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Altre volte alla stessa trasmissione hanno ammesso gli errori.
Qui hanno messo su giù questa giustificazione, che in effetti stride.
Vai a capire
Boh, levassero tutto
Si farebbe prima e ci sarebbero meno bruciature rettali Tanto se uno è competente, si nota
Se non lo è, gli potresti dare anche i sensi tipo "the sentinel" che tale rimane
L'arbitro non è andato neanche a rivederla al VAR, questo per me basta ed avanza a gettare ombre sull'operato di Rocchi e tutta l'AIA.
Le cose sono due: chi sta al VAR ha deciso che non c'è il tocco, quindi sei in malafede perchè è netto, oppure l'arbitro ha deciso di non decidere di andare al VAR, quindi tu arbitro sei in malafede e senza attributi.
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Qui si tratta veramente di essere stupidi e masochisti.
Come si fa ancora a far discutere la gente in epoca Var, io non me lo spiegherò mai.
Il primo arbitro DEVE andare sempre e comunque al monitor ed è compito di chi sta in cabina esortarlo qualora non lo facesse.
Imbecilli.
Se poi decidi che sia gol comunque, allora possiamo disquisire sulle eventuali interpretazioni, ma quasi mai al monitor gli arbitri hanno preso abbagli.
Deficienti.
Rocchi è in errore, proprio sull'assunto cardine che, messo giù come lo mette lui, allora falla il Var all'origine. Se infatti "devo mandare l'arbitro al video solo se c'è la certezza (?)", chi arbitra alla fine, quelli al video o l'arbitro di campo? Perchè se c'è o non c'è certezza lo stabiliscono gli arbitri al video, quello di campo che va al monitor solo per certificare una decisione già presa a monte? Ma che discorso è?
Proprio perchè sul tocco, secondo la sala Var, "non c'è certezza", devi far prendere la decisione all'arbitro di campo, perchè magari lui decide che, essendo comunque sul pallone intervenuto il braccio, forse è meglio non dare il goal, sulla scorta del dubbio...visto che non dare il goal non fai danni, dandolo potresti regolarizzare una situazione irregolare, influendo sul risultato.
Tu non devi dare "certezze" all'arbitro di campo, gli devi dare uno strumento perchè, nella sua testa, egli si formi una opinione, che deve essere la sua, non quella di chi sta al video, visto che il regolamento recita ancora che il giudice unico delle cose di campo è l'arbitro in campo e non quelli al video.
Al video ce lo devi mandare, visto che il fardello della decisione compete a lui. Davanti al video ha poi due strade: confermare la decisione presa in prima battuta o correggerla. Magari l'arbitro avrebbe confermato, considerando le immagini non dirimenti per i suoi eventuali dubbi: ma se non ce lo mandi, di che parliamo? Chi dirige, l'arbitro o i pupazzi al video?
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
A me il Var rovina l'esperienza della partita.
Ci sono voluti minuti per sapere se il gol di Gatti era valido. Siccome non sono Sting, non ne ho provato alcuna soddisfazione quando l'hanno convalidato.
Originariamente Scritto da Sean
mò sono cazzi questo è sicuro.
Originariamente Scritto da bertinho7
ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
A me il Var rovina l'esperienza della partita.
Ci sono voluti minuti per sapere se il gol di Gatti era valido. Siccome non sono Sting, non ne ho provato alcuna soddisfazione quando l'hanno convalidato.
Ahahahahahahah finissima l'allusione a Sting...
bisogna che andiamo al Palagio.
Biafora scrive che Dyaba ne avrà per circa un mese: stiramento del collaterale.
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L'arbitro non è andato neanche a rivederla al VAR, questo per me basta ed avanza a gettare ombre sull'operato di Rocchi e tutta l'AIA.
Le cose sono due: chi sta al VAR ha deciso che non c'è il tocco, quindi sei in malafede perchè è netto, oppure l'arbitro ha deciso di non decidere di andare al VAR, quindi tu arbitro sei in malafede e senza attributi.
Personalmente se pensassi che una classe arbitrale si comportasse in malafede, smetterei di guardare tutto
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
Per carità d'Iddio, vini che fanno sbadigliare.
Piuttosto, non mi hai risposto al mp.
Zibbo, non t'ho risposto perché mi sono arrivate solo le foto con le due casse di 243 dell' anima de li mortacci tua...
Te volevo risparmia na maledizione, onestamente, ma vedo che non hai apprezzato ahahahahahahah.
Zibbo, non t'ho risposto perché mi sono arrivate solo le foto con le due casse di 243 dell' anima de li mortacci tua...
