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Un altro che si credeva e chiedeva stipendi alla Zidane...ed ha trovato squadra a mercato scaduto.
Comunque credo che Giuntoli avesse deciso di non rinnovarlo a prescindere, qualunque richiesta avesse avanzato, un pò come accaduto con Chiesa, al quale non è stata fatta nessuna proposta di rinnovo.
Si aveva intenzione di rifondare praticamente in toto il centrocampo e Rabiot ormai era fuori dai progetti.
Secondo me non doveva chiedere quasi 10 milioni all'anno oltre alla commissione per la mamma, a cifre normali sarebbe rimasto...
Col senno di poi si deve tagliare le palle
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Skorupski decisivo col rigore parato in avvio a Sudakov
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ibrahimovic prima di Milan-Liverpool: così non parla un dirigente
Zlatan Ibrahimovic deve uscire dal personaggio e calarsi nel ruolo, il Milan deve potenziare il gruppo dirigente. E in panchina serve un nome forte che faccia da scudo e raccolga il consenso
Zlatan Ibrahimovic è senza dubbio una persona intelligente e con ogni probabilità ha già capito da solo di avere sbagliato: lo farebbe anche presumere l'aver aggiunto, ai microfoni di Amazon Prime Uk, uno «scherzavo» alle improvvide dichiarazioni del pre Milan-Liverpool riservate ai microfoni italiani. Ma non basta certo precisare che i leoni con i relativi gattini e i padre eterni (o i boss) nominati ogni due per tre facciano parte di un repertorio consolidato di battute del personaggio Ibra per risolvere il problema. Il problema è che il personaggio Ibra va bene per il palco di Sanremo (e ci ha divertito molto), non altrettanto per fare il dirigente del Milan: non sono adeguati i toni, i modi, e nemmeno i concetti. Non vado a un matrimonio con lo stesso vestito che uso per andare in spiaggia o per uscire con gli amici. Non è questione di forma, è questione di sostanza: si emancipi dal personaggio, cresca come persona.
Tra le cose di sostanza, non c'è neanche tanto l'essere stato assente (impegni personali pregressi, non vacanza) negli ultimi giorni: il tema piuttosto è come si intende interpretare il ruolo di consigliere di RedBird e di Gerry Cardinale, primo rappresentante della proprietà a Casa Milan.
È il momento di parlare poco pubblicamente (e nel caso certo senza fare i bulli quando la squadra viene scherzata sul campo) e molto ai giocatori, soprattutto a quelli che sembravano avere poca voglia di restare già in estate (un nome per tutti: Theo), che non hanno portato un'offerta per farsi vendere e che ora non sembrano in grado di trascinare la squadra fuori dalle secche. Ma soprattutto bisogna parlare in seno alla società, dove peraltro doveva essere ben chiaro dall'estate che un allenatore come Fonseca avrebbe potuto incontrare delle difficoltà all'inizio del suo percorso e avrebbe avuto bisogno del doppio del sostegno, visto quanto era osteggiato dall'ambiente.
C'è al Milan la struttura adeguata per farlo, Ibra a parte? L'impressione è che anche nell'organigramma qualche casella vada riempita e in questa direzione andava la voce (poi tramontata) di Damien Comolli del Tolosa che forse non era la risposta giusta, ma di sicuro era giusta la domanda. L'esigenza c'era e c'è. Certo, l'inizio horror del Milan di Fonseca (a proposito: scelta condivisa, Ibra compreso, ora non serve cercare di scaricare le colpe) è persino peggio delle aspettative: ora per svoltare c'è solo un modo. Derogare ai propri principi (in linea teorica anche validi), che in estate hanno portato a scegliere un allenatore giovane, di seconda fascia, preparato, che abbia fame di imparare, e affidarsi a un nome di peso che possa assieme fare scudo e convogliare un po' di consenso. Ci sono momenti e momenti, quelli per ricreare dalle fondamenta e quelli per metterci una pezza. Prima che venga giù tutto.
CorSera
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«nessun vincolo univa questi morti
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Non è Ibra che deve cambiare, se esce da quel personaggio e non deve giocare il suo apporto è nullo, lo non gli si doveva dare alcun potere. Lo si mandava in giro per il mondo a pubblicizzare il marchio Milan con interviste da spaccone e contenti tutti.
Riguardo City Inter davvero anomalo sia finita 0-0, ci sono state occasioni importanti da entrambe le parti. Certo che vedere Haaland segnare a destra e manca e appena incrocia l'Inter non becca un pallone mi fa pensare che in Serie A certo segnerebbe, ma non con le medie mostruose attuali della Premier
Comunque... stavolta non me passa.
