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Vediamo come va...per intanto c'è che stai senza un centrocampista...lo so che giocava poco, però era sempre meglio di niente.
Chiaro per i conti è stato un colpo di fortuna...ma devi arrivare in champions però, sennò qua è un casino.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Alla vigilia della gara contro la Lazio, in casa Juventus, non si parla altro che di Bonucci e Pogba. «Su Bonucci non c’è più niente da dire, abbiamo già detto tanto. Gli faccio un grosso in bocca al lupo. Le soap sono su Canale 5, non ne sono appassionato. Su Paul sono dispiaciuto della situazione, ma non posso aggiungere altro perché c’è un procedimento in corso. È giusto aspettare la fine. In questo momento è difficile dire cosa cambia senza di lui. Aspettiamo la fine del procedimento e la sentenza, poi potrò dire cosa cambierà alla Juve. Non ci sarà con la Lazio e col Sassuolo, poi vedremo». Alla Lazio in assenza della conferenza stampa di Maurizio Sarri, ci ha pensato Luca Pellegrini: «La vittoria di Napoli dà entusiasmo, più consapevolezze rispetto alle due precedenti. Ora, però, dobbiamo essere bravi a non farci fuorviare perché sappiamo che andare a giocare a Torino non è una cosa facile».
È un derby in vetta quello che si giocherà a San Siro tra Inter e Milan, prime della classe a punteggio pieno. «Noi e loro abbiamo ben impressionato. È solo la quarta giornata, ma è una gara importante e vorremmo farla nel migliore dei modi. Frattesi? Davide lo abbiamo voluto tutti all’Inter, si è inserito benissimo e lavora molto bene coi compagni da due mesi. Devo fare delle scelte e sono contento di doverle fare», le parole di Simone Inzaghi. Da parte sua, sarà un Milan combattivo quello che scenderà in campo: «Sono convinto di come la squadra si è preparata e di come affronterà la gara. L’abbiamo preparata nei dettagli — ha chiarito Pioli —. Se è stato colmato il gap con l’Inter? Non mi interessa niente degli ultimi derby. Altrimenti potremmo dire dello scudetto vinto e non vinto dall’Inter. Conta solo mettere in campo le soluzioni per fare il nostro gioco».
A Marassi il Napoli vuole ripartire dopo la sconfitta rimediata contro la Lazio prima della sosta per le Nazionali (2-1, 2 settembre). «Ci aspettano sette partite in 23 giorni, è come una maratona e dobbiamo iniziare bene. Bisogna avere tutto il gruppo a disposizione. Sono felice perché non ci sono infortunati, anche se Politano non è al meglio, ma sarà con noi a Genova dall’inizio o in corsa anche se non ha i 90 minuti». Così, invece, Alberto Gilardino: «Dobbiamo essere concentrati al 200%. Incontriamo i campioni d’Italia, miglior attacco e miglior difesa della scorsa stagione. Due candidati al Pallone d’Oro come Kvaratskhelia e Osimhen. Chi gioca nel Napoli ha grandissima qualità e fisicità. Noi dobbiamo fare una partita di mentalità. I ragazzi devono avere coraggio».
CorSera
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Milan e Inter si affrontano alle 18 per la prima volta in testa a pari punti dal 1962. Inzaghi è reduce da 4 derby vinti nel 2023, Pioli: «Il passato non conta»
Se tra i tuoi avversari di giornata, oltre al Milan c’è anche la legge dei grandi numeri, è un buon segno. E pazienza se — come dice con una punta (abbondante) di sarcasmo Simone Inzaghi — «fino a tre settimane fa eravamo più scarsi, mentre adesso dobbiamo vincere l’Europeo, anche se quello lo giocherà l’Italia. Ma non ci tiriamo indietro...». Del resto l’Inter è partita in modo molto convincente in campionato: più feroce, senza pause. E stasera affronta il Milan compagno di fuga in testa a pari punti per la prima volta dal febbraio 1962: allora il Mago Herrera vinse il derby, ma lo scudetto andò al Milan. Dove vedere il derby e le altre gare di Serie A di oggi.
QUI INTER
Quattro derby vinti
Inzaghi spera di sorprendere ancora Pioli creando quel vortice furioso fra gli esterni e le mezzali che porta dritto a Lautaro e Thuram, una coppia che già sembra intendersi molto bene. Grazie a questa strategia solo apparentemente semplice, che si appoggia oggi sulla fondamentale regia di Calhanoglu e su un atteggiamento aggressivo, l’Inter è reduce da 4 derby vinti nel 2023 (senza subire gol), ma non ne ha mai vinti 5 di fila; è reduce anche da 11 partite di fila in casa con il Milan con almeno un gol segnato, ma mai è arrivata a 12. E infine non ha mai vinto le prime 4 gare del campionato senza subire gol: «Al di là delle battute, non mi dà fastidio se dicono che siamo obbligati a vincere — rilancia Simone —. Siamo qui per conquistare trofei e regalare soddisfazioni ai tifosi e per fare più partite possibili, come la scorsa stagione. Il filotto nei derby? Un orgoglio, ma oggi in campo non vanno i precedenti, ma due squadre che vogliono vincere».
