Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Fonseca salvo dopo Inter-Milan: «È stata la vittoria dei giocatori. Le voci su di me? Io non ascolto niente»

    L'allenatore portoghese salva la panchina nella partita più importante: Nessuno ha creato così tante difficoltà ai nerazzurri. La squadra ha giocato con coraggio»

    Il derby toglie, il derby dà. L’incubo ricorrente di Stefano Pioli diventa il sogno di speranza di Paulo Fonseca, che rialza la testa e scaccia i fantasmi che svolazzavano da giorni sopra la sua traballante panchina, resa ora più solida da tre punti che valgono come tre chiodi. «Una vittoria meritata, molto importante per il momento che stavamo vivendo» ha ammesso a fine partita, tornando a sorridere dopo giorni durissimi, mentre i tifosi rossoneri cantavano e festeggiavano. Era arrivato a questo duello-verità con l’acqua alla gola, sapendo benissimo che un tracollo gli sarebbe costato un licenziamento certo, per di più con giusta causa. Invece il colpaccio gli dà speranza. E lo salva.

    Gabbia abbraccia Fonseca: «Siamo tutti con lui»

    La fiducia resta a termine, come è giusto che sia, perché fin qui il suo Milan ha stentato davvero troppo e serviranno controprove. Ma finalmente qualcosa di diverso si è visto, anche in termini di risposta caratteriale da parte della squadra. È stato il miglior Diavolo di stagione: rabbioso, equilibrato, determinato. Significa che i giocatori, se non sono con l’allenatore, almeno non gli sono contro. «Siamo con lui, al di là di quel che si dice» ha ribadito il match winner Matteo Gabbia. Anche da un punto di vista tattico il tecnico portoghese ha dato un segnale forte: ha pagato la scelta del 4-4-2 iniziale, con Abraham e Morata insieme, una tattica ultraoffensiva con quattro punte che aveva fatto storcere il naso a molti, ma che alla fine si è rivelata efficace.

    Fonseca: «Mai nessuno ha creato così tante difficoltà all'Inter»

    A dar coraggio all’allenatore in bilico sono state forse anche le parole di Zlatan Ibrahimovic prima del match, finalmente da dirigente vero: «Partita decisiva per Fonseca? Assolutamente no. Il focus è sulla partita, nessuno ha parlato di altro. Non ci sono altre cose in mente. Le critiche ci danno più gas. Le battute? Non posso farle perché non tutti le capiscono, allora devo stare attento». Ad ogni modo il suo intervento ha funzionato. E la svolta, forse, è arrivata.

    «Non ricordo negli ultimi tempi una squadra creare così tanti problemi all’Inter come abbiamo fatto noi — ha aggiunto Fonseca dopo la gara —. Il mio futuro? Per me è lo stesso, io non sento e non vedo niente. Sarà una settimana con più fiducia, ma per me è importante continuare a vedere i giocatori credere nelle nostre idee. È stata soprattutto una vittoria dei giocatori». E sul modulo con il doppio centravanti Abraham-Morata: «In realtà abbiamo sempre giocato così...».

    La sua posizione, come detto, resta sotto osservazione. La fiducia è a tempo. E non potrebbe essere altrimenti, visto che la classifica resta sotto le aspettative di inizio stagione, quando lui per primo parlava di scudetto. Da Igor Tudor a Maurizio Sarri, da Max Allegri a Ediz Terzic, gli identikit sul tavolo delle scrivanie all’ultimo piano di Casa Milan sono diversi. E continueranno a restare lì, pronti per essere consultati. Con le prossime partite che continueranno a essere decisive.

    Ma il primo derby vinto dopo i sei k.o. filati potrebbe aver davvero cambiato gli scenari. In fondo è proprio da notti così che iniziano le grandi rimonte. Vedremo. Venerdì il Lecce a San Siro, poi la seconda giornata di Champions in casa del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, infine la Fiorentina in trasferta: tre sfide-crocevia per rimettersi in corsa in Italia e in Europa prima della sosta per le nazionali, dimostrando che il derby non è stato solo una casualità, ma un nuovo inizio. Quando finiscono gli incubi, a volte iniziano i sogni.


