Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Lazio-Roma di Coppa Italia, risultato 1-0: gol di Zaccagni su rigore, biancocelesti in semifinale

    ​ La squadra di Sarri sfiderà la vincente di Juventus-Frosinone. Dybala esce a fine primo tempo. Negli ultimi minuti espulsi Pedro, Azmoun e Mancini​

    Buon compleanno Lazio (124), buon compleanno Sarri (65). Nel derby numero 182 festeggia solo la parte biancoceleste, come sta diventando abitudine. In quattro giorni la Lazio ha superato la Roma in campionato e l’ha eliminata dalla Coppa Italia. Sarri contro Mourinho ha vinto 4 derby, ne ha pareggiato uno e perso uno. Da quattro derby di fila la Roma non segna alla Lazio, come nelle gestioni Mazzone-Bianchi tra il 1995 e il 1996. Mou viaggia su ritmi zemaniani (5 persi, uno pareggiato e uno vinto), mentre Claudio Ranieri ne ha vinti 4 su 4. Il primo tiro in porta dei giallorossi è arrivato all’87’ con Belotti.

    A decidere è stato un rigore trasformato da Zaccagni. Il fallo di Huijsen su Castellanos non è stato visto da Orsato ma da Irrati alla Var. Mourinho lo ha definito «un rigore del calcio moderno. I giocatori sono educati in questo modo, quelli di venti anni fa non si sarebbero mai buttati così». In realtà il contatto c’è stato, il giovanissimo olandese Huijsen è stato ingenuo e se c’è un regolamento bisogna adeguarsi.

    La Lazio ha meritato la vittoria nella ripresa: il dato degli expected gol è 1,76 a 0,48, dopo un primo tempo orribile da 0,18 a 0,10. Vecino ha avuto tre palle gol e in due è stato bravo Rui Patricio a chiudere. Come detto, la Roma ha tirato in porta dopo 87 minuti e ha avuto la seconda occasione nel recupero su rovesciata di Lukaku, ma sarebbe stata una prodezza personale e non uno schema. Per Mou non c’è nemmeno l’alibi delle tante assenze e del millesimo infortunio di Dybala (coscia sinistra), sostituito dopo 45’. Alla Lazio mancavano Immobile, Luis Alberto e il portiere Provedel, sostituito da Mandas che non aveva mai giocato. Contro un esordiente assoluto bisognava cercare più tiri in porta possibile.

    Il presidente Lotito ha elogiato tutta la Lazio e Sarri, cioè se stesso: «Abbiamo fatto una prestazione degna della prima squadra della Capitale. Determinati, uniti e umili. Ho fatto venire i tifosi a Formello, alla vigilia perché sono il dodicesimo uomo in campo. Sarri è un uomo legato a un progetto che inizia a prendere forme concrete».

    Il futuro di Mourinho alla Roma, invece, sembra sempre più incerto. Lo Special One dice di non spiegarsi perché i Friedkin non lo abbiano ancora chiamato per parlare del rinnovo di un contratto che scade a giugno. I risultati di questa stagione, finora, dovrebbero essere una risposta chiara. Ottava in campionato, fuori dalla Coppa Italia, seconda nel girone di Europa League e costretta ai playoff.

    CorSera​​
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    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
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    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Lazio-Roma, Sarri: "Concesso nulla". Mourinho: "Rigore da calcio moderno"

      La squadra di Sarri sfiderà la vincente di Juventus-Frosinone. Dybala esce a fine primo tempo. Negli ultimi minuti espulsi Pedro, Azmoun e Mancini

      ​"I ragazzi mi hanno fatto il miglior regalo di compleanno". Non poteva festeggiare in modo migliore Maurizio Sarri il giorno in cui compie 65 anni. Alla sesta sfida contro la Roma ha conquistato la quarta vittoria e la qualificazione alla semifinale di coppa Italia: un’impresa in cui era riuscito solo un’icona come Sven-Goran Eriksson, il tecnico del secondo scudetto, tra il 1997 e il 1999. "Quando vinci un derby ti sembra sempre il più bello, ma per me sono stati tutti così. È stata una prestazione bella tosta: un tempo di grande attenzione, una grande ripresa in cui il risultato ci sta anche stretto. Abbiamo concesso veramente poco. Escluso il recupero, palle gol per la Roma zero".​

      Lotito: "Vittoria degna della prima squadra della Capitale"

      Il presidente Claudio Lotito fa i complementi alla squadra: "Abbiamo assolutamente meritato la vittoria. Abbiamo fatto una prestazione, a livello di gioco, degna della prima squadra della Capitale". Siamo in crescita? È cambiata la consapevolezza nei propri mezzi all'interno del gruppo. Abbiamo avuto un momento complicato per l'inserimento dei nuovi. C'è stata una fase di adattamento, ma la Lazio ha dato una grande dimostrazione di essere un gruppo. In chiusura una battuta sul rigore decisivo: “Boskov diceva che rigore è quando arbitro fischia”, chiosa.

