Attenzione: Calcio Inside! Parte III

[topscorer]

Gli serve per ammazzare la vecia.

[Irrlicht]

mi chiedo cosa c'entri Flick col modo di giocare del Barca

Attualmente, nulla.

[KURTANGLE]

lautaro va rinnovato e poi eventualmente venduto - magari l'anno prossimo
è forte, non ti rimarrai mai sul groppone uno così

[robybaggio10]

Sì a 3,5 milioni anno...

Le scelte sui generis di Bayern e Barcellona fanno capire che in giro c'è una crisi generalizzata del calcio, dalla quale non sono esenti alcuni grandi club...si salvano quelli arabi e la Premier, per ovvi motivi.

Flick nel 2020 ha vinto 6 trofei! 6 TROFEI! Mica è il primo scappato di casa trovato a bordo strada!

[Sean]

Flick nel 2020 ha vinto 6 trofei! 6 TROFEI! Mica è il primo scappato di casa trovato a bordo strada!

Va bene, ma io sono ignorante circa il calcio estero ...comunque resta valido il discorso sulle ristrettezze economiche, perchè lo pagheranno circa 4 milioni anno, il che, voglio dire, è indicativo di una recessione.

[The_Shadow]

Beh, se Barella e Di Marco possono valere Tardelli e Cabrini, con gli altri non ci siamo proprio.
P.S. il bell' Antonio aveva molta più faccia di Di Marco.

Mi riferivo proprio a loro 2. Gli altri sono dei comprimari.

[robybaggio10]

Va bene, ma io sono ignorante circa il calcio estero ...comunque resta valido il discorso sulle ristrettezze economiche, perchè lo pagheranno circa 4 milioni anno, il che, voglio dire, è indicativo di una recessione.

Ma che il Barcellona non possa spendere si sa...ma non è nemmeno a causa del bilancio. Voglio dire...in serie A potrebbe spendere quel che vuole...ma in Spagna Tebas su certe cose è rigidissimo!

[germanomosconi]

Belotti è stato una delle estemporaneità di Pinto, e d'altro canto il giocatore ha fatto pesare il suo essere svincolato per cui, come accade in quei casi, si chiede uno stipendio alto - al quale vanno aggiunte le altrettanto alte commissioni agli agenti.

Ma gli errori di Pinto che sono costati cari (in tutti i sensi) alla Roma non sono solo i Belotti ma soprattutto dire il buttare i 20 milioni per gli Shomurodov, perchè quelli sono soldi...e a centrocampo andare su "scommesse personali" come Sanches, altri soldi buttati...quando in giro per l'Europa ci sarà stato un centrocampista sano no?

La Roma dopo Sabatini non è stata fortunatissima coi DS...vedremo se Ghisolfi cambierà rotta.

si ma il problema di questi 30 enni a parametro zero che gli dai uno stipendio più alto, rischi come in questo caso di trovarti un peso morto nella rosa pagato a peso d'oro

[Sean]

Dimarco non si avvicina a Cabrini neanche usando il telescopio Hubble. Barella in quella nazionale sarebbe stato una riserva.

Il problema grosso di Spalletti è però l'attaccante: chi li dovrà fare i goal?

[topscorer]

Ricordiamo oggi Agostino di Bartolomei, a 30 anni dalla sua scomparsa.

[Steel77]

Questa è una grande caxata, Italiano ha detto che parlerà con la società (la Viola) dopo il recupero con l' Atalanta, non vedo come nelle prossime ore possa firmare col Bologna.
Bologna dove fra l'altro è stato avvistato Tudor.

Rassegnati Toppe, vi tocca Italiano!

[Steel77]

Soprattutto quando quella era una epoca d'oro, questa di mierda. L'Italia non si qualfica ai mondiali da 10 anni.

Comunque gli perdono la bestemmia (il "blocco" Inter, preso tutto assieme, non arriva al polpaccio di un Tardelli, figuriamoci sommando tutti gli altri) perchè Spalletti quando parla a volte si avvita su se stesso, viene come rapito da degli oscuri bizantinismi e quindi, in certi casi, è come incapace di intendere e volere, per cui non ha coscienza piena della colpa.