    ​CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Milan, la strada resta in salita. Inter, che trauma per Inzaghi

      La vittoria del Milan nel derby è prepotente e meritata, ed è una svolta per l’allenatore Fonseca. Fa da contraltare la smorfia di dolore dell’Inter, urge una terapia risolutiva

      Inter squadra amica. Sì, ma di Fonseca. La testimonianza di affetto che i nerazzurri danno al tecnico portoghese è un’opera buona, da missionario: gli salvano la carriera. Questa vittoria, prepotente e meritata, è una svolta per l’allenatore del Milan, così diverso, lontano da quello visto pochi giorni fa contro il Liverpool in Champions e all’inizio di un campionato orripilante.

      Il derby del Milan parte nel migliore dei modi, quando Mkhitaryan si fa soffiare la palla da Pulisic libero di volare in gol: anche questa distrazione difensiva rientra nell’opera caritatevole dell’Inter? La domanda va rivolta a Simone Inzaghi che rimedia con un’azione da Inter, una delle poche, finalizzata da Dimarco. Ma tranne questa parentesi durata una ventina di minuti, il Milan di Fonseca ha dettato legge, creando calcio e occasioni. Soprattutto nella ripresa. Un altro Milan, così bello se l’aspettava forse solo Fonseca, il cui futuro assume un’altra dimensione che va ben al di là delle parole di Ibra, finalmente senza fuochi di artificio, ieri sera più ragionevoli e mature, da dirigente e non da capetto («io sono il boss… comando io… tutti lavorano per me…», sì meglio dimenticarle).


      Nello sport contano i fatti, i risultati, ne sa qualcosa Daniele De Rossi. E non c’è dubbio che senza questi tre punti, ancora più prestigiosi, perché conquistati in un derby, il racconto avrebbe avuto pagine diverse. La strada di Fonseca resta in salita, ma la si può affrontare con maggiore fiducia. Non è tutto risolto, per esempio il gol del pareggio dell’Inter nasce su un cambio di campo che il Milan sta a guardare, quasi ammirato. Leao è sempre Leao: un’opera non sempre compiuta. Quindi i problemi restano, ma adesso c’è anche un sorriso che può rivelarsi terapeutico. Fa da contraltare la smorfia di dolore dell’Inter, urge una terapia risolutiva: tocca al professor Simone Inzaghi, il primario, trovare la diagnosi giusta. Non è facile, perché il trauma è forte e profondo.

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        Le dimissioni di Souloukou: tutto quello che non torna nell’addio della dirigente romanista

        ​L’ad lascia per le minacce dopo il caso De Rossi. Ma il feeling con la proprietà americana era ormai evaporato

        Domenica a pranzo. Mancano cinque ore all’esordio in panchina di Ivan Juric, subentrato da pochi giorni a Daniele De Rossi. Cos’altro può succedere in questo inizio di stagione della Roma, già destabilizzato dall’esonero di una bandiera? Il pranzo è servito: le dimissioni del Ceo Lina Souloukou. Arrivate con uno scarno comunicato dei Friedkin: “Ringraziamo Lina per la sua dedizione in una fase particolarmente critica per il club e le auguriamo il meglio per le sue future sfide professionali”. Nella scelta della dirigente greca ha di certo pesato il clima ostile che da alcuni giorni ruota attorno alla proprietà e l’ha vista coinvolta in alcuni striscioni comparsi fuori dal centro sportivo di Trigoria. Tali da portare la prefettura a mettere sotto tutela lei e i suoi due figli. “L’ho saputo da Sky mentre ero a pranzo. Mi dispiace, sono state situazioni familiari, i figli sono al primo posto, mi dispiace umanamente per lei, è un momento molto difficile” ha raccontato il tecnico in tv.

