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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Giubilo e trombette per uno 0-0 contro una rappresentativa di una nazione in guerra costretta a giocare in un campo neutro. Neanche il buongusto di evitare di festeggiare, che poi cosa hanno quei mediocri dei nostri da festeggiare?
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Italia qualificata, si va in Germania a difendere gli Europei vinti a Wembley e anche a riparare i guasti del fallimento dei due Mondiali mancati. Ma che sofferenza anche per strappare uno 0-0 con l’Ucraina…

      Evviva, siamo agli Europei. Eviterei toni trionfalistici ma capisco. Due Mondiali mancati ti pesano addosso e dunque anche il solo tornare agli Europei del prossimo anno in Germania a difendere il titolo vinto a Wembley nel 2021 diventa un’impresa quando a rigor di logica dovrebbe essere invece la normalità, per non dire un fatto scontato.

      Ma tant’è, sappiamo qual’è stata l’evoluzione della storia azzurra, ne conosciamo anche il percorso accidentato. Non ultimo un ct come Mancini, il generale dell’ Europeo vinto, che le mette le corna in pieno ferragosto, la tradisce ignominiosamente, la pianta su due piedi per andarsene a far soldi con l’ Arabia Saudita. Insomma sedotti e abbandonati. Mettiamoci anche

      Dopo un sofferto 0-0 con l‘Ucraina a Leverkusen in Germania i giocatori azzurri, Spalletti e tutti i dirigenti della Nazionale si sono abbracciati fortemente provati sia psicologicamente che fisicamente: la rappresentativa di una Nazione in guerra e costretta a giocare all’estero, in stadi dove non rischi che arrivi un missile russo ad ammazzare innocenti, ci ha messo anche alle corde e costretto a una buona mezzora di fifa intensa.

      Nel conto del dare e avere stavolta abbiamo anche un bel credito con fortuna, arbitro, var, moviola e connessi vari visto che un rigore di Cristante su Mudryk non ce l’hanno fischiato contro e dunque bisognerà accendere un cero votivo a San Manzano (alias il fischietto spagnolo Jesul Jil Manzano).

      Sullo sfondo c’era ancora l’incubo dei play off con cui abbiamo perso la qualificazione a due mondiali consecutivi (contro Svezia e Macedonia del Nord). Luciano Spalletti (6 gare, 3 vittorie, 2 pareggi, una sconfitta) si gode giustamente il superamento del primo livello del suo personale videogioco, ma essendo un uomo di calcio di ormai antico pelo sa benissimo che nessuno ti renderà mai merito di una qualificazione agli Europei. Che non è un traguardo, ma una banale vittoria di tappa.

      Tanto da dire: “Ci diciamo anche bravi, ma il lavoro vero comincia adesso, nell’accettare questo ruolo era dovuto qualificarsi agli Europei: adesso viene il bello”. Sarà come ripartire da zero e il giudizio sull’attuale gestione azzurra di fatto comincia da oggi.

      Ripartiamo con un Chiesa in più, anche se Chiesa c’era anche nella Nazionale che ha vinto l’Europeo a Wembley ma l’abbiamo anche perso per lunghissimo tempo per un gravissimo infortunio. In compenso ci manca un centravanti, o almeno un grande attaccante che possa trascinare la Nazionale. Non è solo questione di numero dei gol, che anzi sono arrivati anche in abbondanza per via dei 5 fatti alla Macedonia del Nord, è proprio questione di potenza della trazione anteriore. E non è un problema da poco, anzi oggi è IL problema. Spalletti è un mago del calcio alternativo e dell’invenzione tattica. Qualcuno parla già di rivincerli questi Europei e a me pare una colossale sciocchezza anche il solo domandarselo.

      Per adesso ci godiamo questo ritorno alla luce dopo l’uscita dal tunnel, la prossima estate avremo bisogno di tutta la fantasia possibile.

      Ascolta "L'Italia di Spalletti agli Europei 2024 (21 nov 2023)" su Spreaker. Evviva, siamo agli Europei. Eviterei toni trionfalistici ma capisco. Due Mondiali mancati ti pesano addosso e dunque anche il solo tornare agli Europei del prossimo anno in Germania a difendere il titolo vinto a Wembley nel 2021 diventa un’impresa quando a rigor di La Nazionale di Spalletti si qualifica agli Europei 2024

      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        non segniamo
        non segniamo mai
        ieri abbiamo giocato anche bene a tratti, ma se non segni è durissima
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          Puntiamo a un altro europeo da 13 gol fatti in 7 partite, solo 4 subiti e speriamo che ci vada di culo ai rigori