      Mourinho: "Troppe partite dure, siamo andati in affanno"

      Sul fronte opposto José Mourinho è affranto e anche un po’ polemico: "È sempre doloroso perdere un derby. Abbiamo perso per un rigore del calcio moderno, dato con il Var. I giocatori sono educati in questo modo, quelli di venti anni fa non si sarebbero mai buttati così… Detto questo è vero che siamo andati in affanno, d’altronde nelle ultime settimane abbiamo affrontato Juventus, Napoli, Atalanta e Lazio… Domenica finiamo questo ciclo terribile a Milano, poi avremo per la prima volta una settimana completa di recupero”.

      "Rigore da Var"

      Sul rigore aqgiunge: "In Portogallo si dice che in area quando si fischia un fallo è la pena massima, come una persona condannata a morte. E nel contesto del calcio la pena massima deve essere per una cosa violenta. Solitamente Orsato fa giocare in queste situazioni a metà campo. Lui non aveva dato rigore ma se ti chiamano dal Var per questo minimo contatto e quando il giocatore fa uno show per un minimo contatto, di solito quando l'arbitro va al monitor spesso è rigore".

      "Uscita Dybala ha cambiato tutto, male sulle fasce"

      La perdita di Dybala è sembrata decisiva per la Roma. Lo ‘Special One’ concorda: "È cambiato tutto per noi. Senza di lui c'è meno qualità nel possesso palla e nella connessione del gioco. Ha accusato il solito problema muscolare nella parte posteriore. Questa partita era importante, lui voleva giocarla, ma veniva da una partita molto impegnativa fatta due giorni fa. È entrato Pellegrini, anche lui non è in un momento ottimale, aveva preso una botta con l’Atalanta. Sono un po' deluso da qualche giocatore a livello individuale, si poteva fare di più. Arriviamo sulle fasce e facciamo molta fatica a crossare, con il gioco che sviluppiamo dobbiamo fare meglio in quelle zone del campo. Dal punto di vista collettivo non posso dire niente, ma abbiamo perso il derby ed è finita la coppa. È una cosa che pesa, soprattutto per i nostri incredibili tifosi ma dobbiamo andare avanti".

      CorSera

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        Ultima gara dei quarti di finale di Coppa Italia. È in programma oggi, giovedì 11 gennaio, Juventus-Frosinone. Fischio d’inizio alle ore 21: la partita sarà trasmessa da Italia Uno e in streaming su Mediaset Infinity.

        Allegri a quota 400 panchine bianconere. Chiesa non convocato come Kean, De Sciglio e Rabiot. Di Francesco si affida agli ex bianconeri Kaio Jorge e Soulé​

        Massimiliano Allegri ha fatto il punto della situazione: «Chiesa non è convocato, sarà con noi martedì col Sassuolo. Cambiaso sta bene. Fuori ci sono anche Rabiot, De Sciglio e Kean mentre gli altri ci saranno. È una partita secca contro una squadra che gioca bene, spensierata e che avrà un’occasione unica. La Coppa Italia è un obiettivo, va fatta una partita seria, con la testa giusta e con grande rispetto. Abbiamo lavorato sulle incertezze difensive, dobbiamo essere più attenti e meno pigri, abbiamo preso dei gol che non dovevamo subire», ha detto. Poi, una nota personale: «Per me un onore essere arrivato alla 400ª gara con la Juve».​

        E ancora: «La pressione alla Juventus c’è sempre. Veniamo da due anni dove la squadra è cambiata tanto, ma questo non significa che non deve esser l’ambizione. Ora pensiamo alla Coppa Italia e poi pensiamo al campionato». Infine: «Quest’anno mi manca tanto non giocare la Champions. In otto anni ci sono state tante partite bellissime. Le ricordo tutte anche quelle brutte come Genova quando dopo 20’ eravamo sotto 3-0 (nel novembre 2016, ndr)». Da parte sua, il Frosinone prova un altro colpaccio dopo il 4-0 rifilato al Napoli, negli ottavi, al Diego Armando Maradona (19 dicembre 2023). Per ripetere l’impresa Eusebio Di Francesco potrebbe affidarsi a Kaio Jorge e Soulé, due ex bianconeri. Con il giovane Ibrahimovic a completare il tridente.

