Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio


    Ci sono i tifosi che amano fare i bastian contrari. Mica solo nella Roma. Sono proprio una tipologia a parte (presente in tutte le tifoserie) che gufano per poi poter dare sfogo alle tragedie greche. Sono quelli che vedono sempre nero, che criticano sempre tutto...pero' non cambiano squadra, stanno sempre lì.
    Di Giovambattista, Melli, Focolari sono tifosi laziali.

    Pruzzo, genoano, non avendo un posto nella A.S. Roma, ora lancia granate dal microfono.

    Renga, uno degli artefici del pezzo "triplice fraterno abbraccio", quando coinvolsero Franco Baldini e la massoneria, anche lui fatto fuori.

    Jacobelli, noto tifoso Atalantino, direttore di Tuttosport, devo continuare?
    sigpic
    Free at last, they took your life
    They could not take your PRIDE

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    • Fabi Stone
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      • Jan 2015
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      Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
      Un altro rinnegato, che guarda caso, parla su RADIO RADIO (Di Giovambattista, Renga, Focolari, Pruzzo, Melli, ecc...), che vogliamo fare Sean, ci tieni al B&B, o nel weekend vengo a farti una visita di cortesia con Fabi?
      Ahahahah
      Je sfonnamo tutto!

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      • fede79
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        Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
        Ahahahah
        Je sfonnamo tutto!
        Sempre per cortesia Fabi, mica siamo animali [cit.]...
        Last edited by fede79; 20-12-2019, 14:29:05.
        sigpic
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        • marco83
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          • May 2006
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          Pellegrini dispensa calcio e trascina la Roma stasera.
          comunque partita "matta" può succedere di tutto, massima attenzione.

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          • Sean
            Csar
            • Sep 2007
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            • In piedi tra le rovine
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            Il risultato è inequivocabile. Fiorentina asfaltata e Roma in volo d'alta quota.

            Importante vittoria della Roma che rifila un sonoro 1-4 alla Fiorentina di Montella, che mi sa (se Commisso ha sale in zucca) che non mangia il panettone.

            L'allentore che ride sempre ha preso la Fiorentina ad aprile, disputando 24 partite: 4 vittorie, 7 pareggi, 13 sconfitte. Una media punti di 0,79 a gara, cioè da retrocessione...però sta ancora lì, almeno fino a domani.

            La Roma dell'ottimo Fonseca rafforza il suo quarto posto. Ottimi Pellegrini e Zaniolo, questi sì due giovani "rinascenti".
            Last edited by Sean; 20-12-2019, 23:44:09.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Sean
              Csar
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              • In piedi tra le rovine
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              Quando ho fatto notare che al ritorno l'Inter dovrà andare due volte a Roma contro queste lanciatissime Lazio e Roma, mentre la Juve le avrà in casa perchè ci è andata e ci andrà all'andata (a Roma) mi hanno risposto che sono cose "che hanno poco peso"...a guardare la classifica e il fatto che entrambe sono in grande lancio per la champions, non credo che Roma sarà una passeggiata di salute.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
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                Fonseca arrivato (ammettiamolo) tra lo scetticismo dei più, sta invece dimostrando di essere entrato benissimo nei meccanismi e nei modi della non facile piazza romanista.

                Non si atteggia a "maestro" ma è Natale e sta ancora lì ben saldo in panchina e con prospettive di squadra molto interessanti...mentre incensati maestri (Giampaolo, Ancelotti e altri) hanno già fatto le valigie. E' sintomatico di come nel calcio troppo spesso (anzi sempre) si parli troppo prima per finire puntualmente smentiti dal campo.
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                  La Roma di Fonseca rifila quattro gol alla Fiorentina: sembra non volersi fermare più, al quarto posto in zona Champions League per ora non la insidia nessuno. Fonseca inguaia seriamente la Fiorentina e soprattutto Montella, la cui panchina è sempre più rischio. Dopo il pari con l’Inter un nuovo crollo

                  Fiorentina-Roma 1-4
                  Più che rimescolando, il gruppo di alta classifica si sta compattando: tra la Juventus e la Roma ci sono 7 punti, che a meno di metà stagione non possono essere considerati un baratro insormontabile. Lazio e Roma tengono botta, camminano quasi parallelamente, si sono staccate dalle inseguitrici. Soprattutto quelle più temibili e attrezzate: il Milan, il Napoli, l’ Atalanta e così via.

