Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
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    Il caso Osimhen sul quale si è aperto in maniera ufficiale il fronte penale può trasferirsi anche sul fronte sportivo.
    Chinè aveva già indagato nel 2021 ma nel 2022 il tribunale federale aveva prosciolto i protagonisti ma ora le cose potrebbero cambiare con la rievocazione per "fatti nuovi emersi" proprio come successe con la Juventus che arrivò a subire la penalizzazione.

    Dal momento in cui Chinè riceverà le carte (che chiederâ formalmente nei prossimi giorni) 30 giorni per la decisione su società e dirigenti, di questi ultimi a finire sotto la lente sarebbero sicuramente De Laurentiis, la moglie, i figli e l'ad Chiavelli. Non Giuntoli che non figura nel mirino dei pm romani non avendo avuto nel Napoli poteri di firma con i contratti sottoscritti unicamente da De Laurentiis e Chiavelli.​

    Gazzetta-Tuttosport
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      In pratica in Arabia hanno fatto il giro dell'oca per tornare al punto di partenza (Napoli-Inter) che si sarebbe potuto liquidare, senza far saltare turni al campionato, in una partita infra agostana.

      Inter lunedì strafavorita, sono in un ottimo periodo di forma e non si vede accenno di niente di contrario, nemmeno un raffreddore.
      ...ma di noi
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        Udinese-Milan: dove vederla in diretta tv e streaming, probabili formazioni

        ​I friulani vogliono allontanarsi dalla zona calda, i rossoneri confidano ancora nello scudetto. Pereyra a supporto di Lucca, Pioli conferma l'11 che ha battuto la Roma

        Il Milan cerca la quarta vittoria consecutiva che gli consentirebbe di avvicinarsi a Inter e Juventus. I rossoneri, infatti, non vogliono mollare le speranze per lo scudetto. I ragazzi di Pioli affronteranno però l'Udinese che ha perso una sola partita delle ultime cinque e che a piccoli passi vuole allontanarsi dalla zona calda. Sono 90 i precedenti tra le due squadre con 40 vittorie dei rossoneri, 17 dei friulani e 33 pareggi. All'andata, all'undicesima giornata, finì 0-1 per i bianconeri grazie al rigore di Pereyra.​

        I friulani vogliono allontanarsi dalla zona calda, i rossoneri confidano ancora nello scudetto. Pereyra a supporto di Lucca, Pioli conferma l'11 che ha battuto…


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        Roma-Verona: dove vederla in diretta tv e streaming, probabili formazioni

        Esordio sulla panchina giallorossa per De Rossi, recuperato Dybala. Baroni continua a perdere giocatori dal mercato, in attacco Djuric favorito su Henry

        Roma-Verona è soprattutto l'esordio sulla panchina giallorossa di Daniele De Rossi, chiamato a sostituire l'esonerato José Mourinho. All'ex capitano e idolo della tifoseria il difficile compito di ritrovare gioco, morale e soprattutto punti per non perdere ulteriore terreno dalla zona Champions. Tante difficoltà anche per il Verona che, nonostante sia reduce dalla vittoria nello scontro diretto contro l'Empoli, continua a perdere giocatori dal mercato: questa settimana sono andati via due Doig e Ngonge. Sono 65 i precedenti tra le due squadre con 33 vittorie dei giallorossi, 12 dell'Hellas e 20 pareggi. All'andata finì 2-1 con le reti di Duda, Ngonge e Aouar.​

        Esordio sulla panchina giallorossa per De Rossi, recuperato Dybala. Baroni continua a perdere giocatori dal mercato, in attacco Djuric favorito su Henry
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        • marcu9
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          .
          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          • Steel77
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            Chinè aveva già indagato nel 2021 ma nel 2022 il tribunale federale aveva prosciolto i protagonisti ma ora le cose potrebbero cambiare con la rievocazione per "fatti nuovi emersi" proprio come successe con la Juventus che arrivò a subire la penalizzazione.

            Dal momento in cui Chinè riceverà le carte (che chiederâ formalmente nei prossimi giorni) 30 giorni per la decisione su società e dirigenti, di questi ultimi a finire sotto la lente sarebbero sicuramente De Laurentiis, la moglie, i figli e l'ad Chiavelli. Non Giuntoli che non figura nel mirino dei pm romani non avendo avuto nel Napoli poteri di firma con i contratti sottoscritti unicamente da De Laurentiis e Chiavelli.​

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            ladriii...onestah... (cit.) babà su per il culo non solo in campo

            kurtinoooo lo sentiii...arriva arriva e...

            seeeeeeee

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            • Steel77
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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              .
              bellooo

              Gargio quel tanto che basta senza strafare. E ora prepariamoci alla solita partita coriniana

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              • Sean
                Csar
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                Esordio con i 3 punti per De Rossi (2-1 il finale) il che era importante per partire bene. Primo tempo ok, secondo con qualche patema ma partire col piede giusto era importante per tutti.
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                  Tic toc
                  tic toc
                  tic toc
                  tic toc
                  ​​​​tic toc









