Lazio-Roma di Coppa Italia, risultato 1-0: gol di Zaccagni su rigore, biancocelesti in semifinale
La squadra di Sarri sfiderà la vincente di Juventus-Frosinone. Dybala esce a fine primo tempo. Negli ultimi minuti espulsi Pedro, Azmoun e Mancini
Buon compleanno Lazio (124), buon compleanno Sarri (65). Nel derby numero 182 festeggia solo la parte biancoceleste, come sta diventando abitudine. In quattro giorni la Lazio ha superato la Roma in campionato e l’ha eliminata dalla Coppa Italia. Sarri contro Mourinho ha vinto 4 derby, ne ha pareggiato uno e perso uno. Da quattro derby di fila la Roma non segna alla Lazio, come nelle gestioni Mazzone-Bianchi tra il 1995 e il 1996. Mou viaggia su ritmi zemaniani (5 persi, uno pareggiato e uno vinto), mentre Claudio Ranieri ne ha vinti 4 su 4. Il primo tiro in porta dei giallorossi è arrivato all’87’ con Belotti.
A decidere è stato un rigore trasformato da Zaccagni. Il fallo di Huijsen su Castellanos non è stato visto da Orsato ma da Irrati alla Var. Mourinho lo ha definito «un rigore del calcio moderno. I giocatori sono educati in questo modo, quelli di venti anni fa non si sarebbero mai buttati così». In realtà il contatto c’è stato, il giovanissimo olandese Huijsen è stato ingenuo e se c’è un regolamento bisogna adeguarsi.
La Lazio ha meritato la vittoria nella ripresa: il dato degli expected gol è 1,76 a 0,48, dopo un primo tempo orribile da 0,18 a 0,10. Vecino ha avuto tre palle gol e in due è stato bravo Rui Patricio a chiudere. Come detto, la Roma ha tirato in porta dopo 87 minuti e ha avuto la seconda occasione nel recupero su rovesciata di Lukaku, ma sarebbe stata una prodezza personale e non uno schema. Per Mou non c’è nemmeno l’alibi delle tante assenze e del millesimo infortunio di Dybala (coscia sinistra), sostituito dopo 45’. Alla Lazio mancavano Immobile, Luis Alberto e il portiere Provedel, sostituito da Mandas che non aveva mai giocato. Contro un esordiente assoluto bisognava cercare più tiri in porta possibile.
Il presidente Lotito ha elogiato tutta la Lazio e Sarri, cioè se stesso: «Abbiamo fatto una prestazione degna della prima squadra della Capitale. Determinati, uniti e umili. Ho fatto venire i tifosi a Formello, alla vigilia perché sono il dodicesimo uomo in campo. Sarri è un uomo legato a un progetto che inizia a prendere forme concrete».
Il futuro di Mourinho alla Roma, invece, sembra sempre più incerto. Lo Special One dice di non spiegarsi perché i Friedkin non lo abbiano ancora chiamato per parlare del rinnovo di un contratto che scade a giugno. I risultati di questa stagione, finora, dovrebbero essere una risposta chiara. Ottava in campionato, fuori dalla Coppa Italia, seconda nel girone di Europa League e costretta ai playoff.
CorSera
La squadra di Sarri sfiderà la vincente di Juventus-Frosinone. Dybala esce a fine primo tempo. Negli ultimi minuti espulsi Pedro, Azmoun e Mancini
Buon compleanno Lazio (124), buon compleanno Sarri (65). Nel derby numero 182 festeggia solo la parte biancoceleste, come sta diventando abitudine. In quattro giorni la Lazio ha superato la Roma in campionato e l’ha eliminata dalla Coppa Italia. Sarri contro Mourinho ha vinto 4 derby, ne ha pareggiato uno e perso uno. Da quattro derby di fila la Roma non segna alla Lazio, come nelle gestioni Mazzone-Bianchi tra il 1995 e il 1996. Mou viaggia su ritmi zemaniani (5 persi, uno pareggiato e uno vinto), mentre Claudio Ranieri ne ha vinti 4 su 4. Il primo tiro in porta dei giallorossi è arrivato all’87’ con Belotti.
A decidere è stato un rigore trasformato da Zaccagni. Il fallo di Huijsen su Castellanos non è stato visto da Orsato ma da Irrati alla Var. Mourinho lo ha definito «un rigore del calcio moderno. I giocatori sono educati in questo modo, quelli di venti anni fa non si sarebbero mai buttati così». In realtà il contatto c’è stato, il giovanissimo olandese Huijsen è stato ingenuo e se c’è un regolamento bisogna adeguarsi.
La Lazio ha meritato la vittoria nella ripresa: il dato degli expected gol è 1,76 a 0,48, dopo un primo tempo orribile da 0,18 a 0,10. Vecino ha avuto tre palle gol e in due è stato bravo Rui Patricio a chiudere. Come detto, la Roma ha tirato in porta dopo 87 minuti e ha avuto la seconda occasione nel recupero su rovesciata di Lukaku, ma sarebbe stata una prodezza personale e non uno schema. Per Mou non c’è nemmeno l’alibi delle tante assenze e del millesimo infortunio di Dybala (coscia sinistra), sostituito dopo 45’. Alla Lazio mancavano Immobile, Luis Alberto e il portiere Provedel, sostituito da Mandas che non aveva mai giocato. Contro un esordiente assoluto bisognava cercare più tiri in porta possibile.
Il presidente Lotito ha elogiato tutta la Lazio e Sarri, cioè se stesso: «Abbiamo fatto una prestazione degna della prima squadra della Capitale. Determinati, uniti e umili. Ho fatto venire i tifosi a Formello, alla vigilia perché sono il dodicesimo uomo in campo. Sarri è un uomo legato a un progetto che inizia a prendere forme concrete».
Il futuro di Mourinho alla Roma, invece, sembra sempre più incerto. Lo Special One dice di non spiegarsi perché i Friedkin non lo abbiano ancora chiamato per parlare del rinnovo di un contratto che scade a giugno. I risultati di questa stagione, finora, dovrebbero essere una risposta chiara. Ottava in campionato, fuori dalla Coppa Italia, seconda nel girone di Europa League e costretta ai playoff.
CorSera
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