Ma secondo me è un tentativo di autoconvincersi che nn facciamo troppo schifo

[KURTANGLE]

Ma che il Barcellona non possa spendere si sa...ma non è nemmeno a causa del bilancio. Voglio dire...in serie A potrebbe spendere quel che vuole...ma in Spagna Tebas su certe cose è rigidissimo!

questi hanno dovuto vendere il 25% di quanto incasseranno nei prossimi 10 anni dai diritti tv in cambio di liquidità fresca
pezze al kulo è un eufemismo

[fede79]

"Oggi saresti qui" Sì, con più amore e attenzione oggi forse Ago sarebbe qui. Sono passati 30 anni esatti da quel maledetto 30 maggio 1994. Quando Di Bartolomei decise di togliersi la vita con un colpo di pistola al petto a 10 anni di distanza dalla finale persa ai rigori col Liverpool in Coppa dei Campioni. Un colpo al cuore come canta Venditti. Che ha scosso l'Italia e in particolare la Roma, quella Roma di Agostino. "Mi sento chiuso in un buco" scrisse sul biglietto d'addio. Deluso anche da chi lo aveva escluso dal mondo del calcio. Nato a Tor Marancia col sogno di giocare per la Roma che lo arruolò nella giovanili a 12 anni. Qualche stagione dopo diventò il faro della Roma di Liedholm. Poi il passaggio al Milan e alla Salernitana (che ieri lo ha ricordato nel posto dove riposa) e le difficoltà di affrontare la vita dopo al carriera da calciatore. Trent'anni di domande da parte della famiglie e della tifoseria giallorossa che l'ha ricordato recentemente in una meravigliosa coreografia durante il derby. Domani proprio Roma e Milan lo onoreranno con una maglia speciale in un'amichevole che si giocherà in Australia. "L'anniversario della morte di Ago è sempre triste per ogni romanista - ha spiegato De Rossi-. Lui ha lasciato l'esempio di cosa significhi essere romano e romanista. E dobbiamo onorarlo e ricordalo ogni volta che indossiamo questa maglia". Verrà ricordato oggi anche dai suoi ex compagni: Conti, Nela, Pruzzo e tutti gli altri. Di Bartolomei era un leader schivo, un campione silenzioso ed intelligente. Simbolo di un calcio che non esiste più: 317 aprite con la Roma e 71 gol. Lo storico scudetto del 1983, tre Coppa Italia e quella maledetta finale del 1984. Poi l'addio doloroso e l'arrivo al Milan dove giocherà 3 stagioni prima di chiudere la carriera a Cesena e Salerno. Proprio a San Marino, frazione di Castellabate e luogo di nascita della moglie Marisa, il centrocampista decise di farla finita. Il suo volto, il suo essere e il suo amore per la Roma però non moriranno mai.

[Sean]

Una figura grande e tragica quella di Di Bartolomei, che per molte ragioni si è impressa nella memoria di chi ha vissuto quella epoca del calcio e che continua a farsi presente ancora oggi. A me ha sempre colpito molto la sua storia.

Il calcio non è solo calcio, ce lo dimostra proprio la parabola di Di Bartolomei: è (come accade nell'arte, nella musica, nelle grandi espressioni dell'essere) sentimento, appartenenza, esistenza, vita e destino. Senza calcio, infatti, per Di Bartolomei non c'era vita; senza memoria, futuro...per questo decise di mettere un punto finale a quella vita vissuta nel e per il calcio, dove professione e privato si intrecciavano inestricabilmente.

Una vita che ci ha mostrato tutto il bello ma anche il brutto del calcio, e in quest'ultimo ambito quella gratitudine che non sempre il calcio riserva a chi lo ha fatto grande.

La dignità e l'integrità dell'uomo Di Bartolomei gli hanno impedito di chiedere...sarebbe toccato ad altri ricordarsi senza che venisse richiesta una mano...e dunque alla fine con un gesto Di Bartolomei ha fatto in modo di tornare in scena da primattore, per non farsi dimenticare più.