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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Vittoria pesante della Roma in quel di Reggio Emilia contro il Sassuolo: 2-1 in rimonta con vittoria esterna che permette alla Roma di riportarsi decisamente in quota champions.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Attualmente c'è una qual certa netta differenza tra l'Inter e tutte le altre della A, intendendo le fantomatiche (cascuno metta chi vuole) inseguitrici o alternative per lo scudetto.
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Inzaghi dovrà proprio scacciarlo da sè con un esorcismo questo scudetto.
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«nessun vincolo univa questi morti
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Risultato bugiardo però 4 tiri in porta e 3 gol...
il napoli l'ho visto bene strasera
Ma i segni benevoli sono proprio quelli, cioè che vinci quando devi vincere...il come è secondario.
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Inter favorita, ma se la Juve rimane lí e l'Inter fa un po' di strada in champions, la Juve puo' farcela (magari prendendo 2 centrocampisti a gennaio).
Non ci sono altre alternative per lo scudetto.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
C'è una differenza però, che Sarri disse quelle cose dopo la partita, Mourinho prima, attacca l'arbitro in maniera preventiva dicendogli non solo che non è adatto a quel livello ma anche che è "emotivamente instabile"...il che è grave dai.
L’Inter batte il Napoli 3-0 al Maradona con i gol di Calhanoglu, Barella e Thuram, e torna prima in classifica. La squadra di Inzaghi è la più forte e il Napoli torna ai suoi incubi
“Because the night belongs to lovers”.Patti Smith si è seduta sulla tribuna del Maradona accanto al presidente del Napoli De Laurentiis e ha scoperto una volta di più che la notte appartiene agli amanti, in questo caso Calhanoglu, Barella e Thuram. Tutti interisti.
A ribadire che oggi l’Inter è superiore e che in Italia al momento soltanto la Juventus le tiene testa, mentre il Milan si è messo in lista di attesa. (Dati i 5 gol incassati nel derby non direi lo stesso per i rossoneri…). Intanto, nel rispetto della gerarchia e molto disciplinatamente, i bianconeri se ne sono tornati due punti più sotto, lasciando alla squadra di Inzaghi quel primato che cocciutamente insegue e che vuole assolutamente trasformare in scudetto. Al momento non c’è niente di rubato e immeritato, anche se ovviamente non tutti sono d’accordo.
Una dietro l’altra l’Inter ha respinto al mittente tutte le pretese delle squadre concorrenti: il Milan prima, poi la Juventus, adesso il Napoli. Negli scontri diretti non ha ceduto punti a nessuno e soprattutto non è apparsa inferiore a nessuno, anzi…
L’ampia vittoria del Maradona ha un alto valore simbolico, in quanto il Napoli è detentore dello scudetto. Anche se l’operazione di distacco dal trionfo era già stata traumaticamente consumata, e il passaggio da Garcia a Mazzarri testimonianza di una lacerazione interna fortissima, per cui da questo punto di vista non ci sono rimpianti, nessuno oggi a Napoli pensa ancora allo scudetto.
Ma nessuno si può nemmeno accontentare di qualche lampo di gioco, di qualche quarto d’ora giocato bene, pensare di trasformare pali e traverse in semplice sfortuna. Il Napoli casomai oggi piange la misera condizione di se stesso, si interroga sull’efficacia del cambio di panchina – di riffa o di raffa tra Real Madrid e Inter fanno sette gol sul groppone in appena 4 giorni e la vittoria di Bergamo è già lontana dopo una sola settimana – è in ansia per la condizione psicofisica di Osimhen cui il presidente De Laurentiis sta per rinnovare un contratto dispendiosissimo da 15 milioni l’anno fino al 2026 (alla faccia del calcio arabo), e si attacca infine all’arbitraggio entrando in una spirale autocommiserativa da cui sarà poi difficile uscire.
A Mazzarri è stata subito chiusa la bocca mettendolo in silenzio stampa e lasciando al ds Mauro Meluso la litania di rito contro arbitro e Var. “Non facciamo dietrologia e non siamo complottisti, ma questa mortificazione non ce la meritiamo”. Va bene, detto che non tutte le lamentele sono infondate ma anche che il risultato non ammette scuse, un po’ di camuffamento dell’imbarazzante situazione si può anche accettare.
