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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Atalanta-Salernitana 4-1: Gasperini si riaffaccia in zona Champions

    ​I nerazzurri soffrono un tempo, vanno sotto grazie al gol di Pirola ma nella ripresa si scatenano. I campani recriminano per un palo colpito sul 2-1 da Dia.

    L’Atalanta soffre un tempo ma alla fine doma (4-1) la Salernitana fanalino di coda e centra l’obiettivo di scavalcare la Roma, riportarsi al settimo posto, e mantenere la zona Champions nel mirino (-2). La squadra di Gasperini è stata brava a reagire al gol incassato a freddo da Pirola. Ha cambiato marcia nella ripresa grazie allo spostamento in avanti di Pasalic e ha trovato modo per dar seguito all’importante successo sul Milan. La Salernitana recrimina per non essere riuscita a trovare contromisure per arginare la furia nerazzurra in avvio di ripresa e per le chance fallite da Dia e Ikwuemesi che, forse, non l’avrebbero fatta tornare a casa a mani vuote. La terza sconfitta di fila allontana ulteriormente dalla zona salvezza i campani, ora a -5 dal quartultimo posto.​

    I nerazzurri soffrono un tempo, vanno sotto grazie al gol di Pirola ma nella ripresa si scatenano. I campani recriminano per un palo colpito sul 2-1 da Dia. A …
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    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Mourinho boccia il mercato della Roma: da Aouar a Sanches, il flop degli acquisti

      ​Le parole del tecnico dopo la sconfitta di Bologna (“meglio lavorare con i giovani che hanno un potenziale da sviluppare”) un chiaro messaggio alla proprietà. Sul banco degli imputati il gm Pinto

      Prima la bocciatura di Renato Sanches. Poi la dichiarazione di intenti: “Voglio continuare con la Roma, ma dobbiamo cambiare strategia sul mercato”. José Mourinho dopo la sconfitta di Bologna indica la strada ai Friedkin. Boccia il mercato giallorosso e sterza, definitivamente, rispetto alla strada intrapresa nelle ultime stagioni dalla direzione sportiva: “È meglio lavorare con i giovani che hanno un potenziale da sviluppare piuttosto che con giocatori che non hanno niente da sviluppare in vista del futuro”.​

      Le parole del tecnico dopo la sconfitta di Bologna (“meglio lavorare con i giovani che hanno un potenziale da sviluppare”) un chiaro messaggio alla proprietà. …


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      La Roma gela Mourinho: altro che rinnovo, prima i risultati

      L’apertura del tecnico a restare oltre il 2024 sbatte contro i Friedkin. Dopo tanti soldi spesi pretendono il 4° posto

      Tra José Mourinho e i Friedkin adesso è gelo. Le parole del portoghese dopo la sconfitta di Bologna non hanno sortito gli effetti sperati. «Voglio continuare alla Roma» era stato il desiderio dello Special One, domenica sera. Una disponibilità chiara a sedersi per parlare di rinnovo. La risposta della proprietà non si è fatta attendere. «Non adesso, semmai più avanti».​

      L’apertura del tecnico a restare oltre il 2024 sbatte contro i Friedkin. Dopo tanti soldi spesi pretendono il 4° posto
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        Mondiale per club, duro attacco di Fifpro alla Fifa: “Un massacro per la salute dei calciatori”

        ​Il sindacato mondiale dei giocatori lancia l’allarme, sostenuto in Italia da Sarri e Pioli, per un calendario sempre più deciso dal business. Chiesto al presidente Fifa Infantino un incontro urgente: “Basta con le decisioni sulla nostra pelle, ora dovete ascoltarci”

        Durissima presa di posizione della Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori professionisti, contro la Fifa. In un comunicato diffuso subito dopo l’ufficializzazione del format del nuovo Mondiale per club, che dal 2025 viene allargato a 32 squadre, l’organismo sindacale ha stigmatizzato “la totale assenza di misure per la salvaguardia della salute dei calciatori”: il tema è particolarmente attuale e in Italia la questione del rischio infortuni è stata denunciata da alcuni allenatori, in particolare dal laziale Sarri e dal milanista Pioli. Il comunicato