        CorSera​
        Last edited by Sean; 11-01-2024, 08:35:37.
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        • Irrlicht
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          Gasperini veramente una macchietta.
          Pioli stia zitto sugli arbitri e pensi a far giocare la squadra.
          Non abbiamo perso per il VAR
          Last edited by Irrlicht; 11-01-2024, 08:45:04.
          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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          • KURTANGLE
            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
            Indegni.
            Complimenti a loro, non faccio alcuna fatica a farli, come sempre...e come sempre ovviamente me rode er cul0 eh, sia chiaro.
            Innanzitutto ringrazio i Friedkin, per questa rosa raccapricciante e imbarazzante che hanno (non)finanziato. Poi li ringrazio per un brillante Direttore Generale dimissionario che quei pochi giocatori su cui "ho scommesso" hanno puntualmente fallito.
            Mourinho credo sia l'ultimo dei problemi.
            La colpa è solo loro, per aver preso un tecnico che la sua gavetta con giovani e mezze pippe l'aveva già fatta...il suo ingaggio doveva essere sinonimo di gente forte e integra.
            seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee eee
            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
            Originariamente Scritto da GoodBoy!
            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


            grazie.




            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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            • KURTANGLE
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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Ci devono pensare sti americani, devono dire o fare qualcosa, su Mourinho e su tutto tocca decidere a loro.

              Pinto è stato un disastro, Sabatini con due spicci (perchè Pallotta non cacciava una lira) ha messo su delle squadre che oggi sarebbero tutti ultratitolari in questa Roma...ha preso fior di giocatori Sabatini, altroche'...e infatti la Roma finiva stabilmente in champions sotto Pallotta.

              Staremo a vedere che succede. Che ci sia da dare una rinnovata profonda alla rosa questo però è poco ma sicuro...per l'allenatore si vedrà.

              sabatini era straordinario
              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                Vittime illustri in questa coppa Italia: ha iniziato il Napoli, poi l'Inter, ora la Roma e il Milan.

                Il Milan, e nello specifico Pioli, ha poco da recriminare quando hai un turno secco in casa e un tabellone che, con l'eliminazione dell'Inter, ti si apre ai favori del pronostico per un approdo in finale. E' la seconda eliminazione da una coppa dopo la champions, accollare tutto all'arbitraggio diventa un diversivo che non penso cambierà i destini già scritti, cioè che Pioli siede ormai su di una panchina con la data di scadenza stampata sopra.

                Sulla Roma abbiamo detto, c'è qui solo da capire che sarà di Mourinho.

                L'accento sul "rigore da calcio moderno" mette un pò di inquietudine, difficile sfuggire al paragone con quegli anziani che ricordano i bei tempi andati quando c'erano altre costumanze...ma Mourinho allena nel 2024, ai tempi andati erano differenti le regole sul fuorigioco, era diverso il ritmo del calcio, era tutto il calcio ad essere "diverso"...per questo occorre oggi essere tagliati sul tempo che si vive circa la professione di allenatore.

                Comunque andrà a finire questa stagione, la Roma è ad un crocevia di decisioni non più rinviabili: il destino di Mourinho e soprattutto la ricostruzione della rosa. Dybala gioca una partita e poi salta le successive, non si può tenerlo in conto (in prospettiva futura) come titolare ma come riserva "di lusso": vanno immesse forze fresche.

                Lukaku va deciso se spendere tanti milioni per confermarlo o cercare un profilo giovane e talentuoso per il ruolo. Lukaku sconta i difetti suoi propri, nella partite che contano non incide, per questo Inzaghi ancora l'anno scorso gli preferiva Dzeko. Siccome Lukaku costa e prende un sacco di soldi pure qui c'è da riflettere bene.

                Il centrocampo va rifondato. La difesa contiene degli elementi validi, è forse il reparto messo meglio. Insomma, è ora per i Friedkin di far capire che vorranno fare da grandi.

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                  La Roma, se non la prende un Emiro con portafoglio illimitato, sarà destinata a questa dimensione.
                  Che non significa MEDIOCRITÀ assoluta in termini di risultati, perché ogni tanto il miracolo di fare una qualche finale europea magari si materializza, oppure deludono un paio di squadre alla volta in campionato.
                  La Roma è un secchio bucato, con perdite enormi e costanti e nel calcio è ovvio, si fa la voce grossa coi soldi. Fair play finanziario o meno.
                  Se poi continui pure a non qualificarti alla Champions (ma è pure logico, co la rosa che hai) allora altro che mercato creativo.

