Montella esonerato, la Fiorentina ha deciso: in pole uno tra Iachini, Prandelli e Di Biagio
In corsa c’è anche Ballardini. Commisso ha deciso per il cambio da New York: paga l’allenatore, ma le colpe sono di tutti, compresa la società
Tredici sconfitte in ventiquattro partite. Due punti appena nelle ultime sette. I numeri, prima di ogni altra cosa, condannano Vincenzo Montella che questa mattina è stato esonerato dalla Fiorentina. La decisione è stata presa da Rocco Commisso, direttamente da New York, dopo un breve vertice telefonico con il suo braccio destro Joe Barone e il d.s. Daniele Pradè alla fine della partita con la Roma. «Il momento è difficilissimo e non ce lo aspettavamo. Sono devastato. Nessuno, a cominciare dal sottoscritto, si aspettava che a Natale ci saremmo trovati in questa situazione», ha spiegato il direttore sportivo prima di annunciare che «dobbiamo prendere delle decisioni».
La Fiorentina ha paura della serie B e, con l’acqua alla gola, cambia l’allenatore. Montella paga gli ultimi cinquanta giorni senza vittorie (l’ultima il 30 ottobre in casa del Sassuolo) ma pesano anche gli scadenti risultati della scorsa stagione, l’ultima sotto la gestione Della Valle, in cui la Fiorentina si è salvata all’ultimo respiro grazie al pareggio con il Genoa. L’aeroplanino questa mattina ha diretto l’ultimo blando allenamento prima delle vacanze natalizie prima di ricevere la sgradita notizia dai suoi dirigenti. Ma già in nottata Pradè e Barone si erano messi a caccia del sostituto. Il sogno è Luciano Spalletti, che però ha deciso di rimanere fermo sino alla fine della stagione e, casomai, diventerà l’obiettivo per giugno.
I nomi più gettonati sono quelli di Cesare Prandelli e Beppe Iachini, ex a cui Firenze vuole bene, anche se nelle ultime ore sarebbe cresciuta la candidatura di Gigi Di Biagio, ex c.t. della Nazionale Under 21. In pista pure Ballardini, che era al Franchi per Fiorentina-Roma. «Ma non c’è fretta», assicura Pradè. La scelta potrebbe anche non essere immediata, considerando che la Fiorentina tornerà a lavorare il 29 dicembre e la prossima partita è il 6 gennaio a Bologna.
Paga Montella, dunque. Ma le colpe sono di tutti. La prima Fiorentina di Commisso è una squadra modesta, soprattutto se le vengono a mancare Chiesa e Ribery. I dirigenti e lo stesso presidente hanno sovrastimato la qualità del gruppo che, al di là di chi sarà l’allenatore, ha bisogno di essere rinforzato sul mercato di gennaio: sono indispensabili una punta e un centrocampista, forse anche un attaccante esterno e un difensore. Altrimenti saranno dolori. Paga Montella. Ma le colpe sono di tutti. E sono colpe gravi.
CorSera
In corsa c’è anche Ballardini. Commisso ha deciso per il cambio da New York: paga l’allenatore, ma le colpe sono di tutti, compresa la società
Tredici sconfitte in ventiquattro partite. Due punti appena nelle ultime sette. I numeri, prima di ogni altra cosa, condannano Vincenzo Montella che questa mattina è stato esonerato dalla Fiorentina. La decisione è stata presa da Rocco Commisso, direttamente da New York, dopo un breve vertice telefonico con il suo braccio destro Joe Barone e il d.s. Daniele Pradè alla fine della partita con la Roma. «Il momento è difficilissimo e non ce lo aspettavamo. Sono devastato. Nessuno, a cominciare dal sottoscritto, si aspettava che a Natale ci saremmo trovati in questa situazione», ha spiegato il direttore sportivo prima di annunciare che «dobbiamo prendere delle decisioni».
La Fiorentina ha paura della serie B e, con l’acqua alla gola, cambia l’allenatore. Montella paga gli ultimi cinquanta giorni senza vittorie (l’ultima il 30 ottobre in casa del Sassuolo) ma pesano anche gli scadenti risultati della scorsa stagione, l’ultima sotto la gestione Della Valle, in cui la Fiorentina si è salvata all’ultimo respiro grazie al pareggio con il Genoa. L’aeroplanino questa mattina ha diretto l’ultimo blando allenamento prima delle vacanze natalizie prima di ricevere la sgradita notizia dai suoi dirigenti. Ma già in nottata Pradè e Barone si erano messi a caccia del sostituto. Il sogno è Luciano Spalletti, che però ha deciso di rimanere fermo sino alla fine della stagione e, casomai, diventerà l’obiettivo per giugno.
I nomi più gettonati sono quelli di Cesare Prandelli e Beppe Iachini, ex a cui Firenze vuole bene, anche se nelle ultime ore sarebbe cresciuta la candidatura di Gigi Di Biagio, ex c.t. della Nazionale Under 21. In pista pure Ballardini, che era al Franchi per Fiorentina-Roma. «Ma non c’è fretta», assicura Pradè. La scelta potrebbe anche non essere immediata, considerando che la Fiorentina tornerà a lavorare il 29 dicembre e la prossima partita è il 6 gennaio a Bologna.
Paga Montella, dunque. Ma le colpe sono di tutti. La prima Fiorentina di Commisso è una squadra modesta, soprattutto se le vengono a mancare Chiesa e Ribery. I dirigenti e lo stesso presidente hanno sovrastimato la qualità del gruppo che, al di là di chi sarà l’allenatore, ha bisogno di essere rinforzato sul mercato di gennaio: sono indispensabili una punta e un centrocampista, forse anche un attaccante esterno e un difensore. Altrimenti saranno dolori. Paga Montella. Ma le colpe sono di tutti. E sono colpe gravi.
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