        La lontananza tra Lina Souloukou e i Friedkin

        Ma può bastare uno striscione a spiegare le dimissioni? No. A Trigoria raccontano come Lina Souloukou e i Friedkin non siano mai stati così lontani. Una distanza diventata plastica negli ultimi giorni, quando la proprietà è atterrata a Roma. Il dettagliato report di Eric Williamson (braccio destro del presidente) e i colloqui con i senatori dello spogliatoio hanno mostrato ai Friedkin una realtà ben diversa dal racconto riportato alla presidenza in questi mesi da Lina Souloukou. Dalla gestione del mercato alla questione Dybala, fino alla cacciata di De Rossi. Una triangolazione che ha portato la proprietà a scegliere un colpevole. Lei.

        La proprietà americana vive di consenso popolare

        I Friedkin hanno dimostrato di vivere soprattutto di consenso popolare da quando sono a Roma. Le uniche immagini pubbliche sono quelle scattate nei momenti di festa: la vittoria della Conference League, l’arrivo di Mourinho, Lukaku e Dybala. Il dissenso non è ben visto. Men che meno una contestazione come quella di ieri all’Olimpico. Da qui la risoluzione. La decisione dei proprietari, nettissima, avrebbe spinto Lina Souloukou a giocare d’anticipo. Meglio uscire da dimissionaria che con un licenziamento.

        Nel comunicato c’è un passaggio chiave: i Friedkin parlano di una “costante attenzione ai valori che rendono la nostra squadra così speciale”. Traduzione: qui contano le bandiere, le radici e i tifosi. Tutto quello che l’ad aveva contro. E per una proprietà molto attiva nell’allontanare i “colpevoli”, additare Lina Souloukou come responsabile è stata quasi una conseguenza.

        Tutti i dubbi dopo questi giorni romanisti

        Restano dei dubbi che coinvolgono soprattutto gli ultimi giorni vissuti Trigoria. Perché licenziare De Rossi? È stato proprio il suo esonero a far esplodere la contestazione. Una scelta avallata dagli stessi Friedkin non meno di cinque giorni fa. Non immaginavano che questo avrebbe prodotto un terremoto di consensi? Perché assecondare la scelta di una dirigente per poi accompagnarla all’uscita? Qualcosa nella gestione “da remoto” è andato storto.

        Il giallo delle voci sulla vendita del club

        L’ultimo giallo è quello che riguarda già da mesi il club. Le continue voci su una vendita della società agli arabi, spesso legate proprio alla presenza e alla mediazione di Souloukou, hanno più volta lasciato pensare che il lavoro di alleggerimento dei quadri fosse propedeutico a una cessione. Ma ora a saltare è proprio la manager che più di tutte veniva considerata vicina agli interessi d’Arabia. E adesso con il solo Ghisolfi come dirigente in carica, urge una soluzione. Al più presto.


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        • Irrlicht
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          Meritato, per quello che si è visto in campo.

          Lavorare in silenzio.
          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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          • Irrlicht
            Bodyweb Senior
            • Aug 2021
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            Chi critica Lautaro ha il cervello in pappa
            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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            • Sean
              Csar
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              La vittoria del Milan è importante intanto perchè evita una crisi, visto il momento in cui si è affrontato il derby...e permette di proseguire col lavoro regalando all'ambiente una certa tranquillità e forse maggiore fiducia in Fonseca.

              Per il resto mi pare un campionato dalla partenza lenta, con diverse squadre con vari problemi e lavori da affrontare ancora...e infatti abbiamo un inedito (l'ultima volta era il 1977) Torino da solo in testa...per cui la carburazione generale è a scoppio ritardato al momento.
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              • Luke91
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                • Apr 2014
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                Saluti
                Originariamente Scritto da huntermaster
                tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
                Originariamente Scritto da luna80
                Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?

