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Retegui segna, Donnarumma para: l’Italia non brilla ma batte il Venezuela 2-1
L’attaccante del Genoa, autore di una doppietta, tra le poche note liete della prima amichevole in America. Il portiere del Psg para un rigore dopo 3’
L’attaccante del Genoa, autore di una doppietta, tra le poche note liete della prima amichevole in America. Il portiere del Psg para un rigore dopo 3’
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
A chi frega qualcosa di questa Nazionale? L’Italia oggi ha l’immagine di Spalletti, non dei campioni che non ci sono e che mancano. Sentiamo il vuoto di un’intera classe di calciatori e il distacco causato da due mondiali mancati. Per gli Europei in Germania bisogna recuperare a tutti i costi il rapporto sentimentale con la gente e soprattutto bisogna trovare un attaccante. Da Retegui a Zaccagni, da Lucca a Raspadori, li darei tutti in cambio per un Pippo Inzaghi. O anche solo un Toni…
NAZIONALE, DIETRO SPALLETTI IL VUOTO
Siamo di fronte a una preoccupante, ma anche ciclica, caduta di appeal della Nazionale. Se dovessi esprimere il concetto in altre parole, ma brutalmente, oggi direi: non ce ne frega niente. Non bisogna vergognarsI di tanta sincerità, è una condizione che la Nazionale vive abitualmente e periodicamente fin dai tempi dei Mundial di Bearzot. La condanna della Nazionale è attraversare questi cicli storici di basso interesse e coinvolgimento, col morale sotto ai tacchi, e poi risorgere a giugno. In un’esplosione di passione. Si spera… Perché ormai non è più così matematico.
Speriamo nel rilancio agli Europei in Germania, ma oggi non abbiamo una visione chiara della selezione affidata dall’estate scorsa a Luciano Spalletti. Dicendo Nazionale vediamo lui, Spalletti, ma non la squadra dietro, non ne abbiamo la percezione, non identifichiamo i nomi, non ne conosciamo la consistenza. E non conoscendola non ne abbiamo fiducia. E’ normale.
NAZIONALE, I DANNI FATTI DAI DUE MONDIALI MANCATI
Non si può non segnalare un certo distacco, probabilmente dovuto ai due Mondiali mancati. Non è solo una questione tecnica e di prestigio, è proprio il non essersi frequentati da vicino e aver saltato troppe estati di riti, di amici, di pizze e birra tutti insieme davanti alla Nazionale in Tv, magari qualche sclacsonata per strada. Come tre anni fa. Insomma, la lontananza sai è come il vento… Bisogna recuperare ora quel rapporto più intenso e spensierato, felice. Ora nella testa abbiamo solo l’Inter, la Juve, il Milan, il Napoli, la Roma e così via.
NAZIONALE, MANCA UN’INTERA CLASSE DI BUONI CALCIATORI
Distacco però che è segno soprattutto di una intera classe di calciatori, non direi una generazione perché comunque l’Europeo vinto risale a tre anni fa non alla preistoria, che manca. Perché siamo alle solite, e torniamo a quel gran calderone di verità ma anche luoghi comuni che vengono fuori in questi casi. Gli stranieri, i giovani, le scuole calcio, i settori giovanili, la politica dei club etc etc. Tutte verità, appunto, ma anche chiacchiere vane al tempo stesso.
NAZIONALE, SERVIREBBE UN PIPPO INZAGHI O ANCHE SOLO UN TONI…
Di sicuro vale il discorso della parte per il tutto: mancano gli attaccanti e dunque manca la Nazionale per intero. So di essere duro e forse spietato ma cambierei l’intero pacchetto avanzato attuale, Raspadori, Retegui,, Lucca, Zaccagni, Zaniolo con uno solo che anche fosse all’altezza di Pippo Inzaghi. Non dico Vieri o Paolo Rossi, ma un Inzaghi o anche un Toni.
Nazionale di Spalletti negli Usa in cista degli Europei di giugno in Germania. AManca un grande attaccante: basterebbe un Pippo Inzaghi o anche solo un Toni...
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L’Inter, lo scudetto e quelle nubi sulla testa: che fine ha fatto il presidente Steven Zhang?
INTER, STEVEN ZHANG NON SI VEDE PIU’
Se non ci fosse uno scudetto dietro l’angolo, e dunque son tutti pronti a festeggiare, la storia sarebbe abbastanza inquietante. Che fine ha fatto Steven Zhang, e perché il presidente dell’ Inter non si fa più vivo a Milano?
La vicenda è abbastanza surreale ma non troppo. Steven Zhang, che ha solo 32 anni, è già a sua volta un rappresentante della proprietà e del genitore proprietario Zhang Jindong, titolare del gruppo cinese Suning, e dal 2016 anche maggior azionista dell’ Inter. Il problema è che all’Inter non si fanno più vivi né il titolare né il figlio rappresentante e presidente del club. Lasciando che l’intera storia dello scudetto abbia un contraltare fatto di preoccupazioni e dubbi sul futuro del club stesso.