                  "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                  Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                  vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                  (L. Pirandello)

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                    Udinese-Milan, risultato 2-3: Okafor al 93’ regala la vittoria a Pioli e il -4 sulla Juventus

                    ​ Successo ottenuto in rimonta per i rossoneri, che si portano a 6 punti dall’Inter capolista. Insulti razzisti a Maignan

                    Il Milan torna a casa con l’animo ferito e la quarta vittoria consecutiva, che rafforza il terzo posto in classifica e non spegne del tutto le speranze di una rimontona anche se la coppia di testa non perde un colpo. Ma la notte del Friuli passerà alla storia per qualcos’altro. Il razzismo brucia sulla pelle di Maignan, dei milanisti, in campo e in panchina, e di tutte le persone perbene. Gli insulti al portiere francese, reiterati, tanto da costringerlo a richiamare l’attenzione del quarto uomo Baroni, dell’arbitro Maresca e dopo la seconda volta a uscire dal campo, marchiano a fuoco il primo tempo e sviliscono lo spettacolo. Rischiano anche di tramortire il Milan, che quando la partita viene interrotta per cinque minuti, è in vantaggio per 1-0 ma nel momento in cui rientra è vuoto, spento, scollegato, con la testa altrove, forse alla disperazione del suo portiere. Così molla la presa, perde le distanze, non ha più l’entusiasmo necessario e si fa rimontare, arrivando a un passo dalla sconfitta.

                    Ma il Diavolo ha il cuore grande e l’Udinese paura di volare. Pioli azzecca i cambi e festeggia la 100ª vittoria in campionato come solo grandi maestri rossoneri hanno saputo cogliere: Rocco e Liedholm, Capello e Ancelotti. Neppure Sacchi. I gol decisivi per la controrimonta nascono dalla panchina e portano la firma di Jovic e di Okafor nel recupero. Uno scatto finale bruciante, da centometrista.

                    CorSera​​​
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                    • Sean
                      Csar
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                      Vergogna e inciviltà a Udine, Maignan sommerso di fischi e cori razzisti esce dal campo insieme a tutto il Milan. La partita sospesa per 5 minuti. Poi riprenderà e finirà con la vittoria della squadra di Pioli per 3-2. Decisivo sul 2-2 nel recupero il gol di Okafor.

                      Maignan e il no alla convivenza col razzismo

                      Il problema è che al razzismo abbiamo cominciato a farci l’abitudine, a considerarlo una condizione con cui dobbiamo convivere. Condannabile e deprecabile quanto si vuole, certo, ma non ostativo o incompatibile col gioco del calcio e più largamente con lo sport tutto.

                      E già questa è una resa al mostro o meglio al veleno che inquina il nostro convivere, la nostra partecipazione a una festa di sport. Per questo stupisce molto, sorprende il fatto che Maignan a un certo punto si fermi e si ribelli a chi gli fa il verso della scimmia, e che faccia interrompere la partita a Udine insieme a tutto il Milan. Che lo ha seguito e gli si è stretto intorno in segno di grande solidarietà.

                      “Non volevo più giocare – ha detto Maignan – ma siamo una famiglia e non potevo lasciare i miei compagni così”. Il rimpallo su cosa si debba o non si debba fare, se bisogna abbandonare la partita o meno, se quelli che fischiano o fanno il verso della scimmia contro un giocatore siano pochi o tanti, se siano davvero razzisti o lo facciano semplicemente apposta perché questo prevede il copione della turpitudine, fa parte di quel grande apparato di chiacchiere e di scuse che non ci ha mai fatto veramente prendere di petto la situazione.

                      Se quello che ha fatto Maignan, e che un tempo fecero anche Zoro o Boateng ormai nella notte dei tempi, ci avrebbe già insegnato che quella dell’uscita dal campo è l’unica cosa da fare, rifiutare cioè la condizione di attori gettati nella mischia del Colosseo. Lo sport esiste solo se non c’è il razzismo.

                      E probabilmente se fosse stato sempre fatto, quello che ha fatto Maignan intendo, e pochi altri prima di lui, adesso non staremmo ancora qui a combattere con questo morbo mai realmente sconfitto. E con cui abbiamo imparato a convivere, facendolo diventare, il razzismo, un germe endemico.

                      Quanto succedo non ha impedito al Milan, alla ripresa della partita, comunque di vincere, trovando una spinta interiore dentro se stesso che lo ha portato a risalire la china di una gara messasi male. Alla fine Okafor ha segnato il gol che chiude una serata non certo da dimenticare ma anzi da segnare come un colpo d’orgoglio e di riscatto, contro l’incalzare del razzismo all’interno degli stadi e soprattutto all’interno della nostra convivenza.

