Certo fa ride leggere di "licenziamento per giusta causa" dopo aver vinto una Coppa.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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La voglia di non proseguire ovviamente la fa da padrone e questi episodi "agevolano" la fine.
La Juve da par suo non può non dissociarsi da tali esternazioni...ma credo pure che come alla Juve non tollerino questi comportamenti...alla Juve non le fanno ste bassezze per non pagare un allenatore eventualmente esonerato.
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Ieri allo Stadio Olimpico la Juventus ha vinto la Coppa Italia battendo per 1-0 in finale l'Atalanta. Nel finale, però, si è scatenato il tecnico bianconero Massimiliano Allegri contro le decisioni arbitrali e oggi è arrivato anche il comunicato del Giudice Sportivo in merito.
Il Giudice Sportivo Alessandro Zampone, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell'A.I.A. Carlo Moretti, ha comunicato le decisioni assunte: per Allegri due giornata di squalifica e una multa di 5mila euro "perché, al 50° del secondo tempo, si avvicinava al Quarto Ufficiale con atteggiamento aggressivo e di plateale e polemico dissenso per contestare una decisione arbitrale; alla notifica del provvedimento di espulsione reiterava tale atteggiamento rivolgendo anche espressioni irriguardose sull’operato degli Ufficiali di gara; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale; dopo la notifica del provvedimento di espulsione e prima di abbandonare il recinto di gioco, rivolgeva inoltre gesti irridenti nei confronti del Direttore di gara".
(legaseriea.it)
sigpic
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Per il momento tutto congelato (esonero/licenziamento) sul fronte Allegri. Lo riporta l'Ansa. Non dovrebbe esserci nessun comunicato stasera....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioLa voglia di non proseguire ovviamente la fa da padrone e questi episodi "agevolano" la fine.
La Juve da par suo non può non dissociarsi da tali esternazioni...ma credo pure che come alla Juve non tollerino questi comportamenti...alla Juve non le fanno ste bassezze per non pagare un allenatore eventualmente esonerato.
Tu puoi licenziare chi ti pare, ma la ragione te la deve dare un giudice, mica te la puoi dare da solo.
Spero che si prenda tempo fino a fine stagione e si faccia calare una cortina di silenzio su tutta questa faccenda....ma di noi
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Inter, con Pimco «trattativa durissima». Oaktree si prepara a escutere il pegno
«L'accordo è alle battute finali», sostengono fonti vicine al dossier, «ma Oaktree fa ostruzionismo» Ancora poche ore per il presidente nerazzurro per chiudere l'accordo da 430 milioni con il fondo americano ed evitare di perdere la proprietà
Pazza Inter anche in campo finanziario. La partita per la proprietà dell'Inter si deciderà all'ultimo minuto. Steven Zhang e il gruppo Suning sono al lavoro per chiudere l'accordo da 430 milioni con Pimco che consentirebbe di proseguire l'avventura in serie A. L'intesa è «in corso di finalizzazione», riferisce una fonte, ma la trattativa è «durissima» e potrebbe ancora concludersi in un nulla di fatto. Altre fonti vicine al dossier hanno invece dichiarato all'Ansa che «l'accordo tra Suning e Pimco è alle battute finali». Nel frattempo, secondo indiscrezioni, l'attuale creditore di Zhang, l'altro fondo americano Oaktree, si sta preparando a prendere il controllo dell'Inter e avrebbe già avviato le procedure necessarie per escutere il pegno sulle quote del club. La situazione resta fluida.
Le trattative con Pimco
Il pallino è ancora in mano al presidente Zhang, ma per poche ore. Entro il 20 maggio, infatti, Suning dovrà rimborsare i 375 milioni di prestito e interessi concessi nel 2021 da Oaktree a Grand Tower, la cassaforte lussemburghese che controlla l'Inter. Di conseguenza, i legali e gli advisor di Suning sono al lavoro da tempo per rifinanziare il debito e stanno negoziando un accordo con un altro fondo americano, il colosso Pimco. Ancora nelle scorse ore, filtrava fiducia e ottimismo riguardo all'esito della trattativa, ma il tempo stringe e c'è ancora qualche nodo da sciogliere.
Le condizioni del fondo
Secondo l'agenzia Bloomberg, infatti, l'intesa resta in bilico perché le due parti non avrebbero trovato la quadra su alcuni aspetti del contratto. Pimco avrebbe proposto a Zhang un rifinanziamento biennale, fino al 2026, con un interesse del 15%. Non è da escludere però che l'offerta del fondo contempli un interesse crescente nel tempo e legato ai tempi della vendita del club. Più il tempo passa, tuttavia, più si riduce il margine negoziale di Zhang e, simmetricamente, aumenta quello di Pimco. Con il 20 maggio alle porte, Suning ha poche alternative: accettare le condizioni proposte dal fondo oppure perdere la proprietà del club.