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                    Sven-Goran Eriksson: «Ho un cancro, mi resta un anno da vivere»

                    L’ex allenatore della Lazio, 75 anni: «Sono collassato improvvisamente mentre facevo una corsa di cinque chilometri, dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore»

                    Sven-Göran Eriksson ha un tumore. Lo ha rivelato lui stesso alla radio svedese P1: «Tutti avevano capito che non stavo bene, immaginavano fosse cancro e lo è. Devo lottare finché potrò». Lo svedese, ex allenatore della Lazio e ex c.t. della Nazionale inglese, 75 anni, pochi mesi fa ha lasciato ufficialmente il calcio.

                    Eriksson ha proseguito: «Nel migliore dei casi un anno o anche di più, nel peggiore anche meno. In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci. Puoi in qualche modo ingannare il tuo cervello, pensare positivo e vedere le cose nella maniera migliore, non perderti nelle avversità, perché questa ovviamente è la più grande di tutte, ma ricavarne comunque qualcosa di buono da questa esperienza». Questo il racconto di come ha scoperto la malattia: «Sono collassato improvvisamente mentre facevo una corsa di cinque chilometri, dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Non so da quanto tempo, forse un mese, forse un anno».

                    A febbraio scorso l’ex allenatore della Lazio aveva lasciato i suoi impegni calcistici per motivi di salute. Disse: «Sto facendo accertamenti, devo dedicarmi alla salute e alla famiglia».


                    CorSera










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                      La Juventus in pressing su Samardzic

                      (Andrea Molinari- Redazione gianlucadimarzio.com) Tutt’altro che chiusa la trattativa del Napoli per Samardzic. Anzi, sul centrocampista dell’Udinese c’è il pressing della Juventus che lo vorrebbe per giugno. Club azzurro distante anche da Ngonge: il Verona chiede 11/12 milioni.

                      Milan, Kouassi il nome nuovo per la difesa

                      Dopo l’arrivo di Terracciano, il Milan sta per salutare Krunic: la trattativa con il Fenerbahce per il centrocampista bosniaco è in chiusura sui 5 milioni di euro più bonus. Restano da sistemare gli ultimi dettagli. Per il ruolo di difensore centrale, oltre a Brassier, piace Tanguy-Austin Nianzou Kouassi. Cresciuto nel PSG, milita nel Siviglia ma in questa stagione sta trovando poco spazio.

                      CorSera









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                        L’ex allenatore della Lazio, 75 anni: «Sono collassato improvvisamente mentre facevo una corsa di cinque chilometri, dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore»

                        Sven-Göran Eriksson ha un tumore. Lo ha rivelato lui stesso alla radio svedese P1: «Tutti avevano capito che non stavo bene, immaginavano fosse cancro e lo è. Devo lottare finché potrò». Lo svedese, ex allenatore della Lazio e ex c.t. della Nazionale inglese, 75 anni, pochi mesi fa ha lasciato ufficialmente il calcio.

                        Eriksson ha proseguito: «Nel migliore dei casi un anno o anche di più, nel peggiore anche meno. In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci. Puoi in qualche modo ingannare il tuo cervello, pensare positivo e vedere le cose nella maniera migliore, non perderti nelle avversità, perché questa ovviamente è la più grande di tutte, ma ricavarne comunque qualcosa di buono da questa esperienza». Questo il racconto di come ha scoperto la malattia: «Sono collassato improvvisamente mentre facevo una corsa di cinque chilometri, dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Non so da quanto tempo, forse un mese, forse un anno».

                        A febbraio scorso l’ex allenatore della Lazio aveva lasciato i suoi impegni calcistici per motivi di salute. Disse: «Sto facendo accertamenti, devo dedicarmi alla salute e alla famiglia».


