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Milan, dopo Ibrahimovic un difensore: ma per altri rinforzi serve qualche cessione
Dopo l'ingaggio dello svedese, il budget a disposizione dovrebbe consentire l'acquisto di un centrale, priorità assoluta per Pioli e la dirigenza. Per spingersi oltre servirà qualche addio
Definito il ritorno di Ibrahimovic, il Milan cerca di capire i margini di manovra per gli altri possibili rinforzi durante il mercato di gennaio. Il primo obiettivo è quello di un difensore centrale. Proseguono i contatti con il Barcellona per Todibo. E vengono tenuti sotto osservazione profili interessanti per il reparto di centrocampo. Il nome nuovo è quello dello slovacco del CeltaVigo, Lobotka, che piace anche al Napoli. Il club spagnolo chiede 25 milioni per il suo giocatore. Una cifra significativa, simile a quella fissata dal Barcellona per Todibo.
Dopo l'ingaggio di Ibrahimovic, il budget a disposizione dovrebbe consentire l'acquisto di un difensore centrale, priorità assoluta per Pioli e la dirigenza. Per spingersi oltre servirà qualche cessione. Il Fondo Elliott chiede qualche partenza per liberare risorse. Nella lista di chi potrebbe fare le valigie ci sono Rodriguez, Kessie, Calhanoglu, Rebic, Borini e Piatek. Ovviamente non partiranno tutti, ma qualcuno dovrà salutare Milanello per far quadrare i conti e consentire altre operazioni in entrata. Discorso diverso per Paquetà che interessa al Paris Saint Germain. Ma come successo la scorsa estate con Donnarumma, Leonardo non è disposto a svenarsi.
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Il Barcellona contro Vidal: «Vuole solo andarsene». L’Inter investe 18 milioni
Il cileno duro: «Quei soldi mi spettano», l’affare entra nel vivo
Il 2 gennaio, giorno in cui aprirà ufficialmente il mercato, Arturo Vidal tornerà a Barcellona. E sarà il momento della resa dei conti. Lo strappo è serio e difficilmente ricucibile. Il cileno lo scorso 5 dicembre, attraverso i suoi avvocati, ha denunciato la società catalana alla commissione Mista della Liga e al sindacato dei calciatori spagnoli, invocando il pagamento di 2,4 milioni di euro relativi a bonus presenti nel suo contratto. «Gli atti del signor Vidal dimostrano che ha ricevuto la cifra conforme agli accordi», la replica del club che sottolinea come il centrocampista per sei mesi non abbia preteso chiarimenti, né minacciato azioni legali. «Lo ha fatto, chiedendo il pagamento nel giro di ventiquattrore, solo quando i media hanno pubblicato la notizia dell’interessamento di un’altra società».
Il Barcellona è infuriato con Vidal e anche con l’Inter, che avrebbe contattato l’effervescente giocatore sudamericano senza passare attraverso il club. Ma così, ormai, fan tutti, compresi i catalani. Di sicuro il rapporto con il giocatore si è definitivamente sgretolato. E ricostruirlo a metà stagione non è semplice. Vidal dal Cile, dove si trova in vacanza, fa conoscere il suo pensiero: «Trovo ingiusto che non mi vengano riconosciuti quei soldi, ma è una questione che non ha niente a che vedere con il mercato», l’inevitabile precisazione concordata con Fernando Felicevich, il suo manager, il regista dell’operazione.
Il caso è aperto. Conte aspetta. Vidal è l’uomo giusto al momento giusto. In estate l’Inter cercherà due campioni giovani, Dejan Kulusevski dell’Atalanta (ora in prestito al Parma) e Federico Chiesa della Fiorentina. Ora serve uno scafato di qualità come Re Artù, la ciliegina sulla torta, l’incursore buono per scardinare le difese e dare l’assalto allo scudetto. Dal 2 gennaio la questione entrerà nel vivo. Marotta sorride sornione. L’a.d. è a Saint Moritz ma sta lavorando con grande intensità e in questi giorni, proprio con Felicevich, ha perfezionato i termini della proposta per arrivare a chiudere il cerchio. L’Inter per Vidal è disposta a investire una cifra complessiva tra i 15 e i 20 milioni di euro. La formula potrebbe essere il prestito con obbligo di riscatto. I catalani tengono botta e hanno risposto cedendo il giovane Carles Alena, un centrocampista molto dotato e titolare a San Siro contro i nerazzurri nella gara di Champions, al Betis Siviglia in prestito.