Lo scontro con Oaktree
Oaktree non pare infatti più intenzionato a concedere dilazioni. La posizione del fondo si è irrigidita nel corso dei mesi. Che i rapporti siano tesi lo dimostra anche quanto riportato dall'Ansa. «Oaktree sta ora cercando di sfruttare ogni mezzo per rafforzare la propria posizione negoziale ed ostacolare la chiusura dell'accordo con il nuovo partner», sostengono le fonti che danno per imminente l'accordo con Pimco. «L'obiettivo di Oaktree è quello di continuare un rapporto che gli garantirebbe la possibilità di beneficiare della crescita del valore del club generato dall'espansione commerciale e dal successo sportivo».
I preparativi per l'escussione
In realtà, secondo altre fonti, Oaktree sta già pensando all'escussione del pegno sulle quote del club. Le procedure preparatorie sono in corso: se il 20 maggio Zhang non avrà trovato un nuovo creditore, il passaggio dell'Inter a Oaktree sarà sostanzialmente automatico. Al fondo non resterà che versare a Suning la differenza fra il valore di mercato del club e quello del debito. Magra consolazione per Zhang che è deciso a fare di tutto per continuare il ciclo di vittorie con l'Inter. Serve l'assist da 430 milioni di Pimco.
CorSera...ma di noi
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggioallora è tutto vero quello che hanno detto che ha fatto ierisigpic
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Lo stato dell'arte dovrebbe essere questo: o domani entro una certa ora la Juve ed Allegri troveranno un accordo per una separazione in buona oppure verrà esonerato domani e poi la Juve vedrà se fargli causa o meno. Quindi domani in una maniera o nell'altra si risolve.
Per quanto riguarda il resto, che Allegri non sarebbe più stato l'allenatore lo si era deciso dopo Juve-Udinese 0-1 di febbraio. E' lì che si sono buttati su Motta.
Se Allegri avesse perso con la Lazio il ritorno della semifinale di coppa Italia era pronto Gattuso come traghettatore....ma di noi
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Comunque, io dico...tenere sulla graticola un allenatore ad ogni partita...non va bene...tanto più che, non nascondiamoci dietro ad un dito, ma Giuntoli dal momento che ha messo piede a Torino nella sua testa sapeva che avrebbe voluto scegliersi un altro allenatore e che sarebbe stato l'ultimo anno di Allegri comunque sarebbe andata...e allora perchè non dirglielo subito?
Oppure, come si chiedono alcuni, perchè ad una certa non annunciare la separazione a fine stagione? Il Liverpool con Kloop lo ha fatto, mica è morto nessuno...
La dirigenza ha sbagliato nel non fare chiarezza e con Allegri e verso l'esterno, mantenendo un atteggiamento ambiguo che ha esaurito il già sfibrato Allegri.
Questa dirigenza deve crescere e molto, perchè non è che basta cacciare Allegri per risolvere tutto...eh sarebbe troppo facile il calcio allora....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioComunque, io dico...tenere sulla graticola un allenatore ad ogni partita...non va bene...tanto più che, non nascondiamoci dietro ad un dito, ma Giuntoli dal momento che ha messo piede a Torino nella sua testa sapeva che avrebbe voluto scegliersi un altro allenatore e che sarebbe stato l'ultimo anno di Allegri comunque sarebbe andata...e allora perchè non dirglielo subito?
Oppure, come si chiedono alcuni, perchè ad una certa non annunciare la separazione a fine stagione? Il Liverpool con Kloop lo ha fatto, mica è morto nessuno...
La dirigenza ha sbagliato nel non fare chiarezza e con Allegri e verso l'esterno, mantenendo un atteggiamento ambiguo che ha esaurito il già sfibrato Allegri.
Questa dirigenza deve crescere e molto, perchè non è che basta cacciare Allegri per risolvere tutto...eh sarebbe troppo facile il calcio allora.Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Allegri, un comportamento imbarazzante. E sulla lite con Giuntoli c’è qualcosa di grosso che non sappiamo. Atalanta senza piano B
di Massimo Mauro
Vedere la Juventus vincere così bene con l’Atalanta fa emergere la vera domanda dell’anno. La squadra di Allegri è tornata ad essere ‘normale’, perfetta per impegno totale dal punto di vista atletico, psicologico, tecnico e temperamentale. Ma perché c’è stato bisogno del grande appuntamento? Difficile rispondere, di certo la Juve ha fatto capire che l’organico è buono, che individualità in difesa e in attacco sono ottime. Ha perso però quelle qualità complessive di continuità proprie delle grandi squadre. L’Atalanta sembrava incontenibile, ma l’intelligenza di Allegri e l’applicazione dei giocatori l’hanno ‘incartata’.
