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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Il campionato ricomincia con le doppiette di Osimhen e di Lautaro, due campioni che, volendo, avrebbero potuto andare a guadagnare cifre da sogno nel campionato saudita. Ma hanno preferito restare in Italia e continuare a giocare col Napoli e con l’Inter. Insomma per fortuna non ci sono solo i soldi nella scelta di un campione, è importante anche stare dentro il football che conta di più, che ha i trofei più grandi e che segnano la vita di un calciatore. E soprattutto che ti permette di crescere, di migliorare, di diventare ancora più grande, cosa che nel campionato saudita non sarebbe probabilmente possibile. Insomma fare due gol al Frosinone e due al Monza ha ancora un senso…


    Le due doppiette che Osimhen ha fatto al Frosinone e Lautaro al Monza hanno un significato che va ben al di là del peso specifico in senso stretto relativo alla prima giornata del campionato che torna. Se avessero voluto, Osimhen e Lautaro oggi giocherebbero in Arabia Saudita ricoperti d’oro da capo a piedi, in una specie di Eden artificiale. In un calcio gonfiato all’improvviso dai miliardi degli sceicchi e del famigerato fondo Pif. Non esiste concorrenza dal punto di vista dei soldi, li è il posto dove si raggiungono cifre impensabili per il resto del mondo.

    L’aspetto economico, anzi direi ultraeconomico, è fondamentale, sposta gli equilibri e capovolge addirittura il mondo, ma può anche non essere decisivo. Nel senso che l’aspetto sportivo e competitivo contano, i grandi trofei del football sono ancora da una certa parte del mondo. E per ora tutto questo fa ancora parte della scelta di un campione. Penso che Ronaldo sia andato in Arabia Saudita perché prima ha vinto molto e ha potuto dimostrare di essere/essere stato uno dei migliori giocatori al mondo. Con cinque o sei anni in meno avrebbe fatto la stessa scelta? Io credo di no.

    Non solo, la Champions League, il Pallone d’Oro, un certo modo di vivere e sentire il calcio da oltre 100 anni, fanno ancora parte di questo mondo, ma soprattutto c’è tutto un complesso di cose che fanno crescere i campioni, aumentano il loro bagaglio tecnico, arricchiscono la loro esperienza. Non credo che nel campionato saudita questo sia possibile. E’ un aspetto fondamentale, niente affatto trascurabile o secondario. Se sei Ronaldo, Brozovic o Milinkovic Savic e aver già ottenuto quello che volevi dal calcio puoi anche cedere alle tentazioni dell’Eden, chiuderti nel giardino dorato, e uscire definitivamente da un certo giro. Ma se sei un campione in crescita è molto diverso. Mbappé non va in Arabia Saudita, dove certamente potrebbe guadagnare anche un miliardo all’anno, sta solo spettando l’occasione giusta per andarsene al Real Madrid, il club più importante e più titolato al mondo. E i soldi, comunque, non saranno pochi…

    Osimhen ha 24 anni, è uno degli attaccanti più ricercati al mondo e ha un’intera carriera davanti, tanto che De Laurentiis gli rinnoverà il contratto e lo strapagherà come mai ha fatto con altri. Lautaro ne ha 26 di anni, è campione del mondo, ma ha l’ambizione di vincere qualcosa di grande con l’Inter. In Champions ci è andato vicino.

    L’Arabia Saudita è un paradiso artificiale, può accumulare e strapagare tutti i calciatori che vuole, ma continuo a pensare che il cuore del football batta da un’altra parte. E che alla fine due gol al Frosinone e due al Monza possano persino pesare di più.

    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Quando Gianni Mura intervistò Carlo Mazzone

      ​Riproponiamo una intervista pubblicata da Repubblica il 22 aprile 2003

      Signor Mazzone, quando uno s’è fatto quasi 800 partite in serie A e più di 1000 se contiamo anche C e B, secondo me è autorizzato a parlare di calcio a ruota libera e di quello che gli pare. Le va? «Preferisco le domande. Mi concentro di più. Sto attento a non dire cose che potrebbero urtare qualcuno».

