Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • KURTANGLE
    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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    • Borgo D'io
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    mhhhhhhhhh camavinga mhhhhhhhhhhh
    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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    • KURTANGLE
      Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio

      Antonio lo ha stuprato!
      seeeeeeeeeeeeeeeee seeeeeeeeeeeeeeeee

      aldilà della bravura di alcuni marcatori (anche saliba contro di lui ha fatto un partitone) è evidente che il norvegese è un pò fuori forma rispetto ai suoi folli standard.
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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      • Fabi Stone
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        Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
        mhhhhhhhhh camavinga mhhhhhhhhhhh
        Ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah
        pensa si te pija Mendy...c avrà na muraja cinese ar posto der cazz0...

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        • Sean
          Csar
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          • In piedi tra le rovine
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          Originariamente Scritto da NaturalHardCore Visualizza Messaggio
          È vera la frase di Allegri un conto se la palla la gestisce un diciottenne un conto un trentenne?
          E' uno dei suoi topoi. E' pure vero che tra questo e l'anno scorso ha fatto esordire, e messo in pianta stabile, parecchi giovani della Next Generation.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • fede79
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            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio

            Ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah
            pensa si te pija Mendy...c avrà na muraja cinese ar posto der cazz0...
            Mendy, Rudiger e Camavinga: la triade delle nerchie.
            sigpic
            Free at last, they took your life
            They could not take your PRIDE

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              Dopo real-city di ieri sera, leggervi mentre discutete di serie a è come parlare di nazionale cantanti Vs presentatori TV.
              Vedere gerry scotti e gianni morandi lottare per una seconda palla mi fa preferire il curling.

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              • KURTANGLE
                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                Ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah ahahahahahahah
                pensa si te pija Mendy...c avrà na muraja cinese ar posto der cazz0...

                hahahahahahahah

                cmq scherzi a parte che giocatore è camavinga?
                21 anni...personalità folle, tecnica nello stretto incredibile e intensità in campo stratosferica
                ahhhh questi francesi
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




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                  Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio


                  hahahahahahahah

                  cmq scherzi a parte che giocatore è camavinga?
                  21 anni...personalità folle, tecnica nello stretto incredibile e intensità in campo stratosferica
                  ahhhh questi francesi
                  Giocatore forte forte.
                  Se trova continuità diventa devastante...fallosetto ma quando ce vuole, ce vuole.

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                  • Sean
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                    Raphinha è il vero Mbappé: Barça batte in trasferta il Psg (3-2) e ipoteca la semifinale

                    ​Gara ricca di emozioni ma anche di errori al Parco dei Principi

                    La Champions League è un tour delle meraviglie che ha portato in dono cinque gol e molta altra bellezza anche a Parigi, dove il Barcellona ne ha segnato uno in più del Psg anche se sarebbe stato più giusto che fosse finita in pareggio pure quest’altra sfida tra campioni enormi (però Lewandowski e Mbappé sono rimasti all’asciutto) e formidabili ragazzi che lo diventeranno: Luis Enrique e Xavi hanno mandato in campo le squadre più giovani di questi quarti...​



                    ________________

                    Atletico Madrid-Borussia Dortmund 2-1, De Paul e Lino piegano i gialloneri

                    ​Gli uomini di Simeone dominano per un tempo, segnano due reti poi nella ripresa calano d'intensità e consentono a Haller di segnare quel gol che riapre la qualificazione. Nel finale tedeschi vicini al 2-2: traverse di Bynoe-Gittens e Brandt

                    Gli uomini di Simeone dominano per un tempo, segnano due reti poi nella ripresa calano d'intensità e consentono a Haller di segnare quel gol che riapre la qual…
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
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                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Oltre ai gol e allo spettacolo, e anche senza club italiani, la Champions League ci mette di fronte a un problema: Donnarumma è una garanzia sufficiente per la Nazionale in vista degli Europei? Dobbiamo forse cercarci un altro portiere?

                      IL PSG, IL BARCELLONA, L’ITALIA. E DONNARUMMA…

                      La Champions League si lascia tutte le strade aperte, ogni combinazione in semifinale è possibile. Ma soprattutto a Parigi è stata un’altra notte di emozioni e gol, anche se, come Bellinham e Haaland la sera precedente, i protagonisti non sono stati i più attesi, e cioè Mbappè e Lewandowski. Grande protagonista è stato Raphinha che ha girato a favore dei catalani la sfida tra Psg e Barcellona, tra Luis Enrique e Xavi due che appartengono alla stessa schiatta del football.

