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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Lazio-Udinese 1-2: colpo grosso dei friulani. Sarri a rischio, ipotesi Tudor
Importante passo avanti in chiave salvezza per i bianconeri, che sbancano con merito l’Olimpico. Succede tutto nei primi 6’ della ripresa: segnano Lucca, Giannetti (autogol) e Zarraga. Il tecnico in bilico
Importante passo avanti in chiave salvezza per i bianconeri, che sbancano con merito l’Olimpico. Succede tutto nei primi 6’ della ripresa: segnano Lucca, Giann…
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La Lazio ko all’Olimpico anche con l’Udinese manda in crisi se stessa e soprattutto Maurizio Sarri, tradito dal suo calcio integralista. Di sicuro è già finito il Sarrismo come movimento e idea di un calcio migliore e moderno. La Lazio è precipitata dal secondo posto dello scorso anno al nono di questa stagione. Dopo Napoli, Sarri ha perso il tocco e l’ispirazione, con la Juventus e il Chelsea, nonostante le vittorie, durò appena un anno, con la Lazio è arrivato addirittura a tre ma il rapporto è ormai logoro e la sopportazione reciproca esaurita. Lotito potrebbe prendere esempio da Friedkin che ha silurato Mourinho, che ha avuto la stessa parabola di Sarri nella Capitale. A giugno sicuramente Sarri lascerà la Lazio, si tratta solo di capire (si fa il nome di Tudor) se non sia il caso di darci un taglio fin da subito. Per non continuare a soffrire…
LAZIO, LA CRISI DI SARRI E DEL SARRISMO
Infuria la bufera sull’ Olimpico, la Lazio trasforma la pioggia di questi giorni in diluvio universale e la squadra affoga tra risentimenti, dubbi, sbandamenti totali e soprattutto la devastante crisi mistica del sarrismo. Che da oggi ufficialmente non esiste più, decaduto e calpestato insieme a Sarri stesso, suo unico sacerdote.
LAZIO DAL SECONDO AL NONO POSTO
Il guru del calcio moderno, l’erede di Sacchi e del Sacchismo, ha perso il controllo della situazione e la sua squadra va alla deriva. Scesa incredibilmente dal secondo posto dello scorso anno al nono di questa stagione. Un punto sopra il Monza.
DOPO NAPOLI UN ALTRO SARRI
Non si può tirare troppo la corda, Maurizio Sarri da dopo Napoli ha perso il tocco e l’ispirazione, i suoi princìpi non hanno mai vacillato, estremista e integralista com’è, ma le sue squadre hanno tutte sofferto inesorabilmente di crisi di rigetto. Fosse ancora vivo il grande Rino Gaetano lo avrebbe forse inserito nella sua lista di quelli che “nun te regge più”.
TRE ANNI CON LA LAZIO, A GIUGNO VIA. O FORSE ANCHE PRIMA
La crisi di rigetto è arrivata inesorabilmente con la Juventus dove pure ha vinto uno scudetto, e anche col Chelsea dove invece ha vinto un’Europa League. E così, da mal sopportato, non ha mai resistito più di tanto, una stagione e via, e anzi pareva già un miracolo che fosse arrivato fino al terzo anno con la Lazio.
LAZIO, LA CESSIONE DI MILINKOVIC E LA CRISI DI IMMOBILE
Come tutti gli allenatori anche la sorte di Sarri dipende dai giocatori. E’ bastata la cessione di Milinkovic Savic e la sparizione dei gol di Immobile, per sopraggiunti limiti di età, per veder scoppiare la squadra e il guru non sapere più che cosa fare. Nessuna squadra, a scendere fino al Verona, ha perso ben 12 partite solo in campionato.
LOTITO, FRIEDKIN E IL LICENZIAMENTO DI MOURINHO
Se Claudio Lotito fosse Dan Friedkin e cioè il suo corrispettivo della Roma che ha silurato spietatamente Mourinho anche per Sarri non ci sarebbe scampo. Improvvidamente il senatore gli ha ribadito la fiducia in maniera ufficiale prima della partita con l’Udinese e oplà la frittata è fatta. Che si fa adesso?
LA STESSA PARABOLA DEL PORTOGHESE
Un po’ per ironia della sorte, ma molto anche per scelta Sarri è arrivato alla Lazio tre anni fa come risposta di Lotito all’ingaggio di Mourinho da parte della Roma. Le parabole si sono completate nello stesso periodo di tempo.