Società senza alcun senso, senza alcuna cognizione di causa, senza alcuna competenza.
Un altro anno buttato, con un tecnico posticcio messo lì tanto per...un anno di contratto con opzione di prolungamento se vai in Champions...a giugno saluta, per ovvi motivi.
De Rossi probabilmente non andava nemmeno riconfermato, altro che 3 anni di contratto, ma se ci credi e fai questa scelta, nemmeno dopo 5 sconfitte consecutive lo metti in discussione.
Tre anni gli hai fatto!
Con un mercato finito a poche ore dalla chiusura e tutta gente che hai scelto tu (società). Ovviamente poi il tecnico lì deve far girare ecc ecc.
Ma non se fa così.
Ho sempre trovato piuttosto surreale che gli stranieri arrivino in Italia con la voglia di insegnare calcio a chi lo fa da più di un secolo. In specie gli americani, che il calcio non l'hanno mai capito, mai amato, e che si pongono su universi sociologici e culturali opposti rispetto a questo sport, alle sue radici ed ai suoi sviluppi, con quella loro stucchevole presunzione di voler colonizzare tutto e tutti, quando sulla scena (del calcio ma non solo) sono soltanto gli ultimi arrivati, in specie gli americani sono l'esempio di come non si conduce un club e di come dilettantismo più saccente superbia diano come risultato sfascio e scatafascio.
Cardinale arriva al Milan e subito caccia Maldini-Massara, cioè quelli che hanno fatto vincere un inaspettato scudetto al fondo Elliott: pensa bene di scegliersi come consigliere Ibrahimovic, assolutamente digiuno della materia e con sovrappiù un carattere egocentrico che se può forse funzionare nei siparietti di avanspettacolo, certo fa a pugni con la serietà, la misura e la profondità che un ruolo apicale richiederebbe.
Decidono assieme di assumere un allenatore: "un allenatore giovane, di seconda fascia, preparato, che abbia fame di imparare"...bene, di quei punti programmatici assumendo Fonseca solo uno corrisponde al ritratto: "di seconda (ma forse pure di terza) fascia". Giovane? Ha 51 anni; "preparato"? Poco mi pare; "fame di imparare"? Ma a quella età o sei ormai imparato o è meglio che cambi mestiere...i 50 anni sono l'età dei maestri, non certo degli allievi.
E' in quei modi che i "progetti" nascono zoppi ancor prima di iniziare. E' sintomatico che lo abbiano percepito i tifosi (per quel contatto di ordine sentimentale che li lega alla squadra, per cui si attivano delle percezioni che ti preannunziano od ammoniscono su come andrà) e non i dirigenti e ovviamente meno che mai gli "algoritmi".
Sui Friedkin alla Roma già spesi papiri: in società hanno sbagliato tutto lo sbagliabile, e di conseguenza anche poi in panchina. Non si capisce chi comanda, la ratio che c'è dietro a certe scelte, questa fissazione per gli esotismi (dalla ceo greca ai vari DS, tutti puntualmente stranieri e tutti puntualmente inadatti o fuori ruolo) e l'aver confermato con un triennale De Rossi, sulla scorta dei 6 mesi fatti come tappabuco del post-Mourinho, per poi esonerarlo dopo 4 giornate, è l'esemplificazione di tutto quanto si è andato sospettando prima e dicendo apertamente dopo: di calcio e di squadre di calcio non ci capiscono niente.
Eppure sarebbe semplice, ma evidentemente non lo è. La lezione dei cinesi all'Inter è andata completamente disattesa: siccome i cinesi si applicano, o semplicemente forse non hanno le pretese di insegnare il "come si fa", come si sono mossi? Hanno preso il miglior dirigente (italiano) sulla piazza, il miglior allenatore (Conte ai tempi), date le chiavi in mano di tutta la baracca a Marotta e al secondo anno hanno vinto lo scudetto. Una struttura che ancora regge nonostante poi gli sconquassi successivi dovuti al fallimento dei proprietari cinesi.
In quel quadro i cinesi da parte loro si sono limitati ad appiccicare scritte in mandarino ovunque, lasciando che alle cose di calcio ci pensasse chi ne sapeva più di loro.