INTER, ANCORA preoccupa IL PRESTITO OAKTREE
Qualche settimana fa circolava persino l’ipotesi che Zhang padre e figlio non potessero muoversi dalla Cina, in quanto il loro passaporto bloccato dalle autorità cinesi. Anch’esse alla base delle difficoltà del gruppo, già in crisi sul fronte industriale interno, a investire il necessario nel club, ormai costretto da anni al rifinanziamento e ai miracoli di mercato di Beppe Marotta e Piero Ausilio. Ma se per un attimo Marotta e Ausilio perdessero il tocco magico e l’Inter si ritrovasse scoperta sul piano finanziario e di rappresentanza, che succederebbe?
Alla storia si innesta la ben nota appendice del prestito Oaktree di 250 milioni in scadenza a maggio e già lievitato con gli interessi a circa 375. La trattativa con Oaktree – la proposta di Zhang è quella di spostare la scadenza al 2025 o almeno al 2024 e in compenso alzare i tassi di interesse fino al 20%, anche se tempo fa si parlava addirittura del 25% – parrebbe in una fase di stallo, in quanto il fondo americano avrebbe dei dubbi sui piani di rientro e sulla stabilità stessa dell’ Inter.
INTER, LA PROPRIETA’ IN BILICO
Al tempo stesso, qualora l’Inter non fosse in grado di rimborsare il prestito, Oaktree si troverebbe nella posizione di dover escutere il credito coattivamente subentrando almeno di fatto nella gestione stessa dell’ Inter. Come è già accaduto con altri club, il Milan su tutti, tanto per fare un esempio geograficamente non molto distante.
E non si sa quanto Oaktree voglia ritrovarsi con un club di calcio nelle mani. Insomma non tutti impazzirebbero all’idea di entrare a piedi pari nel mondo del pallone.
Praticamente escluso che l’Inter e Zhang, già in rosso di 85 milioni, trovino soldi in cassa da restituire, o si fanno prestare questi soldi altrove, o riescono a trovare un accordo per la dilazione oppure saranno costretti a consegnare il club nelle mani del creditore americano.
Tra l’altro l’eliminazione dalla Champions League ha negato l’accesso ad altri soldi che sarebbero stati vitali in questo momento.
INTER, il paradosso vittorie e bilancio in rosso
Paradossale che in questa situazione si trovi un club che in meno di dieci anni ha vinto due scudetti, due Coppe Italia e fatto una finale di Champions League.
L’ Inter con uno scudetto in arrivo e la finale di Champions di un anno fa oggi dovrebbe essere al massimo della propria potenza finanziaria. E invece siamo in una situazione di estrema debolezza e rischio.
Lo scudetto dell’ Inter ha così da una parte il rimpianto della Champions League buttata al vento e dall’altra le inquietudini sul futuro del club, con una proprietà che al momento è uscita dal campo in attesa di decidere il da farsi.
Per carità poi arriverà lo scudetto e tutti festeggeranno dimenticando tutto questo. Ma prima o poi con questo patema bisognerà fare i conti.
Inter verso lo scudetto, ma il presidente Zhang è in Cina e manca da tempo a Milano. Caso prestito Oaktree di 350 milioni che scade a maggio, non ancora risolto
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
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nella necropoli deserta»
aldilà della brutta prestazione di ieri spalletti ha fatto bene a scegliere il 3-5-2 in stile inter
la nazionale non è forte allora bisogna schierare blocchi collaudati di giocatori che sappiano già giocare insieme
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
La Corte d’Appello di Milano dà ragione ai creditori di Steven Zhang: la causa sui 320 milioni da ripagare a CCBA riconosciuta anche in Italia [Calcio e Finanza]
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In Cina il giovane Steven deve 320 milioni a dei creditori, come stabilito dai tribunali cinesi. Quella causa ora sarà riconosciuta dai tribunali italiani, il che vuol dire che i creditori cinesi potranno rifarsi sui beni in Italia di Zhang...non l'Inter ma i suoi beni privati.
Soprattutto vuol dire che Zhang, tra il debito da 375 milioni (scadenza maggio) che ha con Oaktree per l'Inter e questi 320 in Cina, deve ai cravattari che ormai lo inseguono per mezzo mondo 700 milioni.
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La Corte d’Appello di Milano dà ragione ai creditori di Steven Zhang: la causa sui 320 milioni da ripagare a CCBA riconosciuta anche in Italia [Calcio e Finanza]
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In Cina il giovane Steven deve 320 milioni a dei creditori, come stabilito dai tribunali cinesi. Quella causa ora sarà riconosciuta dai tribunali italiani, il che vuol dire che i creditori cinesi potranno rifarsi sui beni in Italia di Zhang...non l'Inter ma i suoi beni privati.
Soprattutto vuol dire che Zhang, tra il debito da 375 milioni (scadenza maggio) che ha con Oaktree per l'Inter e questi 320 in Cina, deve ai cravattari che ormai lo inseguono per mezzo mondo 700 milioni.
ma davvero è messo così male?
le sue imprese non producono più utili a strafottere?
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Pensavo che non è così male il fatto che l' Inter abbia le pezze al cul0, al BFC deve 8/10 milioni per Arnautovic, visto che le condizioni per l'obbligo del riscatto si sono raggiunte, poi avrebbero il diritto di recompra su Fabbian, che ha segnato pure oggi in U21.
Magari si trova un accordo.
Originariamente Scritto da BLOOD black
per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....
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