Lazio: 5 ragioni per credere nello scudetto (ed una per smettere di pensarci)
C’è chi ha ancora dubbi sull’effettiva possibilità che la squadra di Inzaghi possa lottare per lo scudetto, anche se la classifica è diventata straordinaria. Ma se continua così...
La ragioni per credere nello scudetto
L’incredibile vittoria di Cagliari, conquistata con due gol nel recupero, è l’ottava consecutiva della Lazio e la lancia a meno tre dal primo posto di Juve e Inter. C’è chi ha ancora dubbi sull’effettiva possibilità che la squadra di Inzaghi possa lottare per lo scudetto, anche se la classifica è diventata straordinaria e le giornate trascorse dall’inizio del campionato sono già sedici, quindi un numero attendibile per esprimere un primo giudizio compiuto. Cerchiamo di capire perché i biancocelesti sono nelle condizioni di competere per il titolo e perché – al contrario – non lo sono.
I motivi del sì: la libertà
La Lazio non ha obblighi, se non quello – imposto da Lotito – di conquistare un posto in Champions, obiettivo che oggi sembra avere in mano. Dal punto di vista mentale è perciò completamente libera, leggera, fresca: nessuno farà una colpa a Inzaghi e ai suoi giocatori se non riusciranno a tenere il passo di Juve e Inter le quali, al contrario, sono «costrette» a rimanere lassù
I motivi del sì: la qualità
Anche se a Cagliari la Lazio migliore non si è vista, e anzi è stata in grande difficoltà per lunghi tratti della partita, rimane una squadra ricchissima di tecnica, che la soccorre nei momenti decisivi: così è nato il gol del sorpasso alla Juve dieci giorni fa (assist di Luis Alberto per il colpo magico di Milinkovic-Savic) e così è arrivata anche la rete del pareggio ieri sera (colpo a sorpresa dello spagnolo dopo una gara pessima). Poi c’è Immobile, che non segna da due incontri ma rimane il capocannoniere, il miglior attaccante del campionato per distacco.
I motivi del sì: il calendario
La Lazio ora avrà un vantaggio incredibile, che potrà sfruttare per provare a migliorare ulteriormente la propria classifica: dopo la trasferta di Brescia del 5 gennaio, giocherà addirittura cinque partite di fila all’Olimpico. Sono queste: l’11 il Napoli, il 18 la Samp, il 26 il derby (in «trasferta»), il 2 febbraio la Spal e il 5 il recupero col Verona (gara rinviata per la Supercoppa italiana). Se saprà sfruttare questa opportunità, arriverà ben oltre metà campionato ancora in posizione eccellente.
I motivi del sì: l’Europa
Il 18 febbraio tornano le coppe e, nelle cinque settimane successive, tutte le concorrenti della Lazio avranno impegni supplementari: due partite Juve, Atalanta e Napoli in Champions; due oppure quattro incontri Inter e Roma in Europa League. I biancocelesti, eliminati nel girone eliminatorio, potranno sfruttare interamente la settimana per preparare le gare di campionato: un vantaggio ulteriore, almeno in teoria, nella corsa al vertice.
I motivi del no: la rosa
La Lazio non ha un organico ampio, anche se a Cagliari il gol decisivo lo hanno confezionato due riserve (cross di Jony, testa di Caicedo). I rincalzi di qualità sono pochi e – se vogliamo entrare nel dettaglio – anche qualche titolare non dà grandi garanzie pure per questioni di età (Radu, Lulic). Lotito non sembra intenzionato a investire sul mercato di gennaio, anche se Inzaghi vorrebbe quanto meno un laterale mancino (è possibile che venga portato a Roma, dalla Salernitana dov’è in prestito, il giovane Kiyine, preso in estate dal Chievo). E la rosa ristretta, alla lunga, può diventare un problema serio anche senza le coppe.
CorSera
C’è chi ha ancora dubbi sull’effettiva possibilità che la squadra di Inzaghi possa lottare per lo scudetto, anche se la classifica è diventata straordinaria. Ma se continua così...
La ragioni per credere nello scudetto
L’incredibile vittoria di Cagliari, conquistata con due gol nel recupero, è l’ottava consecutiva della Lazio e la lancia a meno tre dal primo posto di Juve e Inter. C’è chi ha ancora dubbi sull’effettiva possibilità che la squadra di Inzaghi possa lottare per lo scudetto, anche se la classifica è diventata straordinaria e le giornate trascorse dall’inizio del campionato sono già sedici, quindi un numero attendibile per esprimere un primo giudizio compiuto. Cerchiamo di capire perché i biancocelesti sono nelle condizioni di competere per il titolo e perché – al contrario – non lo sono.
I motivi del sì: la libertà
La Lazio non ha obblighi, se non quello – imposto da Lotito – di conquistare un posto in Champions, obiettivo che oggi sembra avere in mano. Dal punto di vista mentale è perciò completamente libera, leggera, fresca: nessuno farà una colpa a Inzaghi e ai suoi giocatori se non riusciranno a tenere il passo di Juve e Inter le quali, al contrario, sono «costrette» a rimanere lassù
I motivi del sì: la qualità
Anche se a Cagliari la Lazio migliore non si è vista, e anzi è stata in grande difficoltà per lunghi tratti della partita, rimane una squadra ricchissima di tecnica, che la soccorre nei momenti decisivi: così è nato il gol del sorpasso alla Juve dieci giorni fa (assist di Luis Alberto per il colpo magico di Milinkovic-Savic) e così è arrivata anche la rete del pareggio ieri sera (colpo a sorpresa dello spagnolo dopo una gara pessima). Poi c’è Immobile, che non segna da due incontri ma rimane il capocannoniere, il miglior attaccante del campionato per distacco.
I motivi del sì: il calendario
La Lazio ora avrà un vantaggio incredibile, che potrà sfruttare per provare a migliorare ulteriormente la propria classifica: dopo la trasferta di Brescia del 5 gennaio, giocherà addirittura cinque partite di fila all’Olimpico. Sono queste: l’11 il Napoli, il 18 la Samp, il 26 il derby (in «trasferta»), il 2 febbraio la Spal e il 5 il recupero col Verona (gara rinviata per la Supercoppa italiana). Se saprà sfruttare questa opportunità, arriverà ben oltre metà campionato ancora in posizione eccellente.
I motivi del sì: l’Europa
Il 18 febbraio tornano le coppe e, nelle cinque settimane successive, tutte le concorrenti della Lazio avranno impegni supplementari: due partite Juve, Atalanta e Napoli in Champions; due oppure quattro incontri Inter e Roma in Europa League. I biancocelesti, eliminati nel girone eliminatorio, potranno sfruttare interamente la settimana per preparare le gare di campionato: un vantaggio ulteriore, almeno in teoria, nella corsa al vertice.
I motivi del no: la rosa
La Lazio non ha un organico ampio, anche se a Cagliari il gol decisivo lo hanno confezionato due riserve (cross di Jony, testa di Caicedo). I rincalzi di qualità sono pochi e – se vogliamo entrare nel dettaglio – anche qualche titolare non dà grandi garanzie pure per questioni di età (Radu, Lulic). Lotito non sembra intenzionato a investire sul mercato di gennaio, anche se Inzaghi vorrebbe quanto meno un laterale mancino (è possibile che venga portato a Roma, dalla Salernitana dov’è in prestito, il giovane Kiyine, preso in estate dal Chievo). E la rosa ristretta, alla lunga, può diventare un problema serio anche senza le coppe.
CorSera
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