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Penso che non tornerà più e che Allegri in verità vada benissimo, e di quest'ultimo, delle sue qualità e del suo adattarsi alle più diverse situazioni (senza farsi ossessionare da nevrosi e senza sclerare) ne abbiamo parlato in abbondanza.
Ritengo realistica invece la possibile pista romana (ma anche milanese lato Milan).
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I big match in campionato, i verdetti di Champions e la Coppa Italia: senza sosta fino a fine anno
Un calendario intenso attende le formazioni impegnate in Europa. Inter, Napoli, Fiorentina e Lazio potrebbero giocare più di tutte le altre, visto l’impegno in Supercoppa a fine gennaio. E specie per i partenopei rischia di essere un periodo durissimo, dati i tanti scontri diretti
Dopo l’ultima sosta per le nazionali si riparte e sarà una lunga corsa in apnea almeno fino a fine gennaio. Le big giocheranno praticamente ogni 4 giorni, con appena un momento per rifiatare, nella settimana tra Natale e Capodanno. Inter, Napoli, Fiorentina e Lazio, le 4 impegnate nelle semifinali di Supercoppa, potrebbero infatti scendere in campo ben 15 volte in 65 giorni, se passeranno anche il turno negli ottavi di Coppa Italia. E appena una gara in meno, ovvero 14, ne potrebbero disputare Milan, Atalanta e Roma, ovvero le altre 3 italiane impegnate nelle coppe europee. Non solo si giocherà tanto ma si disputeranno anche tanti match importanti, decisivi non solo per il cammino nelle varie coppe ma anche per il campionato.
Napoli, partenza dura per Mazzarri
Si comincia nel prossimo fine settimana in cui spiccano ben 3 scontri diretti tra le prime 6: Atalanta-Napoli e Milan-Fiorentina il 25 novembre, il derby d’Italia Juventus-Inter il 26. Dopo appena 2 giorni, il 28, Milan e Lazio si giocano 3 punti importanti per il loro cammino in Champions League ospitando, rispettivamente, Dortmund e Celtic. Il 29, invece, è il giorno della grande sfida tra Real Madrid e Napoli mentre l’Inter va a far visita al Benfica a Lisbona per cercare di mantenere la testa nel proprio girone. Il 30 è una giornata decisiva per Atalanta, Roma e Fiorentina. In Europa League i nerazzurri si giocano il primo posto nello scontro diretto con lo Sporting Lisbona, i giallorossi in Svizzera contro il Servette non possono permettersi passi falsi per non far scappare lo Slavia Praga, infine i viola – in Conference - devono vincere contro il Genk per centrare la qualificazione con un turno d’anticipo. Dopo appena 3 giorni c’è un’altra sfida da circoletto rosso, stavolta in campionato: il 3 il Napoli campione in carica ospita l’Inter, principale pretendente allo scudetto.
Coppa Italia, via agli ottavi
Il 5 iniziano gli ottavi di Coppa Italia con Lazio-Genoa, seguita il 6 da Fiorentina-Parma. Appena 48 ore dopo torna la serie A con il primo di 3 affascinanti duelli: l’8 c’è Juventus-Napoli. Il 9 è il giorno del derby lombardo tra Atalanta e Milan mentre il 10 la Roma sfida all’Olimpico la Fiorentina. A metà settimana riecco le coppe europee con l’ultima giornata dei vari gironi. Il 12 il Napoli potrebbe essere costretto a giocarsi il secondo posto al Maradona contro il Braga. Contemporaneamente l’Inter ospiterà al Meazza la Real Sociedad per una sfida che, probabilmente, metterà il palio il primato. Il 13 si saprà se Lazio e Milan proseguiranno la loro avventura in Champions. I biancocelesti sono ospiti a Madrid dell’Atletico, i rossoneri fanno visita al Newcastle. Il 14 l’Atalanta va in Polonia ad affrontare il Rakow Czestochowa sperando di aver già acquisito il primo posto. La Roma ospita lo Sheriff confidando in un passo falso dello Slavia mentre la Fiorentina si gioca probabilmente il primato in Ungheria contro il Ferencvaros.
Roma, fine anno con Napoli e Juve
Non c’è tempo per rifiatare: il 17 dicembre la serie A propone soprattutto il ritorno di Simone Inzaghi all’Olimpico in Lazio-Inter. Il 19 riecco la Coppa Italia con Napoli-Frosinone seguita, il 20 dal ritorno in campo dell’Inter, stavolta al Meazza contro il Bologna. Il 23, nel turno prima di Natale, torna a essere protagonista il Napoli che sale all’Olimpico a sfidare la Roma. Poi, finalmente, un attimo di tregua prima del turno di Capodanno che, proporrà, tra tutte, il duello tra Juventus e Roma allo Stadium. Insomma una chiusura d’anno davvero coi botti prima di ripartire a testa bassa: a gennaio ci sono i restanti 4 ottavi di Coppa Italia poi altre 4 giornate di serie A, i quarti di Coppa e, infine, dal 21 al 25 gennaio, le semifinali e la finale di Supercoppa a Gedda, in Arabia Saudita. Mai come stavolta vale il detto: chi si ferma è perduto.
