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L'attacco continua ancora a non segnare: nè Chiesa, nè Vlahovic nè i subentranti. Non credo si potrà andare avanti per tutta la stagione a forza di un goal una volta di un difensore, una di un centrocampista, di tutti tranne che dell'attacco...E' un aspetto di estrema urgenza che Allegri deve risolvere.
Comunque una partita temibile e quindi 3 punti importanti.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Allora vado un po' it ma riporto le previsioni di un modello ai per Juve-naboli
Napoli più corner 2.10
Totale Corner meno di dieci 1.85
Juve almeno un goal 1.30
Prese 3/3
Diventerò riccohhhh
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Juventus-Napoli, risultato 1-0: decide il gol di Gatti, i bianconeri tornano in vetta alla classifica
Allo Stadium la squadra di Allegri passa con una rete nella ripresa del centrale difensivo. Annullato per fuorigioco un gol a Osimhen
Se Vlahovic non segna e l’attacco non gira, ci pensa Gatti, un difensore, al terzo gol, il secondo consecutivo dopo quello di Monza. Un altro colpo da tre punti all’inizio del secondo tempo, che serve alla Juve per piegare il Napoli, centrare il decimo risultato utile consecutivo con otto successi, tornare in testa provvisoriamente per la terza volta in attesa della risposta dell’Inter. Lo Stadium soffre e gioisce per la sua squadra non certo spettacolare, che farà storcere la bocca agli esteti, ma è solida, combattiva, energica, allegriana dall’inizio alla fine. Quinta vittoria per 1-0, di corto muso. La Juve lascia sfogare il Napoli e poi lo colpisce. Mazzarri, incredulo, si chiede in panchina come sia possibile concedere una rete così dentro l’area piccola, il solito errore che penalizza i suoi discepoli, alla terza sconfitta consecutiva dopo quelle con il Real Madrid e l’Inter e adesso fuori definitivamente dalla lotta scudetto.
Juve-Napoli è un festival di storie tese e l’ultima recita non sfugge alla regola. Allegri recupera due titolari, il capitano Danilo in difesa e Locatelli a centrocampo. Tra gli azzurri due ritorni e una conferma: rientrano Juan Jesus nel cuore della difesa e Zielinski a impreziosire il palleggio, mentre Natan gioca ancora a sinistra. Il primo tempo è equilibrato, tattico e nervoso con un’occasione vera per parte. Il Napoli gioca faccia al vento, cercando di ritrovare gli equilibri spallettiani. La Juve è bassa, corta e si affida alle ripartenze. Allegri, memore della lezione subita un anno fa al Maradona, costringe Cambiaso a tutta fascia per evitare a Gatti l’uno contro uno con Kvara. Locatelli regista è quasi un difensore aggiunto e Rabiot esce fuori alla distanza. Il Napoli è sfrontato, elegante, generoso, pressa alto nella metà campo juventina togliendo il fiato ai rivali.
La prima occasione è della Juve e nasce dalla solita feroce percussione di Chiesa, che serve al centro Vlahovic: il serbo, involuto, perde un tempo di gioco e si fa respingere il tiro da Natan. Il Napoli ne ha una ancora più clamorosa. La squadra di Mazzarri gioca in attacco, ma rischia di far gol in contropiede, con Bremer fuori posizione e per questo richiamato da Allegri. Il lancio di Zielinski pesca Osimhen, che si porta via Gatti e smarca Kvara al centro tutto solo, ma il georgiano, davanti a Szczesny in uscita disperata, calcia malissimo. Il Napoli avrebbe un’altra opportunità grazie a un pasticcio tra Gatti e Bremer, Szczesny salva con una prodezza su Di Lorenzo, il difensore però è in fuorigioco.
Nel secondo tempo la Juve alza il ritmo e anche il baricentro e il Napoli va in affanno, prima e dopo la rete di Gatti, nata da un cross magistrale di Cambiaso sul secondo palo. Mazzarri, nel tentativo di trovare nuove energie, inserisce Zanoli in difesa e Raspadori nel tridente.
I cambi arrivano subito dopo una rete di Osimhen, nata da un errore nel rilancio di Szczesny, ma cancellata per il fuorigioco dello stesso centravanti nigeriano. Neppure i cambi riescono a dare brillantezza ai pallidi campioni d’Italia. Allegri non va tanto per il sottile e nel finale riempie la squadra di difensori con Alex Sandro e Rugani. La sostanza prima della forma. La difesa di ferro è l’anima della Juve regina per una notte.
CorSera
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(ore 15 su Dazn)
Dopo le tre vittorie di fila tra Champions, campionato e Coppa Italia, la Lazio non vuole fermarsi al Bentegodi. Emergenza difesa per Maurizio Sarri: Casale rientra dall’infortunio, ma sono out Romagnoli e Patric. L’unico centrale a disposizione è Gila. A centrocampo il terzetto titolare dovrebbe essere composto da Guendouzi, Rovella e Luis Alberto: lo spagnolo non è al meglio, in caso è pronto Kamada. Invece, il Verona sa che non può fallire. Arriva da due pareggi di fila, quelli contro il Lecce (2-2, 27 novembre) e contro l’Udinese (3-3, 3 dicembre). Il tecnico Marco Baroni è a rischio, ma punta su Henry in attacco con Ngonge e Lazovic.
