Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • sebix
    Bodyweb Senior
    • Feb 2011
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    Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
    È una cosa imbarazzante sta sbagliando ogni pallone
    sei una sentenza

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    • Arturo Bandini
      Bodyweb Senior
      • Aug 2003
      • 30940
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      • 494
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      Iachini alla Fiorentina parte avvantaggiato dal fatto di essere amato dalla tifoseria per i suoi trascorsi da giocatore

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      • topscorer
        Banned
        • Oct 2012
        • 19036
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        • Paradiso Scampia
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        Iachini è b&p e completamente senza faccia.
        Come fanno ad amarlo?
        Originariamente Scritto da BLOOD black
        per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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        • Arturo Bandini
          Bodyweb Senior
          • Aug 2003
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          per le teorie di Hunter: "picchia per noi Beppe Iachini"

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          • topscorer
            Banned
            • Oct 2012
            • 19036
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            • Paradiso Scampia
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            In effetti non ci avevo pensato.
            Originariamente Scritto da BLOOD black
            per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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            • Luke91
              Bodyweb Senior
              • Apr 2014
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              • Zimbabwe [ZW]
              • Send PM

              Eccoci , di ritorno dalle fogne

              Saluti.
              Originariamente Scritto da huntermaster
              tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
              Originariamente Scritto da luna80
              Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?

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              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
                • 120016
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                • In piedi tra le rovine
                • Send PM

                Il problema di Lukaku non è non segnare...ma non segnare quando si alza un attimo l'asticella della difficoltà. Va in difficoltà come va in difficoltà l'Inter (o almeno questo ha detto fin qui la stagione).

                Intanto anche Motta sta per saltare. Credo che siamo alla decima o undicesima panchina saltata. Metà o più della metà delle squadre hanno già cambiato guida tecnica...e non è ancora finito il girone di andata.
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • germanomosconi
                  Bodyweb Senior
                  • Jan 2007
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                  • pordenone
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                  Originariamente Scritto da sebix Visualizza Messaggio
                  sei una sentenza
                  Eri sparito
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                  • Sean
                    Csar
                    • Sep 2007
                    • 120016
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                    • In piedi tra le rovine
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                    Ha perso pure il Torino in casa con la Spal. Rischia pure Mazzarri?
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Steel77
                      Super Moderator
                      • Feb 2002
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                      Originariamente Scritto da sebix Visualizza Messaggio
                      sei una sentenza
                      Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                      Eri sparito
                      eravamo tutti preoccupati. Se il benessere di sebix dipende dalle vittorie dell'inter allora che l'inter vinca! E che cazz*!

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                      • DR. CACARELLA
                        Bodyweb Advanced
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                        Speriamo escano presto i bilanci
                        Cura il tuo corpo come un tempio
                        Originariamente Scritto da M K K
                        Desade grazie di esistere
                        Originariamente Scritto da AK_47
                        si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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                        • sebix
                          Bodyweb Senior
                          • Feb 2011
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                          Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
                          eravamo tutti preoccupati. Se il benessere di sebix dipende dalle vittorie dell'inter allora che l'inter vinca! E che cazz*!
                          Mi sembra di esserci sempre

                          scrivo solo molto meno

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
                            • 120016
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                            • In piedi tra le rovine
                            • Send PM

                            L’Inter fa quattro gol al Genoa, non molla la Juve e si tiene agganciata alla testa della classifica, incollata ai bianconeri. Lukaku scatenato sta facendo più gol di Ronaldo e in genere l’attacco nerazzurro batte addirittura il trio Ronaldo-Dyabala-Higuain. Nella lotta scudetto le due big perfettamente alla pari, con qualche chances per Lazio e Roma. Insomma, arrivati alla sosta natalizia, chi l’avrebbe mai detto che l’Inter di Conte sarebbe riuscita a tanto?