Se non è mai un derby qualsiasi, questo per Inzaghi è ancora più importante perché l’Inter vuole sfruttare fino in fondo la botta di autostima della finale di Champions. L’anno scorso la campagna europea però costò la bellezza di 14 punti in campionato, contando solo quelli persi nelle gare precedenti l’impegno di metà settimana. Il salto di qualità si deve vedere anche in questo: «Vincere il derby sarebbe un bel messaggio, ma è presto per le griglie. Guardando al lavoro di questi due mesi direi che la squadra è pronta al doppio impegno e adesso entriamo nel ciclo di 7 partite in 22 giorni con grande entusiasmo. A me basta solo avere tutta la rosa a disposizione».
La probabile formazione
L’imbarazzo della scelta è la vera novità, anche se Inzaghi inizia il primo ciclo terribile cambiando poco oggi e rimandando alcune decisioni a mercoledì sul campo della Real Sociedad: al centro della difesa dovrebbe tornare Acerbi, in vantaggio su De Vrij. Pavard deve aspettare per scalzare Darmian, mentre il rampante Frattesi avrà la sua occasione ancora a gara in corso, nonostante i due gol in azzurro: «Avercene di problemi così. Davide lo abbiamo voluto fortemente e si è inserito benissimo. Devo fare delle scelte e sono contento di doverle fare — chiosa Inzaghi —. L’abbiamo visto l’anno scorso: quando ho potuto scegliere l’Inter è migliorata tantissimo...». La missione è preservare quella magia e trasmetterla ai nuovi arrivati.
QUI MILAN
La difesa è in emergenza
«Niente paura». Lo dice forte e chiaro, Stefano Pioli. Per lui, per il suo Milan, il clamoroso en plein di sconfitte nei derby del 2023 non conta più. «Il passato non ci interessa, c’è solo il presente, anche se siamo solo all’inizio della stagione e passeranno ancora tanti treni» ribadisce il tecnico rossonero, che prova a levare un po’ di pressione mediatica a un duello che alla quarta giornata non può essere decisivo, ma che lascerà comunque il segno, in un senso o nell’altro. Due considerazioni. La prima è che rispetto alla stagione passata il gap con l’Inter sembra essersi ridotto: se davvero è così, e fino a che punto, lo scopriremo stasera. La certezza è che soprattutto in mezzo al campo il Diavolo ha guadagnato chili e centimetri grazie agli acquisti di Reijnders e Loftus-Cheek: là dove l’anno scorso era spesso una sfida impari, ora c’è più equilibrio. L’altra considerazione riguarda invece la difesa, la nota dolente di questa vigilia rossonera: Tomori è squalificato e Kalulu starà fuori per settimane a causa di una lesione muscolare. Quindi stasera al centro ci saranno Thiaw e Kjaer. Una coppia d’emergenza, che induce a una riflessione inevitabile: il mercato del Milan è stato strepitoso, ma uno stopper pronto all’uso avrebbe fatto comodo. L’argentino Pellegrino, per stessa ammissione di Pioli, deve lavorare. E Caldara è infortunato a una caviglia.
Pulisic-Leao: doppia spinta
Il Milan visto nelle prime tre giornate di campionato ha colpito per mentalità offensiva: quando ha la palla, è difficilissimo da contenere, soprattutto perché ha molte più soluzioni offensive rispetto alla stagione scorsa, con Pulisic che sulla destra ha finalmente bilanciato la spinta di Leao sulla fascia opposta. Il problema è quando la palla ce l’hanno gli altri: Pioli sta lavorando sui meccanismi difensivi, anche se è evidente che con 15 giocatori partiti con le nazionali durante la sosta non ha potuto provare granché. «In estate abbiamo costruito la squadra per cercare di vincere tutte le partite — chiarisce l’allenatore —. Voglio un Milan che giochi con entusiasmo, passione e cuore. E vogliamo cercare di controllare di più la partita, per essere più dominanti. Per le caratteristiche della squadra di quest’anno il possesso palla diventerà importante, qualcosa che fino alla scorsa stagione non mi interessava particolarmente».
Il tridente «pesante»
Le tre vittorie in tre partite sono la prova del fatto che il rodaggio è a buon punto. Merito anche dello spirito col quale i molti volti nuovi si sono inseriti nel gruppo base. Elementi come Musah e Chukwueze, che hanno giocato meno, troveranno sempre più spazio: 7 partite in 22 giorni saranno un autentico tour de force. La sfida col Newcastle martedì a San Siro sarà già un crocevia per la Champions. Per adesso però la testa deve andare solo e soltanto al derby, con quel trend disgraziato da invertire a tutti i costi, anche con un pari. La vera buona notizia è che Giroud non ha più dolore alla caviglia e sarà titolare, fra Pulisic e Leao. Il tridente pesante, per l’operazione rivincita. Senza paura.
