Inter, l'emergenza non abbandona Conte. In fretta i rinforzi per tenere testa alla Juve
La sfida di Firenze ha lasciato in eredità le squalifiche di Lautaro e Brozovic, che erano in diffida e sono stati ammoniti. Al loro posto contro il Genoa possibile l'impiego di Esposito e Agoumé. Il tecnico: ''Cosa farò? Meglio se non ci penso, altrimenti mi viene l'ansia''. Intanto l'assoallenatori si schiera al fianco di Conte nella polemica con la stampa: ''Non deve scuse"
Non è fantascienza: per difendere il primo posto in classifica, che dopo aver pareggiato a Firenze l'Inter condivide con la Juve, Conte contro il Genoa potrebbe essere costretto a mettere in campo due diciassettenni. Esposito al posto di Lautaro, che da diffidato è stato ammonito al Franchi, e Agoumé per Brozovic, anche lui fuori per somma di cartellini gialli. Lo stesso allenatore, dopo il pareggio per 1-1 agguantato dalla Fiorentina nel recupero, ha ammesso la difficoltà di dovere sostituire due giocatori chiave della sua squadra, già provata dagli infortuni: "Cosa farò senza Lautaro e Brozovic? Preferisco non pensarci, altrimenti mi viene l'ansia. Ero in ansia già prima della partita perché in tante situazioni abbiamo dovuto sperare e pregare che non capitasse niente. Oggi faccio fatica a trovare qualcosa, ma ci penseremo in settimana".
Fuori tutti
Le squalifiche di Lautaro e Brozovic per l'ultima gara prima della sosta (l'Inter riceverà a San Siro il Genoa sabato 21 dicembre) si sommano alle tante indisponibilità per infortunio. Una situazione che fra le squadre di medio-alta classifica solo la Roma si è trovata ad affrontare, fra ottobre e novembre, quando Fonseca dovette rinunciare a 9 potenziali titolari. I nerazzurri sono messi poco meglio. Se la difesa è al completo, a centrocampo al momento mancano Sensi, Barella, Gagliardini (in recupero), Asamoah e Candreva. In attacco si aspetta il rientro di Sanchez. E chi gioca sempre è stanco. "Ai giocatori non posso chiedere di più", dice Conte. Eppure sa che dovrà farlo, per l'ennesima volta. La Juve travolgendo per 3-1 l'Udinese ha messo un carico importante sulla corsa scudetto e ha riequilibrato i rapporti di forza. Per contro il gruppo di Conte, spremuto all'eccesso, è obbligato a fare con sempre maggior difficoltà quel che ha fatto finora: giocare al di sopra delle proprie possibilità.
La partita di Firenze
L'Inter, subito in vantaggio con un sontuoso Borja Valero, ha saputo gestire il risultato per oltre ottanta minuti. Ma è mancato quel gol che avrebbe chiuso i giochi, con Lukaku murato da un eccezionale Dragowski su un tiro da due metri. A originare il pareggio viola, oltre alla prodezza di Vlahovic, è stata un'incertezza difensiva molto simile a quelle che hanno portato ai due gol subiti nella sconfitta Champions con il Barcellona. Conte, che in polemica con il Corriere dello Sport e in generale con i media aveva disertato la conferenza stampa della vigilia, dopo la gara ha parlato. Non ha criticato questo o quel giocatore, ma ha fatto un'analisi complessiva della frenata della sua Inter nelle ultime tre partite: "Contro Roma, Barcellona e Fiorentina abbiamo creato tanto. Inevitabile pagare la fatica giocando sempre con gli stessi uomini".
Il mercato di gennaio
Superato il Genoa, ferito e in zona retrocessione, per Conte sarà il momento di organizzare quel che resta del girone d'andata dopo la pausa natalizia. Due partite sulla carta difficili: la trasferta a Napoli il 6 gennaio e la gara in casa con l'Atalanta l'11. Per arrivare pronto, oltre a recuperare gli infortunati, attende rinforzi dal mercato invernale, che l'ad nerazzurro Beppe Marotta ricorda essere "povero e arido". L'Inter tratta per portare a Milano l'argentino dell'Udinese De Paul. Più complicato avere subito alla Pinetina il talento Kulusevski, atalantino in prestito al Parma. In salita anche la strada che porta a Vidal del Barcellona: l'Inter lo vorrebbe in prestito, i catalani mirano a capitalizzare l'eventuale cessione. Tre i nomi per rafforzare le fasce: Darmian del Parma, Marco Alonso ed Emerson Palmieri, entrambi del Chelsea. Sempre a Londra gioca Giroud, obiettivo in attacco. Smentita l'ipotesi Mertens: il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha chiarito che "il suo contratto dice che può andare ovunque tranne che in Italia".
