Milan, Pioli si gioca il futuro: “Non ho paura. Ibra a Miami? Mi aveva già avvisato”
Rossoneri contro il Sassuolo, serve una vittoria per salvare la panchina del tecnico
Stefano Pioli si aggrappa a ciò che può controllare: il lavoro con la squadra. In una settimana delicatissima, di voci insistenti sul suo futuro, con l'ennesima notizia di un infortunio muscolare tra i titolarissimi, l'allenatore del Milan ha cercato di concentrarsi sulla sola cosa che può fare la differenza e cioè la prestazione dei rossoneri contro il Sassuolo domani a San Siro. In caso di sconfitta, è possibile che il club decida di dare uno scossone in panchina. Pioli però assicura: "Io non ho paura. Vorrei che la squadra esprimesse tutto il suo potenziale. Dobbiamo essere più compatti di quello che siamo stati nell'ultima partita. Non penso al mio futuro ma al presente del Milan. E' stata una settimana di lavoro, siamo concentrati solo per migliorare il presente mio ma soprattutto del Milan. Abbiamo lavorato per una prestazione vincente".
Le critiche
Pioli parla con fermezza. Ripete l'importanza del lavoro, come è sempre stato nella sua gestione. Sono pochi i giornalisti presenti nella sala stampa e ognuno si prende lo spazio per due domande, mettendo sotto torchio l'allenatore. Non è un momento sereno, è chiaro. Ma Pioli cerca di non lasciarlo a vedere, come ammette in una delle rare occasioni in cui si lascia andare: "Io mi infastidisco forse troppo poco". Qualche critica di troppo gli è stata probabilmente indigesta ma non è il momento delle polemiche.
Nessuna ultima spiaggia
La sfida col Sassuolo è un bivio per la carriera del tecnico più che per la stagione del Milan che comunque rischia di essere superato in classifica dal Bologna. "Non deve essere l'ultima spiaggia per noi, dobbiamo uscire dal campo sapendo di aver dato tutto. Abbiamo commesso errori in alcune partite che ci hanno impedito di uscire vincenti", ammette Pioli.
Rossoneri contro il Sassuolo, serve una vittoria per salvare la panchina del tecnico
Stefano Pioli si aggrappa a ciò che può controllare: il lavoro con la squadra. In una settimana delicatissima, di voci insistenti sul suo futuro, con l'ennesima notizia di un infortunio muscolare tra i titolarissimi, l'allenatore del Milan ha cercato di concentrarsi sulla sola cosa che può fare la differenza e cioè la prestazione dei rossoneri contro il Sassuolo domani a San Siro. In caso di sconfitta, è possibile che il club decida di dare uno scossone in panchina. Pioli però assicura: "Io non ho paura. Vorrei che la squadra esprimesse tutto il suo potenziale. Dobbiamo essere più compatti di quello che siamo stati nell'ultima partita. Non penso al mio futuro ma al presente del Milan. E' stata una settimana di lavoro, siamo concentrati solo per migliorare il presente mio ma soprattutto del Milan. Abbiamo lavorato per una prestazione vincente".
Le critiche
Pioli parla con fermezza. Ripete l'importanza del lavoro, come è sempre stato nella sua gestione. Sono pochi i giornalisti presenti nella sala stampa e ognuno si prende lo spazio per due domande, mettendo sotto torchio l'allenatore. Non è un momento sereno, è chiaro. Ma Pioli cerca di non lasciarlo a vedere, come ammette in una delle rare occasioni in cui si lascia andare: "Io mi infastidisco forse troppo poco". Qualche critica di troppo gli è stata probabilmente indigesta ma non è il momento delle polemiche.
Nessuna ultima spiaggia
La sfida col Sassuolo è un bivio per la carriera del tecnico più che per la stagione del Milan che comunque rischia di essere superato in classifica dal Bologna. "Non deve essere l'ultima spiaggia per noi, dobbiamo uscire dal campo sapendo di aver dato tutto. Abbiamo commesso errori in alcune partite che ci hanno impedito di uscire vincenti", ammette Pioli.
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