      E perché? Lei è una specie di coscienza storica della categoria, non le manda a dire, non tiene sassolini nelle scarpe, per questo è simpatico anche a tifosi di altre squadre. Si ricorda di quanto ha attaccato la Gea?
      «Dovevo pensarci due volte prima di parlare. Non lo rifarei, mi sono rivisto in tv e mi sono tolto dei punti. Resto della stessa idea, naturalmente. Ma qualcuno può dire: questo Mazzone, quand’è che impara a farsi gli affari suoi?».

      Quand’è che impara?
      «Del tutto mai. E’ che il calcio è la mia vita. Mi son reso conto di avere una grossa fortuna: la mia carriera l’ho già fatta, nella mia vita nessuno mi ha regalato niente, tantomeno la serie A. Ci sono sempre venuto con le mie gambe, con l’Ascoli, col Lecce. Ho lavorato quasi sempre nella fascia medio-bassa. I miei scudetti sono le salvezze, anche all’ultima giornata».

      Non può lamentarsi, tutto sommato…
      «E chi si lamenta? Ma l’angoscia, lo stress, quelli li conosco solo io. E anche fare il pendolare alla mia età mica è uno scherzo. Va bè che non guido io, ma tutte le domeniche sera, cioè notte, torno ad Ascoli. A volte arrivo abbastanza presto, a volte alla due di notte. Mia moglie mi aspetta, mangiamo insieme, è così da una vita. E il giorno dopo stacco per tutti, niente telefonino, si va sulla costa a mangiare il pesce. Il martedì mi alzo presto e torno a Brescia, anzi a Coccaglio. Campo e albergo, albergo e campo. Ogni tanto qualcuno mi dice: mister, non la vediamo mai a Controcampo, o alla Domenica sportiva: Ma come faccio a andarci? Già così, ogni tanto ho dei rimorsi: i figli visti un giorno la settimana, i nipoti. Solo una volta mi sono portato la famiglia appresso, a Firenze. Ma i ragazzi avevano nostalgia di Ascoli, erano tristi. Così ho deciso che ‘sta vita era meglio se la facevo solo io. Mica mi lamento. Io sono nato povero, non è un segreto. Siccome giocavo a calcio, solo io mangiavo la carne tutti i giorni, e le mie sorelle mortadella. Queste cose non si dimenticano».

      Cosa c’è nel suo futuro?
      «Boh. Di sicuro, le vacanze ai bagni Nadia di San Benedetto, col cappelletto in testa, camminare e nuotare. Se lei intende che squadra avrò, non lo so. Non ho mai letto il futuro. Posso dirle quello che sogno. Meno sofferenze, vorrei provare a realizzarmi in un ruolo non proprio alla Ferguson ma quasi. Vede, la serie A è l’università del calcio e io mi sento ancora come un maestro elementare. Do lezioni di tecnica, mentre mi piacerebbe parlare di tattica a elementi già maturi. Per l’età che ho, la mia qualifica è di direttore tecnico, ma faccio ancora l’addestratore. Lei mi può dire che ho fatto una bella gavetta, io le rispondo che la gavetta non è finita. Per questo, ai tempi, mi sono scontrato con Corioni sui programmi Nella fascia medio-bassa lo so anch’io che ti trovi l’organico fatto e ti arrangi, e non si può avere un modulo fisso».

      Molti suoi colleghi ce l’ hanno. Zaccheroni, Eriksson, Del Neri, Zeman, Cuper con qualche variante.
      «Beati loro. Stimo molto Eriksson, ma una curiosità me la terrò tutta la vita: cos’avrebbe combinato Eriksson all’Ascoli? So cos’ho combinato io: giocavo col 4-3-3, spesso a zona, e non se n’è accorto nessuno. La soddisfazione è stata che i tifosi hanno ribattezzato la via che porta allo stadio, quella che passa sopra il ponte, Via del Bel Calcio».