                  La partita di Firenze è stata abbastanza impressionante e particolarmente significativa sotto molto aspetti. Per i 4 gol che ha messo a segno la Roma con 4 giocatori diversi (Dzeko, Kolarov, Pellegrini, Zaniolo), per la prestazione di molti singoli, ma soprattutto di Pellegrini oggi uno dei migliori jolly di centrocampo in Italia (mediano, trequartista, etc), per la facilità, la semplicità e la sicurezza con cui il portoghese Fonseca ha saputo prendere in mano la Roma dopo brevi e comprensibili difficoltà, anche con scelte importanti (vedi l’accantonamento di Florenzi).

                  Partita significativa e forse decisiva per il tracollo della Fiorentina, che tutti pensavamo avesse ritrovato almeno un po’ se stessa dopo il pareggio con l’Inter, e invece è miseramente crollata. I numeri della gestione Montella, lo abbiamo evidenziato molte volte, sono pessimi: siamo ormai all’ottava sconfitta su 17 partite. Lui si difende affermando che i programmi erano chiari, che la squadra è molto giovane, che i gol fatti in carriera da tutti i singoli giocatori non fanno pensare a un rendimento possibile poi molto, molto migliore. Insomma – questa è la tesi non del tutto esplicitata da Montella – la Fiorentina è sì in crisi e sta miseramente crollando (quattro punti appena e addirittura una partita in più sulle squadre in zona retrocessione) ma ha anche dei limiti di cui non si terrebbe conto.

                  La posizione di Montella ovviamente è fortemente in bilico, il patron italo americano Rocco Commisso non è più così convinto del suo allenatore, la lunga pausa di Natale che si presenta davanti è propizia per il cambio. Da Prandelli a Spalletti, la giostra ricomincia a girare…



                  Sabato 21 dicembre 2019 La fine era nota. La Fiorentina ha esonerato Vincenzo Montella. Dispiace sempre quando un allenatore viene mandato via, ma la sua posizione era oggettivamente indifendibile, mentre i tifosi ormai non gli perdonavano più nulla ed esigevano la svolta. E' probabile che lo staff di Commisso opti per la scelta di un traghettatore, in maniera da poter scegliere a giugno un grande allenatore libero su piazza. Tutte le strade portano al toscano Spalletti, ma la soluzione non è così scontata. *** Venerdì 20 dicembre 2019 Fiorentina-Roma 1-4 Più che rimescolando, il gruppo di alta classifica si sta compattando: tra la Juventus e la Roma ci sono 7 punti, che a meno di metà stagione non possono essere considerati un baratro insormontabile. Lazio e Roma tengono botta, camminano quasi parallelamente, si sono staccate dalle inseguitrici. Soprattutto quelle più temibili e attrezzate: il Milan, il Napoli, l' Atalanta e così via. La partita di Firenze è stata abbastanza
                  ...ma di noi
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    L’Inter cerca primo posto e record: Conte può eguagliare Mancini e Mou

                    I nerazzurri cercano una vittoria contro il Genoa per agguantare la Juve in testa alla classifica: solo tre volte l’Inter è arrivata a 42 punti dopo 17 giornate

                    Antonio Conte cerca un acuto nell’ultimo atto dell’anno, una vittoria per chiudere in testa prima della pausa natalizia e, soprattutto, prima di avere i tanto agognati rinforzi. Archiviato senza fortuna il trittico Roma-Barcellona-Fiorentina che ha portato appena due pareggi, conditi dalla sanguinosa eliminazione in Champions League, l’Inter vuole riacciuffare la Juventus e il primo posto, battendo il Genoa dell’ex Thiago Motta, una squadra in crisi nera, penultima in classifica e con l’allenatore già in bilico e la panchina mezza sbullonata.

