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Bologna e Fiorentina sono destinate a rientrare nei ranghi. Possono puntare al massimo all'Europa League. In ottica 3°-4° posto le solite Milan, Atalanta, Lazio e Roma!
La roma, in un modo o nell'altro, arriverà in Champions. Altrimenti credo che per fare la squadra dovranno fare una colletta. Di nuovo.
La Roma l'ultimo goal su azione quando lo ha fatto, forse con Napoli? Ok la rosa è scarsa, ma pure l'allenatore non è che abbia tutte queste idee...
Il Milan si aggiudica la partita, per la Roma un'altra sconfitta con una squadra che la precede e una seria, approfondita analisi sul futuro che penso che chi di dovere sta già facendo.
Il Milan chiaramente arriverà in champions. Rispetto ad un gruppo di candidate al quarto posto che vanno a lumaca, ha pure un vantaggio di ben 8 punti sulla quarta.
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«nessun vincolo univa questi morti
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Giocatevi lo scudetto del Milan!
Sylvestro paga mejo de Stanley Bet.
FABIIIIIIII
che fine hai fatto stasera?
dai, canta con me:
Che confusione!
sarà perché ti amoo!!
ahahahahahahhahah
non succede
ma se succede...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Milan, per fortuna Pioli non fu cacciato e resistette alla caccia al colpevole. E su Mourinho invece…
Il Milan non sai mai da che parte prenderlo, ma insomma quando lo dai per morto risorge e si ricorda di cosa è stato. E’ tutto l’anno che funziona così, anzi forse funziona così proprio dall’ultimo scudetto, c’è stato uno scarto in basso, un ridimensionamento, ma non proprio totale e assoluto.
Appena finita la partita con la Roma sento fare subito discorsi fantascientifici, tipo: dobbiamo considerare il Milan in corsa per lo scudetto? Tanto che devo andare a rileggere la classifica e mi accorgo che no, sono davvero 9 punti in meno e dunque si sta facendo cabaret. Mi sembrano molto più concreti e utili i 9 punti che il Milan terzo ha sulla Lazio quinta.
Ma va bene fa parte del grande circo e forse sono anche io troppo attaccato alla poltrona, alla classifica e a un certo realismo. I tre gol di Adli, Giroud e Theo Hernandez cancellano la botta della Coppa Italia, della quale nessuno sentirà la mancanza, il futuro è ancora tutto da giocare.
Compreso quello di Pioli, che ha ancora tutto il tempo per dare un senso compiuto a questa stagione. Intanto però è giusto che su quella panchina sia rimasto. Una caccia al colpevole senza quartiere avrebbe potuto anche farne il capro espiatorio, ma per fortuna non è successo e finora si è meritato ampiamente di stare dove sta.
E soprattutto quei tre gol sono un altro schiaffo in faccia a Mourinho e alla sua Roma nona in classifica. Squadra che spesso fa fatica a uscire dalla sua metà campo e che pur avendo Lukaku (e a volte pure Dybala…) riesce a non mandargli un pallone da mettere dentro.
Sai quante ce ne dirà adesso Harry Potter Mourinho? Sai quanti arbitri squarterà ancora? L’allucinazione di Mourinho fa il paio ormai con le apparizioni della Madonna di Trevignano.
Serie A, XX giornata. Napoli-Salernitana 2-1, Genoa-Torino 0-0, Verona-Empoli 2-1, Monza-Inter 1-5, Lazio-Lecce 1-0, Bologna-Cagliari 2-1, Atalanta-Frosinone 5-0
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Mourinho triste e solitario. A Roma il tramonto dello Special One
Dopo Juve e Lazio, giallorossi sconfitti anche dal Milan: credito esaurito. Il club lo ha scaricato, ma se lo caccia c’è la penale
Infreddolito e sconsolato in tribuna, nello stadio in cui ha vinto tutto e da tutti è stato amato. Di nuovo squalificato, come spesso gli accade da quando gli tocca tornare a San Siro da avversario, José Mourinho ha assistito al crollo della sua Roma, accesa per dieci minuti appena, poi annichilita dal gol di Adli. L’unico gesto da vero Mourinho, significativamente, lo ha fatto a beneficio di telecamera: ha annuito convinto mentre il Meazza rossonero lo insultava, come a dire che la sfida era accettata [...]
Dopo Juve e Lazio, giallorossi sconfitti anche dal Milan: credito esaurito. Il club lo ha scaricato, ma se lo caccia c’è la penale
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Monday Night della 20ª giornata con in programma Atalanta-Frosinone. In campo stasera, lunedì 15 gennaio, alle ore 20.45: la partita sarà trasmessa su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Calcio e in streaming su Sky Go e Now.
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Inzaghi, come è cambiato all’Inter: obiettivo primo scudetto
Il tecnico nerazzurro è più carico che mai: più spigoloso, parla poco e con «le orecchie tappate», sempre più focalizzato sull’obiettivo
«Quanta fame ho? Tanta…». Simone Inzaghi non ha bisogno di togliersi la giacca a bordo campo per lanciarla in aria recitando un copione e non è nemmeno uno che ingaggia duelli corpo a corpo con l’arbitro o con i suoi assistenti. Ma vederlo saltare come una molla e prendere a pugni l’aria gelida dello stadio di Monza sabato sera per il gol del possibile 3-0 fallito da Thuram dopo appena venti minuti, rende bene l’idea di quello che cova dentro l’allenatore dell’Inter, che oggi sarà a Londra per il premio Fifa di allenatore dell’anno, assieme al grande favorito Pep Guardiola e a Luciano Spalletti.
