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Il pari a parole non lo voleva nessuno (Inzaghi non avrebbe firmato, aveva dichiarato ieri) ma nei fatti sta bene a tutti (il secondo tempo lo dimostra, non si è tirato in porta). Va bene così.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Non cambia nulla, tra Juventus e Inter finisce 1-1 con i gol di Vlahovic e Lautaro. Lo scudetto continuano a giocarselo loro…
Juventus-Inter 1-1 non è una gran partita – potremmo sforbiciarne via almeno un paio di quarti d’ora interi – , ma contiene guizzi di campioni che fanno valere la pena di fermarsi a guardarla. Anche se la coincidenza col trionfo dell’Italia di Sinner in Coppa Davis, le ha di fatto menomato una bella fetta iniziale. Ci siamo tutti messi a guardarla dopo aver esultato per ben altro spettacolo. E oggettivamente non si potevano pretendere le stesse emozioni.
E soprattutto, Juventus-Inter 1-1, è la certificazione ufficiale che lo scudetto è effettivamente affare loro, per cui, in realtà, la partita tra le squadre di Allegri e Simone Inzaghi, pur conclusa con un risultato che lascia tutto così com’è, in senso virtuale ed esteso invece, ce la porteremo avanti chissà per quanto tempo ancora.
E’ andata che a Vlahovic risponde Lautaro, secondo un copione abbastanza scontato. Protagonisti all’opera, con tanto di teatrino di contorno, tipo Vlahovic che fa gesti inequivocabili verso i critici, a dire: “Non vi sento, non vi sento, sapete solo chiacchierare” e via così. La risposta dell’Inter è stata autoritaria e spietata nell’esecuzione con Thuram e Lautaro che finalizzano la manovra, ma raggiunto l’1-1 si è pensato più che altro a non farsi del male. Quello che resta di Juventus-Inter è la sensazione di due squadre che si temono molto, che si rispettano, che non scherzano e che pensando di doversi giocare loro due lo scudetto, si preoccupano di non fare errori e concedere vantaggi all’altra.
Questi fattori pesano sulla partita come una cappa e la condizionano, e di conseguenza il supermatch marchiato come Derby d’Italia, a sottolinearne l’importanza storica, non cambia lo stato delle cose, lascia tutto così com’è. l’Inter un po’ più favorita, ma la Juventus che sembra aver ritrovato la frequentazione di certe zone nobili della classifica, dopo anni di sofferenza e stravolgimenti vari, tutto sommato è lì. E questo fatto non lascia per niente tranquilla l’Inter, che ne sente la presenza e il fiato sul collo.
Max Allegri come sempre cerca di sviare l’attenzione e recitare la parte di quello capitato lì per caso. “Il nostro obiettivo è sempre quello di entrare nei primi quattro posti”. Non solo respinge persino l’ipotesi che a gennaio la Juventus possa cercare qualche rinforzo per ovviare il problema dei tanti infortuni e soprattutto per cercare di colmare, almeno parzialmente il gap che la separa dall’Inter. “Non esiste un mercato, le squadre si fanno a giugno e basta”, la sua decisa posizione.
Qualche piccolo rimorso forse ce l’ha invece Simone Inzaghi: “Questo pareggio non l’avrei firmato alla vigilia, volevamo vincerla”- Soprattutto per allontanare un po’ di più la Juve, che invece sta lì e mette una grande ansia addosso.
Ascolta "Juventus-Inter 1-1, subito dopo il trionfo dell'Italia di Sinner in Davis... (ep. 14, 27 nov 2023)" su Spreaker. Juventus-Inter 1-1 non è una gran partita - potremmo sforbiciarne via almeno un paio di quarti d’ora interi - ma contiene comunque guizzi di campioni che fanno valere la pena di fermarsi a guardarla. Anche se
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Allegri e Inzaghi su Juventus Inter: «Preso un gol da polli», «In passato avremmo perso la partita»
Il dopo partita dei due allenatori che mantengono inalterata la distanza in classifica. Max non cambia strategia: «Un posto tra le prime quattro della classifica». Simone: «Noi per lo scudetto»
«Dovevamo essere più cattivi su Lautaro» dice scrollando la testa Adrien Rabiot, che si era illuso dopo il vantaggio di Vlahovic di assaporare l’euforia del sorpasso in classifica all’Inter. La squadra di Simone Inzaghi tiene invece a distanza di sicurezza di due punti i bianconeri. «Ma io vedo il bicchiere mezzo pieno e resto convinto che siamo candidati allo scudetto, siamo forti e possiamo farcela» chiude il francese.