Juve, non è vero che ha fatto le barricate
E nessuno dica che la Juve ha fatto le barricate. E’ ripartita tutte le volte: ha difeso alto quando necessario, poi quando si è abbassata ha lanciato sempre il contropiede. Quatto occasioni nitidissime, un gol annullato per un centimetro, un rigore che forse c’era. La Juve è stata deludente in campionato per numero di punti fatti (la Champions è comunque un traguardo raggiunto), ma questo perché non è stata se stessa contro Empoli, Salernitana, Udinese ecc. Poi arriva il grande appuntamento e va al massimo, e questa è la foto della stagione.
Allegri-Giuntoli, c’è qualcosa che non sappiamo
Ho lodato Allegri, ma non posso non stigmatizzare il suo comportamento, a tratti imbarazzante. La lite con il ds Giuntoli è stata così plateale da far capire che ci sono cose che noi noi sappiamo, altrimenti è chiaro che non avrebbe reagito così. Piuttosto sono state imbarazzanti altre cose viste in tv. Un uomo nervoso, direi quasi fuori di testa. E poi è inammissibile l’episodio raccontato dal direttore di Tuttosport. Spero che su questo episodio Allegri possa porre rimedio in qualche maniera. Perché arrivare alle minacce, proprio no…
Inappropriato lo sfogo contro la classe arbitrale
Circa lo sfogo con la classe arbitrale, anche il Presidente della Repubblica aveva fatto riferimento agli arbitri sottolineandone l’importanza e la difficoltà del ruolo. Maresca in generale ha fatto una buona partita. Un paio di episodi sono interpretabili, ma Allegri non può comportarsi così sulla base di quello che gli dice qualcuno che riguarda le azioni in tv. Se fai così, ti rovini ogni partita.
L’Atalanta non ha un piano B. Come il City…
Gasperini invece è stato imbrigliato. L’uno contro uno ha fallito dopo 4 minuti, e la conseguente assenza di spazio non ha consentito a Koopmeiners & c. di esprimersi. L’Atalanta non ha tatticamente un piano B, ma paradossalmente non ce l’ha neanche il Manchester City. Se sai che una squadra non crossa mai, tu difesa hai una cosa in meno di cui preoccuparti, soprattutto se dall’altra parte c’è un certo Haaland. L’unica cosa positiva della sconfitta è in funzione della finale di Europa League contro il Leverkusen. Torna Scamacca e penso tutti torneranno coi piedi per terra. Ma soprattutto penso che contro i tedeschi ci sarà spazio. Lo spazio è diventato vitale in tutti gli ambienti. Nella politica, nello sport, nella società. E ovviamente nel calcio. La cosa più difficile è proporre, attaccare, mentre giocare in contropiede è più facile. Ma questa guerra tra le due maniere di arrivare alla porta avversaria la trovo stucchevole. A me piacciono entrambe. Non mi piace invece la difesa a oltranza: se si fa quella, la partita diventa inguardabile.
...ma di noi
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Allegri, è finita. Scenate, accuse e liti: la Juve non lo perdona
Due giornate di squalifica per la sfuriata, indagine Figc per lo scontro con un giornalista. Il club furibondo studia i pareri legali, poi il licenziamento: possibile coda giudiziaria
La sfilza di scene madri con cui Massimiliano Allegri ha trasformato una festa che gli juventini aspettavano da tre anni in un nevrastenico show personale costerà all’allenatore, con ogni probabilità, il licenziamento in tronco (in panchina a Bologna andrebbe Montero).
Due giornate di squalifica per la sfuriata, indagine Figc per lo scontro con un giornalista. Il club furibondo studia i pareri legali, poi il licenziamento: po…
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L’abisso di Allegri, vincere la Coppa Italia ma perdere anche se stesso
La Juventus lo richiamò dopo le illusioni Sarri e Pirlo ma era cambiato tutto, tranne lui. Per le accuse sul gioco la sua leggerezza è diventata rabbia e col successo è esplosa
di Maurizio Crosetti
Dentro il tombino c’era It. Nel buio di Jekyll abitava Hyde. Perché c’è sempre la spiegazione dello sprofondo, il nero mare che si agita nell’invisibile abisso. Per molto tempo, di Massimiliano Allegri abbiamo visto solo l’increspatura dell’onda, la bianca schiuma che rotolava insieme ai palloni nelle porte degli altri. La superficie. Ma le correnti, ah, quelle stanno molto più giù, dove sonnecchiano creature inimmaginabili, mostri da Odissea. Peccato che una bella storia sia diventata un romanzo horror.