                      Dopo la doppietta di Raphinha, Christensen ha fatto il grande colpo. In queste di situazioni di solito il Psg esce, ma alla fine anche certe storie possono prendere un’altra piega. Al ko in casa del Psg ha contribuito sostanzialmente e soprattutto inquietantemente anche il nostro Donnarumma, facendoci preoccupare non poco in chiave Europei. Detto a Spalletti? Che si fa? Ci viene il dubbio o no? Chiusa l’egoistica parentesi, un Mbappé in diversa condizione e ispirazione può cambiare il destino della qualificazione.

                      Nell’altra semifinale il solito colpaccio dell’Atletico Madrid, ma il 2-1 è un vantaggio veramente minimo. Infatti al gol di Haller i tedeschi del Borussia Dortmund hanno festeggiato come se avessero pareggiato o vinto.

                      Real Madrid-Manchester City 3-3 gol Bernardo Silva, Ruben Dias aut, Rodrygo, Foden, Gvardiol, Valverde. Arsenal-Bayern Monaco 2-2 Sakà, Gnabry Kane rig Trossard

                      ...ma di noi
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                        Real Madrid – Manchester City 3-3, Arsenal – Bayern Monaco 2-2. Un’orgia di gol e di spettacolo per lasciare tutto così com’è. Perché cuardare certe straordinarie partite di Champions è come osservare dei pesci rari e meravigliosi in un acquario…

                        DA MADRID A LONDRA UN’ORGIA DI GOL

                        Ci siamo ubriacati di un’orgia di gol, dieci in due partite. Ma nessuno che me ne venga in tasca, così come solitamente capita, del resto, anche con partite a noi ben più vicine.

                        HO guardato Real Madrid – Manchester City e Arsenal – Bayern Monaco con una certa nostalgia e sentendo, non lo nascondo, l’assenza del calcio italiano. Ma non dal punto di vista tecnico, quanto della partecipazione che certe squadre a noi più vicine, o per cui addirittura tifiamo, comportano. Il coinvolgimento, ovvio, è molto superiore. Calcio e passione sono complementari, ma non sempre. Non credo di impersonare l’italiano medio che ha la sua squadra del cuore e per quella vive, ma ho comunque più attrazione e attenzione per tutto quello dove c’è qualcosa di noi. In questo mi sento discretamente al di sotto dei “football global” che hanno una conoscenza e una competenza maniacale del settore.

                        PLAY-STATION O TIFO?

                        Poi ho pensato che questo è solo una parte del calcio di oggi, che ha estremizzato il rapporto dei tifosi e degli appassionati col loro sport preferito. O il coinvolgimento è ossessivo e in taluni casi addirittura ottuso, illogico, estremista. Oppure al contrario siamo al distacco del Fantacalcio o di Fifa XY inteso come gioco alla Playstation, per cui pensiamo che i gol di Foden, Gvardiol e Valverde passino dalla destrezza del nostro joystick. E questo fa tutta la differenza generazionale della maniera di rapportarsi al calcio.

                        Io, o quei pochi che siamo esattamente a metà – nessun coinvolgimento diretto e nessuna voglia o capacità di trasformare il football in un fatto di attenzione massima, cervello, concentrazione e abilità della mano – godiamo dello spettacolo e degli straordinari gol che certi campioni sono in grado di offrirci. Gli altri o non guardano perché il loro tifo non è sollecitato oppure godono di un puro senso estetico non legato alla passionalità.

                        LO SHOW DI FODEN, GVARDIOL E VALVERDE

                        E’ il motivo per cui, direbbe Catalano, in certi momenti chiave della stagione è meglio esserci, che starne al di fuori. Altrimenti si dà vita a una generazione che pensa che il calcio sia esclusivamente Playstation, per cui o sei capace di produrre i gol straordinari di Foden, Gvardiol e soprattutto Valverde oppure sei fottuto. Per cui il calcio diventa esclusivamente una questione di supercampioni e di soldi

                        REAL E CITY DUE MILIARDI IN CAMPO…

                        Il Real Madrid di Ancelotti e il Manchester City di Guardiola mettevano in campo due rose del valore complessivo di un paio di miliardi di euro totali, almeno. E a questi giocatori il prossimo anno il Real Madrid aggiungerà pure Mbappé, e cioè il miglior giocatore al mondo e il più quotato ovvio. Gli pagheranno 20 milioni di euro puliti all’anno, più svariati bonus che alzeranno molto quella cifra. Quanti possono permettersi un calcio del genere? Pochissimi.