      Un’altra soddisfazione, ho letto in archivio, sta in una frase di Fulvio Bernardini, al Supercorso di Coverciano. Avete speso tempo e soldi per andare in Olanda, bastava andare a vedere l’Ascoli di Mazzone.
      «Proprio così disse, per me fu come una medaglia. Ho cominciato ad allenare nel pieno fiorire del calcio olandese. Allora non è come oggi, che accendi la tv e vedi anche le partite del campionato cinese. Quelle poche volte che vedevo l’Olanda, pensavo: ci vorrebbero due palloni, uno anche agli avversari. Ce l’avevano sempre gli olandesi. Allora non si facevano le percentuali del possesso di palla, ma penso fossero altissime. E quello che li teneva insieme era il gioco, il gusto del gioco. Poi Cruijff poteva arretrare da terzino, Krol fare l’ala sinistra, ma quella era la réclame del gioco di squadra, uno per tutti e tutti per uno. Il calcio olandese mi ha entusiasmato, ma anche quello inglese, quei bei cross dall’ala per il centravanti, fatti come si deve».

      Lei pensa che oggi sia migliorato lo spettacolo?
      «Da due anni, sì. A forza di prendere schiaffoni da tutti o quasi, il calcio italiano ha capito che doveva tornare sulla strada della tecnica, riportare più qualità in mezzo al campo. Il degrado è stato anche colpa nostra, di noi tecnici. Dovevamo essere più perseveranti, non dico testardi. Pianificare sul serio, subire meno le pressioni dei dirigenti e della critica, accettare supinamente che tre partite sbagliate mettessero in discussione la panchina, nella grande e nella piccola squadra. Siamo stati molli, anche quelli con la scorza più dura. Il calcio è tecnica, tattica e fisicità, se lo si sbilancia troppo sulla fisicità è un’ altra cosa, che a me non è mai piaciuta. Lei sa che ho fama di catenacciaro. Ingiusta, ma ce l’ho. Ma a Bologna giocavo come adesso il Chievo, perché avevo le ali (Nervo, Binotto, Fontolan) e davanti Andersson e Signori. Giocammo 65 partite, quella stagione. Vincemmo l’Intertoto, arrivamo alle semifinali di Uefa. A Brescia sono partito con la difesa a tre, ma la media dei gol presi all’inizio era pesante, due a partita. Così mi sono coperto con Martinez e Seric. Però io non ho un modulo preferito. Lei scrive anche di ristoranti: come definirebbe un cuoco che sa mandare in tavola un solo piatto?»

      Limitato, come minimo.
      «Appunto. Mi chiedono: lei che allenatore è? E io rispondo: un allenatore. Non difensivista, non offensivista, non italianista, non olandesista. Sa cosa sono tutte queste etichette?»

      Fregnacce, suppongo.
      «Bravo, lo dica lei. Io come cuoco ho cucinato di tutto e senza mai rifornirmi al mercato delle prime scelte. Ma un merito ce l’ho: i giocatori che mi danno, li faccio rendere al massimo. Sotto l’aspetto tecnico, tattico, fisico e caratteriale».

      Come sono i giocatori di oggi rispetto al passato?
      «Meno grezzi, più rifiniti, più professionisti nei comportamenti. C’è da dire che sono anche più assistiti, procuratori eccetera. Spero, e sottolineo spero, che per i calciatori sia un vantaggio».

      Se la sente di dare i suoi Oscar ai nomi nuovi, Brescia escluso?
      «Facciamo un po’ meno dell’Oscar, facciamo che sia come un applauso mio. Il primo nome è Miccoli, ha ‘ste gambette velocissime, ti ruba il tempo, tira delle sassate che levati, ed è vero che ricorda Romario. Poi c’è un portiere che mi piace un sacco, De Sanctis, sarà che con noi ha fatto due partitone».

