Originariamente Scritto da Irrlicht
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Le scelte di Spalletti
Il modulo è il 4-3-3, davanti a Donnarumma ci saranno Di Lorenzo, Mancini, Bastoni e Dimarco. Centrocampo a tre con Barella, Cristante e Tonali, in attacco il tridente formato da Politano, capitan Immobile e Zaccagni.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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qual è stato il momento più basso
nella storia della nostra nazionale?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Italia, che cosa non funziona: il primo problema è la lentezza
Settembre è sempre un mese complicato per la nostra Nazionale, perché a ritmi bassi le differenze tecniche si annullano e gli avversari scappano via.
Pensare che Spalletti risolvesse tutto era una pia illusione La vita è spesso uno slalom tra i dubbi, ma ci sono anche solide certezze: 1) Settembre è sempre un mese complicato per la nostra Nazionale; 2) La Macedonia non sarà un granché ma sa come mandarci in confusione. Ieri una terza certezza è caduta, ma non è bastato.
Con un nuovo c.t. e la fascia di capitano Immobile non sarà letale come quando gioca nella Lazio ma ha segnato il suo 17° gol in Nazionale. Peccato non sia bastato perché una punizione di Bardhi (nata da una leggerezza di Zaniolo) a una decina di minuti dalla fine ha rovinato tutto complicando la corsa alla prossima fase finale degli Europei. Non è arrivata la vittoria, della quale non si poteva fare a meno, ma un pareggio che inguaia pesantemente il nuovo c.t. Pensare però che Spalletti potesse in quattro e quattr’otto sistemare tutto quanto era una speranza, condivisa, auspicata dai più e anche un po’ pia. Le difficoltà ci sono, sono note e non si risolvono in una notte.
Il problema numero uno è la velocità, della palla e dei giocatori. A ritmi bassi le differenze tecniche si annullano e gli avversari scappano via, e qui si rientra nella certezza numero 1. Gli esterni non hanno lasciato buoni ricordi, meglio le due mezzali. La difesa ha corso rischi su errori individuali ma nel finale, quando la squadra si è colpevolmente ritirata dalle parti di Donnarumma, ha cominciato a sbandare. È andata male, si è vista qualche buona intenzione, ma niente di più.
E martedì a San Siro, contro l’Ucraina che ha pareggiato con l’Inghilterra salendo a quota 7 (contro i nostri 4 punti), potrebbe essere anche più complicata. Considerando, tra l’altro, che martedì sarà sempre settembre.
CorSera
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Nazionale, Spalletti la fatica e la speranza Europeo: perché è andata male
Cosa è successo nella notte mortificante del debutto di Luciano Spalletti, la Macedonia resta l’incubo dell’Italia: non è colpa di Luciano, il suo gioco richiede più sedute tattiche. Al gol di Immobile non ha esultato
Lasciate stare Luciano Spalletti.
Sono questi i giocatori che abbiamo.
Li conoscete, li avete visti, no?
Se vogliamo restare dentro la speranza di andare ai prossimi Europei, dobbiamo essere consapevoli della loro sostanziale modestia tecnica. E non scandalizzarci perché la Macedonia del Nord, dopo averci sbattuto fuori dai Mondiali, ora ci mette in ginocchio con un pareggio assolutamente meritato. Punto. Non ci sono altre riflessioni da fare, in questa ennesima notte mortificante per il calcio italiano. L’unica speranza da alimentare — ma dev’essere forte, fortissima — è che il nuovo c.t. riesca ad allestire presto qualcosa di simile a una squadra. Poi possiamo passare alla lettura degli appunti.
Il primo scarabocchio — così la prendiamo alla larga, e un po’ di amarezza magari evapora — è puro colore: stadio mezzo vuoto e rugginoso, sudicio, con la tribuna stampa allestita nel punto più alto, i tavoli pieni di ragnatele, le sedie sbilenche, e zanzare e strani calabroni che si buttano in picchiata sul prato — chiamiamolo così, anche se è molto spelacchiato: guardiamo la partita con i calciatori che, laggiù, sembrano i pupazzetti del Subbuteo.
Però una cosa s’intuisce, subito: gli azzurri, appena possono, verticalizzano. È la grande novità tattica, dopo anni di palleggio ostinato, e presuntuoso. Ma è chiaro che cercare questo tipo di giocata richiede prove quotidiane, addestramento ossessivo. Io so dove stai, ti cerco ad occhi chiusi, e se non trovo te, a destra o a sinistra sono sicuro di trovare un altro che aspetta il mio passaggio. I registi delle squadre allenate da Spalletti, di solito, hanno sempre almeno tre opzioni. Stasera per Cristante è più complicata. Il c.t. ha dovuto spiegare tutto a tutti in poche sedute. Così, adesso, è costretto a fare il vigile. Vai là, sali, entra, torna, spostati. Quando i suoi sbagliano, e sbagliano abbastanza, non ha un ciuffo da accarezzarsi con disgusto, come faceva quell’altro. Ma occhiate piene di brace viva, quelle sì.
