Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Arrestati 18 capi ultrà di Inter e Milan: «Nelle curve di San Siro un'associazione a delinquere». Estorsioni sui biglietti, pizzo sui parcheggi e risse

    Vasta operazione all'alba di lunedì, a meno di un mese dall'omicidio di Antonio Bellocco. Alla curva nerazzurra anche l'aggravante di favorire la 'ndrangheta. Tra i rossoneri fermati anche Hagag e Rosiello, bodyguard di Fedez, protagonisti del pestaggio al personal trainer Iovino

    Estorsioni sulla vendita dei biglietti delle partite di Inter e Milan, un «pizzo» mensile imposto sui parcheggi attorno al Meazza, «cartelli» tra ultrà nerazzurri e rossoneri sulla vendita delle bibite e dei gadget allo stadio, violente risse e lesioni tra i gruppi, ma anche intestazioni fittizie di beni: i gruppi dirigenti delle tifoserie organizzate delle curve delle due squadre di calcio cittadine sono stati portati via stamattina da Polizia e Guardia di Finanza, sedici in carcere e due ai domiciliari su ordine del giudice delle indagini preliminari Domenico Santoro in una inchiesta della Procura di Milano che ha valorizzato e concretizzato spunti provenienti da quattro differenti filoni.

    Nel caso della curva Nord degli ultrà dell’Inter (dove le misure cautelari raggiungono tra gli altri il capo Andrea Beretta e il vicecapo Marco Ferdico) è contestata una associazione a delinquere che avrebbe agevolato la cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco, il cui 36enne rampollo Antonio un mese fa era stato ucciso a coltellate proprio da Beretta (con il quale aveva giocato a calcetto appena la sera prima) in un improvviso e acceso confronto esploso in auto sulle reciproche pretese economiche. Tra gli arrestati tutti i nomi più in vista del direttivo tra cui Renato Bosetti, fresco di nomina quale reggente della curva dopo l'omicidio Bellocco e l'arresto di Beretta, il puglie Matteo Norrito detto «Chuck» e Mauro Nepi . Le indagini della Dda, della squadra Mobile e della Sisco (Sezione investigativa del servizio centrale operativo) di Milano hanno fatto luce sugli ultimi sei anni di avvenimenti dentro e fuori dal Meazza. In particolare dopo la scarcerazione di Vittorio Boiocchi, tornato a guidare la tifoseria interista dopo 26 anni di carcere nel 2018. E poi ucciso a colpi di pistola sotto casa sua a Figino nell'ottobre di due anni fa. Omicidio rimasto insoluto (non ci sono contestazioni in questa indagine) ma secondo gli investigatori legato proprio ai dissidi per la spartizione degli introiti in curva e alle scalate di potere. Boiocchi era stato protagonista di estorsioni e intimidazioni legate alla gestione dei parcheggi.

    Dopo il delitto nella Nord inizierà la «guerra» per la successione di Boiocchi. Da un lato la cacciata degli «Irriducibili» guidati da Domenico Bosa, detto Mimmo Hammer, gruppo storico di estrema destra, che arriveranno a lasciare il secondo anello verde dopo l'avvento del triunvirato di Beretta-Ferdico e Bellocco. Sarà poi il rampollo della cosca di San Ferdinando (Reggio Calabria) ad acquisire sempre maggior potere dentro e fuori dal Meazza. Fino appunto alla rottura e allo scontro mortale tra «Berro» e «Totò 'u Nanu» fuori dalla palestra Testudo a Cernusco sul Naviglio. Una vicenda che ha confermato, per gli investigatori, «l'interesse della 'ndrangheta nella gestione degli affari dello stadio». Nell'indagine emerge però anche il coinvolgimento di altre famiglie mafiose/malavitose storiche del milanese nella gestione degli affari e nella «protezione» ai vari schieramenti in continuo contrasto tra loro.