Si tratta di schermaglie. Il rapporto tra Vidal e il suo club è andato oltre il punto di non ritorno. E la strada è tracciata. Conte dovrà avere solo un po’ di pazienza. È difficile che l’operazione possa concretizzarsi in modo che il cileno possa partecipare alla trasferta di Napoli, la sera della Befana. Molto più facile che vada in porto la settimana successiva. L’Inter è prudente, ma ottimista. E una volta risolta la questione Vidal darà l’assalto a Marco Alonso, il terzino del Chelsea che in Italia ha giocato nella Fiorentina e che, proprio con Conte ai Blues, ha dato il meglio di sé. Sempre con il Chelsea è in piedi la trattativa per il centravanti Giroud. In alternativa al francese c’è Llorente del Napoli attraverso lo scambio di prestiti con Politano.
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Il decennio della Juve di Agnelli: Stadio, logo e la chicca CR7. Il nuovo passo? Un nuovo stadio per Women, conquistare l’Europa in campo, entrare nella top 5 europea per fatturato
Il primo gennaio 2010 il presidente della Juventus è Jean-Claude Blanc, la squadra gioca all’Olimpico di Torino e ha uno stemma circolare: il nome in lettere maiuscole, le strisce bianconere e il toro simbolo della città di Torino. A guardare tutto adesso, sembra passato mezzo secolo. Gli anni Dieci hanno insegnato, nel caso in cui servissero conferme, che la dirigenza guida sempre lo sviluppo di un club e di una squadra. La Juventus in campo è passata da Diego, Amauri, Poulsen e Felipe Melo a Ronaldo, Dybala, Higuain e De Ligt ma fuori dal prato è cambiata ancora di più.Ainizio decennio eraunclub in difficoltà e i primi 18 mesi degli anni Dieci hanno confermato il trend: due settimi posti e squadra lontana dall’élite italiana. In quel momento però è nato il dominio. Andrea Agnelli, presidente dall’aprile 2010, è ovviamente la guida del cambiamento: più giovane di quasi tutti i colleghi, decisionista, sempre al lavoro per la Juve con sguardo al futuro. La Juve è cambiata a partire dalle sue decisioni. Beppe Marotta e Antonio Conte, oggi i principali avversari per il nono scudetto consecutivo, sono stati decisivi per il primo cambio di marcia, il salto di qualità immediato a squadra campione d’Italia. Massimiliano Allegri, con Marotta in società fino al settembre 2018, ha aggiunto la (fondamentale) dimensione internazionale e ora, per l’ennesimo step, tocca a Maurizio Sarri, Fabio Paratici, Giorgio Ricci e Marco Re, i responsabili del nuovo corso.
Il simbolo: lo Stadium Lo stadio in tutto questo è il grande simbolo. La foto di Agnelli con Ronaldo allo Stadium riassume un’era: il presidente, il campione chiamato per conquistare i fan di tutto il mondo e la Champions, il luogo che ha reso tutto possibile. Il fatturato della Juventus è passato dai 156 milioni del 2010-11 ai 494 del 2018-19 e senza un impianto di proprietà non sarebbe stato possibile. La Juve è stato il primo grande club italiano ad avere un proprio stadio, ora punto di riferimento con il suo museo, i suoi riti, i suoi incassi. Anche l’aumento di prezzi del 2018 - un +30% negli abbonamenti su cui si è discusso - non ha inciso sull’abitudine dei tifosi di riempire lo Stadium. La Juventus, in un certo senso, è cresciuta intorno ai due piloni dell’impianto. A breve distanza ha un hotel e una sede, la Continassa, a cui fanno riferimento gli 885 dipendenti del club. Lì si lavora ai progetti marchiati con la grande J, il logo introdotto nel 2017: più moderno, internazionale, accolto con un po’ di scetticismo ma presto iconico.
Gli anni Venti I numeri fanno il resto. Il valore di mercato del club è passatodai 160 milioni del 2010 agli attuali 1,3 miliardi di capitalizzazione in Borsa. Nielsen ha calcolato che i tifosi della Juve sono aumentati di 38 milioni tra il maggio 2018 e il maggio 2019. Il punto è che il mondo corre, corre sempre più e scendere dalla giostra non è consigliabile. Alla fine del decennio, le sfide per la Juve sono conquistare l’Europa in campo e il mondo fuori, non perdere il treno dei grandissimi club mondiali e possibilmente entrare nella top 5 europea per fatturato. E ancora; gestire l’indebitamento finanziario netto - salito a 574 milioni -, diventare una media company e costruire presto un nuovo stadio per Women e Under 23. Gli anni Venti cominciano qui.
