Zaniolo torna in Nazionale dopo le scommesse: cosa è successo
Nicolò Zaniolo allontanato un mese fa con Tonali dal ritiro della Nazionale, lasciò Coverciano scortato dalla polizia. La sua testimonianza alla Procura ha convinto gli inquirenti, nessun indizio è venuto fuori da smartphone e tablet
Allontanato dal ritiro di Coverciano nella precedente pausa di ottobre, richiamato in azzurro per le due imminenti sfide con Macedonia e Ucraina. La chiusura del cerchio. Nicolò Zaniolo dopo il ciclone scommesse torna in Nazionale: gli atti relativi all’inchiesta di Torino non sono ancora stati trasmessi alla procura federale e l’avviso di garanzia, consegnatogli il mese scorso (insieme a quello notificato a Tonali) non ha prodotto squalifiche.
Perciò se per il centrocampista del Newcastle il mondo si è rovesciato nell’ultimo mese, dopo che i poliziotti sono piombati il 12 ottobre scorso nel centro sportivo degli azzurri, la vita di Zaniolo continua. Come è noto, l’ex romanista ha sempre dichiarato di non aver scommesso sul calcio ma di essersi limitato a partite a poker e blackjack, pur se piattaforme illegali. Le forze dell’ordine un mese fa gli requisirono ipad e smartphone alla ricerca di indizi. Che evidentemente non sono stati trovati.
L’esterno, ora all’Aston Villa, è stato ascoltato per due ore e mezza dalla Procura di Torino il 27 ottobre scorso. «Il nostro assistito ha chiarito di non essere mai stato soggetto a minacce o intimidazioni» hanno dichiarato in un comunicato i suoi legali, Conte e Tognozzi. Ora, al contrario di Fagioli e Tonali, entrambi squalificati (l’ex rossonero salterà anche l’Europeo in caso di qualificazione), torna in Nazionale. La via di riscatto migliore, dopo un mese sulle montagne russe.
CorSera
Nicolò Zaniolo allontanato un mese fa con Tonali dal ritiro della Nazionale, lasciò Coverciano scortato dalla polizia. La sua testimonianza alla Procura ha convinto gli inquirenti, nessun indizio è venuto fuori da smartphone e tablet
Allontanato dal ritiro di Coverciano nella precedente pausa di ottobre, richiamato in azzurro per le due imminenti sfide con Macedonia e Ucraina. La chiusura del cerchio. Nicolò Zaniolo dopo il ciclone scommesse torna in Nazionale: gli atti relativi all’inchiesta di Torino non sono ancora stati trasmessi alla procura federale e l’avviso di garanzia, consegnatogli il mese scorso (insieme a quello notificato a Tonali) non ha prodotto squalifiche.
Perciò se per il centrocampista del Newcastle il mondo si è rovesciato nell’ultimo mese, dopo che i poliziotti sono piombati il 12 ottobre scorso nel centro sportivo degli azzurri, la vita di Zaniolo continua. Come è noto, l’ex romanista ha sempre dichiarato di non aver scommesso sul calcio ma di essersi limitato a partite a poker e blackjack, pur se piattaforme illegali. Le forze dell’ordine un mese fa gli requisirono ipad e smartphone alla ricerca di indizi. Che evidentemente non sono stati trovati.
L’esterno, ora all’Aston Villa, è stato ascoltato per due ore e mezza dalla Procura di Torino il 27 ottobre scorso. «Il nostro assistito ha chiarito di non essere mai stato soggetto a minacce o intimidazioni» hanno dichiarato in un comunicato i suoi legali, Conte e Tognozzi. Ora, al contrario di Fagioli e Tonali, entrambi squalificati (l’ex rossonero salterà anche l’Europeo in caso di qualificazione), torna in Nazionale. La via di riscatto migliore, dopo un mese sulle montagne russe.
CorSera
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