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Ahahahahahahah
Ricordiamo che per quell'intenditore di Sylvestro, il Milan con un altro tecnico vince lo scudetto ad aprile eh...e se cambia ora lo vince comunque ma faticando un pochino.
hahahahah silvestro maledetto handicappato
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
La vittoria con l’Udinese (3-1, 26 novembre) ha ridato entusiasmo alla Roma, che ora va in Svizzera a sfidare il Servette per difendere il primato nel girone, che condivide a nove punti con lo Slavia Praga. Per la sfida di Ginevra José Mourinho potrebbe puntare su un leggero turnover. Tra i pali Svilar con Mancini, Llorente e Ndicka in difesa. Anche se Mancini viene monitorato per un dolore al tendine accusato nel match di campionato. A centrocampo gli esterni saranno Karsdorp a destra ed El Shaarawy a sinistra, mentre in mediana Pellegrini riposerà. Ci sarà Cristante con Paredes e Bove. In attacco Dybala dovrebbe rifiatare per lasciare spazio a Belotti.
Classifica girone G: Slavia Praga e Roma 9 punti; Servette 4 punti; Sheriff 1 punto.
CorSera
Anche stavolta, come le precedenti 4, la Roma giocherà domenica alle 18:00 a Sassuolo.
De S(i)ervo aveva giustificato la scorsa volta, a San Siro contro l’Inter, con la scusa del big match.
La volta precedente contro i granata a Torino: praticamente la Roma gioca solo big match per questo incompetentemente (o chi lo manovra come una marionetta).
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Servette-Roma risultato 1-1: gol di Lukaku, poi il pareggio di Bedia. Mourinho avanti
I giallorossi sono ora secondi nel girone G: il passaggio diretto agli ottavi più lontano dopo il successo dello Slavia Praga sullo Sheriff. Mou: «Io non snobbo nessun avversario, qualcun altro è superficiale»
La Roma delude ancora una volta in trasferta, lontana da quella che Mourinho ha impietosamente chiamato «la torta di casa della nonna». Il pareggio contro il Servette qualifica i giallorossi ma la mancata vittoria consegna quasi il primo posto allo Slavia Praga, che vince 3-2 su calcio di rigore nel recupero contro lo Sheriff Tiraspol. La Roma, in tutto il 2023, ha portato via i tre punti fuori casa solo in quattro occasioni. Così non si va lontano.
C’era ancora tempo per vincere e rimandare tutto all’ultimo turno e invece, per una volta, Dybala è stato croce e non delizia. L’argentino ha fallito due facili occasioni e il campo in pessime condizioni ha aggiunto fatica. Dalla panchina sono entrati Pellegrini e Renato Sanches, che non hanno dato contributo, troppo lontani da una condizione accettabile. Durissimo il commento di Mou: «Io ho allenato in 150 partite di Champions, più importanti di questa, ma non snobbo mai nessun avversario. Qualcun altro, invece, è superficiale».
CorSera
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forse, tra mille inverni
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nella necropoli deserta»
Atalanta-Sporting Lisbona risultato 1-1: a Scamacca risponde Edwards, Gasperini agli ottavi
Al Gewiss Stadium i bergamaschi ottengono il pareggio che serviva per chiudere in vetta al girone D
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Fiorentina-Genk, risultato 2-1 gol di Martinez Quarta. Gonzalez e Kayembe
La squadra di Italiano con la vittoria sul Genk è qualificata ai play off di Conference League con una gara d’anticipo
CorSera
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Maldini: «Milan senza amore né ideali. Cardinale chiese la Champions, ma voleva già mandarmi via»
A poco meno di sei mesi dalla cacciata dal Milan, Paolo Maldini: «Il tempo permette serenità. L’amore per il Milan rimane incondizionato. Tonali? Fatto il possibile per tenerlo»
Paolo Maldini a inizio giugno 2023 è stato allontanato in malo modo dal suo Milan. L’ex capitano, dirigente da cinque anni, è stato allontanato con un secco comunicato privo di affetto. Da allora, sono passati cinque mesi e 25 giorni, il silenzio perché altrimenti «avrei parlato di pancia, il tempo permette serenità». Una scelta posata perché, e si toglie il primo sassolino, «Ci sono persone di passaggio, senza un reale rispetto di identità e storia del Milan. E ce ne sono altre legate ai suoi ideali. Converrebbe tenersele strette».