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            Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
            Puntiamo a un altro europeo da 13 gol fatti in 7 partite, solo 4 subiti e speriamo che ci vada di culo ai rigori
            Col girone che ci potrebbe capitare essendo in 4ta, un po' di culo non guasterebbe, no
            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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              i miracoli accadono una sola volta
              senza uno che la butta dentro non andremo da nessuna parte
              ieri avremmo dovuto fare 3 goal..........e invece avremmo meritato di uscire per quel rigore non dato al 93simo

              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                Il rigore non dato in Ucraina-Italia: per la stampa straniera è un caso. I social: «Mafia»

                Critiche univoche all'estero all’arbitro Manzano per non aver rivisto il contatto tra Cristante e Mudryk. E molti sui social attaccano l'Uefa per le frasi di Ceferin alla vigilia: «L'Italia deve qualificarsi»

                L’Italia festeggia la qualificazione ai prossimi Europei, ma alla stampa straniera non è passato inosservato un episodio che avrebbe favorito gli azzurri e che poteva altrimenti essere determinante per un finale diverso. La partita di Leverkusen è terminata 0-0 (agli uomini di Spalletti bastava un pareggio per evitare i playoff), ma al 93’ un contatto sospetto tra Cristante e l’attaccante ucraino Mudryk poteva far assegnare alla nazionale di Serhij Rebrov un rigore forse decisivo, a un paio di minuti dal triplice fischio.

                Le proteste e quelle parole di Ceferin: «L'Italia deve qualificarsi»

                Alle proteste dei tanti ucraini sugli spalti, si sono aggiunti il sospiro di sollievo di protagonisti come Donnarumma e Frattesi, mal celato nelle interviste del post-gara, e il giudizio unanime delle testate internazionali. Il fatto che l’arbitro spagnolo Gil Manzano fosse in una buona posizione per giudicare autonomamente l’azione non attenua le polemiche sul mancato ricorso al Var. Tutto questo all’indomani delle contestatissime parole di Aleksander Čeferin. «L'Italia deve qualificarsi a Euro 2024, altrimenti sarebbe un disastro», aveva detto il presidente della Uefa, alimentando la perplessità delle testate internazionali su quanto avvenuto in campo.

                Dura reazione in Ucraina e Inghilterra

                Le critiche più dure arrivano non solo dalle testate ucraine, ma anche da quelle inglesi e americane, dove l’arbitro è stato criticato soprattutto per il non aver fatto affidamento al Var, che da parte sua non ha giudicato la decisione del direttore di gara come un «evidente errore». In Ucraina «Sport.ua», una delle principali testate sportive del Paese, non ha mezzi termini per quanto accaduto: «In questo modo è stato evitato il disastro che temeva Ceferin. Con questo risultato ha realizzato il suo sogno», rimarcando ironicamente le parole del numero 1 Uefa. Su tutto il racconto della gara il Telegraph titola e mette in evidenza proprio il rigore negato agli ucraini. «Netto il contatto in area, inspiegabile la scelta di non intervenire. Se quel penalty fosse stato realizzato ora sarebbero con tutta probabilità gli azzurri a dover giocare i playoff». Anche la versione inglese della tedesca One Football sottolinea la controversia, specificando che l’arbitro Manzano, subito dopo l’episodio, ha rimandato indietro i giocatori ucraini che protestavano, assumendosi la responsabilità della decisione. Il Daily Mail si spinge più in là, associando il controverso episodio alle parole di Ceferin, definendoli «un insieme di circostanze sospette».

                I commentatori Usa

                Se l’entità del contatto è dubbia, sicuramente Cristante non ha toccato la palla, quanto bastava per i commentatori di Espn e gli analisti del The Athletic per ricorrere almeno al supporto della Var. Una svista non di poco conto per il Video assistant referee Munuera Montero, che di fatto ha lasciato clamorosamente correre, a fronte di un episodio che poteva essere cruciale per il punteggio finale. Il c.t. ucraino Rebrov, che alla vigilia della partita aveva detto di «non essere interessato e di dare poca importanza alle parole del presidente della Uefa», ha criticato apertamente la decisione arbitrale. «Era rigore, per me non ci sono dubbi. Non sta a me decidere, ma se il Var non richiama l’arbitro per rivedere sullo schermo un caso del genere...».

                Francia e Spagna

                Altre testate sportive, come la francese Rmc Sport, hanno invece posto l’attenzione sulle parole degli azzurri, come il portiere Donnarumma o Frattesi. Intervistati a caldo, hanno detto che «il rigore poteva anche essere fischiato, a giudicare dalle immagini». Il centrocampista dell’Inter ha poi aggiunto che, a seconda dell’angolatura, il contatto appariva invece meno evidente. Più neutra la stampa spagnola, connazionale di Manzano, con Mundo Deportivo che però si accoda a quelli che sostengono che il rigore fosse netto.