                    I primi cinque mesi Conte li ha spesi spingendo al massimo la macchina nerazzurra e portandola a velocità folle. Ha perso tanti pezzi per strada, gli infortuni però non hanno frenato la marcia, il tecnico è riuscito a sopperire alle assenze motivando e coinvolgendo il gruppo, ripescando giocatori ai margini come Borja Valero, lanciando giovani di prospettiva come Esposito e Agoume. L’Inter sfreccia, così tanto da poter eguagliare le più alte cariche della storia nerazzurra: Roberto Mancini e José Mourinho. Solo sotto la loro guida, nell’era dei tre punti, dopo le prime 17 giornate i nerazzurri hanno raggiunto quota 42: nel 2006-07, 2007-08 e nel 2008-09, tutti campionati terminati con lo scudetto.


                    Se con Roma e Fiorentina ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato, contro il Genoa il tecnico vuole l’ultimo sforzo. «Chiudere l’anno da capolista sarebbe un segnale importante. Siamo in una situazione d’emergenza, ma lì vicini: sarebbe fantastico riuscire a vincere».

                    La caccia a un altro record però è appesantita dalle solite assenze (Barella, Sanchez, Asamoah) cui si aggiungono le squalifiche di Brozovic e Lautaro e tutta una serie di giocatori a mezzo servizio. L’emergenza si protrae da mesi, nelle difficoltà l’Inter è cresciuta e Conte rivendica con fierezza un lato non scontato della nuova avventura. «L’obiettivo è diventare una squadra credibile. Serve pazienza. La vittoria in certi casi è effimera, inganna. A volte puoi vincere e sai che pian piano stai distruggendo. Ci sono situazioni in cui non vincendo stai comunque ponendo basi solide. L’obiettivo è questo, lasciare una traccia e basi su cui costruire».

                    Il futuro potrebbe passare anche dai giovani, Esposito e Agoume, minorenni diventati grandi in fretta e oggi possibili titolari davanti ai 60 mila di San Siro, anche se il francese ha qualche chance in meno del compagno.

                    L’ultima sofferenza per l’Inter e per Conte è forse anche l’ultima gara senza Arturo Vidal. Il centrocampista cileno, tanto inseguito dal tecnico e in rotta con il Barcellona, potrebbe essere il primo acquisto dell’anno nuovo e il ricambio giusto per il centrocampo in via di guarigione, con gli attesi recuperi dopo Natale di Sensi (potrebbe oggi andare già in panchina) e Barella.

                    Conte ha dovuto ricostruire, come spesso gli è accaduto in carriera. «Non ho mai trovato situazioni apparecchiate, spesso quando mi sono seduto non ho scelto le portate né cosa mangiare. Quando inizi un percorso puoi trovare buche, zone sterrate, salite: tutte cose che possono stoppare il tuo cammino. Ma stare qui mi dà gioia. Ho scelto l’Inter per l’ambizione della proprietà e perché con Marotta avevo già lavorato».

                    L’obiettivo è sì costruire, ma per vincere subito. Le solide basi per ora sono la migliore difesa del campionato, un attacco rimasto a secco solo una volta (contro la Roma) in tutta la stagione, un gruppo ciecamente fedele a un tecnico esigente e spesso troppo critico, ma pure capace di misurarsi con le vecchie Inter di Mancini e Mourinho. Non poco, soprattutto non da tutti.



                    CorSera
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                    sopra una sola teca di cristallo
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
                      Csar
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                      Show e bollicine: l’effetto Cristiano Ronaldo su Riyad e l’Arabia

                      Juve e Lazio si contendono domenica il trofeo che adesso ha come sponsor la Coca-Cola

                      Una Supercoppa con le bollicine, portate da Ronaldo, dalla Lazio che ha appena battuto la Juve e dal nuovo sponsor che dà il nome al trofeo: rigorosamente analcoliche, ma belle fresche. L’effetto CR7 rende tutto più elettrizzante e anche in Arabia hanno il loro fenomeno da mettere in mostra dopo il magnifico gol del portoghese a Genova, dato che Majed Abdullah dell’Al Nasr nel 1986 avrebbe incornato il pallone addirittura a quota 3.2 metri.