L’ex capitano rossonero parla dalle pagine di Repubblica. E racconta i retroscena di un divorzio che, in qualche modo, si aspettava («Se il club è stato venduto a 1.2 miliardi e la nuova proprietà vuole cambiare, ne ha il diritto») evidenziando come il Diavolo americano di Gerry Cardinale in qualche modo non lo amasse: «vanno rispettati persone e ruoli. L’amore per il Milan rimane incondizionato. Da figlio di Cesare. Da ex capitano. Da papà di Christian e Daniel. E da dirigente in 5 anni fantastici». Di lui il presidente Scaroni e il patron Cardinale avevano esplicitamente detto di aver avuto l’impressione che si sentisse a disagio a lavorare in gruppo: «Si confonde con la volontà di essere responsabile delle decisioni previste dal ruolo. L’informazione non viene indirizzata verso la verità: chi dice il contrario sa di mentire a se stesso».
E questo è il secondo sassolino, anzi, un macigno: «Il Milan merita un presidente che ne faccia solo gli interessi e dirigenti che non lascino la squadra sola. Scaroni non ha mai chiesto se serviva incoraggiamento a giocatori e gruppo di lavoro. L’ho visto spesso andare via quando gli avversari pareggiavano o passavano in vantaggio, magari solo per non trovare traffico, ma puntualissimo in prima fila per lo scudetto». E l’attuale n. 1 non è il solo nel mirino: «Posso dire lo stesso anche rispetto ai due Ceo, Gazidis e Furlani».
Si torna allora al 5 giugno: «Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati. Gli chiesi perché e lui mi parlò di cattivi rapporti con l’ad Furlani. Allora io gli dissi: ti ho mai chiamato per lamentarmi di lui? Mai. Ci fu anche una sua battuta sulla semifinale persa con l’Inter, ma le motivazioni mi sembrarono un tantino deboli. Le cosiddette assumptions (ipotesi, ndr), gli obiettivi stagionali, erano: ipotizzando l’eliminazione dalla Champions, un turno passato in Europa League e la qualificazione alla Champions successiva. Quella semifinale ha portato almeno 70 milioni di introiti in più». Quindi, non una questione di soldi, dato che gli obiettivi, le assumptions, sono stati centrati: «Credo che la decisione di licenziarci fosse stata presa mesi prima e c’era chi lo sapeva. Il contratto, 2 anni con opzione di rinnovo, mi era stato fatto il 30 giugno 2022 alle 22: troppo impopolare mandarci via dopo lo scudetto».
Le nuove ipotesi parlavano di vincerla, quella Champions League: lo voleva Cardinale: «Spiegai che serviva un piano triennale. Da ottobre a febbraio l’ho preparato con Massara e con un amico». Non arrivò nessuna risposta dai rossoneri. Poi il mercato milioni e il 35 milioni per De Ketelaere, una delusione: «Su 35 acquisti ci contestano De Ketelaere , che aveva 21 anni. Se si scelgono ragazzi di quell’età, la percentuale d’insuccesso è più alta. Vanno aspettati, aiutati». Ma non è stato solo CdK a non essere apprezzato dai dirigenti: «Dopo tre mesi di lavoro Boban, Massara e io fummo chiamati a Londra da proprietà e Ceo e praticamente delegittimati: i vari Leao, Bennacer e Theo non piacevano».
Secondo l’ex capitano dopo l’allontanamento suo e di Massara «il budget per la stagione è praticamente raddoppiato: al netto della cessione di Tonali, e il monte ingaggi è finalmente in linea col nostro piano: deve essere diventato fonte di ispirazione», sottolineando come dal 2018 il valore della rosa sia più che raddoppiato a fronte di un monte ingaggi ridotto da 150 a 100 milioni a stagione, con «tre Champions giocate di fila, scudetto dopo 11 anni, semifinale di Champions dopo 16 e bilancio in attivo dopo 17». E ancora, sulla partenza di Tonali verso Newcastle, che ha portato 80 milioni ai rossoneri: «Non c’era necessità, avremmo fatto il possibile per non lasciarlo andare».
Dopo aver parlato anche del nuovo stadio («Non potevo mettere la faccia su un progetto da 55-60 mila posti, San Siro pieno mi dà ragione» e «con un nuovo San Siro si rivaluterebbe una zona a rischio abbandono») e del sogno Messi («Dopo il Barça era libero e secondo proiezione sull’indotto ne valeva la pena»), torna sulla sua storia in rossonero, cominciata da ragazzino — Camarda ne ha appena battuto il record di precocità —, che è anche quella di tutta la sua famiglia: «Un legame di 36 anni è troppo forte e resterà per sempre: la storia non si cancella. Dico grazie alla vita e al Milan». C’è però, un invito alla dirigenza: «Oggi comandate voi, ma per favore rispettate la storia del Milan».