                            Inter-Genoa 4-0
                            Non c’è differenza sostanziale oggi tra la Juve e l’ Inter. Stessi punti in classifica, ma un attacco, quello di Lukaku e Lautaro, che sta prendendo il largo rispetto all’attacco dei tre tenori Ronaldo, Dybala e Higuain. Due in collaborazione con i centrocampisti e il gioco più verticale e diretto di Conte,possono far meglio del trio più gettonato del momento. Anche se, oggettivamente, è solo questione di dettagli.

                            Considerato che siamo alla 17a giornata, e dunque praticamente a metà campionato, diciamo che a oggi, le squadre di Sarri e Conte si giocano lo scudetto con le stesse chances. Direi 40% e 40%, con un 20% da suddividersi tra Lazio e Roma. La Juve ha più considerazione, gode di più favori (del pronostico), perché di scudetti ne ha già vinti otto di seguito, al momento ha un maggior prestigio internazionale, ha Ronaldo che è considerato secondo solo a Messi. Ma intanto Lukaku – doppietta al Genoa, testa e gran sinistro da lontano dopo una doppia finta per crearsi lo spazio) fa più gol di Ronaldo (12 contro 10). E si permette, generosamente, perfino il lusso di rinunciare a un rigore per farlo tirare al giovanissimo Sebastiano Esposito (17 anni, contro il Genoa titolare per l’assenza di Lautaro) e mettere a segno così il primo gol in serie A. Tanto per continuare con il gioco dei punti di contatto, entrambi – Ronaldo e Lukaku – hanno fatto gol di testa nell’ultima partita. Ronaldo in terzo tempo con spettacolare elevazione e sospensione, Lukaku a mezza altezza ma con una notevolissima torsione per via della palla che preveniva da dietro (e dunque non facile).

                            L’ Inter si gode anche la bella genuina innocenza di Sebastiano Esposito, prodotto del suo settore giovanile: un bambino passato da Castellammare di Stabia, al Brescia per poi finire all’Inter. Oggi Esposito è la mascotte portafortuna, e non solo, dell’ Inter: il ragazzino in cui tutti vedono loro stessi da giovani. Una vita fatta di sogni ma anche e soprattutto sacrifici, per poi essere ripagato con le emozioni di San Siro.

                            Si va dunque alla sosta natalizia così, con una lotta scudetto incerta e sospesa come meglio conviene al campionato e allo spettacolo. E’ vero che quest’anno, almeno fino a quando è in corsa, per la Juve è più importante la Champions League, ma cedere il passo proprio all’ Inter – che dalla Champions è già fuori e che lotta per la consolazione dell’Europa League – le costerebbe un prezzo abbastanza caro. Siamo alla prima stagione di Sarri, dopo i 5 scudetti consecutivi di Allegri, ora fermo a guardare chi ne ha preso il posto.

                            Il calcio va in vacanza ma ci lascia parecchio da chiacchierare sulle tavole di questo Natale.

                            SERIE A, GIORNATA N. 17 Inter-Genoa 4-0 Non c'è differenza sostanziale oggi tra la Juve e l' Inter. Stessi punti in classifica, ma un attacco, quello di Lukaku e Lautaro, che sta prendendo il largo rispetto all'attacco dei tre tenori Ronaldo, Dybala e Higuain. Due in collaborazione con i centrocampisti e il gioco più verticale e diretto di Conte,possono far meglio del trio più gettonato del momento. Anche se, oggettivamente, è solo questione di dettagli. Considerato che siamo alla 17a giornata, e dunque praticamente a metà campionato, diciamo che a oggi, le squadre di Sarri e Conte si giocano lo scudetto con le stesse chances. Direi 40% e 40%, con un 20% da suddividersi tra Lazio e Roma. La Juve ha più considerazione, gode di più favori (del pronostico), perché di scudetti ne ha già vinti otto di seguito, al momento ha un maggior prestigio internazionale, ha Ronaldo che è considerato secondo solo a Messi. Ma intanto Lukaku – doppietta al Genoa, testa e gran sinistro da lontano dopo
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
                              • 120016
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                              • In piedi tra le rovine
                              • Send PM

