A chi frega qualcosa di questa Nazionale? L’Italia oggi ha l’immagine di Spalletti, non dei campioni che non ci sono e che mancano. Sentiamo il vuoto di un’intera classe di calciatori e il distacco causato da due mondiali mancati. Per gli Europei in Germania bisogna recuperare a tutti i costi il rapporto sentimentale con la gente e soprattutto bisogna trovare un attaccante. Da Retegui a Zaccagni, da Lucca a Raspadori, li darei tutti in cambio per un Pippo Inzaghi. O anche solo un Toni…
NAZIONALE, DIETRO SPALLETTI IL VUOTO
Siamo di fronte a una preoccupante, ma anche ciclica, caduta di appeal della Nazionale. Se dovessi esprimere il concetto in altre parole, ma brutalmente, oggi direi: non ce ne frega niente. Non bisogna vergognarsI di tanta sincerità, è una condizione che la Nazionale vive abitualmente e periodicamente fin dai tempi dei Mundial di Bearzot. La condanna della Nazionale è attraversare questi cicli storici di basso interesse e coinvolgimento, col morale sotto ai tacchi, e poi risorgere a giugno. In un’esplosione di passione. Si spera… Perché ormai non è più così matematico.
Speriamo nel rilancio agli Europei in Germania, ma oggi non abbiamo una visione chiara della selezione affidata dall’estate scorsa a Luciano Spalletti. Dicendo Nazionale vediamo lui, Spalletti, ma non la squadra dietro, non ne abbiamo la percezione, non identifichiamo i nomi, non ne conosciamo la consistenza. E non conoscendola non ne abbiamo fiducia. E’ normale.
NAZIONALE, I DANNI FATTI DAI DUE MONDIALI MANCATI
Non si può non segnalare un certo distacco, probabilmente dovuto ai due Mondiali mancati. Non è solo una questione tecnica e di prestigio, è proprio il non essersi frequentati da vicino e aver saltato troppe estati di riti, di amici, di pizze e birra tutti insieme davanti alla Nazionale in Tv, magari qualche sclacsonata per strada. Come tre anni fa. Insomma, la lontananza sai è come il vento… Bisogna recuperare ora quel rapporto più intenso e spensierato, felice. Ora nella testa abbiamo solo l’Inter, la Juve, il Milan, il Napoli, la Roma e così via.
NAZIONALE, MANCA UN’INTERA CLASSE DI BUONI CALCIATORI
Distacco però che è segno soprattutto di una intera classe di calciatori, non direi una generazione perché comunque l’Europeo vinto risale a tre anni fa non alla preistoria, che manca. Perché siamo alle solite, e torniamo a quel gran calderone di verità ma anche luoghi comuni che vengono fuori in questi casi. Gli stranieri, i giovani, le scuole calcio, i settori giovanili, la politica dei club etc etc. Tutte verità, appunto, ma anche chiacchiere vane al tempo stesso.
NAZIONALE, SERVIREBBE UN PIPPO INZAGHI O ANCHE SOLO UN TONI…
Di sicuro vale il discorso della parte per il tutto: mancano gli attaccanti e dunque manca la Nazionale per intero. So di essere duro e forse spietato ma cambierei l’intero pacchetto avanzato attuale, Raspadori, Retegui,, Lucca, Zaccagni, Zaniolo con uno solo che anche fosse all’altezza di Pippo Inzaghi. Non dico Vieri o Paolo Rossi, ma un Inzaghi o anche un Toni.
NAZIONALE, DIETRO SPALLETTI IL VUOTO
Siamo di fronte a una preoccupante, ma anche ciclica, caduta di appeal della Nazionale. Se dovessi esprimere il concetto in altre parole, ma brutalmente, oggi direi: non ce ne frega niente. Non bisogna vergognarsI di tanta sincerità, è una condizione che la Nazionale vive abitualmente e periodicamente fin dai tempi dei Mundial di Bearzot. La condanna della Nazionale è attraversare questi cicli storici di basso interesse e coinvolgimento, col morale sotto ai tacchi, e poi risorgere a giugno. In un’esplosione di passione. Si spera… Perché ormai non è più così matematico.
Speriamo nel rilancio agli Europei in Germania, ma oggi non abbiamo una visione chiara della selezione affidata dall’estate scorsa a Luciano Spalletti. Dicendo Nazionale vediamo lui, Spalletti, ma non la squadra dietro, non ne abbiamo la percezione, non identifichiamo i nomi, non ne conosciamo la consistenza. E non conoscendola non ne abbiamo fiducia. E’ normale.
NAZIONALE, I DANNI FATTI DAI DUE MONDIALI MANCATI
Non si può non segnalare un certo distacco, probabilmente dovuto ai due Mondiali mancati. Non è solo una questione tecnica e di prestigio, è proprio il non essersi frequentati da vicino e aver saltato troppe estati di riti, di amici, di pizze e birra tutti insieme davanti alla Nazionale in Tv, magari qualche sclacsonata per strada. Come tre anni fa. Insomma, la lontananza sai è come il vento… Bisogna recuperare ora quel rapporto più intenso e spensierato, felice. Ora nella testa abbiamo solo l’Inter, la Juve, il Milan, il Napoli, la Roma e così via.
NAZIONALE, MANCA UN’INTERA CLASSE DI BUONI CALCIATORI
Distacco però che è segno soprattutto di una intera classe di calciatori, non direi una generazione perché comunque l’Europeo vinto risale a tre anni fa non alla preistoria, che manca. Perché siamo alle solite, e torniamo a quel gran calderone di verità ma anche luoghi comuni che vengono fuori in questi casi. Gli stranieri, i giovani, le scuole calcio, i settori giovanili, la politica dei club etc etc. Tutte verità, appunto, ma anche chiacchiere vane al tempo stesso.
NAZIONALE, SERVIREBBE UN PIPPO INZAGHI O ANCHE SOLO UN TONI…
Di sicuro vale il discorso della parte per il tutto: mancano gli attaccanti e dunque manca la Nazionale per intero. So di essere duro e forse spietato ma cambierei l’intero pacchetto avanzato attuale, Raspadori, Retegui,, Lucca, Zaccagni, Zaniolo con uno solo che anche fosse all’altezza di Pippo Inzaghi. Non dico Vieri o Paolo Rossi, ma un Inzaghi o anche un Toni.
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