        Il comunicato di Fifpro va subito dritto al punto e attacca l’ente presieduto da Gianni Infantino: “La decisione del Consiglio Fifa di programmare la prima edizione della Coppa del mondo per club a 32 squadre tra il 15 giugno e il 13 luglio, senza implementare ulteriori misure di salvaguardia del carico di lavoro dei giocatori, dimostra una mancanza di considerazione per la salute mentale e fisica dei giocatori partecipanti, nonché un disprezzo per la loro vita personale e familiare. La competizione ampliata ridurrà il tempo di riposo e di recupero di questi giocatori nella stagione 2024-25 e sconvolgere ulteriormente i mercati nazionali del lavoro, alterando l’equilibrio tra competizioni nazionali e internazionali. I giocatori dovranno esibirsi al fine di una stagione di 11 mesi con poche prospettive di riposarsi a sufficienza prima di quella successiva inizia la stagione”.

        La preoccupazione principale – prosegue il documento – è “l’estrema pressione mentale e fisica per i giocatori, con più competizioni per club e nazionali e il rischio di esaurimento fisico, infortuni, problemi di salute mentale, prestazioni ridotte e rischi per la longevità della carriera. I diretti interessato hanno ripetutamente espresso preoccupazione per l'aumento del carico di lavoro con i loro sindacati nazionali di giocatori”.

        Il sindacato mondiale dei giocatori lancia l’allarme, sostenuto in Italia da Sarri e Pioli, per un calendario sempre più deciso dal business. Chiesto al presid…

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          Una proprietà fa benissimo a chiedere risultati al proprio allenatore e ai propri giocatori...ma nel caso di specie della Roma, dove (almeno secondo l'articolo) i Friedkin hanno chiesto a Mourinho "il quarto posto o niente rinnovo", ci sono da fare alcune considerazioni sui "tanti soldi spesi" che giustificherebbero quella pretesa di obbligo di champions.

          I soldi spesi per il mercato (non quelli per tenere in piedi la società, qui parliamo di mercato) ci sono stati solo nel primo dei 3 anni di Mourinho, nella prima famosa o famigerata campagna acquisti di Pinto, quando ha sperperato 90/100 milioni; il secondo e terzo anno (questo) non è stata cacciata una lira per il mercato, che è stato fatto a prestiti, plusvalenze, parametri zero.

          Se coi "tanti soldi spesi" ci si riferisce poi ad un monte stipendi che è il terzo della serie A (!) dopo Juventus e Inter, ecco, potremmo essere d'accordo: "io vi pago stipendi faraonici e pretendo almeno di qualificarmi in champions"...Ma pure in questo caso vanno fatte alcune specifiche, perchè i 7 milioni a Mourinho li hanno decisi i Friedkin; i 7 milioni a Dybala idem; i 9 milioni a Lukaku uguale...e se, ammettendo che i giocatori/allenatori di fama o li paghi o non vengono, allora forse è il caso di controllare il resto della truppa: chi ha deciso di dare 5 milioni ad Abraham, un attaccante che, se non si fosse infortunato, sarebbe stato venduto?

          Chi quasi 5 milioni a Ndika, quando Smalling ne prende meno? Chi a Pellegrini?

          A Mourinho vanno imputate le cose di campo, non i "tanti soldi spesi": un gioco che, se non segnano Dybala o Lukaku, non favorisce gli attaccanti; una quasi nulla crescita tecnica della rosa (tranne quelli già bravi di loro); il non riuscire a vincere uno scontro diretto (in 3 anni solo 3) ecc...ecc...

          La gestione sportiva è in mano a Pinto, questa è la verità. Pinto ha deciso la "scommessa Sanches"; Pinto ha deciso le politiche dei mercati; è stato Pinto il primo anno a sciupare 90/100 milioni (20 milioni cash solo per Shomurodov).

