Dal sogno di contendere lo scudetto all’Inter al concretissimo rischio di sorpasso del Milan e scendere addirittura dal secondo al terzo posto. Ci risiamo, la Juventus è in crisi e perde preoccupantemente colpi. Come in un film, è caduta in un “loop temporale” per cui rivive sempre la stessa storia. Al di là che sia una squadra di campioni o mezzecalzette non è solo il dove stia adesso che è in discussione, ma il grande senso di spreco e di inadeguatezza: la Juve infatti si è letteralmente buttata via contro squadre di bassa classifica, che avrebbe potuto benissimo battere senza troppi problemi data la differenza di categoria. Il problema, al di là di tutti i guai strutturali della Juve a cominciare dallo stesso Elkann, è che Allegri ha da tempo perso la barra del timone che guida la barca. E che la Juve è per lui diventata un peso fin troppo opprimente…
Probabilmente la Juventus è caduta in “loop temporale” per cui, come in un film, rivive sempre la stessa storia, le stesse paranoie, gli stessi processi. Le succede ogni volta che pensa di essere uscita dal tunnel in cui è imprigionata e sta per rivedere la luce del sole.
Nel momento in cui si pensa che possa davvero contendere lo scudetto all’ Inter – se questa non era propriamente la convinzione di Allegri, probabilmente qualche giocatore aveva osato sognarlo – ecco una serie di eventi che la riportano indietro e la ricacciano a metà del tunnel buio. Non avete tutti quella sensazione anche un po’ inquietante di déjà vu?
Come mi è già capitato di far notare, non è la quantità di punti, il distacco dall’ Inter, o il fatto di lottare per la Champions League a essere in discussione quanto il grande senso di spreco, l’occasione di volare alto buttata via, l’essersi lasciata andare contro squadre di bassa classifica (pareggio con l’Empoli, sconfitte con Inter e Udinese, pareggio in doppia faticosa rimonta a Verona). Il punto è: com’è possibile che la Juventus, che si fregia giustamente dell’appellattivo di grande squadra, non abbia una struttura psico fisica adeguata per affrontare un ciclo di partite tutto sommato ordinario? Perché?
Non basterebbe un libro per raccontare e descrivere cosa ci sia dentro la Juve di oggi. Dai tormenti industriali e finanche giudiziari di Elkann a quelli di Allegri, fino a finire agli autogol di Gatti o la grande incompiutezza di Chiesa, il calcio ci costringe a stare sullo stretto del campo e non allargare troppo la questione per non rischiare l’inconcludenza.
Allegri perde spesso la barra del timone di una squadra da cui tutti comunque aspettano tanto, sia zeppa di campioni o di mezzecalzette a seconda di come la si pensi. Forse perché troppo realista e assai poco sognatore, forse perché la difesa non è la soluzione di tutti i problemi e soprattutto è traditrice. Forse perché la Juventus è diventata,, soprattutto per lui, piuttosto che viceversa, un peso.
Probabilmente la Juventus è caduta in “loop temporale” per cui, come in un film, rivive sempre la stessa storia, le stesse paranoie, gli stessi processi. Le succede ogni volta che pensa di essere uscita dal tunnel in cui è imprigionata e sta per rivedere la luce del sole.
Nel momento in cui si pensa che possa davvero contendere lo scudetto all’ Inter – se questa non era propriamente la convinzione di Allegri, probabilmente qualche giocatore aveva osato sognarlo – ecco una serie di eventi che la riportano indietro e la ricacciano a metà del tunnel buio. Non avete tutti quella sensazione anche un po’ inquietante di déjà vu?
Come mi è già capitato di far notare, non è la quantità di punti, il distacco dall’ Inter, o il fatto di lottare per la Champions League a essere in discussione quanto il grande senso di spreco, l’occasione di volare alto buttata via, l’essersi lasciata andare contro squadre di bassa classifica (pareggio con l’Empoli, sconfitte con Inter e Udinese, pareggio in doppia faticosa rimonta a Verona). Il punto è: com’è possibile che la Juventus, che si fregia giustamente dell’appellattivo di grande squadra, non abbia una struttura psico fisica adeguata per affrontare un ciclo di partite tutto sommato ordinario? Perché?
Non basterebbe un libro per raccontare e descrivere cosa ci sia dentro la Juve di oggi. Dai tormenti industriali e finanche giudiziari di Elkann a quelli di Allegri, fino a finire agli autogol di Gatti o la grande incompiutezza di Chiesa, il calcio ci costringe a stare sullo stretto del campo e non allargare troppo la questione per non rischiare l’inconcludenza.
Allegri perde spesso la barra del timone di una squadra da cui tutti comunque aspettano tanto, sia zeppa di campioni o di mezzecalzette a seconda di come la si pensi. Forse perché troppo realista e assai poco sognatore, forse perché la difesa non è la soluzione di tutti i problemi e soprattutto è traditrice. Forse perché la Juventus è diventata,, soprattutto per lui, piuttosto che viceversa, un peso.
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