      Piace un sacco pure a me, specie per come esce.
      «Sì, anche oltre il dischetto del rigore, pochi lo fanno. E’ ben impostato, ha personalità, comanda bene la difesa. Poi, per l’umiltà, vorrei citare Zambrotta. A me in verità piace più sull’ala destra, ma Lippi lo vuole terzino sinistro e il ragazzo collabora. Un altro: Camoranesi, perché dà ampiezza al gioco, io ho una gran voglia di ali vere. Basta con l’ equivoco dei terzini fluidificanti e dei tornanti, l’ala vera è un attaccante. Predico bene e razzolo male, d’ altra parte le ali ancora non ci sono, in Italia, o sono poche. Quando ne avremo tante, ci sarà più spettacolo. Andiamo avanti: direi che si è confermato Corradi, che mena un po’ troppo però, senza cattiveria ma mena, e infine Cassano. Tecnicamente è il più forte, spero trovi il suo equilibrio, potenzialmente è un grandissimo».

      Grandissimo paradosso è che lei, che passa per un mangiacristiani, abbia in squadra uno dei giocatori più lenti e uno dei più fragili.
      «Quando parlo di qualità in mezzo al campo, sono coerente. La qualità è Guardiola, la velocità che conta è quella del cervello e della palla. Quanto a Baggio, è rispettoso, educato, serio, puntuale, e in più ci fa vincere qualche partita. Avercene».

      Mai problemi?
      «Mai. Quando un allenatore ha problemi coi giocatori, quasi sempre è colpa della società. Guardi, bisogna copiare la Juve, glielo dice uno che con Moggi qualche scontro l’ha avuto e che gli ha pure fatto perdere uno scudetto a Perugia. Alla Juve è tutto chiaro: prima viene la società, poi l’allenatore, poi i giocatori. Che sono dipendenti ben pagati, punto e basta. Se qualche presidente vuol fare l’allenatore, o spingere un giocatore, rischia di andare tutto in aceto».

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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Improvvisa accelerata della Roma per Zapata. Parrebbe che lunedì, o comunque inizio settimana, Zapata firmerà un triennale a 2,8 milioni. Da sistemare gli ultimi dettagli tra Atalanta e Roma.

        Per Marcos Leonardo si starebbe preparando un preaccordo per gennaio.
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          Roma-Salernitana
          (ore 18.30 su Dazn)
          C’è polemica alla Roma alla vigilia del debutto in campionato, che avverrà all’Olimpico, contro la Salernitana. «L’attaccante non è arrivato? Lo sappiamo. Venire qua a piangere non vale la pena. Sappiamo tutti che dal momento che abbiamo perso Abraham, non abbiamo fatto niente per compensare questa situazione. È una cosa che tutti noi sappiamo. La società fa il possibile per risolvere la questione ma io alleno i giocatori che sono a disposizione», le parole di José Mourinho. Così, invece, Paulo Sousa: «Abbiamo passato il turno di coppa Italia, abbiamo vinto il trofeo Iervolino. Io sono molto felice del mio gruppo e su questa base voglio affrontare al meglio un avversario di livello come la Roma. A mio avviso, con un innesto importante davanti, possono competere per lo scudetto. Hanno uno stadio sempre pieno e un grosso allenatore».

          Sassuolo-Atalanta
          (ore 18.30 su Dazn)
          È il caso Berardi, tolto dal mercato, a tenere banco in casa Sassuolo. «Sapevo già cosa sarebbe uscito sui giornali oggi perché ho un confronto quotidiano con i dirigenti. Per me finisce qua il discorso. È troppo importante la partita. Sappiamo che il mercato è aperto, ma noi dobbiamo focalizzarci sulla partita perché se anche l'allenatore parla del circo del calciomercato non otterremo risultati», ha detto Alessio Dionisi. Invece, all’Atalanta è finito k.o. El Bilal Touré: l’attaccante arrivato dall’Almeria starà fermo quattro mesi per «la rottura dell’inserzione del tendine del retto femorale destro». E adesso la Dea potrebbe cambiare idea sulle cessioni di Zapata e Muriel.