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Roma cambia padrone: è solo questione di ore
La Roma è vicina ad un cambio epocale, è solo questione di ore. Il club giallorosso, infatti, sta passando di mano da James Pallotta al connazionale statunitense Dan Friedkin. Dopo lo stallo degli ultimi giorni, a Natale è stato trovato un accordo tra i due, sulla base di 780 milioni. Ed è subito tam tam negli ambienti della Capitale, con James Pallotta che si defila dalla guida del club. Il bostoniano resterà comunque come socio di minoranza, almeno inizialmente. A confermare il tutto anche i legali degli studi che seguono la vicenda , che parlano di un accordo anche prime della fine dell'anno.
La trattativa è ripartita il 23 dicembre, tra Los Angeles, Londra e Trigoria, dove anche il Ceo Guido Fienga è stato al centro delle negoziazioni. È stato proprio lui, d'altronde, ad accogliere Ryan Friedkin, figlio del magnate americano, negli uffici di viale Tolstoj a metà novembre.
Balla però una questione importante, quella relativa allo stadio, Al momento Pallotta e Friedkin hanno deciso di non inserire nell'affare l'eventuale costruzione dell'impianto di Tor di Valle, non essendoci ancora il via libera dal Comune. Tutto potrebbe sbloccarsi a metà gennaio, con l'ingresso ufficiale di Vitek al posto di Eurnova.
(Il Messaggero)...ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl Barcellona contro Vidal: «Vuole solo andarsene». L’Inter investe 18 milioni
Il cileno duro: «Quei soldi mi spettano», l’affare entra nel vivo
Il 2 gennaio, giorno in cui aprirà ufficialmente il mercato, Arturo Vidal tornerà a Barcellona. E sarà il momento della resa dei conti. Lo strappo è serio e difficilmente ricucibile. Il cileno lo scorso 5 dicembre, attraverso i suoi avvocati, ha denunciato la società catalana alla commissione Mista della Liga e al sindacato dei calciatori spagnoli, invocando il pagamento di 2,4 milioni di euro relativi a bonus presenti nel suo contratto. «Gli atti del signor Vidal dimostrano che ha ricevuto la cifra conforme agli accordi», la replica del club che sottolinea come il centrocampista per sei mesi non abbia preteso chiarimenti, né minacciato azioni legali. «Lo ha fatto, chiedendo il pagamento nel giro di ventiquattrore, solo quando i media hanno pubblicato la notizia dell’interessamento di un’altra società».
Il Barcellona è infuriato con Vidal e anche con l’Inter, che avrebbe contattato l’effervescente giocatore sudamericano senza passare attraverso il club. Ma così, ormai, fan tutti, compresi i catalani. Di sicuro il rapporto con il giocatore si è definitivamente sgretolato. E ricostruirlo a metà stagione non è semplice. Vidal dal Cile, dove si trova in vacanza, fa conoscere il suo pensiero: «Trovo ingiusto che non mi vengano riconosciuti quei soldi, ma è una questione che non ha niente a che vedere con il mercato», l’inevitabile precisazione concordata con Fernando Felicevich, il suo manager, il regista dell’operazione.
Il caso è aperto. Conte aspetta. Vidal è l’uomo giusto al momento giusto. In estate l’Inter cercherà due campioni giovani, Dejan Kulusevski dell’Atalanta (ora in prestito al Parma) e Federico Chiesa della Fiorentina. Ora serve uno scafato di qualità come Re Artù, la ciliegina sulla torta, l’incursore buono per scardinare le difese e dare l’assalto allo scudetto. Dal 2 gennaio la questione entrerà nel vivo. Marotta sorride sornione. L’a.d. è a Saint Moritz ma sta lavorando con grande intensità e in questi giorni, proprio con Felicevich, ha perfezionato i termini della proposta per arrivare a chiudere il cerchio. L’Inter per Vidal è disposta a investire una cifra complessiva tra i 15 e i 20 milioni di euro. La formula potrebbe essere il prestito con obbligo di riscatto. I catalani tengono botta e hanno risposto cedendo il giovane Carles Alena, un centrocampista molto dotato e titolare a San Siro contro i nerazzurri nella gara di Champions, al Betis Siviglia in prestito.