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                • germanomosconi
                  Bodyweb Senior
                  • Jan 2007
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                  • pordenone
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                  Certo che Leao anche ieri una cosa oscena, sembra quasi che lo faccia di proposito....
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                  • Venkman85
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                    • Liguria
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                    Speriamo di non avere per la terza stagione di fila un campionato assegnato virtualmente a gennaio/febbraio

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                    • Sean
                      Csar
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                      Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
                      Speriamo di non avere per la terza stagione di fila un campionato assegnato virtualmente a gennaio/febbraio
                      Per adesso pare un campionato aperto a multiple soluzioni, ma questo perchè vediamo delle squadre con ingranaggi da oliare o da trovare...e fare le stime sulla quinta giornata o simili è come leggere il destino sulle foglie al vento...tanto fino a dicembre la classifica sarà corta, in genere è sempre così...poi sarà da vedere da dopo la sosta natalizia, quando si inizierà a fare sul serio.
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                        Inter presuntuosa, Acerbi e Pavard imbarazzanti. Leao resta il problema del Milan

                        Alla squadra di Inzaghi manca la fluidità dello scorso anno. Fonseca si è snaturato e ha vinto il derby giocando in contropiede. Juve-Napoli una noia, serve più coraggio. Roma, serve alla svelta una soluzione

                        di Massimo Mauro

                        L’Inter che ha perso il derby mi è sembrata una squadra presuntuosa. La cosa che salta di più all’occhio è che Lautaro ha giocato, ha tirato ma soprattutto non ha segnato. Il cambio di vena realizzativa, suo ma anche di Thuram e di altri è un segnale di come non ci sia la stessa fluidità dello scorso anno. Un discorso che coinvolge anche altri reparti: Acerbi non ci ha capito niente, Pavard nel gol di Pulisic è stato imbarazzante. Perché nelle grandi squadre le prestazioni individuali fanno la differenza, e nell’Inter si sono salvati solo Bastoni, Dimarco e Sommer. Per dare continuità alle vittorie, per rivincere bisogna dare qualcosa in più dell’anno prima: tutti ti affrontano in maniera diversa, devi alzare il livello. Inzaghi è l’unico che questa cosa l’ha capita, solo che ora deve essere bravo a trasmettere il messaggio ai giocatori.​

                        Milan, Leao resta un problema

                        Bella vittoria del Milan dal punto di vista emozionale, ma restano tanti dubbi proprio per come hanno giocato i big. Se Leao ancora si dispiace di uscire, ma poi senza di lui la squadra vince, il segnale è che il gruppo ancora non c’è. Con tutte quelle occasioni, il Milan l’ha spuntata all’ultimo con un difensore. Inoltre la partita è stata vinta in contropiede, un credo che non appartiene a Fonseca. Il portoghese ha lasciato le fasce all’Inter (che non ne ha approfittato) difendendo in maniera molto stretta, ma non ha imposto il gioco. Insomma, è stato un Milan più trapattoniano che sacchiano.

                        Juve-Napoli, una rottura di cog***ni

                        Juve-Napoli, mi si passi il termine, è stata una rottura di cog***ni. Nessuno ha concesso un metro per paura di prendere gol. In 95’ c’è stato un guizzo di Cambiaso che ha dato una palla ottima a Koopmeiners per la Juve, mentre sull’altro fronte ci si è accontentati delle accelerazioni di Politano. Stop. Da queste due squadre i tifosi meriterebbero più coraggio. Tutti bravi a fare la diagonale, a tenere il campo, ma alla fine ci possiamo esaltare perché Bremer non ha fatto toccare palla a Lukaku o perché il Napoli non ha concesso profondità? Thiago Motta può dire quanto vuole che la Juve ha fatto una buona partita, ma non è così. Circa Vlahovic, quando sbaglierà 8 gol allora lo criticheremo. Ma toglierlo nell’intervallo è stata una punizione immeritata, perché allora ne doveva togliere altri 6… Il centravanti non lo si giudica da uno stop sbagliato, ma da come sfrutta le situazioni favorevoli. E la Juve non gliene ha creata una…