                Gli accostamenti alla mafia e a Putin

                Sono infine i social, ma anche gli stessi tifosi ucraini presenti sugli spalti di Leverkusen a muovere le accuse più pesanti nei confronti dell’arbitraggio. I supporter di Mudryk e compagni hanno prontamente mostrato striscioni con scritto «Uefa Mafia», alludendo a un risultato già deciso e a una precisa volontà, ancor prima che la partita si giocasse. Sulle piattaforme digitali, tra tanti post e tweet ricorrenti con il frame del contatto Cristante-Mudryk in primo piano, è apparso anche il volto del presidente russo Vladimir Putin con il commento: «Ecco chi era il vero arbitro di Ucraina-Italia».

                CorSera






















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                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Le (giuste) rimostranze estere accadono perchè questa nazionale non è capace di fare mezzo goal di suo all'Ucraina e soffre con le Macedonia...questo è il nostro calcio.

                  Se Ceferin avesse detto che era l'Ucraina a doversi qualificare sennò "è un disastro" ci saremmo incazzati anche noi.
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                    Rigore da dare, ma tutte queste dietrologie sono ca*Z*te
                    Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                      siamo messi bene per rubare a dei poveracci....
                      Originariamente Scritto da Marco pl
                      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      IO? Mai masturbato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      Io sono drogato..

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                        Senza dubbio a parti invertite pure su questo thread leggeremmo tanti complotti

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                          Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
                          Senza dubbio a parti invertite pure su questo thread leggeremmo tanti complotti
                          Da me no
                          Dai giornali si
                          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                            Non ci resta che vincere (semi cit).

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                              L’Italia agli Europei in Germania, il piano di Spalletti per «la Nazionale dei sogni fra droni, cene e app

                              ​ Ottenuta una sofferta qualificazione a Euro 2024 strappando il punto che mancava in Ucraina, il c.t dell’Italia Luciano Spalletti sta già definendo il proprio piano per migliorare la squadra anche a distanza, in modo da arrivare al top all’appuntamento​

                              Lo aveva detto Cesare Prandelli, che con l’Italia è arrivato sino alla finale dell’Europeo nel 2012: «Se non hai i giocatori, devi trovare il gioco». Roberto Mancini, con la stessa idea in testa, ci ha portato in trionfo a Wembley nell’estate 2021. Adesso tocca a Luciano Spalletti. In meno di tre mesi il nuovo c.t. ha dato un’identità alla sua Nazionale: «E il lavoro comincia adesso», racconta ingolosito l’allenatore nel ventre della BayArena dopo aver raggiunto il traguardo.

                              Spalletti non sta più nella pelle. Tra meno di sette mesi torneremo in Germania ed è sicuro che, nel momento della verità, gli azzurri cambieranno passo. «Abbiamo ritrovato l’incantesimo che si era rotto con Mancini», dice gongolante il presidente Gravina. Schegge di entusiasmo anche se ripetersi sarà difficile contro la Francia di Mbappé, l’Inghilterra di Bellingham e Kane e la Spagna dei giovani fenomeni a cui noi dovremo opporre la serietà, la convinzione, lo spirito di gruppo, la capacità di soffrire dimostrata nell’ultima mezz’ora con l’Ucraina. Soprattutto i valori e i principi da coltivare, sviluppare, perfezionare: difesa alta, possesso, riaggressione nella metà campo avversaria, movimenti da mandare a memoria per sorprendere squadre più forti della nostra. Dobbiamo diventare un’orchestra perfetta e i segnali sono incoraggianti: Barella che si sacrifica tornando nella zona mediana, Dimarco che entra dentro il campo, Bonaventura o Frattesi che attaccano la profondità trasformando il 4-3-3 di partenza in un 4-2-3-1.

                              Il tempo lavorerà per noi, anzi per Spalletti. Luciano non intende perderne per «dare forma alla Nazionale dei sogni». Nei lunghi quattro mesi di letargo azzurro cercherà di mantenere connessi i suoi discepoli per «assomigliare a un club». Tra maggio e giugno ci sarà modo di perfezionare il lavoro sul campo, ora Luciano si dedicherà al calcio relazionale e a quello virtuale, sfruttando la tecnologia. Sarà perfezionata la app in cui i giocatori potranno rivedere le situazioni tattiche e Coverciano sarà dotata di droni per filmare e riproporre gli allenamenti dall’alto. Il gruppo si cementerà a cena. Spalletti girerà per i ritiri, inviterà i suoi giocatori e pagherà il conto.