Lo scontro con la stampa
Ad aumentare la tensione in casa Inter è anche lo strappo fra l'allenatore e i media. La decisione di Conte e del club di annullare la conferenza stampa pre Fiorentina-Inter è stata causata da una lettera di un presunto lettore (la cui mail risulta inattiva) al Corriere dello Sport che se la prendeva con la società e con l'allenatore, a cui l'editorialista Italo Cucci ha risposto rincarando la dose contro la dirigenza di viale Liberazione. Conte annuncia nei confronti di quel giornale "azioni legali". E nella conferenza dopo il match di Firenze si è detto infastidito anche per la rilevanza che a novembre fu data alla notizia della lettera di minacce che gli fu recapitata a casa, con un proiettile. "Io mi sono ritrovato la notizia della minaccia di morte sui giornali senza sapere niente. Ma voi giornalisti pensate che anche noi abbiamo figli e genitori? Sento parlare di rispetto. Ma penso che non stiamo bene".
In difesa di Conte si è schierata l'assoallenatori. Per Renzo Ulivieri, presidente dell'Aiac, "hanno sbagliato tutti coloro che non hanno preso le distanze" da quella lettera. Conte, annullando la conferenza stampa, "ha voluto manifestare il suo pensiero. Non possiamo condividere l'idea che chi offende, poi, senza fare un minimo riferimento all'offesa fatta, si prenda il diritto di valutare la misura della risposta dell'offeso. Ed in più, e forse in questa occasione credo si possa parlare di arroganza, voglia anche scegliere il tempo per le scuse (entro il post-partita) - scrive ancora Ulivieri in una nota - Condivido invece il pensiero che il rispetto verso gli altri sia la base del vivere civile, tuttavia penso che valga anche l'idea che se si vuole rispetto prima si debba rispettare. Noi crediamo che Conte non debba delle scuse, almeno nei tempi che Ussi vorrebbe imporre. Crediamo semmai che, se fra un po' di giorni, si trovasse il modo di un incontro, questa sarebbe la soluzione più auspicabile. Senza scomodare la Procura federale".
La sfida di Firenze ha lasciato in eredità le squalifiche di Lautaro e Brozovic, che erano in diffida e sono stati ammoniti. Al loro posto contro il Genoa possibile l'impiego di Esposito e Agoumé. Il tecnico: ''Cosa farò? Meglio se non ci penso, altrimenti mi viene l'ansia''. Intanto l'assoallenatori si schiera al fianco di Conte nella polemica con la stampa: ''Non deve scuse"
Non è fantascienza: per difendere il primo posto in classifica, che dopo aver pareggiato a Firenze l'Inter condivide con la Juve, Conte contro il Genoa potrebbe essere costretto a mettere in campo due diciassettenni. Esposito al posto di Lautaro, che da diffidato è stato ammonito al Franchi, e Agoumé per Brozovic, anche lui fuori per somma di cartellini gialli. Lo stesso allenatore, dopo il pareggio per 1-1 agguantato dalla Fiorentina nel recupero, ha ammesso la difficoltà di dovere sostituire due giocatori chiave della sua squadra, già provata dagli infortuni: "Cosa farò senza Lautaro e Brozovic? Preferisco non pensarci, altrimenti mi viene l'ansia. Ero in ansia già prima della partita perché in tante situazioni abbiamo dovuto sperare e pregare che non capitasse niente. Oggi faccio fatica a trovare qualcosa, ma ci penseremo in settimana".
Fuori tutti
Le squalifiche di Lautaro e Brozovic per l'ultima gara prima della sosta (l'Inter riceverà a San Siro il Genoa sabato 21 dicembre) si sommano alle tante indisponibilità per infortunio. Una situazione che fra le squadre di medio-alta classifica solo la Roma si è trovata ad affrontare, fra ottobre e novembre, quando Fonseca dovette rinunciare a 9 potenziali titolari. I nerazzurri sono messi poco meglio. Se la difesa è al completo, a centrocampo al momento mancano Sensi, Barella, Gagliardini (in recupero), Asamoah e Candreva. In attacco si aspetta il rientro di Sanchez. E chi gioca sempre è stanco. "Ai giocatori non posso chiedere di più", dice Conte. Eppure sa che dovrà farlo, per l'ennesima volta. La Juve travolgendo per 3-1 l'Udinese ha messo un carico importante sulla corsa scudetto e ha riequilibrato i rapporti di forza. Per contro il gruppo di Conte, spremuto all'eccesso, è obbligato a fare con sempre maggior difficoltà quel che ha fatto finora: giocare al di sopra delle proprie possibilità.