LAZIO E SARRI, FEELING ROTTO E L’OMBRA DI TUDOR
Come sempre in queste situazioni spunta immancabile il nome di Tudor, quello che disse no al Napoli dopo Garcia. E’ già sicuro che a giugno Sarri se ne andrà nonostante un contratto fino al 2025, probabilmente anche lui non ne può più, il feeling è rotto da tempo, si tratta solo di stabilire se non sia il caso di darci un taglio sin da subito. Così da non soffrire più.
Lazio-Udinese 1-2. Lazio ko e in crisi, 12a sconfitta in A, 9° posto. Bufera Sarri: perso ormai il controllo della squadra. A giugno via. O forse anche prima...
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D’Aversa, il Grande Fratello e il calcio che va verso la deriva
di Massimo Mauro
La prima cosa mi sembra strana — e mi riferisco al caso D’Aversa, ma non solo — è che si perda la testa così facilmente pur sapendo che stare dentro al rettangolo da gioco è come essere al Grande Fratello. Questo ormai fa parte della vita di tutti i professionisti dello sport, dal calcio, al rugby, fino al basket. Le frasi ‘’non l’ho toccato”, “non sono stato io” non reggono più. La partita è vivisezionata, panchine e spalti compresi. Quindi allenatori e giocatori devono sapere che fa parte della loro vita essere ripresi per 100 minuti.
Quello di D’Aversa è un caso limite, ma anche i giocatori devono adeguare la reputazione al Grande Fratello. Una volta c’era la telecamera fissa su Maradona e Ronaldo il Fenomeno, adesso sta fissa su tutti. Quello di D’Aversa è stato un vero e proprio agguato, ma secondo me ancora più grave è stata la vicenda tra Italiano e Juric, che poi hanno fanno la sceneggiata di riappacificarsi. Non c’è più senso della cultura sportiva, il calcio giocato è paradossalmente relegato all’ultimo posto proprio da chi sta nello stesso mondo. Nessuno si preoccupa di vincere e predisporre una squadra forte per giocare meglio degli altri. Ormai a nessuno frega nulla di tutto questo e mi dispiace constatare di come Mourinho si sia comportato in un certo modo a Roma.
Continua a dire che ha fatto due finali (ma non di Champions), ma ha gestito le cose fuori dal calcio in funzione del risultato, non del gioco. Questo è il punto. Gli allenatori devono darsi una regolata e cercare di far giocare bene le squadre rispettando gli altri. Ma se vincono creando tensione che esempio danni ai giovani? C’è un imbarazzo generale di tutte le componenti del calcio: l’odio tra Juve e Inter, tra Juve e Napoli, tra Catanzaro e Cosenza. Non è più sopportabile.
L’associazione calciatori e quella degli allenatori dovrebbero intervenire per frenare questa violenza incontrollabile: se i ragazzini di 16-18 anni pensano che perdere significhi essere falliti hanno reazioni inconsulte. E vado oltre il calcio: tra ragazzi di sesso diverso non c’è più la cultura di accettare un rifiuto. Non mi sono mai fidato della politica sportiva, si naviga dentro agli interessi più beceri. Ma se ci si mettono pure allenatori e giocatori…Non possiamo continuare a vedere Mancini che si comporta in quella maniera. Lo sa che le telecamere lo scrutano in tutti i modi? Io non sono contento di farglielo notare perché so bene in campo come funziona. E io non sono mai stato espulso.
Ma deve adeguare la sua performance al Grande Fratello. Io una volta in un Catanzaro-Juventus ho dato un calcio a Paolo Rossi e me ne sono pentito soprattutto dopo aver conosciuto la bella persona che era. Un’altra l’ho assestata a Beccalossi a palla lontana. Ma il Grande Fratello ancora era lontano.