                      Udine, partita sospesa per 5' per insulti razzisti a Maignan. Poi il Milan vince 3-2. De Rossi, esordio vincente a Roma contro il Verona, cori p Mourinho

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                      • Sean
                        Csar
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                        A Roma esordio vincente contro il Verona, sia pure con sofferenza finale, per De Rossi. Il pubblico romanista fischia i giocatori e saluta Mourinho, poi si stringe intorno al vecchio idolo tornato nel ruolo di salvatore

                        De Rossi e il rito d’iniziazione

                        A Roma più che una partita è stata una cerimonia doppia, l’addio a José Mourinho salutato con cori, striscioni e un lungo omaggio al condottiero poi caduto in disgrazia, e un abbraccio “de core” a Daniele De Rossi, idolo da giocatore, e ora ingaggiato come salvatore della patria e risvegliatore dell’orgoglio giallorosso.

                        Lo shock positivo s’è visto, per ora e non completamente, ma alla fine c’è stata anche una certa sofferenza, che però fa anch’essa parte del copione. Come se in questa maniera si vivesse molto più profondamente il trapasso e il tifoso si sentisse più completo ed emotivamente più sollecitato,

                        L’operazione di De Rossi è quella di sradicare il mourinhismo ancora fortemente presente nell’ambiente, meno nella squadra che in alcuni elementi aveva ormai dato chiari segni di rigetto. Siamo solo all’inizio, per ora conta il risultato e qualche innovazione ritenuta essenziale (difesa a quattro) per dare la svolta alla squadra, la partita vera comincerà dopo tutte queste cerimonie e riti di doverosa iniziazione. Il calcio vero verrà subito dopo.

                        Udine, partita sospesa per 5' per insulti razzisti a Maignan. Poi il Milan vince 3-2. De Rossi, esordio vincente a Roma contro il Verona, cori p Mourinho
                        ...ma di noi
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                        • Irrlicht
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                          Una delle poche cose buone è appunto il risultato.
                          Ci aggiungo proprio per bonus mezzo primo tempo e lo spirito finale.
                          Appena Reijnders fa mezza partita sotto, li in mezzo diventa un rebus.
                          Per non parlare della difficoltà atavica di costruzione dal basso.

                          Piccola postilla: mi dispiace dirlo perché negli anni è stato un buonissimo e redivivo interprete rossonero, ma Kjaer a questi livelli ha dato. Ieri sera sul primo gol, ed in molte uscite, non si poteva vedere.
                          Last edited by Irrlicht; 21-01-2024, 08:06:14.
                          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                          • Sean
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                            Lecce-Juventus

                            (ore 20.45 su Dazn)
                            Approfittando della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita (finale Napoli-Inter lunedì 22 gennaio), la Juventus punta a sorpassare i nerazzurri in vetta e andare a +1, aspettando poi il recupero contro l’Atalanta della squadra di Simone Inzaghi (28 febbraio, ore 20.45). «La squadra sta bene, ha fatto un buon allenamento. Saranno assenti Rabiot e Chiesa. È sempre complicato giocare a Lecce, vengono fuori partite scomode. È una squadra che crea e difende molto bene e nelle ultime quattro partite ha fatto risultati. Davanti sono rimasti in tre, Milik sta molto bene, abbiamo partite importanti. Indipendentemente da chi gioca la differenza la fanno anche quelli che stanno in panchina», le parole di Massimiliano Allegri. Invece, Roberto D’Aversa recupera Sansone e dovrà fare a meno dei tre giocatori impegnati in Coppa d’Africa (Banda, Touba, Rafia). In attacco, considerando la prima convocazione di Pierotti, c’è l’imbarazzo della scelta, oltre al solito ballottaggio Krstovic-Piccoli.

                            ​CorSera​​​
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                              Una delle poche cose buone è appunto il risultato.
                              Ci aggiungo proprio per bonus mezzo primo tempo e lo spirito finale.
                              Appena Reijnders fa mezza partita sotto, li in mezzo diventa un rebus.
                              Per non parlare della difficoltà atavica di costruzione dal basso.

                              Piccola postilla: mi dispiace dirlo perché negli anni è stato un buonissimo e redivivo interprete rossonero, ma Kjaer a questi livelli ha dato. Ieri sera sul primo gol, ed in molte uscite, non si poteva vedere.
                              Alla fine imho sarebbe stato giusto il pareggio.
                              Per la cronaca, ottava rimonta stagionale subita dall'Udinese, che questa volta oltre a essere stata raggiunta è anche stata superata. Ottava.
                              Se contiamo i punti persi, potremmo stare nella parte sinistra della classifica.
                              Se è l'ottava, non può più essere un caso. Vuol dire che non sai gestire la chiusura delle partite.
                              E' come nel ciclismo una squadra che non sa tirare la volata al sua velocista.

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                                • Sep 2007
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                                • In piedi tra le rovine
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                                Chiesa ne salta troppe, inizia ad essere un problema...in specie in vista di rinnovi futuri. Quando c'è si vede, ma ormai sono più le volte che non c'è.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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