CorSera
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Monza-Juventus; Torna il campionato con il primo anticipo: sfida tra i bianconeri di Allegri e la squadra di Palladino
Dopo la tre giorni di coppe europee, torna il campionato con la 14ª giornata. Oggi, venerdì 1 dicembre, è in programma un solo anticipo: Monza-Juventus alle 20.45 (visibile su Dazn).
I bianconeri hanno un solo obiettivo, dopo il pari ottenuto contro l’Inter (1-1): sorpassare la squadra di Simone Inzaghi, in attesa poi di domenica 3 dicembre quando scenderà in campo al Diego Armando Maradona con il Napoli. Nella scorsa stagione il Monza ha battuto due volte su due la Juventus. E Massimiliano Allegri non si fida: «Il Monza lo scorso anno ci ha portato via sei punti. Sarà una partita difficile e importante, anche per dar seguito al pareggio contro l’Inter. Sbagliare approccio e non metterci l’intensità giusta sarebbe un errore inspiegabile, di scarsa maturità», ha detto l’allenatore della Juventus. E ancora: «Il Monza del mio amico Galliani, grandissimo dirigente e persona geniale, è ben guidato, ha buoni giocatori e subisce poco a livello difensivo. Palladino? Come al solito Galliani non ha sbagliato l’allenatore: accanto ad Adriano può solo crescere e disputare un’ottima carriera». Con l’Inter è finito il digiuno di Vlahovic e delle punte: «Dusan e Federico hanno fatto una buona prestazione, davanti stiamo bene tutti. Per il bene del club, dobbiamo tornare in Champions: qualcuno gioca meno e ci sta che sia arrabbiato, ma è importante che gli obiettivi di squadra vengano prima di quelli personali», ha concluso Allegri.
Da parte sua, per Raffaele Palladino sarà una gara emozionante: «Dal mio esordio contro la Juventus è passato un anno molto intenso. Non voglio parlare del mio percorso ma del nostro percorso, la crescita della società e dei calciatori è continua. Devo dire che tutto ciò mi gratifica molto. Tra il Monza e la Juventus ci sono grandi differenze, ma il calcio è bello anche per questo. E noi vogliamo restare imbattuti in casa», le sue parole. Infine: «La Juventus quest’anno è più solida, loro sono in salute e sarà molto difficile affrontarli. Io ho avuto la fortuna di giocare in quel club e conosco molto bene il Dna della società e anche dello stesso allenatore. Loro sono una squadra completa e giocano un calcio difficile da scardinare. Ringrazio Allegri per le belle parole che ha avuto nei miei confronti, l’ho conosciuto e c’è un bellissimo rapporto con lui».
CorSera
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Beh, a parte qualche parere personale su persone prettamente interne, come Gazidis e Furlani, di cui posso avere un'idea, ma non totale (concordo invece sulle figure di Scaroni e compagnia cantante) direi che Paolo è lucido come al solito e parla come un libro scritto. Anche nelle tempistiche.
«Ci sono persone di passaggio, senza un reale rispetto di identità e storia del Milan. E ce ne sono altre legate ai suoi ideali. Converrebbe tenersele strette».
Che gli vuoi dire?
Ha ragione da vendere Al di là delle ca*zate da denti avvelenati, ripicche, ecc
Elkann: “2023 positivo, puntiamo su sanità e tecnologia”. E sulla Juve: “Fondi esteri? Prospettiva che non ci interessa”
[...] Per la Juventus, invece, «è l'anno zero: i vertici hanno risolto i problemi esterni e questo sta aiutando anche la squadra. L'obiettivo, dopo l'aumento di capitale, è conciliare risultati sportivi e sostenibilità finanziaria. Non siamo stati avvicinati da fondi interessati al club né ne abbiamo cercati, non è una prospettiva che ci interessa. Non siamo interessati al delisting dalla Borsa. Il contratto di Allegri scade nel 2025? Sta facendo bene, speriamo ci porti tanti altri trofei. Ora guardiamo partita dopo partita. Speriamo che abbia ragione Spalletti e Chiesa sia il nostro Sinner, ma la strada è lunga per noi per raggiungere successi come la Davis».
Il numero uno di Exor: «Tutte le principali società sono andate bene nei primi 9 mesi e chiuderanno bene l'anno. Siamo aperti a nuove opportunità di investimen…
Damascelli ci assicurava del contrario, di una Juve in vendita per l'ormai completo disinteresse della proprietà stanca di mettere i soldi...si vede che ne sa più di Elkann.