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La frenata (pericolosa) della Juve, nel ritorno qualcosa si è rotto. Per la Champions serve ancora uno scatto
Dopo il pari contro l’Atalanta i bianconeri hanno mantenuto un buon margine sul sesto posto, ma il rendimento del girone di ritorno (12 punti in 9 giornate) è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Le cause del rallentamento
Dopo il pari contro l’Atalanta i bianconeri hanno mantenuto un buon margine sul sesto posto, ma il rendimento del girone di ritorno (12 punti in 9 giornate) è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Le cause del rallentamento
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Dove vedere Barcellona-Napoli
(All'andata: 1-1)
(ore 21 su Canale 5, Sky Sport)
Il Napoli sogna i quarti di Champions, per eguagliare il risultato della scorsa stagione quando fu eliminato dal Milan, a sua volta buttato fuori in semifinale dall’Inter. La sfida è di quelle importanti, al Camp Nou contro il Barcellona, un match che arriva dopo il pari di campionato contro il Torino (1-1, 8 marzo). Francesco Calzona, tecnico degli azzurri, è orientato a puntare su Rrhamani in difesa con Juan Jesus, con Di Lorenzo e Oliveira terzini. A centrocampo ci sarà Traoré (Zielinski non è in lista), mentre nel tridente sono confermati Politano e Kvaratskhelia con Osimhen. Invece, il Barcellona arriva dal successo per 1-0 contro il Maiorca (8 marzo), ma Xavi non avrà a disposizione Alejandro Balde (fuori da gennaio per una lacerazione tendinea) e Gavi (rottura parziale del crociato nel match di Nations League tra Spagna e Georgia dello scorso novembre). A centrocampo out De Jong e Pedri. Buone notizie, invece, per Raphinha, uscito dolorante nell’ultimo match di Liga per una botta. Il brasiliano sarà regolarmente a disposizione.
CorSera
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Alla fine anche la Lazio ha reso eclatante la sua crisi, già percepibile sottotraccia da tempo, visto che ad una qualche vittoria si alternavano preoccupanti regressi, senza mai riuscire a dare sostanza periodica ai risultati.
Una crisi che nasce non adesso ma da questa estate e che ha le sue radici in un mercato ampiamente deficitario - la cessione di Milinkovic-Savic non è stata adeguatamente rimpiazzata; ad Immobile non è stato dato un vice, nel senso non di un sostituto panchinaro ma di un vero "futuribilie" erede; i soldi della champions, e della cessione di Milinkovic-Savic sono stati spesi male, d'altro canto pure Tare se n'era andato e anche lì senza rimpiazzo.
Ovviamente dentro a questa crisi ci sono anche le responsabilità di Sarri, perchè 12 sconfitte inchiodano ciascuna parte di una squadra alle proprie responsabilità e quindi anche il tecnico ha le sue.
Si tratta adesso di capire che fare, se cioè finire la stagione (con ancora una semifinale di coppa Italia da giocare, che potrebbe rappresentare una zolla di dolce nell'amaro) con Sarri o cambiare per provare a qualificarsi almeno alle coppe minori: c'è infatti a questo punto da dire che la Lazio va sfilata via dalla corsa alla champions.Last edited by Sean; 12-03-2024, 10:18:43....ma di noi
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioIl Milan ha avuto il suo calo ed perso troppi punti a novembre...la Juve adesso. L'Inter mai! Lì ci stanno 10 punti...gli altri 10 sono frutto della differenza di valori tra le squadre. L'Inter è più forte...punto!
Questo non è un "calo", è una involuzione tecnica che si riflette poi sulla classifica: le ultime 9 partite hanno portato 12 punti, cioè neanche la metà di quelli disponibili.
Il vantaggio sul Milan è stato eroso, ora tra te e la quarta non hai più "cuscinetti" per cui va subito messa in atto una qualche reazione....ma di noi
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Le classifiche a confronto dopo 28 giornate:
Inter 75 (+25)
Milan 59 (+8)
Juventus 58 (-1)
Bologna 51 (+11)
Roma 48 (-2)
Atalanta 47 (-1)
Napoli 44 (-27)
Fiorentina 43 (+3)
Lazio 40 (-15)
Monza 39 (+5)
Torino 38 (0)
Genoa 33 (in Serie B)
Udinese 27 (-11)
Hellas Verona 26 (+7)
Cagliari 26 (in Serie B)
Empoli 25 (-6)
Lecce 25 (-2)
Frosinone 24 (in Serie B)
Sassuolo 23 (-14)
Salernitana 14 (-14)
sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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La Juve è più o meno in linea, ma è solo grazie a quanto accumulato nell'andata. La tendenza del girone di ritorno è in down, va raggiunta dunque la certezza matematica della champions al prima possibile.
Crollo verticale del Napoli, ma lo tengo ancora in corsa per la champions se soprattutto sarà qualificante anche il quinto posto...altrimenti deve iniziare a fare una serie di vittorie.
Il Milan è dentro....ma di noi
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Apperò, rinuncia anche ad un anno e più di stipendio. Forse non ne poteva più nemmeno lui....ma di noi
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