          Mourinho forse è arrivato a scadenza ma Pinto è assolutamente inadeguato al ruolo. E' incapace, non sa fare mercato, non sa scovare un mezzo talento, è piatto, banale, scontato e non sa lavorare nè coi soldi e nè senza soldi in mano.
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            Altro giro, altri verdetti. Gianluca Rocchi ha infatti partecipato come è tradizione all'approfondimento Open Var su Dazn, facendo luce su alcuni recenti episodi arbitrali che hanno acceso le polemiche di diretti interessati, addetti ai lavori e tifosi. A partire dal tocco di mano - in area - di Mattia Bani in Genoa-Juventus, lo scorso venerdì: "Si tratta di un episodio di campo e di una decisione che poteva essere gestita diversamente, ma non è un errore chiaro". Però poi precisa: "Perché dobbiamo fermare un Var che sbaglia un episodio dopo averne azzeccati 45-50 prima? Non vorrei più sentir dire che se sbaglia una volta un arbitro o un Var dobbiamo fermarlo, è un concetto che va superato". Allo stesso tempo, però, Rocchi ha spiegato che il "chiaro errore" c'è stato sulla mancata espulsione di Ruslan Malinovskyi, sempre in Genoa-Juventus.
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              Si vede che tutti gli arbitri ed i varisti fermati prima di quella partita o me li sono sognati io oppure erano gli sfigati del gruppo...perchè per alcuni (gli sfigati) le leggi si applicano, per altri si interpretano.

              Rocchi è inutile che giri la frittata a suo piacimento, fa prima a dire che non ha più arbitri, che quelli che ha fanno pena, e che quindi se ad ogni errore li ferma tutti, tocca richiamare per davvero i Casarin dai giornali dove ora scrivono come pensionati.

              Che discorso è? Negli errori eclatanti e gravi si sono sempre fermati gli arbitri, perchè evidentemente fuori forma...pure quelli fermati avevano alle spalle tot decisioni azzeccate...ma questo non li ha salvati dalla pausa di riflessione.

              Da quando c'è il Var non sono più disposto a queste scenette. Col Var gli errori eclatanti non sono più scusabili nè giustificabili.

              Detto questo, non voglio stare qui a farla troppo lunga per un Genoa-Juventus...come tifoso me la devo prendere con chi non riesce a buttarla dentro, con chi dovrebbe vincere a prescindere da eventuali errori o non errori di Var o arbitri. Se vinci le partite che non sono certo impossibili da vincere, vedrai che dopo delle parole di Rocchi te ne sbatti.
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                Terminata la sedicesima giornata di campionato, il Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell'A.I.A. Carlo Moretti, ha comunicato le decisioni assunte. Oltre alle sanzioni inflitte alla Roma, spicca l'ammenda da 10mila euro e la diffida nei confronti di Massimiliano Allegri. L'allenatore della Juventus infatti è stato multato per "avere, al termine della gara, nello spogliatoio degli Ufficiali di gara, contestato, all'inizio con tono pacato, l'operato arbitrale e, successivamente, in modo irrispettoso, anche riguardo all’operato del VAR, tant'è che il Direttore di gara lo invitava ad uscire dallo spogliatoio".

                (legaseriea.it)
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                  Ha fatto bene. Di irrispettosi qua ci sono solo Rocchi e la sua ciurma di somari.
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                    L'avesse detto Mourinho avrebbero istituito una nuova norimberga

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                      Napoli-Frosinone 0-4: ciociari ai quarti, azzurri fuori tra i fischi

                      Flop al Maradona della squadra di Mazzarri, i gol tutti nella ripresa dopo l’ingresso in campo dei big Osimhen e Kvara.

                      La favola del Frosinone si è arricchita di un nuovo ed esaltante capitolo allo stadio Maradona: goleada (4-0) clamorosa ai danni del Napoli e qualificazione strameritata per i quarti della Coppa Italia.

