LA GAZZETTA DELLO SPORT.
Cosa comporta il “no” al prolungamento del Decreto Crescita ⚽️📈❌
Ci sono tanti modi per farsi del male. Il Consiglio dei Ministri ha scelto anche quello più facile, più semplice. Abrogando con un colpo di spugna, e non certo con una bacchetta magica, la misura contenuta nelle prime bozze del decreto che prorogava per due mesi gli sconti fiscali per gli sportivi in arrivo dall’estero, cominciando dai calciatori. Sembrava già tutto fatto per un’uscita graduale e ponderata dal provvedimento. E invece è arrivato un secco no, di carattere ideologico, che alla fine è stato accettato a malincuore per non arrivare a una spaccatura.
Una forzatura che produrrà un risultato già scritto: minore competitività dei nostri club, minori possibilità di farci valere e confermarci a livello internazionale, e di conseguenza anche minori introiti a livello di Paese. Abrogare in fretta e furia questa norma cambierà moltissimo per i nostri club, per la loro possibilità di confrontarsi degnamente a livello internazionale, ma non cambierà nulla per gli sportivi, in questo caso i migliori calciatori, che sono abituati a trattare al netto i loro ingaggi. Qualcuno, ragionevolmente, può pensare che Lukaku non troverà da un’altra parte, in Premier o figuriamoci in Arabia, chi gli permetterà di guadagnare gli stessi soldi o anche molti di più? Di conseguenza un movimento senza i Lukaku o i Mourinho si consegnerà ad un ruolo sempre meno competitivo e centrale.
Cosa comporta il “no” al prolungamento del Decreto Crescita ⚽️📈❌
Ci sono tanti modi per farsi del male. Il Consiglio dei Ministri ha scelto anche quello più facile, più semplice. Abrogando con un colpo di spugna, e non certo con una bacchetta magica, la misura contenuta nelle prime bozze del decreto che prorogava per due mesi gli sconti fiscali per gli sportivi in arrivo dall’estero, cominciando dai calciatori. Sembrava già tutto fatto per un’uscita graduale e ponderata dal provvedimento. E invece è arrivato un secco no, di carattere ideologico, che alla fine è stato accettato a malincuore per non arrivare a una spaccatura.
Una forzatura che produrrà un risultato già scritto: minore competitività dei nostri club, minori possibilità di farci valere e confermarci a livello internazionale, e di conseguenza anche minori introiti a livello di Paese. Abrogare in fretta e furia questa norma cambierà moltissimo per i nostri club, per la loro possibilità di confrontarsi degnamente a livello internazionale, ma non cambierà nulla per gli sportivi, in questo caso i migliori calciatori, che sono abituati a trattare al netto i loro ingaggi. Qualcuno, ragionevolmente, può pensare che Lukaku non troverà da un’altra parte, in Premier o figuriamoci in Arabia, chi gli permetterà di guadagnare gli stessi soldi o anche molti di più? Di conseguenza un movimento senza i Lukaku o i Mourinho si consegnerà ad un ruolo sempre meno competitivo e centrale.
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