Te volevo risparmia na maledizione, onestamente, ma vedo che non hai apprezzato ahahahahahahah.
Non ti ho mandato le fote della '44.
In media sui 41/bt fra tutto.
Lo sai che mi vuoi bene.
xoxo
Originariamente Scritto da Sean
mò sono cazzi questo è sicuro.
Originariamente Scritto da bertinho7
ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
L’esito delle controanalisi contraddice la tesi dei legali di Pogba, che parlano del Dhea, un altro ormone. Il laboratorio invece non ha dubbi: testosterone
Un laboratorio di analisi non dà spiegazioni, non offre retroscena, non spiega i come e i perché di certe vicende. Restituisce però una verità (scientifica fino a prova contraria), riportandola nero su bianco dentro un referto: "Metaboliti del testosterone di origine non endogena", questa la dicitura che conferma la positività e al momento inchioda Paul Pogba. I quattro marker del test sono risultati tutti “positivi al testosterone”, come ha evidenziato nel dettaglio anche la controanalisi di ben 14 ore effettuata tra giovedì e venerdì al laboratorio dell’Acqua Acetosa.
Secondo i legali del francese, il centrocampista della Juve non sarebbe positivo al testosterone bensì al Dhea, un ormone della giovinezza anch’esso sintetico presente in alcuni supplementi alimentari ma decisamente meno conosciuto rispetto al testosterone, e con conseguenze in termini di pena che potrebbero essere meno rilevanti. Una versione che, però, a diversi esperti non quadra. Per almeno due ragioni. In primis, la sofisticatezza degli strumenti oggi permette il distinguo anche tra sostanze che si somigliano (e l’esito delle controanalisi parla chiaramente di testosterone); in secondo luogo, anche il Dhea è una sostanza proibita dalla Wada, i medici sportivi lo sanno ed è indicata sulle etichette dei prodotti. C’è poi una terza questione, tutt’altro che banale: la presenza di questo ormone nelle urine starebbe a significare un’assunzione piuttosto recente (giorni, non settimane), scenario confermato anche da valori abbastanza alti nei quattro marker dell’analisi.
L’ipotetica versione dell’integratore preso per errore a metà giugno, mentre il calciatore si trovava in vacanza negli Usa, a quel punto potrebbe trasformarsi quasi in un autogol. Le memorie difensive, l’interrogatorio del procuratore antidoping e la decisione se patteggiare o se tirare dritti verso il processo, saranno i prossimi passi della vicenda.
CorSport
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Rudi Garcia-Napoli, rischia l’esonero: cosa succede
La sconfitta con la Fiorentina ha aperto la riflessione in seno al club di De Laurentiis. Il Napoli sta decidendo se continuare o meno con Garcia e intanto gli ha ribadito, nel corso di un vertice, gli obiettivi minimi delle prossime settimane
«Sostituzioni incomprensibili», il senso del forte malcontento in casa Napoli è stato questo. In riferimento ai cambi che Rudi Garcia ha effettuato ieri durante la partita poi persa con la Fiorentina. La riunione tra Aurelio De Laurentiis, Rudi Garcia, il ds Meluso e il capo scouting Maurizio Micheli — si è svolta in mattinata all’hotel Parker di Napoli— è stata lunga e anche delicata. Il presidente del club non ha lasciato nulla al caso, spiegando all’allenatore, con toni decisi, che una sconfitta come quella di domenica contro la Fiorentina è un campanello di allarme troppo significativo per lasciarlo correre.
E, allora, bisogna invertire la rotta. In che modo? Non c’è al momento un immediato rischio di esonero, ma la pausa di riflessione è ufficialmente cominciata. Se porterà o meno alla rottura tra il Napoli e Garcia lo capiremo nei prossimi giorni. Sta di fatto che il Napoli , reduce dalla cavalcata scudetto della scorsa stagione, non si è mai espresso in campo con Garcia a livelli minimamente avvicinabili a quelli di Spalletti. Su dieci partite ne ha perse tre e pareggiate due: se i numeri hanno un significato (e ce l’hanno) non ha vinto il 50 per cento delle gare che ha diretto dalla panchina. La gara con la Fiorentina è stata probabilmente il punto più basso: squadra in totale confusione, cambi dell’allenatore molto discutibili e, ancora una volta, giocatori sostituiti (da Osimhen a Politano) che hanno espresso insofferenza e disappunto.