A dirlo pare facile, ma se manca l'umiltà necessaria di agire per come è la natura dell'ambito in cui ti vai ad inserire, volendolo invece stravolgere secondo canoni che forse vanno bene nel tuo mondo (quello americanoide) ma non in questo (quello calcistico italiano), il progetto, questi famosi progetti, nascono geneticamente fallati o abortiscono subito nella culla.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Non è Ibra che deve cambiare, se esce da quel personaggio e non deve giocare il suo apporto è nullo, lo non gli si doveva dare alcun potere. Lo si mandava in giro per il mondo a pubblicizzare il marchio Milan con interviste da spaccone e contenti tutti.
Riguardo City Inter davvero anomalo sia finita 0-0, ci sono state occasioni importanti da entrambe le parti. Certo che vedere Haaland segnare a destra e manca e appena incrocia l'Inter non becca un pallone mi fa pensare che in Serie A certo segnerebbe, ma non con le medie mostruose attuali della Premier
ancora con sta stronzata della serie A?
CR7 a 40 anni fece 29 goal in A
Immobile ne ha fatto una valanga per un decennio
e su.......
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
ancora con sta stronzata della serie A?
CR7 a 40 anni fece 29 goal in A
Immobile ne ha fatto una valanga per un decennio
e su.......
Haaland deve ancora dimostrare di essere ai livelli di Ronaldo, CR7 non spariva come fa attualmente lui nelle fasi più importanti delle competizioni europee. Ho scritto che in Italia certamente continuerebbe a segnare, ma il dubbio che non manterrebbe le medie attuale ce l'ho. Su due partite su due con l'Inter non ha visto palla, lui che attualmente in premier è a 9 gol in 4 partite. In serie A non hanno tutti la difesa dell'Inter, però forse il calcio inglese favorisce maggiormente un giocatore del suo tipo. In serie A dubito troverebbe spazi aperti e contro le difese schierate fatica
Sui Friedkin alla Roma già spesi papiri: in società hanno sbagliato tutto lo sbagliabile, e di conseguenza anche poi in panchina. Non si capisce chi comanda, la ratio che c'è dietro a certe scelte, questa fissazione per gli esotismi (dalla ceo greca ai vari DS, tutti puntualmente stranieri e tutti puntualmente inadatti o fuori ruolo) e l'aver confermato con un triennale De Rossi, sulla scorta dei 6 mesi fatti come tappabuco del post-Mourinho, per poi esonerarlo dopo 4 giornate, è l'esemplificazione di tutto quanto si è andato sospettando prima e dicendo apertamente dopo: di calcio e di squadre di calcio non ci capiscono niente.
Eppure sarebbe semplice, ma evidentemente non lo è. La lezione dei cinesi all'Inter è andata completamente disattesa: siccome i cinesi si applicano, o semplicemente forse non hanno le pretese di insegnare il "come si fa", come si sono mossi? Hanno preso il miglior dirigente (italiano) sulla piazza, il miglior allenatore (Conte ai tempi), date le chiavi in mano di tutta la baracca a Marotta e al secondo anno hanno vinto lo scudetto. Una struttura che ancora regge nonostante poi gli sconquassi successivi dovuti al fallimento dei proprietari cinesi.
In quel quadro i cinesi da parte loro si sono limitati ad appiccicare scritte in mandarino ovunque, lasciando che alle cose di calcio ci pensasse chi ne sapeva più di loro.
A dirlo pare facile, ma se manca l'umiltà necessaria di agire per come è la natura dell'ambito in cui ti vai ad inserire, volendolo invece stravolgere secondo canoni che forse vanno bene nel tuo mondo (quello americanoide) ma non in questo (quello calcistico italiano), il progetto, questi famosi progetti, nascono geneticamente fallati o abortiscono subito nella culla.
Partendo dal presupposto che non avrei rinnovato il contratto a De Rossi (novizio, troppo coinvolto sentimentalmente, "amico" di certi giocatori avendone condiviso lo spogliatoio) la mancanza di programmazione, ma soprattutto di un DG degno di tal nome, lo svela intrinsecamente la scelta di Juric: il procuratore è Riso, lo stesso di Cristante e Mancini, che da 3 anni a questa parte spopola e comanda a Trigoria.
Probabilmente hai provato a contattare una serie di allenatori che ti hanno, usando un neologismo, pisciato. A quel punto hanno chiamato il vero padrone dell'AS Roma, ossia Riso, e così hai accolto a Trigoria Juric.
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Partendo dal presupposto che non avrei rinnovato il contratto a De Rossi (novizio, troppo coinvolto sentimentalmente, "amico" di certi giocatori avendone condiviso lo spogliatoio) la mancanza di programmazione, ma soprattutto di un DG degno di tal nome, lo svela intrinsecamente la scelta di Juric: il procuratore è Riso, lo stesso di Cristante e Mancini, che da 3 anni a questa parte spopola e comanda a Trigoria.