E comunque, diamo all’ Inter, quello che è dell’ Inter, i tre gol degli amanti nerazzurri Calhanogli, Barella e Thuram hanno segnato probabilmente la fine di un amore, e l’inizio di uno nuovo.
Ascolta "Lo scudetto dal Napoli all'Inter (ep. 24, 4 dic 2023)" su Spreaker. “Because the night belongs to lovers”. Patti Smith si è seduta sulla tribuna del Maradona accanto al presidente del Napoli De Laurentiis e ha scoperto una volta di più che la notte appartiene agli amanti, in questo caso Calhanoglu, Barella e Thuram.
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Napoli: «Con l'Inter sconcertati dall'arbitro». Inzaghi: «Super favoriti? In Champions si diceva altro»
Inzaghi: «Noi super favoriti? Mercoledì si dicevano ben altre cose». Mazzarri tace, il direttore sportivo Meluso: «Ha scelto di non parlare per evitare problemi. Non capiamo Massa come non abbia fischiato»
L’Inter viaggia a fari accesi dalla prima giornata, ma questo controsorpasso sulla Juve è arrivato con gli abbaglianti. E venerdì toccherà subito ai bianconeri rispondere, proprio contro il Napoli: «Cosa rispondo a chi sostiene he adesso siamo i super favoriti? Diranno che l’Inter non ha rivali — sottolinea Inzaghi sarcastico — ma mercoledì sul 3-0 per il Benfica stavano scrivendo altre cose. Siamo abituati e siamo stati anche toccati più di una volta da questo. Ringrazio piuttosto i tifosi, quelli che c’erano e quelli che non sono potuti venire perché gli è stato vietato».
La strada scudetto è ancora lunghissima: ma le sbandate del passato tengono i nerazzurri con gli occhi fissi sull’obiettivo: «Il campionato è molto lungo, l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle — dice Nicolò Barella — : uno l’abbiamo vinto e uno l’abbiamo perso. La Juve è la squadra più difficile da affrontare, per il suo modo di giocare. Sarà un campionato combattuto».
Il Napoli ne prende tre dall’Inter dopo i quattro gol inflitti dal Real Madrid. Mazzarri può soltanto allargare le braccia, quanto di buono la sua squadra riesce a esprimere dal centrocampo in su (nonostante Osimhen sia meno che a mezzo servizio), viene vanificato. Il tecnico però recrimina sulle scelte arbitrali, la rabbia è tanta e decide di non parlare. L’episodio contestato è il fallo su Lobotka da cui è partito il gol di Calha. Lo spiega il d.s Meluso. «L’arbitro è incappato in una giornata storta, il primo gol è viziato da un fallo. Il nostro allenatore ha scelto di non parlare per evitare problemi. Massa era vicinissimo all’azione, non capiamo come non abbia fischiato. Siamo sconcertati, non possiamo essere mortificati in questo modo. Anche su Osimhen c’era rigore e siamo dispiaciuti». Al di là degli episodi c’è un problema in difesa, anche nella qualità espressa finora dai centrali. Ed è su questo che l’allenatore dovrà lavorare per non continuare a mangiarsi le mani in partite in cui a tratti il suo Napoli esprime un buon livello di calcio.
CorSera
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Inter favorita, ma se la Juve rimane lí e l'Inter fa un po' di strada in champions, la Juve puo' farcela (magari prendendo 2 centrocampisti a gennaio).
Non ci sono altre alternative per lo scudetto.
Ad oggi è un primo posto blindato. L'Inter non perde gli scontri diretti ed è uscita indenne dallo snodo Juve-Napoli entrambe in trasferta, dove ha tenuto a distanza tutte le avversarie.
La champions a gironi ormai è finita e i turni ad eliminazione saranno solo due partite ogni tot. L'unica astratta eventualità è una crisi, ma per adesso sono le altre semmai ad averle o ad essere incerte.
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