Milan, Juventus, Napoli pronte al calciomercato: obiettivi e programmi per il riscatto
Milan, Juventus e Napoli si sono defilate troppo presto dalla lotta scudetto. Chi ha fallito in coppa, chi viene criticato per il gioco, chi ha sbagliato tutto: il mercato estivo per l’operazione riscatto
Le cinque giornate che mancano al termine del campionato sono per alcuni club un dettaglio o quasi. Certo, per le deluse della stagione l’aritmetica conquista di un piazzamento nelle coppe non è elemento secondario però è altrettanto vero che a primavera inoltrata è già tempo di pianificare la rivoluzione. Milan, Juventus e Napoli si sono defilate troppo presto dalla corsa allo scudetto e fra un’eliminazione dalle coppe, una critica per il gioco o un flop clamoroso impronosticabile, l’urgenza di programmare il futuro è dietro l’angolo.
Milan, allenatore e non solo
Partiamo dal Milan, il cui addio a Pioli è ormai sicuro. Avverrà nelle modalità più amichevoli possibili, rendendo omaggio a un tecnico che ha vinto uno scudetto, ha raggiunto una semifinale di Champions e in generale non ha mai perso la signorilità. Però ora arriva la parte difficile per una società divisa in più anime: a quale allenatore affidare la gestione tecnica della squadra per aprire un nuovo ciclo? Ovvero si insisterà, secondo le convinzioni del fondo americano RedBird, su un profilo non divisivo, abituato a lavorare con i giovani, non accentratore di attenzioni e responsabilità (come lo spagnolo Lopetegui che ha già incontrato l’ad Furlani e ora nel mirino del West Ham)? Oppure, considerando lo scetticismo della piazza nei confronti di allenatori validissimi ma ritenuti scommesse (Fonseca, Van Bommel, Farioli) a furor di popolo si considererà almeno il nome di Conte?
Nell’attesa la squadra è da ricostruire con gli addii certi di Giroud, Mirante, Kjaer, Caldara, probabile di Jovic, possibile di Adli. Premesso che big come Maignan e Theo partiranno solo a fronte di offerte da capogiro, il nome attorno a cui si coagulano le speranze di rinascita del Diavolo è quello di Joshua Zirkzee . È il preferito del management milanista per età, qualità tecniche, conoscenza del campionato italiano. Piace anche all’Inter che però ha l’obiettivo della sostenibilità da inseguire, incompatibile con la valutazione di 60 milioni dell’olandese.
Juventus, l’addio di Allegri e le mosse a centrocampo
La separazione fra Allegri e la Juventus sarà meno cordiale. Max, nonostante le parole di convenienza di Giuntoli, sa che il prossimo anno al suo posto ci sarà Thiago Motta: ancora legato ai bianconeri da un anno di contratto, Max non intende transare, anzi chiederà l’intero stipendio per sé e lo staff. Del resto qualora centrasse il piazzamento in Champions lascerebbe alla Juve, nonostante la pioggia di critiche per la qualità del gioco, un tesoretto di 120 milioni considerando anche i proventi derivanti dalla futura partecipazione al Mondiale per club e dalla Supercoppa in Arabia. Nelle ultime stagioni è stato l’ombrello protettivo della squadra, scossa dai processi e poco rinforzata sul mercato. È stato avvisato dall’amico e mentore Adriano Galliani della cena organizzata da Giuntoli mercoledì a Milano per intavolare la trattativa per il portiere Di Gregorio (da affiancare a Szczesny) e magari per Colpani. Rabiot senza Max resterà a Torino? Bremer verrà sacrificato per creare cassa e dare la caccia al sogno Koopmeiners per cui l’Atalanta chiede 70 milioni?
Napoli, sarà rivoluzione
Il premio «fallimento dell’anno» lo vince il Napoli che ha esonerato due allenatori (Garcia e Mazzarri) e sa che a fine anno dovrà cercare un nuovo tecnico, dopo la parentesi Calzona (meglio con una qualificazione alle coppe). Il sogno di Aurelio De Laurentiis è Antonio Conte che potendo scegliere resterebbe in Italia, anche per ragioni personali, e come destinazione in A accetterebbe solo i progetti di piazze prestigiose come Milano e Napoli. L’ex c.t. ha già una proposta sul tavolo e deve solo dare una risposta al vulcanico presidente dei partenopei. Certo, sapere dell’addio quasi scontato di Osimhen rende meno appetibile l’offerta, ma Jonathan David del Lille può essere una buona opzione per lenire la mancanza.