                      Flop al Maradona della squadra di Mazzarri, i gol tutti nella ripresa dopo l’ingresso in campo dei big Osimhen e Kvara. A segno Barrenechea, Caso, Cheddira su …


                      ​"Mi voglio scusare coi tifosi, mi dispiace per loro, non se lo meritano, ci hanno incitato fino alla fine". Walter Mazzarri commenta così il pesante ko del Napoli in coppa Italia contro il Frosinone. "Non mi piace il modo in cui abbiamo concluso la partita, domani rifletteremo. Ci sta perdere, ma non 4-0. Abbiamo preso due gol balordi, potevamo ancora riprenderla e invece ci siamo sfaldati, abbiamo considerato la partita persa. Sembravamo una squadra che andava per conto suo, ma spero ci serva da lezione per il futuro, altrimenti mi arrabbio io. Da domani dobbiamo guardarci in faccia e cambiare registro” le parole del tecnico a Mediaset.

                      Il mercato

                      In conferenza stampa Mazzarri ha parlato anche di mercato: "Le valutazioni le faccio con la società, sarà poi il club a spiegare eventuali movimenti. A centrocampo va via intanto uno come Anguissa (Coppa d'Africa, ndr), poi se ci sono altre cessioni la società interverrà per sostituirli. Dico la verità, dopo lo scudetto se qualcuno non ha la faccia giusta io sono per farlo andare via. Poi la società spiegherà certe scelte o meno".



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                        Clamoroso crollo del Napoli in Coppa Italia che ne prende 4 in casa dal Frosinone. Mazzarri chiede scusa ai tifosi, ma sostanzialmente siamo tornati sempre allo stesso punto. Mazzarri purtroppo ha portato dentro al Napoli nuova angoscia e non si mette affatto bene…

                        ​Essere eliminati dalla Coppa Italia non è un dramma, è qualcosa per cui ne soffri una serata e poi tiri avanti e non ci pensi più. Spesso si fa fatica a ricordare addirittura chi l’ha vinta la Coppa Italia, figuriamoci chi l’ha persa, o comunque ne è uscito troppo presto.​

                        Ma non è il caso del Napoli oggi. Il Napoli è andato ben oltre una semplice sconfitta per cui avrebbe pure trovato facilmente delle scuse – il turn over, la testa al campionato etc. – le dimensioni esagerate del tracollo piuttosto denunciano ancora una volta una grossa crepa interna. Qualcosa che si è rotto e ha sfasciato, penso definitivamente, una meravigliosa macchina del calcio.

                        In parte il problema è anche nostro, di osservatori o appassionati, e cioè quello di mantenere una visione ostinata di una determinata storia che ormai è chiusa. E non è mai più ripresa alla stessa maniera. Questo Napoli qui non è lo stesso Napoli dello scorso anno, è un’altra squadra con altri interpreti, altri giocatori, altri allenatori, un presidente diverso – che ad esempio maldestramente camuffa tutto con l’impossibilità di ripetere l’impresa dello scudetto se non imbrogliando – con un altro ambiente, sostanzialmente un altro mondo

                        Nemmeno Osimhen e Kvaratskhelia, che pure sono dei campioni, riescono più a offrire la stessa gioia e brillantezza del calcio di un anno fa. Anzi, quando vengono buttati nella mischia le cose, contro il Frosinone addirittura precipitano, e da una sconfitta tutto sommato normale e forse addirittura accettabile, si passa all’umiliazione, il patatrac, l’ennesimo caso che travolge tutto quanto: la squadra, la panchina, la società nella persona di De Laurentiis.

                        Osimhen conclude la serata sbraitando contro la panchina, a dirci insomma che le cose non sono poi così cambiate da quando mandava a quel paese Garcia. Che faceva comodo rivestire da unico capro espiatorio. Ma ripeto, sbagliamo anche noi a pensare che un certo Napoli possa tornare con uno schiocco di dita. Forse è semplicemente impossibile.

                        Non credo che l’esperienza di Mazzarri sulla panchina del Napoli porterà lontano. Anzi forse porterà fin troppo vicino e addirittura bisognerà porsi di nuovo il problema dell’allenatore. Così come è stato già fatto dopo Spalletti e dopo Garcia. Ma ripeto, sono solo impressioni che metto qui, non sto dando notizie certe. Walter Mazzarri lo vedo torvo e irrisolto dentro, è un allenatore che complica ancora di più i passaggi psicologici, che sente troppo la pressione.