(ore 18 su Dazn)
Il Milan non vuole perdere terreno da Inter e Juventus, ma è consapevole di quanto sarà difficile a Bergamo con l’Atalanta: «Se il campionato è aperto? Sì, mancano ancora tante partite. In campionato non può mancare la continuità, è questo il nostro obiettivo. Vogliamo arrivare almeno tra le prime quattro, ma vorremmo fare qualcosa in più», ha detto Stefano Pioli. E sull’Atalanta, ha aggiunto: «Sono sempre partite difficili contro di loro. Lotteranno fino alla fine per i primi quattro posti. Sono una squadra completa, ha qualità e forza fisica. Servirà una prestazione di alto livello per vincere». Da parte sua, è emergenza per Gian Piero Gasperini. Soprattutto in difesa: Djimsiti ha avuto un problema muscolare, Kolasinac è in dubbio ma potrebbe.
(ore 20.45 su Dazn)
L’Inter non può fallire. Contro l’Udinese deve consolidare il primato in classifica senza dover pensare alla gara di Champions, fondamentale per la vittoria del girone, contro la Real Sociedad. Affrontare i friulani prima di Natale non porta bene. I nerazzurri si ricordano ancora il 16 dicembre 2017. Doveva essere un pomeriggio di festa e invece finì con il successo degli uomini di Massimo Oddo su quelli di Luciano Spalletti (3-1). L’Udinese, che arriva dal 3-3 contro il Verona (3 dicembre), tenterà un altro colpaccio. E quest’anno a San Siro ha già battuto il Milan (1-0, 4 novembre).
CorSera
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Si cerca di tenere il campionato vivo, perchè altrimenti l'Inter lo avrebbe fattualmente in mano già adesso a dicembre.
Allegri è un tecnico straordinario dal punto di vista dell'adattamento al materiale umano, a quei limiti strutturali e alle condizioni date. Nel vuoto cosmico dell'attacco, dove non segna nessuno; nella presa d'atto di un centrocampo non certo il migliore d'Italia, ecco che punta tutto sulla difesa come nei tempi eroici del calcio italiano.
La mancanza dei goal dell'attacco rappresenta però un freno ad ambizioni che possano andare oltre un campionato da alta classifica, quindi non da vertice assoluto: Chiesa pare diventato un Bernardeschi, e proprio come Bernardeschi fa meglio in nazionale che non nel proprio club, segno che non appena esce dalla mediocrità del calcio azzurro si blocca.
Vlahovic non ne butta dentro mezza. E' da due anni che è in regressione e la scusa dei malanni fisici ormai non regge più.
Se consideriamo che l'Inter ha in Lautaro e Thuram due che segnano quasi sempre, si capisce la distanza e la differenza tra le due rose e dunque la piega che alla lunga prenderà questo campionato.
Il Napoli abdica allo scudetto ai primi di dicembre, non una difesa strenua del titolo conquistato appena a maggio scorso, un maggio che già pare lontano anni fa. La colpa è tutta della società che con scelte incomprensibili (o comprensibilissime, se punti a non rivincere, perchè vincere costa...) ha rotto il giocattolo messo assieme da Spalletti.
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Si cerca di tenere il campionato vivo, perchè altrimenti l'Inter lo avrebbe fattualmente in mano già adesso a dicembre.
Allegri è un tecnico straordinario dal punto di vista dell'adattamento al materiale umano, ai propri limiti strutturali e alle condizioni date. Nel vuoto cosmico dell'attacco, dove non segna nessuno; nella presa d'atto di un centrocampo non certo il migliore d'Italia, ecco che punta tutto sulla difesa come nei tempi eroici del calcio italiano.
La mancanza dei goal dell'attacco rappresenta però un freno ad ambizioni che possano andare oltre un campionato da alta classifica ma non da vertice assoluto: Chiesa pare diventato un Bernardeschi, e proprio come Bernardeschi fa meglio in nazionale che non nel proprio club, segno che non appena esce dalla mediocrità del calcio azzurro si blocca.
Vlahovic non ne butta dentro mezza. E' da due anni che è in regressione e la scusa dei malanni fisici ormai non regge più.
Se consideriamo che l'Inter ha in Lautaro e Thuram due che segnano quasi sempre, si capisce la distanza e la differenza tra le due rose e dunque la piega che alla lunga prenderà questo campionato.
Il Napoli abdica allo scudetto ai primi di dicembre, non una difesa strenua del titolo conquistato appena a maggio scorso, un maggio che già pare lontano anni fa. La colpa è tutta della società che con scelte incomprensibili (o comprensibilissime, se punti a non rivincere, perchè vincere costa...) ha rotto il giocattolo messo assieme da Spalletti.
Bravo, Sean.
Profilo basso almeno fino a febbraio inoltrato.
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
"Una targa si può vandalizzare anche 100 volte. Valentino Mazzola resterà per sempre nella storia del calcio italiano, patrimonio di tutti. Mentre i vandali resteranno tali, gente senza dignità e valori, vergogna di tutti". (ANSA)
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
Sean...la Juve ha margini di miglioramento (alcuni stanno giocando sotto le proprie potenzialita'), l'Inter non ne ha perche' tutti sono al massimo...puo' solo peggiorare! Poi rimane favorita, ma non cosi' tanto.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Sean...la Juve ha margini di miglioramento (alcuni stanno giocando sotto le proprie potenzialita'), l'Inter non ne ha perche' tutti sono al massimo...puo' solo peggiorare! Poi rimane favorita, ma non cosi' tanto.
che margini di miglioramento possono avere i vari mckenei e compagnia bella?
io credo che delle 2 quelle che stia overformando è proprio la juve
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
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