          Lecce-Lazio
          (ore 20.45 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4 K e in streaming su Sky Go e Now Tv)
          Il Lecce proverà a mettere in difficoltà la Lazio. Come ha confermato il tecnico Roberto D’Aversa: «Abbiamo voglia di mettere in difficoltà una squadra che lo scorso anno è arrivata seconda in classifica. Dobbiamo essere determinati, sulla carta l'avversario è più forte, ma a volte quello che dice la carta non corrisponde a quello che dice il campo». Da parte sua, Maurizio Sarri ha tirato fuori la prima polemica della stagione: «Parliamo del calendario che hanno fatto a noi: ho parlato con un mio amico statistico, giocare quattro trasferte e le prime tre contro Juve, Napoli e Milan è praticamente impossibile. Penso non sia casuale. È incredibile che una squadra che arrivi seconda affronti tre squadre delle prime cinque classificate nelle prime tre giornate».

          Udinese-Juventus
          (ore 20.45 su Dazn)
          Riparte dalla Dacia Arena la stagione della Juventus, esclusa dalle coppe europee per una stagione: «La Juve ha ampi margini di miglioramento. Dobbiamo essere bravi ad arrivare nelle prime quattro. Griglia scudetto? Di solito chi vince è favorito, quindi il Napoli è favorito, poi ci sono Inter, Milan e Lazio che sono squadre forti. È ancora tutto da scoprire», le parole di Massimiliano Allegri. Così, invece, Andrea Sottil: «Finalmente inizia il campionato. Sono più di 40 giorni che ci prepariamo lavorando duramente, con serietà e grande ritmo, per essere pronti a questo avvio esplosivo. Si gioca subito contro la Juventus, in casa nostra, davanti a 25mila spettatori. Siamo carichi e sappiamo quanto vale l’avversario, ma altrettanto consapevoli di quello che dobbiamo fare noi».

          CorSera




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            Direi che si riporta un pochetto sempre quello che si vuole.
            Mourinho ha punto la società sull'attaccante, ma ha anche detto che nelle altre operazioni ha fatto bene.
            Sarri più del calendario, si è lamentato del fatto che il campionato inizi a calciomercato aperto.
            Ed ha ragione.
            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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              Grande il Pep che ricorda Carletto con la maglietta celebrativa
              Originariamente Scritto da Marco pl
              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              IO? Mai masturbato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              Io sono drogato..

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                Sarri anche del calendario. In effetti su 4 trasferte, e considerando che nella prima giornata non possono esserci big match, quindi tolta la prima giornata, avere nelle successive 3 trasferte Milan, Juve e Napoli, considerando che le squadre sono 19, è una bella sfiga - lui ha detto "non può essere casuale", lasciando intendere di un sorteggio intenzionale...ma non vogliamo spingerci su quei lidi...diciamo che è un sorteggio sfortunato.

                E' pure vero che per me è meglio, se proprio capita, affrontare le big all'inizio...i punti che eventualmente si perdono tra la prima e la decima giornata non pesano come quelli che si perdono diciamo da febbraio/marzo in avanti...non si è mai deciso un campionato nei primi quattro mesi.
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                  Ieri sera, nel prepartita, Marotta a Sky ha dichiarato che Pavard non è stato tolto dal mercato e che la trattativa è ancora aperta. Vedremo.
                  Last edited by Sean; 20-08-2023, 09:03:41.
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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Sarri anche del calendario. In effetti su 4 trasferte, e considerando che nella prima giornata non possono esserci big match, quindi tolta la prima giornata, avere nelle successive 3 trasferte Milan, Juve e Napoli, considerando che le squadre sono 19, è una bella sfiga - lui ha detto "non può essere casuale", lasciando intendere di un sorteggio intenzionale...ma non vogliamo spingerci su quei lidi...diciamo che è un sorteggio sfortunato.