    Nel caso invece della curva Sud degli ultrà del Milan, è contestata un’altra associazione a delinquere (senza aggravante dell’agevolazione mafiosa e attiva soprattutto negli episodi di violenza) capeggiata dal pure arrestato Luca Lucci, l’ultrà celebre per la foto il 16 dicembre 2018 insieme all’allora vicepremier Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud all’Arena Civica, e che proprio la settimana scorsa (dopo una sfilza di Daspo e di condanne per aver fatto perdere un occhio a un tifoso aggredito e per traffico di droga) era riapparso allo stadio in occasione del derby. Con lui sono stati arrestati tra gli altri anche suo fratello Francesco Lucci e Christian Rosiello, il bodyguard del cantante Fedez (non coinvolto nell’operazione di stamattina) quest'ultimo protagonista mesi fa della vicenda del pestaggio del personal trainer Cristian Iovino in una discoteca. Con loro è finito in manette anche Islam Hagag, conosciuto con il nomignolo di «Alex Cologno», anche lui grande amico del cantante. Tanto che proprio nel weekend che ha preceduto gli arresti Fedez, Iovino e Hagag hanno trascorso una vacanza insieme a Parigi. In manette anche altri membri del direttivo della Sud anche lui «azzerato» dagli investigatori come Alessandro Sticco detto Shrek - coinvolto proprio con Hagag nel pestaggio di un tifoso milanista alla fine dello scorso campionato fuori dal Meazza- e Fabiano Capuzzo.

    Per le ore 11.30 il procuratore milanese Marcello Viola ha convocato un incontro con tv e stampa al quale parteciperanno il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il questore di Milano Bruno Megale, i generali delle Fiamme gialle Andrea Fiducia e Antonio Quintavalle, il direttore dello Sco della polizia Vincenzo Nicoli, il dirigente della Mobile di Milano Alfonso Iadevaia e quello delle Sisco, Nicola Lelario, che hanno condotto in questi mesi l’indagine con i pm Sara Ombra e Paolo Storari.

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    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • KURTANGLE
      Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Sì ok il calendario...ma non è mai stata una qualità il calendario, anche perchè alla fine devi incontrarle tutte le squadre, e se le "facili" ce l'hai prima, vuol dire che dopo avrai le "difficili"di avversarie...per cui capisco l'esigenza dei giornalisti di proporre ogni mattina l'eroe di giornata ma aspetterei almeno la fine del girone di andata per vederci meglio.

      Detto questo, Conte ha tutto per fare bene: intanto il suo mestiere, e mi pare stia già toccando le corde giuste della squadra; una partita a settimana; una bella campagna acquisti, tagliata sulle sue esigenze. Questi, più che il calendario, sono i vantaggi che sfrutterà.


      nel giro di 1 mese ha sistemato la difesa
      addirittura ha rinunciato al suo amatissimo 3-5-2 per schierare il Napoli 4-3-3 (modulo a noi più congeniale, avendo tanti esterni d'attacco e pochi difensori centrali)
      pochi kazzi.........è bravissimo

      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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      • Sean
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        Sulla inchiesta circa le curve Inter e Milan (dopo un paio di omicidi forse a Milano la procura si è svegliata...) lato Inter stanno uscendo i report circa le pressioni degli ultrà sulla società, allenatore, alcuni giocatori per ottenere biglietti in sovrannumero e poterli rivendere


        Tra i tanti il lucrosissimo business dei biglietti per la finale di Instanbul del 2023 tra l’Inter e il Manchestr City. Biglietti che saranno oggetto di pressioni di Ferdico addirittura sull’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, interpellato perché a sua volta convincesse la società a fornire più degli 800 biglietti pattuiti. Numero che alla fine salirà alla cifra di 1.500. A far da regista di questa santa alleanza tra curva Sud e curva Nord, secondo le indagini, è stato lo stesso Luca Lucci che avrebbe in qualche modo coordinato la nascita in curva Nord dello striscione unico come già successo in passato per la Sud.