                      Cristiano, che è sbarcato ieri in serata a Riyad con la Juve (ventiquattro ore dopo la Lazio, che ha riposato anche due giorni in più), ha deciso l’edizione di un anno fa, sempre di testa, contro il Milan, impreziosendo una brutta partita: allora si giocò a Gedda, dove il caldo era un fattore piuttosto invasivo, mentre nella capitale, a 620 metri sul livello del mare, di sera le temperature sono pungenti.


                      Frizzante è sicuramente il valore di questa Supercoppa, che sembrava un affare soprattutto per la Lega (7,5 milioni a partita per tre edizioni da giocarsi in cinque anni), invece lo è diventata quasi di più per il ministero dello Sport arabo, impegnato su più fronti — motori, pugilato, tennis, wrestling — nell’ambito del progetto di apertura al mondo, denominato «Vision 2030»: il contratto è stato stipulato a giugno 2018, un mese prima dello sbarco di CR7 a Torino, che ha reso molto piu appetibile il trofeo. E non è escluso che possa essere rivisto, nelle cifre, nella durata e magari anche nel format, sulla scia di quello che si sono inventati gli spagnoli, in scena a Gedda dall’8 al 12 gennaio: Supercoppa a 4 squadre, con semifinali e finale, quindi tre partite, per un pacchetto da 30 milioni a stagione. Praticamente per ogni squadra impegnata, 7 milioni invece che i 3,5 attuali.

                      A rendere diversa l’aria c’è uno stadio tutto esaurito come un anno fa, quando i posti tra l’altro erano più del doppio dei 25mila del King Saud University Stadium, ma soprattutto la possibilità per il pubblico femminile di accedere a qualsiasi settore dell’impianto. Per Juve-Milan c’era stata la storica apertura alle donne, però solo nel settore per famiglie, l’unico con i servizi igienici per tutti. Adesso l’Arabia fa un passo in avanti (e le donne attese saranno qualche migliaio), in linea anche con le richieste esplicite della Uefa al calcio italiano di «vigilare» sulla normalità dell’evento, che però appunto rientra in un progetto politico e sociale a lungo termine: una o due partite all’anno possono anche contribuire a cambiare l’atmosfera, ma è chiaro che la natura di queste esibizioni in terra araba (come del resto quelle precedenti in Cina) è puramente commerciale.

                      E nessuno meglio di Ronaldo integra la parte economica con quella sportiva. Atteso a Dubai dal 29 dicembre per l’ennesima sfida con Messi al Globe Sports Awards (tra i d.s è candidato per il premio anche il laziale Tare), CR7 nell’area araba è un marchio consolidato da anni e in questo senso è sicuramente lui che aiuta il calcio italiano a vendere meglio il prodotto e non viceversa, come dimostra l’accordo della Supercoppa con Coca Cola, già sponsor della Juve da ottobre.

                      Cr7 in passato ha girato spot per le acciaierie egiziane, per il pollo fritto made in Arabia, oltre che per tutti i suoi prodotti. Nessuno però gli è venuto naturale come il volo contro la Samp. E un Cristiano gasato dall’ennesimo gol-icona conviene a tutti. Anche alla Lazio, che proverà a batterlo di nuovo. Perché stavolta la vittoria vale doppio.



                      CorSera
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                        Milan, priorità alla difesa: ma per Todibo è complicata

                        L'obiettivo principale del club è un centrale difensivo, ma per il giocatore del Barcellona il dialogo con i catalani è complesso

                        Un difensore centrale. E’ questo l’obiettivo prioritario (alla fine potrebbe anche essere l’unico) del Milan per il mercato di gennaio, in parallelo con la trattativa ormai sempre più complicata per Ibrahimovic. Ogni giorno che passa diminuisce le probabilità di un ritorno dello svedese: da un lato si allunga il periodo di pausa agonistica, dall’altro si accorcia il tempo per gli allenamenti in gruppo con i possibili nuovi compagni per farsi trovare al meglio per la ripresa del campionato dopo la pausa natalizia.