                    E' pure vero che per me è meglio, se proprio capita, affrontare le big all'inizio...i punti che eventualmente si perdono tra la prima e la decima giornata non pesano come quelli che si perdono diciamo da febbraio/marzo in avanti...non si è mai deciso un campionato nei primi quattro mesi.
                    Si, vero.

                    Io dicevo per lo più di Mourinho.
                    Se nel periodo passato aveva sottolineato la mancanza di un attaccante anche nei social, in conferenza l'ha ridetto, ma poi ha rimarcato che la società negli altri buchi gli ha messo a disposizione buoni giocatori che devono naturalmente rodarsi.
                    Scritto così sembrava che rimarcasse la questione, invece secondo me voleva distendere essendo pronto finalmente a far parlare il campo.
                    Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                      Sì non si è agitato come qualcuno avrebbe potuto ipotizzare...Ma è anche inutile iniziare il campionato con un cattivo umore, faresti solo un danno. Mourinho è troppo esperto per ignorare queste sottigliezze psicologiche.

                      Comunque sono stati presi Ndika, Aouar, Paredes e Sanchez...pare stia arrivando pure Zapata...quindi i ruoli sono o sarebbero coperti. L'unico dubbio sarà sulla tenuta fisica di alcuni di loro, ma chi è che vivrà la stagione senza dubbi?
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Sì non si è agitato come qualcuno avrebbe potuto ipotizzare...Ma è anche inutile iniziare il campionato con un cattivo umore, faresti solo un danno. Mourinho è troppo esperto per ignorare queste sottigliezze psicologiche.

                        Comunque sono stati presi Ndika, Aouar, Paredes e Sanchez...pare stia arrivando pure Zapata...quindi i ruoli sono o sarebbero coperti. L'unico dubbio sarà sulla tenuta fisica di alcuni di loro, ma chi è che vivrà la stagione senza dubbi?
                        Ha detto questo.
                        Potenzialmente tutti giocatori da Roma, ma da verificare, ovvio.
                        L'unico su cui è stato abbastanza sibillino è Paredes.
                        Alla fine anche su Sanches, ma va valutato quasi più sotto il punta di vista fisico dopo i problemi che altro Qualche anno fa ricordo che era sulla cresta e richiesto da più parti
                        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                          trovo assurde le critiche che state rivolgendo a Marotta
                          sta cercando di fare le nozze con i fiki secchissimi...
                          praticamente gli hanno tolto skriniar, brozovic, lukaku, dzeko, gosens e onana
                          e gli hanno dato 50 milioni di budget per leccarsi le ferite

                          date le condizioni che poteva fare?
                          ha preso sommer cuadrado bisseck e thuram e arnautovic pagandoli due lire
                          e ha scommesso qualcosa su frattesi (per coprirsi in caso di cessione futura di barella)

                          è riuscito a mantenere la squadra competitiva in queste condizioni
                          che poteva fare di più?

                          è chiaro che molti affari sono saltati
                          quando hai due soldi in tasca le cose vanno così
                          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                          grazie.




                          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            buona la prima per il Napoli ieri anche se nei primi 45 minuti non abbiamo fatto il nostro gioco
                            garcia sta provando a cambiare qualcosa....speriamo non faccia danno

                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                              L'Al Hilal ha preso Mitrovic dal Fulham per la stessa somma che avevano offerto per Lukaku.
                              Ad oggi, non vedo molto rosa nel futuro del belga.
                              Non so dove possa finire.
                              Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                                l'al hilal ha messo su quasi un ottima squadra

                                hanno: bono, koulibaly, ruben neves, milikovic savic, neymar, mitrovic, malcom....
                                peccato che gli altri potrebbero giocare in serie C

                                non capisco perché gli arabi abbiamo rallentato nel calciomercato.....
                                a questo punto....hanno fatto 30....facevano 31 e davvero creavano una specie di nba
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




                                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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