                        ​Ma anche il Napoli: da un centrocampo e un attacco così mi aspetto di più, anche se non ha sofferto in difesa. Io invece vorrei dieci Politano che provino a creare superiorità numerica. Ma se gli allenatori esortano a non rischiare, allora c’è da rassegnarsi. Chiaro che se non tieni le distanze giuste rischi il contropiede, ma se non rischi fai tre 0-0 in fila, ritmo da salvezza. Evviva quindi il Torino, che gioca a viso aperto, fa gol. E lì lo 0-0 con il Lecce in casa te lo concedo. Ma da altre squadre che vogliono fare concorrenza (per guadagni e storia) alle big d’Europa proprio no.​

                        Roma, un gran primo tempo come a Genova

                        Passo alla Roma. Io ho in mente il primo tempo a Genova, dove ho visto una squadra meravigliosa. Lo stesso primo tempo che ha fatto ieri, anche se con un allenatore diverso. Non sono bravo a capire cose che hanno poco a che vedere con il calcio, ma il clima è pesante. E a Roma se giochi bene senza l’apporto del pubblico sei un fenomeno, visto il rapporto simbiotico tra squadra e tifosi. Quindi serve una soluzione.

                        Il calcio cervellotico e i rigori di Firenze

                        Chiudo con i rigori dati alla Fiorentina contro la Lazio. Purtroppo con questo calcio tocca a tutti perdere una partita in quel modo. E’ capitato alla Lazio, domenica prossima toccherà ad altri. Del resto questo è un calcio cervellotico che ha ridicolizzato il senso, la filosofia stessa del calcio di rigore.

                        Alla squadra di Inzaghi manca la fluidità dello scorso anno. Fonseca si è snaturato e ha vinto il derby giocando in contropiede. Juve-Napoli una noia, serve pi…
                        ...ma di noi
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                        • KURTANGLE
                          Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Inter presuntuosa, Acerbi e Pavard imbarazzanti. Leao resta il problema del Milan

                          Alla squadra di Inzaghi manca la fluidità dello scorso anno. Fonseca si è snaturato e ha vinto il derby giocando in contropiede. Juve-Napoli una noia, serve più coraggio. Roma, serve alla svelta una soluzione

                          di Massimo Mauro

                          L’Inter che ha perso il derby mi è sembrata una squadra presuntuosa. La cosa che salta di più all’occhio è che Lautaro ha giocato, ha tirato ma soprattutto non ha segnato. Il cambio di vena realizzativa, suo ma anche di Thuram e di altri è un segnale di come non ci sia la stessa fluidità dello scorso anno. Un discorso che coinvolge anche altri reparti: Acerbi non ci ha capito niente, Pavard nel gol di Pulisic è stato imbarazzante. Perché nelle grandi squadre le prestazioni individuali fanno la differenza, e nell’Inter si sono salvati solo Bastoni, Dimarco e Sommer. Per dare continuità alle vittorie, per rivincere bisogna dare qualcosa in più dell’anno prima: tutti ti affrontano in maniera diversa, devi alzare il livello. Inzaghi è l’unico che questa cosa l’ha capita, solo che ora deve essere bravo a trasmettere il messaggio ai giocatori.​

                          Milan, Leao resta un problema

                          Bella vittoria del Milan dal punto di vista emozionale, ma restano tanti dubbi proprio per come hanno giocato i big. Se Leao ancora si dispiace di uscire, ma poi senza di lui la squadra vince, il segnale è che il gruppo ancora non c’è. Con tutte quelle occasioni, il Milan l’ha spuntata all’ultimo con un difensore. Inoltre la partita è stata vinta in contropiede, un credo che non appartiene a Fonseca. Il portoghese ha lasciato le fasce all’Inter (che non ne ha approfittato) difendendo in maniera molto stretta, ma non ha imposto il gioco. Insomma, è stato un Milan più trapattoniano che sacchiano.