La partita di Firenze
L'Inter, subito in vantaggio con un sontuoso Borja Valero, ha saputo gestire il risultato per oltre ottanta minuti. Ma è mancato quel gol che avrebbe chiuso i giochi, con Lukaku murato da un eccezionale Dragowski su un tiro da due metri. A originare il pareggio viola, oltre alla prodezza di Vlahovic, è stata un'incertezza difensiva molto simile a quelle che hanno portato ai due gol subiti nella sconfitta Champions con il Barcellona. Conte, che in polemica con il Corriere dello Sport e in generale con i media aveva disertato la conferenza stampa della vigilia, dopo la gara ha parlato. Non ha criticato questo o quel giocatore, ma ha fatto un'analisi complessiva della frenata della sua Inter nelle ultime tre partite: "Contro Roma, Barcellona e Fiorentina abbiamo creato tanto. Inevitabile pagare la fatica giocando sempre con gli stessi uomini".
Il mercato di gennaio
Superato il Genoa, ferito e in zona retrocessione, per Conte sarà il momento di organizzare quel che resta del girone d'andata dopo la pausa natalizia. Due partite sulla carta difficili: la trasferta a Napoli il 6 gennaio e la gara in casa con l'Atalanta l'11. Per arrivare pronto, oltre a recuperare gli infortunati, attende rinforzi dal mercato invernale, che l'ad nerazzurro Beppe Marotta ricorda essere "povero e arido". L'Inter tratta per portare a Milano l'argentino dell'Udinese De Paul. Più complicato avere subito alla Pinetina il talento Kulusevski, atalantino in prestito al Parma. In salita anche la strada che porta a Vidal del Barcellona: l'Inter lo vorrebbe in prestito, i catalani mirano a capitalizzare l'eventuale cessione. Tre i nomi per rafforzare le fasce: Darmian del Parma, Marco Alonso ed Emerson Palmieri, entrambi del Chelsea. Sempre a Londra gioca Giroud, obiettivo in attacco. Smentita l'ipotesi Mertens: il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha chiarito che "il suo contratto dice che può andare ovunque tranne che in Italia".
Lo scontro con la stampa
Ad aumentare la tensione in casa Inter è anche lo strappo fra l'allenatore e i media. La decisione di Conte e del club di annullare la conferenza stampa pre Fiorentina-Inter è stata causata da una lettera di un presunto lettore (la cui mail risulta inattiva) al Corriere dello Sport che se la prendeva con la società e con l'allenatore, a cui l'editorialista Italo Cucci ha risposto rincarando la dose contro la dirigenza di viale Liberazione. Conte annuncia nei confronti di quel giornale "azioni legali". E nella conferenza dopo il match di Firenze si è detto infastidito anche per la rilevanza che a novembre fu data alla notizia della lettera di minacce che gli fu recapitata a casa, con un proiettile. "Io mi sono ritrovato la notizia della minaccia di morte sui giornali senza sapere niente. Ma voi giornalisti pensate che anche noi abbiamo figli e genitori? Sento parlare di rispetto. Ma penso che non stiamo bene".
In difesa di Conte si è schierata l'assoallenatori. Per Renzo Ulivieri, presidente dell'Aiac, "hanno sbagliato tutti coloro che non hanno preso le distanze" da quella lettera. Conte, annullando la conferenza stampa, "ha voluto manifestare il suo pensiero. Non possiamo condividere l'idea che chi offende, poi, senza fare un minimo riferimento all'offesa fatta, si prenda il diritto di valutare la misura della risposta dell'offeso. Ed in più, e forse in questa occasione credo si possa parlare di arroganza, voglia anche scegliere il tempo per le scuse (entro il post-partita) - scrive ancora Ulivieri in una nota - Condivido invece il pensiero che il rispetto verso gli altri sia la base del vivere civile, tuttavia penso che valga anche l'idea che se si vuole rispetto prima si debba rispettare. Noi crediamo che Conte non debba delle scuse, almeno nei tempi che Ussi vorrebbe imporre. Crediamo semmai che, se fra un po' di giorni, si trovasse il modo di un incontro, questa sarebbe la soluzione più auspicabile. Senza scomodare la Procura federale".
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