                              La Juve e CR7 provano a saltare anche l’ostacolo Lazio, Sarri «minaccia»: «Mi sto divertendo»

                              La squadra di Inzaghi ha appena battuto i bianconeri in campionato. Non solo: nel 2017 ha già trionfato proprio in Supercoppa, ma Sarri vuole il primo trofeo italiano

                              Il volo di Ronaldo contro la Sampdoria, secondo la tv Al Arabya «ha avuto più risalto qui rispetto al Clasico Barcellona-Real». Questo non vuol dire che la Supercoppa italiana, tra Juventus e Lazio — curiosamente la seconda che si gioca nel 2019 in Arabia dopo Juve-Milan di gennaio — sia diventata l’ombelico del mondo calcistico. Ma CR7, che fa urlare «siiiuuu» anche ai tifosi locali accorsi all’allenamento, giusto un attimo prima che inizi la preghiera serale del muezzin, sta oggettivamente portando la Juve in un’altra dimensione.

                              Anche sul campo la squadra di Sarri sta imparando a volare alto e in ventitré partite ne ha persa solo una, proprio contro la Lazio, terzo incomodo in campionato oltre che prima finalista della Supercoppa dopo cinque anni ad esserci arrivata grazie alla vittoria della Coppa Italia. Il fatto che il precedente dell’Olimpico, con la violenta rimonta da 0-1 a 3-1 degli inzaghiani sia di appena due settimane fa, aggiunge una suspence insolita alla sfida nella notte fredda di Riad: riuscire a battere per due volte di fila la Juve in quindici giorni e sfilarle un’altra Supercoppa dopo quella del 2017, porterebbe anche i biancocelesti in una dimensione differente.


                              Non è quindi una sfida banale per nessuno, neanche per Giorgio Chiellini che a poco più di tre mesi dalla rottura del crociato lavora con il pallone prima dell’allenamento dei compagni. E tanto meno per Maurizio Sarri che a 60 anni — in uno stadio da 25mila posti, molto più piccolo di quello di Gedda dove un gol di Ronaldo di testa fu sufficiente per battere il Milan — potrebbe alzare stasera il suo primo trofeo italiano, il secondo in carriera dopo l’Europa League di fine maggio con il Chelsea. Se è vero che la meta è importante, ma il viaggio lo è ancora di più, allora l’avviso ai naviganti che lancia l’allenatore della Juve non passa inosservato: «In allenamento e in partita — sottolinea — mi sto divertendo. La squadra sta giocando sempre di più il calcio che le ho proposto. L’obiettivo utopico deve essere la perfezione, che è irraggiungibile: così saremo sempre scontenti e avremo sempre motivazioni».

                              L’asticella si alza continuamente, ma il contropiede chirurgico della Lazio (unito ad alcuni errori di posizione dei bianconeri), l’ha spazzata via due settimane fa, grazie soprattutto a mezzali come Luis Alberto e Milinkovic, due giocatori con caratteristiche assenti nella Juve extralarge. Sarri dice in effetti che «il centrocampo della Lazio è uno dei più forti d’Italia» e che «dentro la partita di campionato ci sono stati episodi che ci possono dare grandi motivazioni». Inzaghi junior sa «che la Juve potrebbe avere un approccio diverso», ma sottolinea che «anche all’Olimpico era partita molto bene: mi tengo stretto quella vittoria e spero nella partita perfetta per riportare a Roma il trofeo».