                        CorSera












                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




                        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                        • Fabi Stone
                          Bodyweb Senior
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                          Originariamente Scritto da Kurtino Visualizza Messaggio

                          seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee eee
                          Ahahahahahahah ahahahahahahah

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
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                            • In piedi tra le rovine
                            • Send PM

                            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                            La Roma, se non la prende un Emiro con portafoglio illimitato, sarà destinata a questa dimensione.
                            Che non significa MEDIOCRITÀ assoluta in termini di risultati, perché ogni tanto il miracolo di fare una qualche finale europea magari si materializza, oppure deludono un paio di squadre alla volta in campionato.
                            La Roma è un secchio bucato, con perdite enormi e costanti e nel calcio è ovvio, si fa la voce grossa coi soldi. Fair play finanziario o meno.
                            Se poi continui pure a non qualificarti alla Champions (ma è pure logico, co la rosa che hai) allora altro che mercato creativo.
                            Quella dei ricconi è una via; c'è poi l'altra, quella della costruzione dal "basso", ovvero mettendo i tasselli tutti al posto giusto e lanciando un programma di crescita collettiva, dove assieme alla squadra maturano anche la società e tutto l'insieme.

                            E' il percorso che hanno imboccato o stanno imboccando tanti club italiani, a causa della grave crisi economica e strutturale del settore calcio.

                            Il Napoli è giunto allo scudetto dopo anni di crescita, avendo organizzato l'area sportiva con Giuntoli e altri bravi dirigenti, avendo acquistato tanti giocatori senza enormi esborsi (tranne Osimehn, ma c'erano i soldi delle cessioni alla Higuain), avendo infine trovato l'allenatore che ha completato il percorso.

                            Il Milan ha vinto uno scudetto anche lì frutto di una crescita costante, senza fuochi di artificio (se non un Ibrahimovic comunque preso a zero e quasi come "talismano") con giocatori giovani, non certo all'epoca pezzi pregiati di mercato o premuniti di chiara fama. Certo poi la componente fortuna ha avuto un ruolo, perchè Pioli stava andando al Genoa e si trovato dirottato a Milano.

                            L'Inter è vero che ha vinto con Conte spendendo, ma dopo la società è entrata in crisi economica...ma nonostante questo, l'esperienza di Marotta attappa le falle, permette di mantenere la rosa competitiva.

                            Possiamo citare anche la Lazio, che ha scelto un allenatore giochista per far rendere meglio i giocatori, anche lì con mercati non milionari, e l'anno scorso è arrivata in champions.

                            Circa la Juve, ormai va mettendo dentro solo giovani.

                            Se quella è la via maggioritaria, la Roma non si capisce perchè deve andare al contrario. In società un Pinto che non ha saputo fare mercato nè coi soldi e nè senza, lasciando la rosa senza praticamente un valore spendibile sul mercato.

                            La fissa per i grandi nomi, che ti costano tanto, ti aumentano (in ottica Uefa) il monte-ingaggi e alla fine a che servono? Dybala è più le volte che non c'è; Lukaku segna ma ha pure i suoi giri a vuoto e quando si tratta di snodi importanti inciampa...e inoltre queste "stelle" obbligano poi a prendere parametri zero o a spendere meno altrove, perchè per prendere Dybala e Lukaku hai delle uscite...e non puoi completare come vorresti la rosa dove serve - infatti il centrocampo è un deserto.

                            C'è da rivoluzionare tutto, a partire dai quadri societari e poi via via alla rosa. Un cambio di filosofia, di gestione, di progetto.

                            Circa Mourinho, ha la scusa di allenare una rosa insufficiente a livello di qualità in tanti uomini...quello dell'allenatore è un discorso da fare a parte, ma pure lì non sarebbe un delitto cambiare se si trovasse un allenatore capace di proporre un calcio adatto a far rendere meglio i calciatori, perchè la storia di Mourinho ci parla (tranne il Porto) di un tecnico che parlava a gente più che pronta, grandi rose, grandi spese, ma quello non è più il tempo del calcio italiano.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
                              Csar
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                              Milan molto interessato a Popovic, ma ci sta pensando però perchè gli agenti hanno chiesto 2 milioni di commissioni.

                              Per Samardzic comunque pare che per giugno ci sia anche il Milan. Il giocatore si allontana dal Napoli.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Zbigniew
                                Valens in bibacitate
                                • Oct 2009
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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Milan molto interessato a Popovic, ma ci sta pensando però perchè gli agenti hanno chiesto 2 milioni di commissioni.

                                Per Samardzic comunque pare che per giugno ci sia anche il Milan. Il giocatore si allontana dal Napoli.
                                Sarebbe l'allenatore perfetto.
                                Anzi, magari, lo prenderei per la Juve.
                                Originariamente Scritto da Sean
                                mò sono cazzi questo è sicuro.
                                Originariamente Scritto da bertinho7
                                ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                                Originariamente Scritto da Giampo93
                                A me fai venire in mente il compianto bertigno
                                Originariamente Scritto da huntermaster
                                Bignèw

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