuni documenti presso il matrimonio.
Mbappè è inguaiato forte eh.
ah me preoccupa il precedente Assange, la svezia fa discrete porcate quando "serve" ....
non starei tranquillo al suo posto
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
questo farà letteralmente ridere in campo.
segnatevelo
Può essere come no.
Se volesse potrebbe fare tutto tranne che far ridere.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Il francese in esclusiva per l'Italia alla Gazzetta: "Dimostrerò sul campo di essere più saggio e più forte di prima. Parlerò con Motta. Ecco i compagni che mi sono stati più vicino"
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
A cuore aperto
Pogba dice tutto alla Gazzetta: "Voglio giocare nella Juve, sono pronto a tagliarmi lo stipendio"
Dal nostro inviato Filippo Cornacchia
A gennaio il capitolo Pogba va chiuso. Può dire quello che vuole, cantarsela e suonarsela a piacimento...ma è un giocatore finito da quando atterrò a Manchester e adesso anzi non è più nemmeno un giocatore: via via via.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
IL CASO Pogba-Juventus, accordo sull'addio o sarà battaglia legale
I bianconeri non vogliono reintegrare il francese e sono pronti alla risoluzione unilaterale: si deciderà entro gennaio
Juric (Roma) e Fonseca (Milan) i due allenatori che rischiano. Tanti i giocatori chiamati a riscattare un inizio di stagione in chiaroscuro
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Leao: «Nel Portogallo l'allenatore ha fiducia in me»
Al termine della partita con la scozia il fantasista del Milan ha lanciato una frecciata a Fonseca: «Quando sono qui sento il sostegno di tutti»
Rafael Leao sembra essere rinato con la maglia della sua Nazionale, il Portogallo. Protagonista con passaggi vincenti (compreso quello per il vantaggio di Cristiano Ronaldo) nel match di Nations League contro la Polonia (12 ottobre) ha giocato anche una buona mezz’ora nel secondo match con la Scozia (15 ottobre). Un feeling, quello con il C.t. Roberto Martinez, eccezionale: «Quando sono qui sento il sostegno di tutti. Anche l’allenatore ha molta fiducia in me. L’allenatore mi ha chiesto profondità e uno contro uno e di fare il meglio che posso. Fondamentalmente, fare il mio gioco per creare opportunità. La Scozia è una squadra molto corta. Avevamo poco spazio e l’allenatore voleva che facessi movimenti profondi con e senza palla», queste le parole dell’esterno rossonero che oggi, giovedì 17 ottobre, tornerà ad allenarsi a Milanello.
Al termine della partita con la scozia il fantasista del Milan ha lanciato una frecciata a Fonseca:«Quando sono qui sento il sostegno di tutti»
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Milan, Fonseca durissimo con la squadra: “Non me ne frega un c… del nome del giocatore”
Il tecnico ha avuto un confronto con la squadra e si è discusso anche dei rigori sbagliati a Firenze
Una rabbia del diavolo. L’effetto vittoria nel derby è svanito in pochissimo tempo: il tecnico del Milan Fonseca è stato nuovamente travolto dalla critiche dopo la sconfitta con la Fiorentina, la seconda in 5 giorni, dopo quella di Champions a Leverkusen. A pesare lo screzio tra giocatori per i due rigori parati da De Gea. Doveva tirarli Pulisic, il rigorista di ruolo, si sono presentati sul dischetto e li hanno falliti Abraham e Theo Hernandez.
Ieri, al rientro di tutti i nazionali, il confronto con la squadra. Durissimo: "Non me ne frega un ca..o del nome, se ci sono problemi io ne parlo faccia a faccia con giocatori e squadra. Dopo Firenze ne abbiamo parlato, non ho chiuso gli occhi davanti ai problemi, dobbiamo affrontarli". Il confronto avuto dopo la sconfitta di Firenze, potrebbe portare anche a esclusioni importanti nella formazione titolare contro l'Udinese: "Vediamo domani. Per me la cosa che conta è la squadra, nessun giocatore è più importante della squadra. Chi sbaglia deve prendersi la responsabilità". Un periodo difficile, che ha tolto il sorriso all’allenatore portoghese: “Mi piacerebbe divertirmi di più. Essere allenatore, non solo qui, non è una cosa molto divertente. Abbiamo momenti. Penso che a questo livello è difficile essere sempre con il sorriso in faccia. Non è facile. Ma so una cosa: porto sempre la mia passione tutti i giorni. Non cambierei il mio lavoro per nessun altro. Non è perché ho più soldi, ma perché amo quello che faccio. È difficile, è difficile anche per i nostri familiari"
Il tecnico ha avuto un confronto con la squadra e si è discusso anche dei rigori sbagliati a Firenze
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Napoli, Conte ammonisce: “In città mi chiedono lo scudetto, ma le vittorie si costruiscono nel tempo”
La sosta del campionato per Antonio Conte è durata anche troppo. "Per fortuna torniamo a giocare, ho percepito intorno a noi una esaltazione esagerata ed è un bene che si torni in campo. Ci fa piacere essere lassù, ovviamente, ma la classifica è molto corta", ha tirato il freno il tecnico del Napoli
Conte: “Calendario facile solo se vincono le partite”
Conte lo ha ribadito pure ai giocatori, invitandoli a non guardare la classifica. "So che la trasferta di Empoli è spesso stata ostica per il Napoli e ci aspetta un avversario di valore, che nel suo stadio è imbattuto e non ha ancora subito gol. È un club che sarà fare calcio, ma la nostra intenzione è riscrivere anche questa storia, andando oltre questa tradizione negativa. Calendario facile? Lo diventa solo quando si vincono le partite. Vale anche per la trasferta in Toscana e la successiva in casa contro il Lecce: per noi devono essere le due gare della vita", si è raccomandato il tecnico, tenendo come sempre alta la guardia. "Sento la responsabilità di allenare in un grande club e di doverlo portare a costruire una squadra solida, che possa avere ogni anno l'ambizione di lottare per grandi importanti. Poi è ovvio che in città mi chiedano tutti lo scudetto. Ma io rispondo che ci vuole pazienza: le vittorie si costruiscono e non si inventano da un attimo all'altro".
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