CorSera
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Napoli, Mazzarri: “Mi danno del bollito? Vedremo… Ma la scalata verso lo scudetto del club è iniziata con me”
Il tecnico, di ritorno in azzurro, debutta sabato a Bergamo con l’Atalanta: “Non fissiamo obiettivi, perché prima vanno vinte le partite”
È stata una presentazione fuori dagli schemi, visto che Walter Mazzarri a Napoli ha già allenato per 4 stagioni e conosce a menadito tutto l'ambiente, anche se dalla sua ultima apparizione sulla panchina azzurra sono passati 10 anni e mezzo. "Mi danno del bollito? Vediamo prima se è buono, nel caso lo mangio molto volentieri pure io... Più seriamente rispondo che sono troppo esperto per cadere in una provocazione come questa, dico soltanto che ci sarà un motivo, se mi chiamano per fare delle lezioni a Coverciano", ha detto il tecnico toscano, cercando subito di spostare l'attenzione sul presente.
Mazzarri: “Non dirò mai nulla contro Garcia”
"Mi servirà un po' di tempo per prendere confidenza con lo spogliatoio e capire in che condizioni psicofisiche si trova la squadra. Di sicuro non dirò nulla di male sul mio predecessore in panchina, visto che ritengo Garcia un collega di valore". Mazzarri è atteso immediatamente dalla trasferta di Bergamo e più in generale da un ciclo durissimo. "Ma non è il momento di fissare degli obiettivi, prima dobbiamo ricominciare a vincere le partite. Napoli è casa mia e sono felicissimo d'esserci tornato. La scalata di questo club è iniziata con me ed è un orgoglio che mi porto dentro. Vedere gli azzurri in tv nella scorsa stagione è stato emozionante, guidare i campioni d'Italia una enorme responsabilità. Che mi ha chiesto De Laurentiis? È giusto che lo dica lei. Io spero solo di dare il massimo per almeno sette mesi, poi si vedrà".
"Osimhen assomiglia al Cavani delle stagioni napoletane”
Di sicuro il tecnico toscano non si sente un semplice traghettatore, anche se per il momento rinuncerà al suo modulo preferito. "Questo gruppo si è esaltato con il 4-3-3 e io non avrò alcun problema ad assecondare i giocatori, all'inizio. Le altre valutazioni le faremo strada facendo, devo capire da cosa stanno dipendendo le difficoltà rispetto allo scorso campionato...". Il recupero di Osimhen è la notizia migliore per Mazzarri. "Da fuori davvero assomiglia al Cavani delle mie stagioni napoletane. Ho avuto modo di parlare con lui e ho capito che gli interessano di più i successi della squadra di quelli personali". Il bomber nigeriano tornerà tra i convocati, ma a Bergamo al centro dell'attacco ci sarà uno tra Raspadori e Simeone. "Hanno caratteristiche tra di loro diverse. Chi gioca dall'inizio? Non voglio dare vantaggi ai miei avversari. Ma in una cosa rispetto al passato sono cambiato: adesso non mi lamento più".
Il tecnico, di ritorno in azzurro, debutta sabato a Bergamo con l’Atalanta: “Non fissiamo obiettivi, perché prima vanno vinte le partite”
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(h.15 Dazn)
Non c’è pace per la Salernitana di Pippo Inzaghi. Diverse le defezioni per la sfida casalinga contro la Lazio: Cabral e Tchaouna sono out, Ochoa sarà fermo per quasi un mese, Dia è alle prese con un problema alla caviglia. Inzaghi dovrà fare di necessità virtù riproponendo il 3-4-2-1. In casa Lazio Romagnoli non è al meglio e al massimo sarà disponibile per la panchina. Un grande problema per Maurizio Sarri che dovrà già rinunciare a Casale, fuori per una lesione. Davanti Felipe Anderson, Immobile e Pedro.