CorSera
Milan, Juventus e Napoli si sono defilate troppo presto dalla lotta scudetto. Chi ha fallito in coppa, chi viene criticato per il gioco, chi ha sbagliato tutto: il mercato estivo per l’operazione riscatto
Le cinque giornate che mancano al termine del campionato sono per alcuni club un dettaglio o quasi. Certo, per le deluse della stagione l’aritmetica conquista di un piazzamento nelle coppe non è elemento secondario però è altrettanto vero che a primavera inoltrata è già tempo di pianificare la rivoluzione. Milan, Juventus e Napoli si sono defilate troppo presto dalla corsa allo scudetto e fra un’eliminazione dalle coppe, una critica per il gioco o un flop clamoroso impronosticabile, l’urgenza di programmare il futuro è dietro l’angolo.
Milan, allenatore e non solo
Partiamo dal Milan, il cui addio a Pioli è ormai sicuro. Avverrà nelle modalità più amichevoli possibili, rendendo omaggio a un tecnico che ha vinto uno scudetto, ha raggiunto una semifinale di Champions e in generale non ha mai perso la signorilità. Però ora arriva la parte difficile per una società divisa in più anime: a quale allenatore affidare la gestione tecnica della squadra per aprire un nuovo ciclo? Ovvero si insisterà, secondo le convinzioni del fondo americano RedBird, su un profilo non divisivo, abituato a lavorare con i giovani, non accentratore di attenzioni e responsabilità (come lo spagnolo Lopetegui che ha già incontrato l’ad Furlani e ora nel mirino del West Ham)? Oppure, considerando lo scetticismo della piazza nei confronti di allenatori validissimi ma ritenuti scommesse (Fonseca, Van Bommel, Farioli) a furor di popolo si considererà almeno il nome di Conte?
Nell’attesa la squadra è da ricostruire con gli addii certi di Giroud, Mirante, Kjaer, Caldara, probabile di Jovic, possibile di Adli. Premesso che big come Maignan e Theo partiranno solo a fronte di offerte da capogiro, il nome attorno a cui si coagulano le speranze di rinascita del Diavolo è quello di Joshua Zirkzee . È il preferito del management milanista per età, qualità tecniche, conoscenza del campionato italiano. Piace anche all’Inter che però ha l’obiettivo della sostenibilità da inseguire, incompatibile con la valutazione di 60 milioni dell’olandese.
Juventus, l’addio di Allegri e le mosse a centrocampo
La separazione fra Allegri e la Juventus sarà meno cordiale. Max, nonostante le parole di convenienza di Giuntoli, sa che il prossimo anno al suo posto ci sarà Thiago Motta: ancora legato ai bianconeri da un anno di contratto, Max non intende transare, anzi chiederà l’intero stipendio per sé e lo staff. Del resto qualora centrasse il piazzamento in Champions lascerebbe alla Juve, nonostante la pioggia di critiche per la qualità del gioco, un tesoretto di 120 milioni considerando anche i proventi derivanti dalla futura partecipazione al Mondiale per club e dalla Supercoppa in Arabia. Nelle ultime stagioni è stato l’ombrello protettivo della squadra, scossa dai processi e poco rinforzata sul mercato. È stato avvisato dall’amico e mentore Adriano Galliani della cena organizzata da Giuntoli mercoledì a Milano per intavolare la trattativa per il portiere Di Gregorio (da affiancare a Szczesny) e magari per Colpani. Rabiot senza Max resterà a Torino? Bremer verrà sacrificato per creare cassa e dare la caccia al sogno Koopmeiners per cui l’Atalanta chiede 70 milioni?
Napoli, sarà rivoluzione
Il premio «fallimento dell’anno» lo vince il Napoli che ha esonerato due allenatori (Garcia e Mazzarri) e sa che a fine anno dovrà cercare un nuovo tecnico, dopo la parentesi Calzona (meglio con una qualificazione alle coppe). Il sogno di Aurelio De Laurentiis è Antonio Conte che potendo scegliere resterebbe in Italia, anche per ragioni personali, e come destinazione in A accetterebbe solo i progetti di piazze prestigiose come Milano e Napoli. L’ex c.t. ha già una proposta sul tavolo e deve solo dare una risposta al vulcanico presidente dei partenopei. Certo, sapere dell’addio quasi scontato di Osimhen rende meno appetibile l’offerta, ma Jonathan David del Lille può essere una buona opzione per lenire la mancanza.
CorSera
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