                        Ha le frasi, Mazzarri, che dicono tutti in questi casi: “Mi voglio scusare con i tifosi. Non va bene concludere una partita così. Essere andati allo sbaraglio dispiace. Ci sta di perdere, ma sembrava una squadra che andava per conto suo. Da domani bisogna guardarsi in faccia e cambiare registro. Spero sia una lezione che ci serva per il futuro”. Detto da quello che la squadra suddetta guida e comanda è ovviamente inquietante. E sono frasi che ho sentito troppo spesso in altre occasioni, in altri contesti. Insomma penso che Mazzarri porti dentro nuova angoscia più che sciogliere quella che già c’è.

                        Fare dei discorsi sul ritorno a quota scudetto, sulla certezza dell’ingresso tra le prime quattro, sulla possibilità di eliminare il Barcellona agli ottavi di Champions League, diventa francamente paradossale quando ne prendi quattro in casa dal Frosinone.

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                          Lautaro e Thuram segnano quanto la Juventus. Per Allegri i gol di Gatti non possono essere la soluzione

                          ​Chiesa nasconde in parte la crisi di Vlahovic, ma i bianconeri hanno grosse difficoltà in attacco. Il secondo posto in classifica grazie alle reti dei difensori

                          Può esserci confronto tra due squadre in concorrenza se una segna più di tutte con i difensori e l’altra lo fa con gli attaccanti? È molto difficile, perché il ricorso alle reti di chi dovrebbe principalmente evitarle rischia di essere un palliativo: copre per un po’ un’esigenza ma alla lunga non può diventare, né diventerà mai, un elemento strutturale.

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                            In questi ultimi anni si sta assistendo ad un curioso fattore: le squadre campioni d'Italia coi piedi di argilla. Prima il Milan che nella stagione successiva allo scudetto conclude quinto; adesso il Napoli che, se non fosse per lo scudetto cucito sul petto, non si riconoscerebbe, si farebbe fatica a credere che a maggio ha vinto un campionato dominato: è questo il segno della fragilità del nostro calcio e della inconsistenza e mediocrità del nostro campionato - d'altra parte, che il pubblico ormai preferisca i tornei di briscola ad una partita del campionato italiano, è certificato dai diritti tv.

                            Detto questo, nella crisi del Napoli c'è qualcosa di più, perchè i giocatori ci sono e quindi non è possibile offrire queste prestazioni pietose se non tirando in ballo il male che attanaglia le squadre che nella loro storia hanno vinto poco: la pansa piena.

                            Consciamente o incosciamente in quelle piazze, in quei club, in quegli spogliatoi (non mi riferisco certamente a Milano ma a Napoli e Roma) dopo un grande successo si tirano i remi in barca come se la sazietà dovuta dalla sbornia del raro banchetto potrà bastare per anni e/o decenni. Il terzo scudetto del Napoli è arrivato dopo 33 anni dall'ultimo: bisogna augurare ai tifosi che stavolta l'indigestione duri meno.

                            PS: Mazzarri poraccio è spaesato, era pure lui a modo suo, come Garcia, ormai fuori dal calcio "vero"...e si ritrova in quel marasma. De Laurentiis è primo responsabile dell'attuale andazzo.

                            La stagione può vedere ancora il Napoli conquistare la champions, ma la squadra deve essere recuperata mentalmente.
                            Last edited by Sean; 20-12-2023, 11:44:16.
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                              Non riesco proprio a capire questa involuzione del Napoli rispetto l'anno scorso.....ok un altro anni così era irripetibile ma a fare schifo così no!!

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                                Se le cercano anche un po'.

                                Ora, rispetto per i ciociari che reputo una squadra super onesta, ma non penso che dal nulla possano andare a maramaldeggiare al San Paolo...

                                Potevi uscire come l'anno scorso contro la Cremonese.
                                2 titoletti sul giornale che evaporano in 2gg.
                                Mezzo peso di una competizione semi- superflua tolto.

                                Così ti becchi strascichi mediatici e mentali.
                                Veramente dopo il 2-0 al limite del concepibile.
                                Last edited by Irrlicht; 20-12-2023, 07:40:37.
                                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                                Working...
                                X
                                😀
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