Inter, Zhang tra Oaktree e Pimco. Ipotesi proroga
Un debito da 375 milioni da saldare in 72 ore: una trama fitta di mezze voci, sospetti incrociati e accuse reciproche. Il finale del finanziamento dell'Inter resta tutto da scrivere
Un debito da 375 milioni, 72 ore di tempo per saldarlo, una disfida finanziaria. Sono gli ingredienti della saga Inter che ha tre protagonisti — Suning, Oaktree e Pimco — e una trama fitta di mezze voci, sospetti incrociati e accuse reciproche. Il finale rimane ancora tutto da scrivere.
L’unico dato certo è che entro l’inizio della prossima settimana il gruppo Suning è tenuto a restituire il prestito da 275 milioni (più 100 di interessi) accordato nel 2021 da Oaktree alla lussemburghese Grand Tower, cassaforte di controllo dell’Inter. Per farlo, la proprietà cinese ha da tempo imbastito una trattativa con il colosso Pimco, volta a ottenere i 430 milioni necessari al rimborso e almeno altri due anni e mezzo alla presidenza di Steven Zhang.
In vista della festa del 20 maggio, il presidente nerazzurro appare tranquillo, fiducioso che l’intesa con Pimco si troverà. Indubbiamente, però, il negoziato per il rifinanziamento si sta rivelando complesso. C’è chi sostiene che Oaktree ne stia ostacolando il buon esito per evitare una dilazione della vendita dell’Inter. In base al contratto stipulato tre anni fa con Suning, infatti, il fondo avrebbe diritto a incassare una quota del prezzo di cessione del club. Secondo fonti vicine a Oaktree, invece, non esiste alcun ostruzionismo, solo un debito da onorare: il creditore, sottolineano, non avrebbe alcun potere per opporsi a un rimborso tempestivo. Che arrivi, cioè, entro tre giorni.
Inter-Oaktree, ipotesi proroga
Pochi per ufficializzare l’accordo con Pimco e strutturare la relativa operazione finanziaria. Fra gli addetti ai lavori, così, si ventila l’ipotesi di una proroga. Per ora, Suning non l’avrebbe domandata ma non è da escludere che la richiesta arrivi nelle prossime ore. Nel caso, comunque, bisognerebbe capire se e a quali condizioni Oaktree sarebbe disposto a concederla. «I tempi sono strettissimi, ma in 72 ore ho visto succedere di tutto», confida una fonte vicina al dossier. «Un accordo vincolante con Pimco sarebbe sufficiente per evitare la conversione del credito di Oaktree».
Già, la conversione. In caso di mancato rimborso, Oaktree avrebbe diritto ad escutere il pegno sul 69% dell’Inter in mano a Suning, divenendo proprietario del club. Il passaggio sarebbe automatico. Ma Oaktree ha davvero intenzione di assumere il controllo dell’Inter? Anche qui le fonti divergono. Qualcuno ritiene che il fondo non abbia interesse a gestire il club e l’associata esposizione mediatica. Altri sostengono invece che avrebbe già chiesto la valutazione dell’Inter, necessaria a versare a Suning la differenza fra il valore di mercato del club e quello del debito. Oaktree intenderebbe poi proseguire con l’attuale dirigenza dell’Inter che tanto bene ha fatto in questi anni in campo sportivo ed economico. Possibile che anche questa sia una posizione negoziale per risedersi al tavolo con Zhang. Per dissipare le ombre, cinesi o americane, sul futuro dell’Inter restano poche ore.
CorSera
Un debito da 375 milioni da saldare in 72 ore: una trama fitta di mezze voci, sospetti incrociati e accuse reciproche. Il finale del finanziamento dell'Inter resta tutto da scrivere
Un debito da 375 milioni, 72 ore di tempo per saldarlo, una disfida finanziaria. Sono gli ingredienti della saga Inter che ha tre protagonisti — Suning, Oaktree e Pimco — e una trama fitta di mezze voci, sospetti incrociati e accuse reciproche. Il finale rimane ancora tutto da scrivere.
L’unico dato certo è che entro l’inizio della prossima settimana il gruppo Suning è tenuto a restituire il prestito da 275 milioni (più 100 di interessi) accordato nel 2021 da Oaktree alla lussemburghese Grand Tower, cassaforte di controllo dell’Inter. Per farlo, la proprietà cinese ha da tempo imbastito una trattativa con il colosso Pimco, volta a ottenere i 430 milioni necessari al rimborso e almeno altri due anni e mezzo alla presidenza di Steven Zhang.
In vista della festa del 20 maggio, il presidente nerazzurro appare tranquillo, fiducioso che l’intesa con Pimco si troverà. Indubbiamente, però, il negoziato per il rifinanziamento si sta rivelando complesso. C’è chi sostiene che Oaktree ne stia ostacolando il buon esito per evitare una dilazione della vendita dell’Inter. In base al contratto stipulato tre anni fa con Suning, infatti, il fondo avrebbe diritto a incassare una quota del prezzo di cessione del club. Secondo fonti vicine a Oaktree, invece, non esiste alcun ostruzionismo, solo un debito da onorare: il creditore, sottolineano, non avrebbe alcun potere per opporsi a un rimborso tempestivo. Che arrivi, cioè, entro tre giorni.
Inter-Oaktree, ipotesi proroga
Pochi per ufficializzare l’accordo con Pimco e strutturare la relativa operazione finanziaria. Fra gli addetti ai lavori, così, si ventila l’ipotesi di una proroga. Per ora, Suning non l’avrebbe domandata ma non è da escludere che la richiesta arrivi nelle prossime ore. Nel caso, comunque, bisognerebbe capire se e a quali condizioni Oaktree sarebbe disposto a concederla. «I tempi sono strettissimi, ma in 72 ore ho visto succedere di tutto», confida una fonte vicina al dossier. «Un accordo vincolante con Pimco sarebbe sufficiente per evitare la conversione del credito di Oaktree».
Già, la conversione. In caso di mancato rimborso, Oaktree avrebbe diritto ad escutere il pegno sul 69% dell’Inter in mano a Suning, divenendo proprietario del club. Il passaggio sarebbe automatico. Ma Oaktree ha davvero intenzione di assumere il controllo dell’Inter? Anche qui le fonti divergono. Qualcuno ritiene che il fondo non abbia interesse a gestire il club e l’associata esposizione mediatica. Altri sostengono invece che avrebbe già chiesto la valutazione dell’Inter, necessaria a versare a Suning la differenza fra il valore di mercato del club e quello del debito. Oaktree intenderebbe poi proseguire con l’attuale dirigenza dell’Inter che tanto bene ha fatto in questi anni in campo sportivo ed economico. Possibile che anche questa sia una posizione negoziale per risedersi al tavolo con Zhang. Per dissipare le ombre, cinesi o americane, sul futuro dell’Inter restano poche ore.
CorSera
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