Massimiliano Allegri da un lato si rallegra per le emozioni della sfida da alta classifica («considerando anche il periodo in cui sono stato fermo, era da quattro anni che non giocavo una gara con in palio il primo posto») dall’altro avrebbe preferito maggior cinismo: «Abbiamo preso un gol da polli, bisognava fare fallo prima. A livello psicologico comunque con l’Inter più che vincere era importante non perdere». L’obiettivo per Max non cambia («un posto fra le prime quattro»), facendo affidamento su Vlahovic in fase di rilancio: «Dusan ha giocato tecnicamente la miglior partita da quando è alla Juventus».
Simone Inzaghi si rammarica per l’iniziale svantaggio: «Sul gol di Vlahovic abbiamo perso una palla che era nostra. Nella ripresa abbiamo creato tantissimo, ma intanto ci prendiamo questo pari per il quale alla vigilia non avrei firmato. Ma abbiamo giocato contro una squadra meritatamente seconda. Del resto la gara è stata la fotocopia di quella dell’anno scorso, ma all’epoca avevamo perso. Sapevamo che la Juve sarebbe rimasta in attesa, non era semplice trovare linee di passaggio». Il tecnico guarda avanti: «Ci aspettano Benfica e Napoli, siamo in emergenza. Spero di recuperare Sanchez».
CorSera
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Vedere una partita intera sta diventando per me un supplizio...qualità del calcio sempre più infima, una noia incredibile
Non sei l'unico.
Il primo tempo di Milan Fiorentina, come bruttezza, mi ha ricordato molte partite della stagione 97, quando decenne le guardavo al bar, intriso di fumo passivo ed epiteti grotteschi contro Kluivert e la faccia di Ziege.
Non mi sono addormentato perché col rosso e il nero è impossibile.
A parte la fede, seguo molto meno le altre partite, però.
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
E' un campionato mediocre che offre una qualità dello "spettacolo" pari al suo livello: mediocre.
Un campionato composto da squadre alcune appena sufficienti, altre scarse. La stessa Inter è una squadra normale, senza infamia e senza lode, che per l'appunto è prima perchè il resto della truppa è rabberciato: insomma, la prima è la meno peggio.
La dimostrazione dello scarso livello generale è data proprio dalla Juventus: una squadra che segna col contagocce, che ha un centrocampo formato dai Rabiot, dai Miretti, ieri addirittura dai Nicolussi Caviglia, è seconda. Le difficoltà, i difetti, le fragilità del resto delle compagini sono sotto agli occhi di tutti.
Scadente l'offerta, d'altro canto le tv non a caso hanno pagato due spicci per trasmettere e diffondere questo calcio. Il confronto con le emozioni e l'adrenalina offerti da altri sport (si veda ieri la finale di coppa Davis, ma volano anche il basket e altro) si fa bruciante...non parliamo di quello con altri campionati - le partite della Premier, dove non trovi certo chi stappa per i pareggini precotti, in specie nei big match.
Per quanto riguarda il campionato, il girone di ritorno, coi suoi campi invernali ed il susseguente rush finale primaverile, deciderà di tutte le posizioni. L'Inter al ritorno avrà quasi tutti gli scontri diretti a Milano: anche così si spiega la soddisfazione post partita di Inzaghi: se chiuderà primo il girone di andata, avrà fatto qualcosa in più della metà del lavoro.