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L'agitazione di Mourinho nasce dal fatto che col pareggio col Servette la Roma forse si costringerà a disputare i playoff contro una delle terze dei gironi di champions...ma non è tanto o solo questo (chi pescherai dipenderà dai sorteggi, ce ne saranno da evitare ma anche squadre abbordabili o inferiori) ma quanto il fatto che dovrai sobbarcarti due partite in più di cui Mourinho avrebbe fatto volentieri a meno...perchè dovrai mettere i titolari, coi rischi di stancare la rosa, accidenti vari ecc...
La Roma sconta un mal di trasferta. In questo l'allenatore ha individuato il vulnus. In casa mantiene una intensità che dura per tutta la partita, fuori casa no.
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L'agitazione di Mourinho nasce dal fatto che col pareggio col Servette la Roma forse si costringerà a disputare i playoff contro una delle terze dei gironi di champions...ma non è tanto o solo questo (chi pescherai dipenderà dai sorteggi, ce ne saranno da evitare ma anche squadre abbordabili o inferiori) ma quanto il fatto che dovrai sobbarcarti due partite in più di cui Mourinho avrebbe fatto volentieri a meno...perchè dovrai mettere i titolari, coi rischi di stancare la rosa, accidenti vari ecc...
La Roma sconta un mal di trasferta. In questo l'allenatore ha individuato il vulnus. In casa mantiene una intensità che dura per tutta la partita, fuori casa no.
Ora bisogna recuperare energie in vista del Sassuolo? “Ovviamente, è stata una partita dura, con il freddo, l’acqua, erano anni che non giocavamo in un campo così, l’impatto muscolare è completamente diverso. È così, lo sappiamo. Sappiamo che dopo due giorni dobbiamo giocare in campionato, vediamo se per il playoff avremo lo stesso regalo”.
Come dicevo ieri, De S(i)ervo chissà cosa tirerà fuori per giustificare l'ennesima trasferta dopo il turno di coppa (sempre in trasferta).
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Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Si tratta di Pastina, ancora in forza ai campani, Letizi (in prestito alla Feralpisalò), Coda (ora alla Cremonese) e Forte (al Cosenza). I fatti risalgono alla passata stagione, conclusa con la retrocessione dalla B
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
Ora bisogna recuperare energie in vista del Sassuolo? “Ovviamente, è stata una partita dura, con il freddo, l’acqua, erano anni che non giocavamo in un campo così, l’impatto muscolare è completamente diverso. È così, lo sappiamo. Sappiamo che dopo due giorni dobbiamo giocare in campionato, vediamo se per il playoff avremo lo stesso regalo”.
Come dicevo ieri, De S(i)ervo chissà cosa tirerà fuori per giustificare l'ennesima trasferta dopo il turno di coppa (sempre in trasferta).
De Siervo ha spiegato che la Roma giocherà alla domenica, dopo i turni di EL, per via del fatto delle tv e delle presenze di pubblico...Riguardo a questo sarebbe utile che ci fosse semmai una presa di posizione della società e non certo le dichiarazioni post partita di Mourinho, che è troppo lasciato solo su questi argomenti...quando invece toccherebbe ai dirigenti sistemare o rilevare quelle cose...ma Pinto, come dire...è una figura un pò trasparente.
Non so se gli eventuali playoff di EL saranno al giovedì come i gironi...se sì, allora non appena si saprà se la Roma dovrà giocarli, dovrà muoversi per tempo, perchè fino ai gironi ormai anticipi e posticipi sono stati decisi, ma per gli incastri coi playoff no.
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De Siervo ha spiegato che la Roma giocherà alla domenica, dopo i turni di EL, per via del fatto delle tv e delle presenze di pubblico...Riguardo a questo sarebbe utile che ci fosse semmai una presa di posizione della società e non certo le dichiarazioni post partita di Mourinho, che è troppo lasciato solo su questi argomenti...quando invece toccherebbe ai dirigenti sistemare o rilevare quelle cose...ma Pinto, come dire...è una figura un pò trasparente.
Non so se gli eventuali playoff di EL saranno al giovedì come i gironi...se sì, allora non appena si saprà se la Roma dovrà giocarli, dovrà muoversi per tempo, perchè fino ai gironi ormai anticipi e posticipi sono stati decisi, ma per gli incastri coi playoff no.
Lui parlò di big match (questa la nota della Lega):
"Come noto - prosegue la nota - i ricavi dei club derivano principalmente dalle televisioni e gli orari delle gare sono determinati soprattutto in funzione della massimizzazione delle audience. La polemica era inutile perché, guarda caso, la partita Inter-Roma, anche in ragione della sua ideale collocazione oraria, ha registrato il maggior ascolto della decima giornata e la seconda miglior audience stagionale”.
Quindi dobbiamo ipotizzare che contro Torino, Sassuolo e Torino, per la Roma, sono tutti big match.
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
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