                        E’ il motivo per cui il calcio non può andare solo in un senso, quello degli enormi capitali finanziari che servono per governarlo, anche perché poi beffardamente mette contro le due squadre più forti e più ricche al mondo ai quarti di finale di Champions League e amen. A cosa è servito spendere così tanto? I soldi, teoricamente, ti fanno vincere fino a quando non trovi uno più ricco di te. Del resto uno dei primi a capirlo, nel calcio moderno, fu Berlusconi

                        I RIGURGITI DI SUPERLEGA

                        Insomma alla fine abbiamo guardato Real-City come si guardano dei pesci rari e mergavigliosi in un acquario. Straordinariamente attratti, ma poco coinvolti. Io non ho tifato per nessuno, forse un po’ inconsapevolmente per Ancelotti perché italiano e perché un po’ di provincialismo, per quanto negato, ti viene inevitabilmente fuori.

                        Penso che dopo il ritorno, siccome rimarrà fatalmente fuori una grandissima squadra, ci saranno nuovi rigurgiti di Superlega e di tornei fatti apposta per evitare simili scontri troppo anticipatamente. Ma non risolveranno il problema, se non quello di una maggior distribuzione di soldi verso chi spende così tanto per mettere in piedi certe straordinarie macchine da calcio. Alla fine, nello sport, vince sempre uno solo, questo di fondo è il problema.


                        https://www.bloooog.it/2024/04/09/ch...tto-cosi-come/
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                          Milan-Roma

                          (ore 21 su Raiuno, Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e in streaming su Rai Play, Sky Go e Now)
                          Sfida tutta italiana nei quarti di finale. Da una parte il Milan di Stefano Pioli; dall’altra la Roma di Daniele De Rossi. I rossoneri sembrano aver ritrovato equilibrio e condizione e arrivano alla sfida di San Siro (tutto esaurito) con sette vittorie di fila tra campionato ed Europa League. Con l’ultimo successo, quello contro il Lecce (3-0, 6 aprile), il Milan ha praticamente blindato il secondo posto. Rispetto all’ultimo match, rientra Loftus-Cheek (sabato era squalificato). L’inglese riprenderà posto nella linea della trequarti con Pulisic e Rafael Leao, a supporto di Giroud. Invece, Daniele De Rossi si affida a Lukaku, con Dybala e l’ex El Shaarawy a completare il tridente. In mediana spazio a Cristante (altro ex milanista) e Pellegrini, che affiancheranno Paredes.

                          Liverpool-Atalanta

                          (ore 21 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Calcio e in streaming su Sky Go e Now)
                          Questo non è un buon momento per l’Atalanta. La squadra di Gian Piero Gasperini sogna di tornare al successo ad Anfield Road, stadio nel quale ha già vinto nel novembre 2020 nella fase a gironi della Champions (2-0, gol di Ilicic e Gosens). Ed è stata la seconda squadra italiana a vincere nella tana dei Reds nella massima competizione continentale dall’impresa della Fiorentina nel lontano 1969. L’Atalanta, però, arriva da due sconfitte di fila: contro i viola in Coppa Italia (1-0, 3 aprile) e contro il Cagliari in campionato (2-1, 7 aprile). Un k.o. che ha scatenato una discussione accesa negli spogliatoi tra Gasperini, l’a.d. Luca Percassi e il d.s. Tony D’Amico. Da parte sua, il Liverpool si è lasciato distrarre da questo match e in Premier ha pareggiato 2-2 contro il Manchester United (7 aprile), facendosi agganciare in vetta dall’Arsenal. Con il Manchester City a -1.

                          ​CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
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                            E' inutile fare confronti tra il calcio italiano e il resto del circondario: si possono infatti paragonare i simili e non le nature poste su piani differenti, per cui è come se, pensando a Real, City e compagnia, mettessimo a misurare la serie A con la C.

                            Ci sono ormai (da tempo) dei club che fanno mondo a parte come potenza di fuoco, capacità di dominio, investimento, progettazione. Il Real prenderà Mbappè per dire, e ha giocato col City nel Bernabeu rinnovato; il City sappiamo e conosciamo...pure il Barcellona alla fine riesce a stare a galla come nemmeno la prime squadre italiane; tutta la Premier è, ad esempio, inarrivabile e non solo per capacità di spesa ma per visione e progettazione.