È sicuramente vero che Inzaghi e la sua squadra «lavorano tanto e ascoltano poco», ma dopo le polemiche della scorsa settimana e il conseguente rischio di non veder valutato come merita un girone d’andata da 48 punti, Inzaghi si è presentato più carico che mai. E i suoi giocatori assieme a lui, quasi telecomandati, per mettere in chiaro le cose e rispolverare il manuale dell’Inter migliore, che nelle ultime settimane aveva preso giusto un velo di polvere: cambi di campo continui, spinta sugli esterni, difensori all’attacco, con il Calhanoglu migliore di sempre (lo ha detto il diretto interessato) e Lautaro che riesce sempre a migliorare se stesso, già a quota 20 reti stagionali (18 in campionato e 2 in Champions), l’unico assieme a Mbappé e Kane ad avere segnato nelle ultime quattro stagioni più di 17 gol.
Nell’immediato orizzonte interista c’è la partenza per l’Arabia Saudita domani alle 15 e Inzaghi, che ha fama meritata di specialista delle gare secche, con 4 Supercoppe e 3 Coppe Italia in bacheca, è combattuto. Non solo perché il nuovo format della Supercoppa, con semifinale (venerdì contro la Lazio) e finale eventuale lunedì 22, la rende più imprevedibile e complicata da vincere, ma perché lo scudetto della seconda stella viene prima di ogni altra cosa. Per il club, per i tifosi, ma anche per lui che insegue il suo primo trionfo dopo il ko in volata due anni fa contro il Milan.
Ad aprile Inzaghi compie 48 anni, gli stessi che aveva Allegri nel 2015, quando vinse il suo primo campionato con la Juve (il secondo dopo quello al Milan). Se c’è un raffronto da fare tra i duellanti per questo scudetto, è chiaro che lo juventino è avanti 6-0 nel conteggio e ha più esperienza, ma l’interista sembra ormai maturo per consolidare un ciclo già ben avviato: il bivio è rappresentato proprio dalla lotta di quest’anno, tra la vecchia volpe e il giovane-non più giovane, che si è fatto una scorza bella spessa. La scorza di Simone.
Al ritorno da Riad l’Inter è attesa dal trittico alpino delle trasferte con Fiorentina e Roma, intervallate proprio dalla sfida a San Siro contro la Juve del 4 febbraio. Inzaghi nega che il passo tenuto dalla squadra di Allegri sia uno stimolo per il cammino da record della sua Inter, ma è chiaro che la concorrenza è l’anima anche dello scudetto e che molti pensieri sono già rivolti a quell’appuntamento chiave: «Dobbiamo incidere su noi stessi senza pensare alla Juve — sottolinea il tecnico — e soprattutto dobbiamo ragionare partita per partita. In altri campionati con 51 punti il margine sarebbe stato più ampio, ma le vittorie non sono mai scontate e le partite non sono mai chiuse».
Anche quella per lo scudetto promette di restare aperta a lungo. Ma questa Inter extralarge e questo nuovo Inzaghi, più spigoloso, con «le orecchie tappate» e sempre più focalizzato sull’obiettivo, sognano di accelerare al momento giusto: manca poco, bisogna farsi trovare pronti.
CorSera
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Il Milan con 9 punti di vantaggio sulla quinta in classifica può stare tranquillo e dedicarsi alle sue cose, che per Pioli si traducono nel provare a vincere la EL e nello stare a vedere che succederà davanti in campionato, cioè tra Inter e Juventus.
Per adesso l'Inter procede spedita verso l'obiettivo e l'altissima proiezione-punti finale (96) dice meglio di ogni analisi della marcia sostenuta che sta macinando. Questo in sostanza è un campionato speculare a quello dell'anno scorso del Napoli, e solo grazie alla Juventus allegriana, aggrappata con le unghie e coi denti nella scia interista, non è già in archivio con Inzaghi finalmente laureato - Inzaghi che sa di essere dentro all'occasione della vita, è in modalità "ora o mai più".
Se non ci fossero quei 2 punti di distacco che tengono ancora in un sospeso il buon Inzaghi, l'unico focus di interesse a gennaio sarebbe per il fritto misto che si contende l'ultimo posto disponibile per la champions - sono 6 squadre in 5 punti.
L'incertezza è determinata dalla marcia a retromarcia tenuta fin qui da quelle candidate, per cui la classifica ancora non si è sgranata, anche se alcune indicazioni la fredda matematica ce le può offrire.
Ad esempio è presumibile che Bologna e Fiorentina non potranno tenere quella quota e scaleranno verso la corsa alla EL. In netta ripresa la Lazio. L'Atalanta se dovesse avere maggiore continuità potrebbe rappresentare una incognita. Il Napoli è un mistero, non è ancora fuori dalla crisi e dipenderà da come tornerà Osimehn dalla coppa d'Africa.
La Roma è nel suo campionato peggiore dal 2005: 29 punti e nono posto, un punto più su del Torino. Non è solo questo ad addensare nuvoloni quanto il fatto che non vince un mezzo scontro diretto: giocare un campionato con solo le squadre che ti seguono in classifica non potrà migliorare le cose, perchè come potrai superare e sopravanzare chi ti precede?
Detto che dopo Pinto è in uscita anche Mourinho, c'è però un presente da raddrizzare, ma servirà una svolta vera o si resterà incagliati lì dove si sta.
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E il Napoli? Il Milan è dentro, il posto che balla è uno per Atalanta, Lazio, Roma e Napoli.
il Napoli deve rimettersi a giocare a calcio
con la Salernitana abbiamo disputato una partita veramente oscena
mica puoi sempre rubare i 3 punti con un rimpallo al 96simo?
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