        Vedremo gli sviluppi. Per ora l'aggravante della associazione mafiosa è stata contestata alla curva Inter e non a quella Milan.
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          Inchiesta ultrà, le società Inter e Milan a rischio «commissariamento»: «Controlli inefficaci e pressioni sottovalutate»

          I pm avviano un «procedimento di prevenzione» su Inter e Milan. Per il club nerazzurro i casi dell’incontro intimidatorio con Skriniar e i cercati contatti con Simone Inzaghi. Ma la società interista: «Da noi nessuna colpa»

          Se nei prossimi mesi non alzeranno il livello di anticorpi dei propri controlli organizzativi rispetto alle pretese delle curve ultrà, rischiano di essere «commissariate» Inter e Milan, e in questo momento soprattutto la società nerazzurra «sottoposta a pressioni che prova a mediare nell’interesse della squadra» a prezzo di «sottovalutare il peso di certi accadimenti», intercettati dagli inquirenti come l’incontro «quasi in una prospettiva intimidatoria» con il calciatore slovacco Skriniar e i cercati «contatti con l’allenatore Simone Inzaghi» attraverso aggressivi messaggi vocali.

          L’apertura del fascicolo

          A carico delle due società, infatti, è stato iscritto e avviato dalla Procura di Milano un «procedimento di prevenzione», che, se non dovesse appunto essere sterilizzato dalle contromisure organizzative delle due squadre, (soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti che per gli ultrà è fonte non solo di «ulteriori profitti» ma anche di una non meno importante «possibilità di legittimazione»), potrebbe in futuro sfociare in un istituto già più volte utilizzato negli ultimi tempi dai magistrati soprattutto sinora nel settore della logistica (come nei casi Dhl o Esselunga) e della moda (Armani o Dior): e cioè la messa in amministrazione giudiziaria della società o di singoli suoi settori di attività (articolo 34 del decreto legislativo 159/2011) quando si ritiene che, attraverso il libero esercizio della propria attività economica (pur se non illecita e pur se esercitata con modalità non illecite), all’impresa possa essere rimproverato, anche solo a titolo di rimproverabilità colposa per inerzia o cattiva organizzazione interna, d’aver agevolato l’attività di persone indagate per un determinato catalogo di reati.

          Non sanzione ma «terapia»

          La finalità di questo istituto giuridico non è insomma repressiva, ma preventiva, quasi «terapeutica», cioè non è finalizzata (come invece può avvenire nel campo penale) a punire l’imprenditore estraneo a un’associazione criminale, ma a contrastare la contaminazione antigiuridica di un’impresa sana, sottoponendola a un parziale controllo giudiziario proprio per sottrarla il più rapidamente possibile all’infiltrazione criminale, depurarla di quegli elementi inquinanti o rafforzarne i presìdi interni e così restituirla «bonificata» al libero mercato. Nel caso di Inter e Milan non si è ancora arrivati a questo strumento, ma l’obiettivo risanatorio è lo stesso e con l’avvio di un procedimento di prevenzione appare perseguito dai magistrati «spingendo» i club ad auto-curarsi prima che sia necessario un diretto controllo giudiziario.

          La difesa nerazzurra

          Le due squadre non sono indagate sotto il profilo penale, non hanno cioè contestazioni penali collegate agli arresti dei capi delle curve ordinati stamattina dal gip Domenico Santoro, ma proprio in questa ordinanza c’è traccia delle ragioni invece dell’innesco del procedimento di prevenzione laddove il giudice addita appunto una sorta di colposa sottovalutazione della situazione, o di scarsa conoscenza delle sue reali dinamiche sotto la facciata del tifo organizzato: e questo nonostante il club nerazzurro abbia depositato agli atti una memoria tutta volta a «allontanare ogni sussistenza di sospetto di (anche sola) colpa organizzativa nella cura delle relazioni con il tifo organizzato».

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