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
All'Udinese mica sono scemi. Se non fanno giocare Pafundi e' perche' non e' pronto. Mancini voleva fare il fenomeno convocando talenti giovani. Era solo sensazionalismo.
alla fine la stragrande maggioranza di questi fantomatici fortissimi ragazzini una volta cresciuta non riesce neanche a trovare spazio in serie a o in nazionale italiana.
la verità è che sono per lo più dei mezzi giocatori.
i giovani quelli forti davvero in serie A giocavano eccome.......penso a donnarumma a de rossi ecc.
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Non sei l'unico.
Il primo tempo di Milan Fiorentina, come bruttezza, mi ha ricordato molte partite della stagione 97, quando decenne le guardavo al bar, intriso di fumo passivo ed epiteti grotteschi contro Kluivert e la faccia di Ziege.
Non mi sono addormentato perché col rosso e il nero è impossibile.
A parte la fede, seguo molto meno le altre partite, però.
Io guardo sempre la mia squadra, il Palermo, vado pure sempre allo stadio, ma davvero è diventato ormai un atto di fede. Se la serie A è a livelli penosi immagina la B. Poi noi abbiamo pure un allenatore che si sta dimostrando davvero una capra e la prossima in casa sto pensando di disertarla per la prima volta.
Io guardo sempre la mia squadra, il Palermo, vado pure sempre allo stadio, ma davvero è diventato ormai un atto di fede. Se la serie A è a livelli penosi immagina la B. Poi noi abbiamo pure un allenatore che si sta dimostrando davvero una capra e la prossima in casa sto pensando di disertarla per la prima volta.
Una volta di B sapevo la classifica
Adesso a momenti non so le squadre che la frequentano
Solo perché leggo e passa su Sky a pranzo
Mi dispiace per Corini, da calciatore mi piaceva
Ma in panca non conta
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
E' inutile girarci intorno: il livello lo fanno i protagonisti, perchè gli allenatori non giocano: ebbene, la A ne ha pochi, anzi diciamo pure nessuno (intesi come livello primissima fascia o "assoluto").
Non solo la Premier e le squadre ricche e sceicche si prendono le prime scelte ed i campioni, ma questa estate è arrivata anche l'Arabia a prelevare non solo i vecchi o gli scarti ma anche giocatori come Milinkovic-Savic...Quindi gli attori sono scarsi e quanto vediamo è conseguenza di quello.
Poi i club italiani: non hanno una lira per piangere...quindi, pure chi ha incassato molto o moltissimo dalla champions (si pensi all'Inter) ha fatto un mercato ristretto. Il Napoli ha incassato per Kim ma mica come sostituto ha preso un Kim...ma un livello più basso, e così via...Dunque il mercato ormai attappa ma non fa salire il livello.
Gli italiani? Ma la vediamo la nazionale? Eccoli là gli italiani.
La somma di tutto questo concorre alla mediocrità generale, diffusa, trasversale.
Comunque l'Inter lo strappo al campionato lo darà tra la metà dicembre, gennaio e febbraio quando la champions andrà in ghiaccio. Se avesse vinto ieri sera avrebbe chiuso il campionato a novembre, perchè con un +5, a fronte di avversarie che non hanno nelle gambe e nella rosa una qualità tale da poter accelerare e addirittura sopravanzare la capolista, l'Inter averebbe preso un margine importante...ma questo aspetto è solo rinviato all'inverno.
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Una volta di B sapevo la classifica
Adesso a momenti non so le squadre che la frequentano
Solo perché leggo e passa su Sky a pranzo
Mi dispiace per Corini, da calciatore mi piaceva
Ma in panca non conta
Corini era detto il genio da calciatore, ma da allenatore sta dimostrando una pochezza che mai avrei pensato. Due anni che assistiamo alle stesse partite, allo stesso non gioco e alle stesse interviste post partita. Eppure quest'anno gli hanno fatto una squadra sulla carta buona, se non da promozione diretta cmq da playoff. Ma nelle ultime 6 partite 4 sconfitte e 2 pareggi, 'ndo cazz* andiamo.
Se penso alla B ai tempi della nostra promozione in A dopo 31 anni... Zauli, Toni...Corini appunto... Ma anche le altre squadre un livello molto alto. In 20 anni la A di allora è diventata livello serie B e la B livello serie C.
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