Il buio di Allegri è la sua solitudine: non sempre parte l’embolo per questo, ma sentirsi soli e nudi aiuta. Lo richiamarono alla Juventus ammettendo un doppio peccato d’illusione, prima Sarri, poi Pirlo. La chimera del “bel giuoco”, i riflessi scintillanti della modernità. Ma è moderno solo chi vince. Max, scusa, ci siamo sbagliati. Facci vincere. Tu sai come si fa. Lui sapeva come si fa: in tre anni, il suo verbo è diventato un imperfetto. Tornò che ancora c’era Cristiano Ronaldo, per poco ma c’era, con un presidente che di cognome faceva Agnelli, e poi si è ritrovato Kean e Nicolussi Caviglia, senza offesa. Prima, l’unica caviglia di cui gli importasse era quella di Tevez.
Meno di mille giorni. I primi trecento per perdere due finali, i secondi per non perdere la rotta tra punti sottratti e in parte restituiti dai tribunali, una classifica di caucciù e tutto il mondo che frana. Ma Allegri sempre sulla tolda, inseguendo il profilo lontano di una gobba di cetaceo, la sua balena bianca un po’ stanca: anche il capitano lo era? Davvero non si è più aggiornato dopo i due anni sabbatici sul barchino a Livorno, e il ritorno dentro la casa mai lasciata? Era giusto far passare Max per un brontosauro? Resterebbero, mal contate, le ultime centinaia di giorni, i più foschi. Tutto era cambiato nel frattempo, dentro e fuori. Squadra giovane, altro presidente, altri dirigenti, il rapporto complicato con Giuntoli. La scelta di Motta già a Natale, la diga che crolla a San Siro, la caduta vorticosa in loop, gli arbitri che trattano la Juve come una cosa qualunque. “Dov’è Rocchi?”. Buona domanda.
Vincere è la prima cosa che conta, già, ma anche l’ultima. Il buio preme, l’inferno ribolle con le sue braci. E Max, che aveva vissuto la rivoluzione di un mondo intero dopo il Covid, comprese alcune nuove e astruse regole, tipo le cinque sostituzioni (che errore ammetterne il disagio nella meccanica di gestione), lui invece si è scoperto sempre identico, forse immobile e non più invincibile. L’animale ferito, sbranato dalle tigri.
Una volta gli compravano Higuain, poi arrivò Alcaraz. E tutto il tempo passato a sentirsi dire vecchio: pure nostro nonno si sarebbe incazzato nero. Addio dunque alla schiuma dell’onda, alla leggerezza di spirito toscano. Le ragioni del sangue reclamano il tributo, e il babbo di Max era scaricatore di porto. A che punto è la notte?, dev’essersi chiesto il figlio vincendo una Coppa che sarebbe stato meglio perdere. Tutta la rabbia, a quel punto, è riemersa dal fondo, insieme alla sete di vendetta, ai macigni di sassolini nelle scarpe, e la sclerata è stata una somma algebrica del peggio (che però fa sangue in un mondo di plastica). In un’ora e mezza, le memorie del sottosuolo di Max hanno trasfigurato un uomo, completando una mutazione anche fisica, quegli spigoli in viso, quel cranio quasi come un teschio, ormai, quegli occhi da spiritato. Con la Coppa già in mano, Allegri è diventato una creatura di Tim Burton tra lo spaventoso e il grottesco.
A Roma ha vinto quel che poteva e ha perso tutto il resto. Forse non allenerà più a certi livelli. Meglio sarebbe stato farsi umiliare dall’Atalanta che da sé stesso. Però, ragazzi, quanta vita vera nell’abisso.
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Sicuramente non è stato un bello spettacolo ma che sia stato lasciato solo, cosa ancor più grave lo scorso anno in mezzo alle bufere societarie, è innegabile. Dopo un anno del genere, e poi un altro in cui divieni portatore di tutte le colpe come se le beghe di una squadra indebolita fossero solo demerito suo chi non sarebbe esploso? Lo scrivo con la minima stima per Allegri che ho sempre considerato un tecnico non eccelsoCiao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!
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