                          Juve-Napoli, una rottura di cog***ni

                          Juve-Napoli, mi si passi il termine, è stata una rottura di cog***ni. Nessuno ha concesso un metro per paura di prendere gol. In 95’ c’è stato un guizzo di Cambiaso che ha dato una palla ottima a Koopmeiners per la Juve, mentre sull’altro fronte ci si è accontentati delle accelerazioni di Politano. Stop. Da queste due squadre i tifosi meriterebbero più coraggio. Tutti bravi a fare la diagonale, a tenere il campo, ma alla fine ci possiamo esaltare perché Bremer non ha fatto toccare palla a Lukaku o perché il Napoli non ha concesso profondità? Thiago Motta può dire quanto vuole che la Juve ha fatto una buona partita, ma non è così. Circa Vlahovic, quando sbaglierà 8 gol allora lo criticheremo. Ma toglierlo nell’intervallo è stata una punizione immeritata, perché allora ne doveva togliere altri 6… Il centravanti non lo si giudica da uno stop sbagliato, ma da come sfrutta le situazioni favorevoli. E la Juve non gliene ha creata una…

                          ​Ma anche il Napoli: da un centrocampo e un attacco così mi aspetto di più, anche se non ha sofferto in difesa. Io invece vorrei dieci Politano che provino a creare superiorità numerica. Ma se gli allenatori esortano a non rischiare, allora c’è da rassegnarsi. Chiaro che se non tieni le distanze giuste rischi il contropiede, ma se non rischi fai tre 0-0 in fila, ritmo da salvezza. Evviva quindi il Torino, che gioca a viso aperto, fa gol. E lì lo 0-0 con il Lecce in casa te lo concedo. Ma da altre squadre che vogliono fare concorrenza (per guadagni e storia) alle big d’Europa proprio no.​

                          Roma, un gran primo tempo come a Genova

                          Passo alla Roma. Io ho in mente il primo tempo a Genova, dove ho visto una squadra meravigliosa. Lo stesso primo tempo che ha fatto ieri, anche se con un allenatore diverso. Non sono bravo a capire cose che hanno poco a che vedere con il calcio, ma il clima è pesante. E a Roma se giochi bene senza l’apporto del pubblico sei un fenomeno, visto il rapporto simbiotico tra squadra e tifosi. Quindi serve una soluzione.

                          Il calcio cervellotico e i rigori di Firenze

                          Chiudo con i rigori dati alla Fiorentina contro la Lazio. Purtroppo con questo calcio tocca a tutti perdere una partita in quel modo. E’ capitato alla Lazio, domenica prossima toccherà ad altri. Del resto questo è un calcio cervellotico che ha ridicolizzato il senso, la filosofia stessa del calcio di rigore.

                          https://www.repubblica.it/rubriche/v...lan-423516538/


                          ma un giornalista può sbragare in questo modo?
                          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                          grazie.




                          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                          • Irrlicht
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                            Friedkin ufficiale, preso Everton



                            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                            • Venkman85
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                              • Apr 2015
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                              Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio



                              ma un giornalista può sbragare in questo modo?
                              Farò un discorso da boomer senza esserlo, ma se ripenso anche solo a quando ero bambino nei primi anni 90, in tv era fonte di scandalo se a uno scappava un c4zzo, v4ffanculo, m3rd4, ormai salvo la bestemmia è tollerato tutto in tv e carta stampata. Un imbarbarimento del linguaggio, con quello di strada diventato lo stesso di quello dei media

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                • In piedi tra le rovine
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                                Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                                Friedkin ufficiale, preso Everton


                                Adesso resta solo da capire chi prenderà la Roma.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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