Si tratta di schermaglie. Il rapporto tra Vidal e il suo club è andato oltre il punto di non ritorno. E la strada è tracciata. Conte dovrà avere solo un po’ di pazienza. È difficile che l’operazione possa concretizzarsi in modo che il cileno possa partecipare alla trasferta di Napoli, la sera della Befana. Molto più facile che vada in porto la settimana successiva. L’Inter è prudente, ma ottimista. E una volta risolta la questione Vidal darà l’assalto a Marco Alonso, il terzino del Chelsea che in Italia ha giocato nella Fiorentina e che, proprio con Conte ai Blues, ha dato il meglio di sé. Sempre con il Chelsea è in piedi la trattativa per il centravanti Giroud. In alternativa al francese c’è Llorente del Napoli attraverso lo scambio di prestiti con Politano.
CorSera
Ho riassunto correttamente?
Inviato dal mio VTR-L09 utilizzando Tapatalksigpic
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza MessaggioQuindi l'Inter regala Nainggolan al Cagliari dopo averlo pagato più di 20 milioni + Santon + Zaniolo alla Roma, per prendere Vidal tra i 15-20 milioni, che giocherebbe nella stessa posizione di Radja, in cui avrebbe potuto giocare Zaniolo che avevano in casa. Vidal che somiglia come caratteristiche fisiche, acconciatura, tatuaggi e stile di vita al belga ma con un anno di più.
Ho riassunto correttamente?
Inviato dal mio VTR-L09 utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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A Conte non glie ne frega niente di cosa e' stato fatto per prendere Nainggolan. Quando lui e' arrivato ha preso atto della poca professionalita' di Nainggolan e ha deciso di ripulire lo spogliatoio (cacciando pure Perisic e Icardi).
Se vuole Vidal e' perche' lo conosce e sa cosa gli puo' dare.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
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Invece Fede tocca una questione centrale, perchè Vidal a comportamenti è tale e quale a Nainggolan. Quando fu ceduto dalla Juve (estate del '15) c'era Marotta.
E' una retromarcia di mercato: siccome ci si è resi conto che Sensi e Barella sono bravi ma giovani, e siccome Nainggolan è stato dato in prestito (e con stipendio pagato) al Cagliari, prendi uno che per caratteristiche gli somiglia, cioè Vidal...pero' lasciamo stare i comportamenti perchè tra il belga e il cileno pari siamo....ma di noi
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Intanto stanno pensando di cedere anche Godin.
Ricordo a settembre un famoso post: "Godin-Skriniar-De Vrij 30 milioni. Capolavoro Marotta"...e infatti....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioInvece Fede tocca una questione centrale, perchè Vidal a comportamenti è tale e quale a Nainggolan. Quando fu ceduto dalla Juve (estate del '15) c'era Marotta.
E' una retromarcia di mercato: siccome ci si è resi conto che Sensi e Barella sono bravi ma giovani, e siccome Nainggolan è stato dato in prestito (e con stipendio pagato) al Cagliari, prendi uno che per caratteristiche gli somiglia, cioè Vidal...pero' lasciamo stare i comportamenti perchè tra il belga e il cileno pari siamo.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioConte conosce Vidal...gli avrò parlato ed avrà ricevuto da lui delle rassicurazioni. Nainggolan lo scorso anno ha fatto cagare (per colpa di infortuni e roba varia). Vidal invece ha sempre fatto il suo, sia al Bayern che al Barcellona. Conte si fida di lui. Come i due si comportano in allenamento noi non lo sappiamo.
Vidal farà quello che vuole fuori dal campo, ma pare più integro come atleta...Naingollan oltre tutto 2-3 mesi fuori ogni anno se li fa...
Tessera N° 6
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Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza MessaggioNaingollan anche a Cagliari ha saltato un bel po' di partite per infortuni....
Vidal farà quello che vuole fuori dal campo, ma pare più integro come atleta...Naingollan oltre tutto 2-3 mesi fuori ogni anno se li fa...
Quest'anno ha giocato 14 partite su 17 (le 3 che ha saltato erano per un problema ad un polpaccio) e lo scorso anno una trentina con l'Inter.
Io non lo so se Vidal ha giocato lo stesso numero di partite negli ultimi 7-8 anni.
Inviato dal mio VTR-L09 utilizzando Tapatalksigpic
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