Palo di Tonali. È vero che poco fa i macedoni si sono mangiati un gol. Però siamo in partita. Proviamo a metterci ritmo, agonismo, convinzione. Molti tiri, molti rimpalli. Alessandro Bocci, seduto qui accanto: «Ricordati che questa partita l’abbiamo già vista a Palermo. Solo che, alla fine, segnarono loro». Si lavora dentro botte di notevole situazionismo. Un bambino macedone scavalca la balaustra e viene a chiedere una bottiglietta d’acqua. Poi arriva il padre, con una pancia gelatinosa, un Kalashnikov tatuato sull’avambraccio, e fa segno che ha fame, mimando un panino da addentare. Anche no, abbia pazienza.
Piuttosto: lì sotto c’è Spalletti che sta chiedendo a Barella e Tonali di buttarsi dentro con maggior convinzione. Dovrebbero farlo a turno. Un paio di volte vanno però insieme e, nella ripartenza, la Macedonia rischia di farci male, trovando a centrocampo trenta metri di zolle libere. Zolle non è una forma retorica: il campo, alla fine del primo tempo, è arato.
Nemmeno a scriverlo quanto e come i signori dell’Uefa dovrebbero vergognarsi. Meglio la cronaca battente. Anche perché gli azzurri, al secondo minuto della ripresa, segnano. Legnata da fuori area di Barella, traversa, e Immobile — il peggiore fin qui — che piomba e la butta dentro di testa. Dovrebbe essere andata, più o meno, proprio così: ci arrangiamo con un i-Pad collegato alla tv macedone, tipo zona di guerra.
E Spalletti?
Non ha esultato. Ha visto troppo calcio e si porta addosso troppa vita per sospettare che la partita si sia messa bene. A lui, per lui, niente è facile. Piccoli segnali lugubri: gli azzurri abbassano i giri. Le linee di passaggio sono diventate vaghe. Diventiamo fallosi. Il c.t. ha le mani in tasca. E china la testa. È la classica postura spallettiana, di quando ha i neuroni alla ricerca di una buona idea. Guarda l’orologio. Sa che deve giocarsela fino alla fine. Soprattutto, sa che la fortuna non guarda mai le sue partite. Infatti.
Il pareggio della Macedonia è annunciato da una vibrazione negativa. Quel genere di cose che si avvertono dentro uno stadio. L’altra cosa che si avverte, nei lunghi minuti che seguono, è un senso di cupa ansia calcistica. Anzi, no: è qualcosa — come scritto all’inizio del pezzo — che lambisce la rassegnazione.
Luciano, aiutaci tu.
CorSera
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sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Dentro Vicario.
Ottime le note di colore sul secondo articolo.
Ne avrai messe di più, tanto sulla partita non è che c'era da raccontare poi molto.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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purtroppo la situazione è drammatica e con il senno di poi Mancini andava mandato via dopo la tragedia della mancata qualificazione, adesso non è che Spalletti possa fare miracoli con così poco tempoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggiopurtroppo la situazione è drammatica e con il senno di poi Mancini andava mandato via dopo la tragedia della mancata qualificazione, adesso non è che Spalletti possa fare miracoli con così poco tempoSpesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Chiesa è infortunato, in teoria ci sarebbe anche lui...poi in effetti pure Berardi e Scamacca, che all'Atalanta sta segnando....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggioqual è stato il momento più basso
nella storia della nostra nazionale?
Ci fu a fine anni '40 una crisi del movimento, ma dovuta al fatto che la spina dorsale della nazionale, cioè il Grande Torino, sparì nel disastro aereo...invece qui siamo proprio dentro ad una crisi di sistema, di talenti, di linfa che non si rinnova, come se si fosse esaurita la sorgente che aveva sempre permesso di sfornare campioni e/o anche solo ottimi giocatori.
In questa fase siamo una ex grande nazionale, una nobile decaduta. Stiamo alle nazionali come il Genoa sta al calcio nostrano....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Manca roba in mezzo (mezz'ali ok), difesa ci può stare (anche se direi che manca un elemento) ma devono mangiare pagnotte e collaudarsi rapidamente, davanti il buio più profondo e nulla in prospettiva. Mettici Donnarumma che è buono ma ieri ha balbettato e siamo al rien va plusLast edited by Irrlicht; 10-09-2023, 10:53:18.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
Ma infatti nessuno imputerá nulla a lui, ci mancherebbe altro
La nazionale non e' un club, non ci sono schemi complicati da imparare e robe cosi'. L'unica cosa che fa il ct e' convocare i giocatori e metterli in campo...fornendo loro le motivazioni e l'entusiasmo necessario. Questo si puo' fare anche alla prima convocazione...non servono mesi!I SUOI goals:
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