Atalanta-Napoli
(h.18 Dazn)
Inizia l’avventura di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli, dopo aver preso il posto di Rudi Garcia. «Sono cambiato, non mi lamento più. Questa è la squadra più forte che abbia mai allenato. Napoli per me è casa mia. Il presidente mi ha fatto vedere uno spezzone del film sullo scudetto che uscirà e mi sono venuti i brividi, ho avuto la pelle d’oca. Sono entusiasta di essere qua, da quando sono andato via i tifosi mi hanno sempre dimostrato il loro affetto», ha detto. Gian Piero Gasperini, da parte sua, è pronto: «Che Napoli mi aspetto dopo il cambio in panchina? È sempre una squadra molto forte, è una squadra che lo scorso anno ha stradominato il campionato, mi aspetto il miglior Napoli, ma anche per noi siamo in una buona posizione di classifica».
Milan-Fiorentina
(ore 20.45 su Dazn)
Il Milan, in piena emergenza infortuni, non può sbagliare a San Siro contro la Fiorentina. «Mai come ora le parole servono a poco, servono i fatti e dobbiamo dimostrarlo. Dobbiamo dimostrare con i fatti che abbiamo capito gli errori che abbiamo fatto», ha detto Stefano Pioli. Che a causa infortuni, punterà anche su Camarda, 15 anni (ha avuto uno deroga dalla Figc per essere convocato), e già pilastro importante della Primavera di Ignazio Abate. Così, invece, Vincenzo Italiano: «Si riparte carichi, motivati. Arriviamo da una vittoria che ci ha permesso di ripartire e mettere punti in campionato, vogliamo migliorare ancora la nostra classifica anche se abbiamo davanti un impegno difficile».
CorSera
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Stefano Pioli e il Milan: d’ora in poi non può più sbagliare
Senza le serpentine di Leao e i gol di Giroud tocca all’allenatore ridare colore e coraggio al Diavolo. Un’altra rinascita.
Sul campo Fiorentina, Borussia Dortmund e Frosinone, in rapida successione dentro San Siro, decideranno il destino del Milan in Italia e in Europa. Stefano Pioli, nella sua felice vita rossonera, è resuscitato più di una volta, scacciando l’ombra di Rangnick dopo il 5-0 di Bergamo, vincendo uno scudetto che sembrava ormai dell’Inter, arrivando l’anno scorso sino alle semifinali di Champions dopo aver attraversato una crisi spaventosa a gennaio.
Adesso che lo stadio non canta più il suo nome e i dubbi sul suo conto si allargano, deve metterci del suo. Senza le serpentine di Leao e i gol di Giroud tocca all’allenatore ridare colore e coraggio al Diavolo. Un’altra rinascita. Sul campo. Non è il momento delle parole, ma quello di dimostrare la bontà del progetto tecnico di un allenatore che, sino adesso, si è superato. Il nuovo Milan, per volontà di Pioli, è diventato aggressivo, gioca con la difesa alta e il pressing, una squadra dalla spiccata vocazione europea, che però fatica a trovare una dimensione nel cortile di casa: mancano identità e equilibrio, anche all’interno della stessa partita. Nelle ultime quattro di campionato ha cominciato forte ed è arrivato piano, facendosi rimontare a Napoli e Lecce e subendo i gol decisivi con Juve e Udinese. Due punti in 4 gare, una media da retrocessione. Il Milan che non vince da 49 giorni deve invertire la rotta. Con passione e idee. Le idee di Pioli.
CorSera
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popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
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Camarda titolare per quanto interessante, è davvero una scelta che desta forte imbarazzo in casa Milan.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
per favore
postate la papera di donnarumma
Ahahahhaahahahhah
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Non lo sarà. Anche se lo fosse, per quale motivo?
Allo Jovic di adesso preferisco l'incognita green Camarda, a dirla tutta
Dovrebbe convocare Papin?
Te lo spiego subito.
Perché per l'incapacità di acquistare da anni gente forte in attacco (Giroud a parte, ma che ha 38 anni), si è arrivati non solo a dover convocare un 15enne, ma addirittura addossargli già la pesantezza della responsabilità offensiva.
Questo per me è imbarazzante.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Te lo spiego subito.
Perché per l'incapacità di acquistare da anni gente forte in attacco (Giroud a parte, ma che ha 38 anni), si è arrivati non solo a dover convocare un 15enne, ma addirittura addossargli già la pesantezza della responsabilità offensiva.
Questo per me è imbarazzante.
Si, ma questo è un discorso a parte.
Comprensibile, eh, tuo POV.
Sul convocare Camarda non trovo alcun imbarazzo, personalmente
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
Si, ma questo è un discorso a parte.
Comprensibile, eh, tuo POV.
Sul convocare Camarda non trovo alcun imbarazzo, personalmente
L'imbarazzo è l'essere arrivati alla scelta obbligatoria di convocare Camarda, mica la convocazione di Camarda in sè.
Tutto qui.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Eh ma (l'ennesima) papera è stata talmente ridicola da annullare quanto di buono fatto.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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