                        Priorità alla difesa


                        Ma se non arriverà Ibrahimovic non è scontato che il Milan provi a prendere un altro attaccante. Così come non è sicuro che siano previsti rinforzi a centrocampo. Il budget a disposizione degli uomini mercato rossoneri è limitatissimo. E la prima esigenza è quella di destinarlo all’acquisto di un nuovo difensore centrale per rinforzare un settore di campo dove al momento Pioli ha solo due sicurezze: Romagnoli e Musacchio. Duarte è infortunato, Caldara deve ancora ritrovare il campo in Serie A e il giovane Matteo Gabbia non ha ancora effettuato il rodaggio ufficiale in prima squadra. Difficilmente, secondo le ultime indiscrezioni, questo nuovo difensore centrale sarà Todibo. Sembra che Milan e Barcellona fatichino a trovare un accordo. Ancora più complicata la pista Demiral. Più facile pensare che il Milan si orienti su un difensore centrale in scadenza a giugno 2020, quindi difficile da trattenere per il club di appartenenza.

                        Centrale per il futuro

                        Nel frattempo, restando alla stessa zona di campo, il Milan guarda anche al futuro. Secondo Sky Sport, il Milan avrebbe avviato contatti con lo Zurigo per il giovanissimo (classe 2002) Becir Omeragic. Bennacer, intervistato da Milan Tv, suona la carica in vista dell’ultima partita del 2019, a Bergamo con l’Atalanta domenica: “Dobbiamo dare tutto per finire al meglio l'anno”. L’ex Empoli cerca il riscatto dopo il gol fallito con il Sassuolo: “Non vanno sbagliati gol così. Ora devo far vedere a tutti che so anche segnare. Nel 2020 devo essere più decisivo che nel 2019”.

                        L'obiettivo principale del club è un centrale difensivo, ma per il giocatore del Barcellona il dialogo con i catalani è complesso
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Sean
                          Csar
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                          • In piedi tra le rovine
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                          Per Di Marzio la Fiorentina ha deciso di esonerare Montella. Si sogna Spalletti mentre le alternative sono Iachini e Di Biagio.

                          Dalla scelta dell'allenatore capiremo le intenzioni di Commisso: se cioè paisà è l'ennessimo quaquaruaquà del calcio o uno che ha intenzione di spendercele due lire nella squadra.
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                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Sean
                            Csar
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                            Mandzukic Qatar vicino. Addio alla Juve in 48 ore


                            Mario Mandzukic non è salito sull’aereo per la Supercoppa, ma molto presto potrebbe imbarcarsi pure lui per una destinazione non troppo lontana dall’Arabia Saudita. L’attaccante croato, che in questa stagione non ha giocato neanche un minuto con la Juventus (mai stato convocato: s’allena a parte dall’inizio del campionato) è sempre più vicino al Qatar e nelle prossime 48 ore potrebbe arrivare il sì a una delle pretendenti: su di lui ci sono l’Al Rayyan, l’Al Gharafi e L’Al Duhaill (dove gioca l’ex compagno Benatia), tutti club che non hanno problemi di budget e che potrebbero garantirgli uno stipendio addirittura superiore a quello in bianconero (dove guadagna quasi 7 milioni a stagione con i bonus). Mandzukic è sempre stato molto amato dai tifosi, che con l’Udinese gli hanno dedicato cori durante la partita.

                            Gazzetta
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                            forse, tra mille inverni
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                            nella necropoli deserta»

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                            • germanomosconi
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                              • 15395
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                              • pordenone
                              • Send PM

                              Iachini o Di Biagio, mamma mia....
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                              • Sean
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                                Montella a colloquio con la dirigenza. Forse preambolo di esonero imminente.

                                La Gazzetta fa i nomi di Di Biagio, Prandelli, Ballardini e Iachini come sostituti.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
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                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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