CorSera
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Di derby nei puoi aver vinti pure 40 nei precedenti, ma poi vai a togliere la patina caramellosa che in RCS usano quando scrivono di Inter, e scopri che Pioli i derby magari li perde ma lo scudetto lo ha vinto...e Inzaghi, che i derby magari li vince, nei due anni precedenti (ops) lo scudetto lo ha perso. Questi sono i fatti.
Il derby arriva prestissimo, i derby e gli scontri diretti del girone di andata non contano quasi niente se non a fare i titoli sui giornali, figuriamoci poi alla quarta giornata.
Può essere importante per darsi una convinzione, una autostima...ma insomma, siamo ancora in estate, hai voglia a pedalare.
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Purtroppo in difesa con Tomori e Kalulu che l'avrebbe sostituto OUT non siamo messi bene, e loro davanti sono prolifici.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Il calcio e' calcio...quindi imprevedibile. Pero' sulla carta il Mazembe non ha speranze. La difesa e' rattoppata. Kjaer e Thiaw sono lenti e con un Mazembe piuttosto offensivo, dovranno rimanere piu' alti. Thuram e Lautaro ci andranno a nozze in contropiede e quei due non hanno la velocita' per fare certi recuperi (ce l'hanno Kalulu e Tomori). Per non parlare delle imbucate di Barella e Mkhitaryan/Frattesi.
In settimana c'e' pure la champions, quindi gli allenatori sfrutteranno i 5 cambi. L'Inter e' al completo ed ha una panchina d'acciaio (Pavard, Acerbi, Cuadrado, Augusto, Frattesi, Arnautovic. Il Mazembe in panca avra' Pellegrino, Florenzi, Pobega, Musah, Chukwueze e Jovic. La differenza e' palese.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Stipendi, CR7 fa causa alla Signora: vuole i 19,9 milioni.
E alla fine Cristiano Ronaldo, come previsto, si è rifatto vivo per battere cassa. La stella portoghese vuole i 19,9 milioni netti che deve ancora ricevere dalla Juventus per gli emolumenti dilazionati in epoca Covid (le due famose manovre stipendi). CR7, dopo aver chiesto gli atti alla Procura di Torino, ha deciso così di agire per vie legali. Dybala, invece, ha trovato un accordo con la società bianconera per il pagamento degli arretrati.
Gazzetta
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Se Dybala ha trovato un accordo allora vuol dire (o almeno presumo) che anche Ronaldo avanza qualcosa che adesso pretende...a meno che non sia un provarci tanto per provarci e magari la società pensa che a Ronaldo non debba più niente, mentre a Dybala doveva e infatti hanno trovato l'accordo.
Dove starà la verità? Vedremo pure questo.
A me viene solo da dire che la parte finale della precedente gestione è stata un caos che la metà già bastava per 10 vite.
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Ahahahahahahah
sto periodo a Juve c'ha più cazz1 de Cicciolina
Dovrebbe risolverli chi l'ha fatti. Da tifoso, ma anche da adulto, per esempio mi piacerebbe ascoltare (senza preconcetti o tesi precostituite, ma solo per ascoltare) che so, ad esempio la versione di Agnelli su tutto quanto...non perchè servirebbe a risolvere qualcosa, ma per "capire".
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La questione è capire se oltre alle modalità pubblicamente comunicate, quella "manovra stipendi" funzionasse in altra maniera, con cioè ulteriori (e segreti) accordi con i soggetti interessati, accordi tra le parti non comunicati a nessuno. Questo è il punto del contendere.
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Il calcio e' calcio...quindi imprevedibile. Pero' sulla carta il Mazembe non ha speranze. La difesa e' rattoppata. Kjaer e Thiaw sono lenti e con un Mazembe piuttosto offensivo, dovranno rimanere piu' alti. Thuram e Lautaro ci andranno a nozze in contropiede e quei due non hanno la velocita' per fare certi recuperi (ce l'hanno Kalulu e Tomori). Per non parlare delle imbucate di Barella e Mkhitaryan/Frattesi.
In settimana c'e' pure la champions, quindi gli allenatori sfrutteranno i 5 cambi. L'Inter e' al completo ed ha una panchina d'acciaio (Pavard, Acerbi, Cuadrado, Augusto, Frattesi, Arnautovic. Il Mazembe in panca avra' Pellegrino, Florenzi, Pobega, Musah, Chukwueze e Jovic. La differenza e' palese.
Tenemo d'occhio Farioli, Rob..
È un adepto del Loco, quindi dei nostri.
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