Probabilmente hai provato a contattare una serie di allenatori che ti hanno, usando un neologismo, pisciato. A quel punto hanno chiamato il vero padrone dell'AS Roma, ossia Riso, e così hai accolto a Trigoria Juric.
In una situazione emergenziale, è chiaro che per risolvere subito ti appoggi ai contatti che hai sottomano, tra i quali appunto i procuratori che più frequenti.
Forse avranno provato a contattare qualcuno tipo Allegri o Sarri o simili, ma 1) difficilmente prendono panchine in corsa, proprio perchè sono allenatori "da progetto" e non da traghetto, 2) in questo momento, siccome il calcio è un sistema di vasi comunicanti dove tutti sanno tutto, per certi allenatori andare alla Roma è sconsigliato e gli viene sconsigliato, data la confusione societaria e dunque l'alto rischio di fallire.
Fare chiarezza in società servirebbe anche a quello, cioè a dare una immagine "rassicurante", di tenuta, di idee chiare, di direzioni dove voler andare, obiettivi da perseguire...per questo è vitale, assolutamente necessario assumere una figura capace di sistemare le cose in quel roveto incolto, e altamente spinoso, che è adesso la società.
Juric è ovviamente una scelta emergenziale...ma l'emergenza alla Roma ormai è di casa, e in questa maniera non si può fare calcio, cioè è più facile sbagliare che no.
Io non penso che i Friedkin gestiscano le loro attività (commercio auto, cinema, altro) in questa maniera...altrimenti sarebbero andati a zampe per aria da un pezzo...e allora perchè un club di calcio invece sì?
Se devo finanziare un film, mi associo a chi è una figura primiziale della produzione e del campo cinematografico, che poi assumerà un regista adatto a dare forma al soggetto che mi piacerebbe produrre...scegliendo poi attori, collaboratori ecc...è così che si confeziona un prodotto.
Nel calcio perchè dovrebbe essere differente? Mi piacerebbe chiederglielo.
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Lina Souloukou: chi è la ceo della Roma al centro della rottura con De Rossi
La manager greca, 41 anni, è avvocato specializzato in diritto sportivo e dal 2018 al 2022 è stata ceo dell’Olympiacos. Le incomprensioni con il tecnico
Dan Friedkin l’ha scelta tra una decina di candidati. E non solo per quell’orientamento che lo porta a preferire le donne agli uomini nei ruoli di vertice. Ma perché Lina Souloukou è una manager esperta e che sa esattamente ciò che vuole fin da giovanissima, quando alternava agli studi l’impegno da pallavolista. Eppure, a distanza di un anno e mezzo dalla sua assunzione, ancora è legittimo porsi una domanda: chi è davvero Lina Souloukou? Chi è Lina Souloukou
Classe 1983, Lina Souloukou è arrivata alla Roma dopo alcuni anni all’Eca, l’associazione dei club europei presieduta dal plenipotenziario del Psg, Nasser Al Khelaifi, uno dei suoi grandi sponsor: lì, la manager greca è stata executive board member in qualità di “diversity representative”, un ruolo che aveva fortemente voluto per difendere la parità di genere nel calcio. Ma è prima, ad Atene, che ha costruito il proprio curriculum, arrivando a occupare prima ad interim e poi in via definitiva la carica di ceo e general manager dell’Olympiacos, il più importante club greco, di proprietà del potente e controverso armatore greco Evangelos Marinakis. Di fatto, la società all’Olympiacos è stata per cinque anni lei, dal 2018 al 2022.
I rapporti tesi: da Mourinho e Pinto a De Rossi
A Roma Souloukou ha già dovuto gestire molte separazioni importanti. Prima quella con l’ex uomo mercato Tiago Pinto: i rapporti tra i due si sono guastati in fretta e già nell’autunno scorso il general manager aveva deciso di lasciare Roma. Poi, l’addio di Mourinho: anche con José i rapporti sono franati in fretta. Dall’estate hanno iniziato a complicarsi quelli con De Rossi, scelto proprio per sostituire Mou. Incomprensioni sulla campagna acquisti, ma soprattutto su Dybala: quando l’argentino ha deciso di restare, Souloukou ha chiesto all’ex allenatore di usarlo con il contagocce per non superare la soglia di 14 presenze di almeno 45 minuti che avrebbe atto scattare il rinnovo automatico. De Rossi la prese malissimo fino a presentare le dimissioni. Respinte. Ma a quel punto l’addio era solo questione di tempo.
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