                              Simone, che in primavera sembrava aver ballato anche per la Juve, prima che la scelta ricadesse sul suo avversario di stasera, è «pronto a ogni eventualità», cioè a una Juve senza tridente e a una versione col tridente, come si è visto dall’inizio nelle ultime due esibizioni contro Udinese e Sampdoria. I bianconeri oltre a Szczesny ritrovano Bentancur, che a Roma era stato grande protagonista prima dell’infortunio al ginocchio e probabilmente anche De Ligt. In avanti uno tra Ramsey e Bernardeschi potrebbe anche parcheggiare Higuain in panchina. Ma il tridente, nell’arco di 90 (o 120) minuti non mancherà di certo. Altrimenti dove sarebbe il divertimento?



                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                Milan, perché l’Atalanta è la prova della verità

                                Batterla cambierebbe la stagione e anche il mercato rossonero, Ibra o non Ibra. Piatek titolare come punta unica, Leao pronto a entrare a partita in corso

                                Per la classifica, per il morale, per allungare a cinque partite la striscia senza sconfitte, per tener vivi i sogni d’Europa, ma anche per il mercato: perché è chiaro che Elliott, stante la non semplice situazione finanziaria, a gennaio metterà seriamente mano al portafogli solo se ne varrà davvero la pena, solo se l’obiettivo sarà ancora realisticamente alla portata. Ecco perché Atalanta-Milan di oggi all’ora di pranzo vale un pezzo enorme di stagione, ecco perché c’è da aspettarsi un mezzogiorno e mezzo di fuoco. Pioli ha le sue buone ragioni a non voler sentir parlare di partita decisiva, «ogni settimana sento dire di ultima spiaggia», sa bene che il suo Diavolo giovane e imperfetto fatica il doppio quando ha addosso la pressione del dentro o fuori, ma la verità la racconta la classifica: se il Milan vince lo scontro più o meno diretto contro la magnifica Atalanta di Gasperini accorcia a 4 punti dal sesto posto e riapre la corsa ai sogni, se invece perde sprofonda a -10, una specie di Grand Canyon molto difficile da superare.

                                Di incoraggiante c’è che il Milan è in crescita. Crescita mentale, tecnica, anche tattica. Il 4-3-3 sta assumendo connotati sempre più precisi, è sempre più solido. Si percepisce un’autostima crescente, che prima non c’era. Là davanti si continua a fare una fatica maledetta a segnare, vero, ma per lo meno adesso la squadra crea. E parecchio. Un po’ tutti si aspettavano che oggi a Bergamo toccasse a Leao nel ruolo di centravanti titolare, o al massimo in coppia con Piatek, invece il polacco sarà ancora punta unica, col portoghesino pronto a entrare. La brutta notizia è l’assenza per squalifica di Paquetà ma soprattutto di Theo Hernandez, il terzino sinistro che è l’uomo in più di questo Milan. Al suo posto ci sarà Rodriguez, che non gioca dal derby del 21 settembre. Da quelle parti si muoverà Papu Gomez: un duello nel duello che avrà un peso specifico decisivo. Musacchio non sta benissimo, ha un po’ di dolore alla caviglia, l’ex Caldara è convocato e in preallarme, ma l’argentino resta favorito.

                                «Adesso abbiamo un’idea di gioco, ma non è ancora quella definitiva, finora non sono mai mancate le prestazioni, ma non siamo ancora riusciti a battere una grande, ecco perché sotto l’albero vorrei trovare i tre punti» ha messo in chiaro Pioli. Un modo anche per deviare il discorso dal mercato, con il fantasma di Ibrahimovic che continua a svolazzare sopra Milanello. Più passano i giorni e più le possibilità di rivederlo in rossonero calano. Perché oltre ai dubbi suoi, che sono reali, altrimenti sarebbe già qua, ora si sono aggiunti anche quelli del Milan stesso, che inizia a riflettere sull’opportunità di investire tutti quei soldi (3 milioni fino a giugno più un altro anno a 6 in caso di Europa) su un 38enne considerato sì ideale per dare una scossa vitale all’ambiente ma dal quale ci si aspettava un po’ più di entusiasmo. Sono i giorni della verità. Ma oggi conta solo l’Atalanta, solo e soltanto l’Atalanta.




                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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