                              Il campionato sarà seguito con attenzione, ma le scelte verso Euro 2024 sono più o meno fatte: Buongiorno, che il c.t. ha definito campione, impreziosisce una difesa che ha bisogno ancora di un lungo addestramento per fiutare i pericoli giocando così in avanti, Jorginho è recuperato alla causa e in attacco tutti hanno capito quanto sia importante Chiesa, uno dei pochi imprescindibili. Resta il nodo del centravanti: né l’agile Raspadori, né il possente Scamacca hanno convinto e, in attesa di capire se Immobile ritroverà se stesso, il problema è serio e di non facile risoluzione. Intanto godiamoci la qualificazione e lo scampato pericolo.

                              La strada resta in salita. Dopo il sorteggio del 2 dicembre a Amburgo, che ci potrebbe spedire in un girone complicato, la Figc studierà la logistica. Sono stati bloccati tre siti in Germania quando il c.t. era ancora Mancini e bisognerà verificare le scelte con Spalletti anche in base a dove finiremo. Poi ci sono le amichevoli, due contro avversarie forti nella finestra di marzo, altre due a giugno durante la preparazione.

                              CorSera​​
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Mourinho sul futuro alla Roma: «Non so se resto»

                                Lo Special One in un’intervista alla Rai ha detto di avere comunque un sogno: «Un’altra finale europea con la Roma». E sul contratto: «Con i Friedkin parliamo soltanto del presente. Totti? È una cosa tra Francesco e la società»

                                Il suo contratto scade alla fine di questa stagione e il futuro di José Mourinho è un argomento che diventa un mesto conto alla rovescia per chi a Roma non rinuncerebbe mai al portoghese in panchina. «Se resto qui? Non lo so». Tre parole e un’altra risposta vaga, non troppo distante dalla replica a chi in mattinata l’aveva intercettato nei pressi dello stadio Olimpico e aveva fatto la stessa domanda. Il suo rinnovo con la Roma è il cruccio dell’ambiente e la sua (non) risposta con una smorfia e un bacio in direzione dei tifosi che lo hanno sollecitato sull’argomento per loro più preoccupante non li fa ben sperare.

                                Il futuro

                                Di questi tempi, un anno fa, già si iniziava a parlare della scadenza del contratto di Mourinho. Lui poi, andando in ordine di dichiarazioni, ha prima (e in più occasioni) invocato un incontro con la proprietà, poi ha ammesso di aver ricevuto e rifiutato «la più importante e più pazza offerta di lavoro nella storia del calcio» e infine ha assicurato che, pur non sapendo quando, un giorno lavorerà in Arabia. Questi i tasselli di un puzzle complesso. Ora però c’è la Roma, anche se non si parla di futuro con la proprietà, la stessa che nel maggio 2021 aveva spiazzato tutti con un annuncio Special per davvero. E adesso? «L’ultima volta che ho parlato con Dan (Friedkin) è stato per dieci minuti dopo la fine della partita con la Lazio, a telefono nel mio ufficio - ha raccontato Mourinho in un’intervista alla Rai -. Mentre la settimana scorsa ho parlato con Ryan (il figlio del presidente). Parliamo del lavoro di oggi, non di rinnovo».

                                Il rapporto con i Friedkin

                                Nessun dialogo su cosa succederà dal 30 giugno 2024. Il presente è l’unico argomento di cui si discute tra allenatore e proprietà. Tradotto? Il campo. Ma a parte il campionato, che vede attualmente la Roma settima in classifica a tre punti dall’ultimo posto utile per la Champions League, Mourinho per questa stagione ha un altro pensiero. Ben più europeo: «Nella storia della Roma per la prima volta la squadra ha giocato due finali di fila. Puoi immaginare la difficoltà. Se pensi a quali squadre hanno fatto nella loro storia tre finali di fila vai sempre nella direzione di squadre mitiche. E allora dico: proviamo».

                                Totti e la Roma

                                Sogna un’altra finale José e l’ultimo atto di questa Europa League diventa in pochi secondi la nuova meta dichiarata del portoghese che però dovrà provare ad assicurarsi un passaggio di turno diretto, evitando i 180 minuti di playoff per accedere alla fase a eliminazione diretta della competizione. Perché potrà essere anche la sua ultima stagione da allenatore della Roma ma Mourinho vuole lasciare a modo suo. Da numero uno, definizione che il portoghese nel corso della stessa intervista ha attribuito a Francesco Totti: «Lavorare qui insieme a lui? Capisco la domanda ma rispondo in modo difensivo - ha tagliato corto José -. Ho la fama di essere un allenatore difensivo, anche se la mia squadra segna tanto... Ma posso solo dire che è una cosa tra Francesco e la società».

                                CorSera











                                ...ma di noi
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                                C. Campo - Moriremo Lontani


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