Fonseca e i rigori: l'allenatore aveva già parlato all'intervallo. E Tomori strappa il pallone a Pulisic per darlo a Abraham
Milan sull'orlo di una crisi di nervi: l'allenatore Fonseca aveva già detto all'intervallo dopo l'errore di Theo che il rigorista era Pulisic. La squadra non l'ha ascoltato. Theo sarà multato per l'espulsione
Il Diavolo è di nuovo sull’orlo di una crisi di nervi. E forse anche oltre. Ma Paulo Fonseca, almeno per ora, resta al suo posto. La sosta poteva essere il momento giusto per un eventuale cambio di allenatore, l’hanno pensato in molti, qualcuno anche dentro a Casa Milan, ma il club non pare intenzionato a prendere questa decisione forte. La situazione viene monitorata con attenzione dalla proprietà, che non può essere soddisfatta. E infatti non lo è.
La dirigenza, con Ibrahimovic in testa, è convinta che i margini per rimettersi in pista ci siano, anche se sul tavolo restano i dossier di Tudor, Sarri, Terzic e Allegri. Una cosa però è certa: il jolly del derby è già esaurito. Come si sta esaurendo la pazienza dei tifosi, stanchi di questi continui su e giù. Il Milan alterna prestazioni strepitose a flop clamorosi, senza mai trovare equilibrio e continuità, nemmeno dentro alla stessa partita.
Il Diavolo è di nuovo sull’orlo di una crisi di nervi. E forse anche oltre. Ma Paulo Fonseca, almeno per ora, resta al suo posto. La sosta poteva essere il momento giusto per un eventuale cambio di allenatore, l’hanno pensato in molti, qualcuno anche dentro a Casa Milan, ma il club non pare intenzionato a prendere questa decisione forte. La situazione viene monitorata con attenzione dalla proprietà, che non può essere soddisfatta. E infatti non lo è.
La dirigenza, con Ibrahimovic in testa, è convinta che i margini per rimettersi in pista ci siano, anche se sul tavolo restano i dossier di Tudor, Sarri, Terzic e Allegri. Una cosa però è certa: il jolly del derby è già esaurito. Come si sta esaurendo la pazienza dei tifosi, stanchi di questi continui su e giù. Il Milan alterna prestazioni strepitose a flop clamorosi, senza mai trovare equilibrio e continuità, nemmeno dentro alla stessa partita.
Hernandez multato per l'espulsione a fine gara
Di certo starà a Fonseca e alla società, a partire da Ibra, farsi sentire anche nei prossimi giorni. Anche con severità. Viene da dire che sarebbe stato fondamentale l’intervento del capitano, se non fosse che il capitano domenica era proprio Hernandez, colpevole non solo di aver disobbedito sul primo rigore, ma anche dell’inutile espulsione per proteste a partita finita. Per questo verrà multato. Rischia due giornate di squalifica: un’altra tegola, l’ennesima.
Due riflessioni finali. La prima riguarda la storia dei capitani a rotazione. Fonseca sostiene che al Milan ce ne siano «almeno cinque» meritevoli della fascia, ma forse sarebbe meglio sceglierne uno e basta, dandogli fiducia e continuità. Morata? L’altra considerazione riguarda lo scenario rossonero alla ripresa dopo la sosta, che prevede le due sfide da vietato fallire con Udinese in casa e Bologna in trasferta, prima del big match in casa col Napoli del 29. Serve una reazione forte. Mentale, comportamentale e di risultati. L’ottobre rosso del Diavolo è solo all’inizio. Il tempo e le occasioni per riprendere il cammino dopo le due sconfitte dolorose non manca. Ma serve il Milan del derby, altrimenti è impossibile.
CorSera
Milan sull'orlo di una crisi di nervi: l'allenatore Fonseca aveva già detto all'intervallo dopo l'errore di Theo che il rigorista era Pulisic. La squadra non l'ha ascoltato. Theo sarà multato per l'espulsione
Il Diavolo è di nuovo sull’orlo di una crisi di nervi. E forse anche oltre. Ma Paulo Fonseca, almeno per ora, resta al suo posto. La sosta poteva essere il momento giusto per un eventuale cambio di allenatore, l’hanno pensato in molti, qualcuno anche dentro a Casa Milan, ma il club non pare intenzionato a prendere questa decisione forte. La situazione viene monitorata con attenzione dalla proprietà, che non può essere soddisfatta. E infatti non lo è.
La dirigenza, con Ibrahimovic in testa, è convinta che i margini per rimettersi in pista ci siano, anche se sul tavolo restano i dossier di Tudor, Sarri, Terzic e Allegri. Una cosa però è certa: il jolly del derby è già esaurito. Come si sta esaurendo la pazienza dei tifosi, stanchi di questi continui su e giù. Il Milan alterna prestazioni strepitose a flop clamorosi, senza mai trovare equilibrio e continuità, nemmeno dentro alla stessa partita.
Il Diavolo è di nuovo sull’orlo di una crisi di nervi. E forse anche oltre. Ma Paulo Fonseca, almeno per ora, resta al suo posto. La sosta poteva essere il momento giusto per un eventuale cambio di allenatore, l’hanno pensato in molti, qualcuno anche dentro a Casa Milan, ma il club non pare intenzionato a prendere questa decisione forte. La situazione viene monitorata con attenzione dalla proprietà, che non può essere soddisfatta. E infatti non lo è.
La dirigenza, con Ibrahimovic in testa, è convinta che i margini per rimettersi in pista ci siano, anche se sul tavolo restano i dossier di Tudor, Sarri, Terzic e Allegri. Una cosa però è certa: il jolly del derby è già esaurito. Come si sta esaurendo la pazienza dei tifosi, stanchi di questi continui su e giù. Il Milan alterna prestazioni strepitose a flop clamorosi, senza mai trovare equilibrio e continuità, nemmeno dentro alla stessa partita.
Hernandez multato per l'espulsione a fine gara
Di certo starà a Fonseca e alla società, a partire da Ibra, farsi sentire anche nei prossimi giorni. Anche con severità. Viene da dire che sarebbe stato fondamentale l’intervento del capitano, se non fosse che il capitano domenica era proprio Hernandez, colpevole non solo di aver disobbedito sul primo rigore, ma anche dell’inutile espulsione per proteste a partita finita. Per questo verrà multato. Rischia due giornate di squalifica: un’altra tegola, l’ennesima.
Due riflessioni finali. La prima riguarda la storia dei capitani a rotazione. Fonseca sostiene che al Milan ce ne siano «almeno cinque» meritevoli della fascia, ma forse sarebbe meglio sceglierne uno e basta, dandogli fiducia e continuità. Morata? L’altra considerazione riguarda lo scenario rossonero alla ripresa dopo la sosta, che prevede le due sfide da vietato fallire con Udinese in casa e Bologna in trasferta, prima del big match in casa col Napoli del 29. Serve una reazione forte. Mentale, comportamentale e di risultati. L’ottobre rosso del Diavolo è solo all’inizio. Il tempo e le occasioni per riprendere il cammino dopo le due sconfitte dolorose non manca. Ma serve il Milan del derby, altrimenti è impossibile.
CorSera
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