I possibili sostituti
Non ci sono nomi pronti per una eventuale sostituzione ma Aurelio De Laurentiis ha iniziato la sua personale ricerca di alternative. Se la prima scelta fatta questa estate si è rivelata poco azzeccata, la seconda dovrebbe garantire certezze. Non è semplice, per due ragioni. Economiche, intanto. Garcia ha uno stipendio considerevole, nonostante le agevolazioni del decreto crescita, e un contratto di due anni. Poi di allenatori disponibili: i nomi che circolano sono quelli di Tudor e Galtier, senza trascurare l’ipotesi di un ritorno a sorpresa di Walter Mazzarri. Nessuno al momento sembra veramente in pole, ma perché non è stata presa alcuna decisione definitiva. A Garcia sono stati ribaditi gli obiettivi minimi stagionali: quarto posto in campionato e, nel breve, la qualificazione agli ottavi di Champions. Entrambi non vanno neanche compromessi.
I contrasti con i giocatori
Le partire vinte contro Udinese e Lecce avevano dato un’illusoria speranza: dopo una partenza zoppicante, la squadra sembrava in ripresa. Se la sconfitta col Real aveva deluso sul piano del risultato non su quello del gioco, la debacle con la Fiorentina ha fatto riaffiorare tutti i problemi. Il timore è anche quello che i giocatori non hanno stabilità con Garcia un legame vero, e in questa situazione di criticità non c’è sintonia. Kvara si è ribellato, Osimhen soltanto domenica è tornato a battere i rigori, Mario Rui è ormai habituè della panchina e Politano (l’ultimo) sostituito gli ha lanciato occhiatacce. Raspadori, Simeone, i jolly della panchina della scorsa stagione, non sono stati mai messi in condizione di incidere veramente per le caratteristiche che hanno. La crisi in casa Napoli è ufficialmente aperta, mentre Garcia è partito per Nizza poco dopo le 14.
CorSera
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Napoli, le sostituzioni di Garcia sono incomprensibili. A partire da Osimhen
di Massimo Mauro
È un Napoli che certe volte sembra non essere stato il dominatore del campionato dell’anno scorso. Eppure i giocatori più o meno sono gli stessi. È vero che la tattica è cambiata, ma gli azzurri sono tanto indietro: quando la Fiorentina iniziava l’azione il Napoli stava a ridosso della propria area invece di pressare. Inoltre mi hanno colpito le sostituzioni di Rudi Garcia perché sotto di una rete, quando mancano 10 minuti, Osimhen lo devi tenere in campo. Tra l’altro, proprio nel finale, sono arrivati quei cross dalle fasce, palloni su quali il nigeriano – anche se ha giocato così così – è uno dei più forti del mondo. Ottima la Fiorentina, sia dal punto di vista del gioco che dei singoli: ci sono dei giocatori, da Arthur (altra cosa rispetto a quello visto con la Juve) a Kayode, fino a Bonavenura, che hanno disputato una gara meravigliosa.
Si è vista una Roma all’altezza, tutto sommato anche dal punto di vista del gioco, anche se il Cagliari per stessa ammissione di Ranieri non poteva competere con la squadra di Mourinho. Bellissima partita quella vinta dalla Lazio sull’Atalanta: due squadre che hanno cercato la via del gioco per tutta la gara. Era tanto invece che non vedevo un derby di Torino così corretto, quasi senza furore agonistico. La Juventus è stata brava e furba nel capitalizzare gli episodi, però c’è ancora tanto da lavorare per Allegri. Va detto che Il Torino ha completamente sbagliato la patita, latitando nei giocatori più rappresentativi: Zapata non pervenuto, Ricci ha giocato male. Se poi aggiungiamo le papere del portiere Milinkovic, la frittata è fatta. Juve comunque da rivedere in altri contesti.
L’Inter entusiasma quando gioca dalla metà campo in avanti, ma dietro va registrata assolutamente. Inzaghi deve pensare a qualche soluzione difensiva, perché prendere solo un punto in due gare interne con squadre sia pure di tutto rispetto come Sassuolo e Bologna, non è da squadra favorita per lo scudetto. Il Milan è una squadra che combatte, ha inoltre un allenatore che fa scelte rischiosissime come quelle iniziali con il Genoa, ma alla fine i suoi campioni li mette. In pratica segue un percorso inverso rispetto a quello di Garcia. Piuttosto il gol di Pulisic, con il tanto reclamato – da parte genoana – controllo con il braccio, è la testimonianza di come il Var non fughi tutti i dubbi e soprattutto non cancelli le polemiche. Bel Milan comunque, ho la sensazione che possa arrivare fino in fondo. L’organico migliore ce lo ha l’Inter, ma Inzaghi deve trovare qualche soluzione in più.
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