Una Superlega al posto della Champions: il progetto dell’Uefa
Ceferin, secondo le ricostruzioni di El Pais, starebbe pensando di rivoluzionare le competizioni europee, creando tre campionati da 18 squadre che andrebbero a sostituire Champions, Europa e Conference League
Si torna a parlare di Superlega ma stavolta nell’ambito di un clamoroso piano di Uefa ed Eca, stando a quanto rivelato dal quotidiano spagnolo «El Pais». Scenari ben diversi rispetto a quando ci fu l’ammutinamento — nell’aprile 2021 — di Real Madrid, Barcellona e Juventus, rimaste ancorate al progetto che allo stesso tempo portò, in una sola notte, a far fuggire i club inglesi, il Milan e l’Inter. Adesso questa nuova idea sembra un patto tra il massimo organismo continentale, guidato dal presidente Aleksander Ceferin, e l’Eca, la potente associazione dei club calcistici del Vecchio Continente guidata da Nasser Al Khelaifi, il numero uno del Psg (club rimasto fuori dal progetto iniziale portato avanti da Andrea Agnelli e Florentino Perez).
Quindi si parla sì di Superlega ma il format è diverso. In questa competizione ci sarebbero, sempre secondo quanto ha svelato «El Pais», tre divisioni da 18 squadre ciascuna con tanto di promozioni e retrocessioni. Tutto a partire dal 2027. Il motivo? Dalla prossima stagione entrerà in vigore la nuova Champions a 36 squadre, con l’addio alla tradizionale suddivisione in gironi e la disputa di otto incontri per squadra nella fase eliminatoria, due contro squadre di prima fascia, due contro club di seconda e così via fino alla quarta. Con le prime otto agli ottavi e dalla nona alla 24° ai playoff. Un format che non sarà toccato fino al 2027. Successivamente potrebbe essere stravolto tutto. L’rgomento sarà discusso già nella riunione del prossimo Comitato Esecutivo dell’Uefa, il 10 ottobre a Nyon.
Ma di che progetto si tratta? Come detto ci sarebbero tre divisioni: Super League, Europa League e Aspirant League. Ognuna metterebbe in palio un trofeo, con un sistema di promozioni e retrocessioni tra una lega e l’altra. In sostanza, dalla Super League retrocederebbero due squadre, con promozione delle prime due dell’Europa League; tra Europa e Aspirant League, invece, sarebbero quattro le retrocessioni/promozioni. Però, al momento, non sono ancora chiari i criteri di ammissione e i dubbi sono tanti. È un mistero pure il numero di partite che le partecipanti giocherebbero, anche perché il calendario è già fitto di impegni. In Europa le lamentele sulla questione stanno aumentando sempre di più. Solo per restare in Italia, l’ultimo a denunciare questa situazione delicata è stato Maurizio Sarri al termine della gara persa contro il Milan a San Siro (2-0, 30 settembre). Il tecnico biancoceleste ha alzato la voce sui tanti infortuni e sul numero eccessivo di impegni ai quali sono costretti i calciatori.
Co9rSera
Ceferin, secondo le ricostruzioni di El Pais, starebbe pensando di rivoluzionare le competizioni europee, creando tre campionati da 18 squadre che andrebbero a sostituire Champions, Europa e Conference League
Si torna a parlare di Superlega ma stavolta nell’ambito di un clamoroso piano di Uefa ed Eca, stando a quanto rivelato dal quotidiano spagnolo «El Pais». Scenari ben diversi rispetto a quando ci fu l’ammutinamento — nell’aprile 2021 — di Real Madrid, Barcellona e Juventus, rimaste ancorate al progetto che allo stesso tempo portò, in una sola notte, a far fuggire i club inglesi, il Milan e l’Inter. Adesso questa nuova idea sembra un patto tra il massimo organismo continentale, guidato dal presidente Aleksander Ceferin, e l’Eca, la potente associazione dei club calcistici del Vecchio Continente guidata da Nasser Al Khelaifi, il numero uno del Psg (club rimasto fuori dal progetto iniziale portato avanti da Andrea Agnelli e Florentino Perez).
Quindi si parla sì di Superlega ma il format è diverso. In questa competizione ci sarebbero, sempre secondo quanto ha svelato «El Pais», tre divisioni da 18 squadre ciascuna con tanto di promozioni e retrocessioni. Tutto a partire dal 2027. Il motivo? Dalla prossima stagione entrerà in vigore la nuova Champions a 36 squadre, con l’addio alla tradizionale suddivisione in gironi e la disputa di otto incontri per squadra nella fase eliminatoria, due contro squadre di prima fascia, due contro club di seconda e così via fino alla quarta. Con le prime otto agli ottavi e dalla nona alla 24° ai playoff. Un format che non sarà toccato fino al 2027. Successivamente potrebbe essere stravolto tutto. L’rgomento sarà discusso già nella riunione del prossimo Comitato Esecutivo dell’Uefa, il 10 ottobre a Nyon.
Ma di che progetto si tratta? Come detto ci sarebbero tre divisioni: Super League, Europa League e Aspirant League. Ognuna metterebbe in palio un trofeo, con un sistema di promozioni e retrocessioni tra una lega e l’altra. In sostanza, dalla Super League retrocederebbero due squadre, con promozione delle prime due dell’Europa League; tra Europa e Aspirant League, invece, sarebbero quattro le retrocessioni/promozioni. Però, al momento, non sono ancora chiari i criteri di ammissione e i dubbi sono tanti. È un mistero pure il numero di partite che le partecipanti giocherebbero, anche perché il calendario è già fitto di impegni. In Europa le lamentele sulla questione stanno aumentando sempre di più. Solo per restare in Italia, l’ultimo a denunciare questa situazione delicata è stato Maurizio Sarri al termine della gara persa contro il Milan a San Siro (2-0, 30 settembre). Il tecnico biancoceleste ha alzato la voce sui tanti infortuni e sul numero eccessivo di impegni ai quali sono costretti i calciatori.
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