                            E' per quegli ed altri motivi che quando si assiste a certe partite internazionali pare di aprire un pertugio su mondi di altre dimensioni. E' altresì impossibile pensare ad un recupero delle posizioni perdute, troppo indietro, troppo incancreniti i mali: la forbice semmai si allargherà.

                            Per intanto un Milan-Roma che, nel villaggio di capanne e paglia e scodelle di terracotta del calcio nostrano, ha un suo interesse: due squadre in forma, risultato incerto che si risolverà al ritorno.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              Antonio Conte a Napoli, il piano di De Laurentiis: perché si può fare

                              Il presidente Aurelio De Laurentiis punta al rilancio del Napoli: mini rivoluzione della rosa con nuovi talenti, carta bianca e stipendio adeguato all’allenatore con cui è in contatto da ottobre

                              Il nome è una garanzia, il palmares lo è altrettanto: viene facile pensare di poter puntare su Antonio Conte, l’allenatore con la media punti più alta nella storia della Serie A (2,26 a partita in 6 stagioni). Il difficile sta nel prenderlo. De Laurentiis però un piano ce l’ha e ci sta lavorando. Il tecnico leccese non è più soltanto un’ombra che aleggia sul Golfo, vista la concretezza dei contatti con il presidente, che ad oggi si definisce anche ottimista sull’esito dell’operazione. Non allena da una stagione e mezzo, ed è il suo primo valore aggiunto: ha ancor più voglia, fame ed è tentato da una sfida nuova e diversa. Che aspetti la panchina giusta è un dato certo, che il Napoli (non è l’unica piazza, l’altra che lo stimola è la Roma) stuzzichi la sua fantasia è una voce molto insistente negli ultimi giorni.

                              S’informa, Conte. Lo fa con giocatori che conosce e che a loro volta conoscono l’ambiente partenopeo. Lo fa sulla scorta di una parola data proprio a De Laurentiis («ne parliamo per la prossima stagione») quando lo aveva chiamato a ottobre scorso per sostituire Garcia. Ci sono state naturalmente altre telefonate da allora, non c’è una trattativa in dirittura d’arrivo ma è chiara la volontà delle parti di trovare una convergenza.

                              Perché Conte? Nella prospettiva di De Laurentiis è tutto chiaro. Ha un carattere deciso sia verso i giornalisti che nei confronti della società per la quale lavora. È molto netto, ma anche chiaro. Sopporta le pressioni, risponde alle critiche, ha la tempra per scegliere, la fermezza di non cedere agli umori dello spogliatoio. Ha l’età e l’esperienza giusta per il presidente del Napoli, che sogna la stagione del rilancio senza sue troppe intromissioni, come è successo quest’anno. Rivede in Conte un po’ Spalletti: chiavi in mano e carta bianca. Stima, fiducia, rapporti professionali ma niente cene e socialità superflue. La giusta distanza. «Non dipende da noi», la verità probabilmente sta nelle parole di Valentina De Laurentiis che proprio ieri ha risposto così a un tifoso. Perché alla fine sarà Conte a dover dare il via libera alla stretta finale. Le condizioni le conosce, l’ambiente pure. Non ha più voglia di estero e in Italia la scelta è ridotta.

                              Le variabili: stipendio e calciatori. De Laurentiis si spinge pur di averlo — 6, al massimo 7 milioni l’anno — (la considererebbe una garanzia bancaria). L’allenatore, fermo finora per scelta, dovrà ridimensionare quelle che erano le pretese di un tempo. E su questo ci sta ragionando. Giocatori: il Napoli ha preso Manna come d.s. e punterà ad una mini rivoluzione della rosa, con particolare attenzione ai giovani. Non che De Laurentiis immagini una next gen da inventare, ma la scelta di talenti ventenni così come erano stati Osimhen, Kvara, Kim all’arrivo a Napoli. Conte chiede campioni già pronti? Vuole partecipare alla costruzione della squadra, non imporre le sue idee. Con Manna c’è connessione. Il piano del presidente del Napoli è definito, serve il sì dell’allenatore (la qualificazione europea è una variabile). C’è lui, ma anche le alternative: Calzona sta facendo bene e ha le sue quotazioni, Italiano e Farioli.

                              ​CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
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                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Vada pure
                                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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