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Io volevo un cannoniere già formato, non uno che manco fa 10 goal in Austria... Boh, al momento non sono contento se sarà l'unica scelta per l'attacco.
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Mi sa che quello formato sarà Giroud, a cui affiancheranno Pulisic e Okafor. Ricordiamoci che c'è anche Leao (rinnovato con stipendio alzato)...e se non parte pure De Ketelaere, magari alla seconda stagione farà meglio.
I profili stagionati non rientrano nelle preferenze di Elliott/Cardinale, come politica di mercato, tranne qualche eccezione. Di Pulisic si dice bene...
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nella necropoli deserta»
Io volevo un cannoniere già formato, non uno che manco fa 10 goal in Austria... Boh, al momento non sono contento se sarà l'unica scelta per l'attacco.
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Un cannoniere già formato lo paghi, oltretutto.
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
Napoli, agente di Zielinski in arrivo a Dimaro. La Lazio nel futuro Piotr Zielinski resta il sogno di Maurizio Sarri: il polacco è il primo obiettivo per sostituire Milinkovic, ma il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis non scende sotto i 25 milioni di euro. L’Arabia resta sullo sfondo, nonostante la pista sembri raffreddarsi ogni giorno di più, anche i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. L’agente del calciatore raggiungerà il ritiro del Napoli a breve, per parlare con i dirigenti partenopei del futuro del suo assistito.
Milan, nuova offerta al Villarreal per Chukwueze Ore calde in casa Milan per Samuel Chukwueze. Dopo i contatti di queste ore, Moncada e Furlani hanno proposto 28 milioni di euro per il cartellino del 24enne. Una risposta da parte del Villarreal è prevista per le prossime ore, ma il Milan si è avvicinato molto alla richiesta di 35 milioni chiesti dagli spagnoli.
Repubblica
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Sono dure le motivazioni del Tribunale federale con cui si chiarisce perché il 10 luglio scorso l'ex presidente della Juve Andrea Agnelli sia stato condannato a 16 mesi di inibizione e al pagamento di un'ammenda di 60mila euro. Si trattava del primo grado sulle cosiddette manovre stipendi e i rapporti con gli agenti, su cui tutti gli altri deferiti, a partire dal club stesso, avevano patteggiato. Agnelli era stato infatti l'unico a optare per il compimento dell'intero iter processuale, visto che con ogni probabilità ora farà ricorso alla Corte federale d'Appello.
Motivazioni dure, si diceva. Si legge infatti che "il Collegio ritiene provata con ragionevole certezza la responsabilità del dott. Andrea Agnelli". I giudici sottolineano pure come "la manovra stipendi 2019-2020 (...) costituisce dato di fatto oggettivo che la stessa abbia avuto quale effetto immediato e concreto di evitare l’appostazione in bilancio di costi e/o debiti per circa 90 milioni di euro, onde non può dubitarsi della contrarietà di siffatto modus operandi al principio contabile di competenza economica e, conseguentemente, anche della violazione del principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega Nazionale Professionisti Serie A in punto di equilibrio economico finanziario". E ancora: "Le risultanze istruttorie consentono di affermare con ragionevole certezza l’apporto causale del dott. Andrea Agnelli nella cd. manovra stipendi 2019/2020. Ed invero, anche a volere escludere che il Presidente Agnelli sia stato l’unico ideatore della manovra, di certo non può verosimilmente escludersi che sia stato parte integrante ed essenziale di questa". Discorsi analoghi vengono fatti anche per la manovra del 2020/2021 e per entrambi i casi si sottolinea "la piena consapevolezza dello stesso in ordine alla situazione economico-finanziaria della società". Sui rapporti con gli agenti invece "il Collegio ritiene di non potere addivenire con ragionevole certezza alla declaratoria di responsabilità disciplinare del deferito", dunque da questo punto di vista Agnelli è da ritenersi assolto.
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Colpo di scena nel mercato del Milan.
Come riporta Fabrizio Romano i rossoneri stanno chiudendo per Noah Okafor, attaccante svizzero del Salisburgo.
Già previste per domani le visite mediche.
Agli austriaci una cifra vicina ai 15 milioni.
Il Milan, come sempre indicato dal giornalista di mercato italiano, si concentrerà ora sull'esterno del Villarreal Chukwueze.
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Sembrava buono pure a me.
Giocato pure contro e ci fece un po' soffrire.
Poi naturalmente va valutato nell'impatto con la maglia e l'ambiente.
A quel prezzo, comunque, mi pare ok.
23 anni.
Io volevo un cannoniere già formato, non uno che manco fa 10 goal in Austria... Boh, al momento non sono contento se sarà l'unica scelta per l'attacco.
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Visto quest'anno contro la Roma in EL: non ha strusciato un pallone sia all'andata (vinsero 1-0) che al ritorno (perdettero 2-0).
Marotta è bravo perchè lo dice la sua carriera, non per la singola operazione...o la singola sessione di calciomercato...perchè per vedere se queste operazioni di quest'anno potranno portare a qualcosa di concreto occorrerà aspettare il verdetto del campo.
Le cessioni, se trovi chi paga quanto chiedi, sono la parte più facile di un mercato: è che dopo devi comprare i sostituti, dunque sono gli acquisti il punto focale, l'architrave dove poi appendere stagione e giudizi.
L'Inter ha venduto o perduto Onana, Lukaku, Dzeko, Skriniar, Brozovic, Gagliardini&Pinamonti (questi per la panca)...non gente di poco conto. Ha preso Thuram, Cuadrado (per la panca), il "colpo" Frattesi...ma non ha perso poco della sua rosa...ed è ancora in cerca dell'attaccante centrale, colui che dovrà affiancare Lautaro, perchè le perdite di Dzeko e Lukaku sono una grossa quota goal che verrà a mancare.
Quindi è un mercato in divenire: Thuram si dice un gran bene, Frattesi idem...ma, ripeto, al mercato manca il pezzo centrale, la punta: i soldi (di Onana) ora ci sono e quindi e lì che Marotta si gioca la chance di poter vincere il campionato, perchè il Napoli ha tenuto Osimehn - attenzione, non vuol dire che devi prendere uno pari ad Osimehn (impossibile oggi per i club italiani) ma che devi indovinare l'acquisto, colui che supplisca a Lukaku/Dzeko.
pensa il Milan se vendesse il dinamico duo
Leao/Theo
si arriverebbe a 200milioni
e qui Marotta nom c'entra nulla...
ma merito di un paio di giovani dirigenti cacciati via in malo modo.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Spalletti altro che anno sabbatico: “So che vuol dire stare fermo”.
E’ sicuramente Spalletti il grande assente della stagione che via via sta prendendo corpo e dopo la certezza che si sarebbe fermato per un anno, ora qualcosa comincia a vacillare. “Mi fermo un anno? Non so cosa voglia dire sabbatico, ma so che vuol dire stare fermo“. Questo lo aveva detto in occasione del premio Ussi 2023 che gli era stato consegnato a Coverciano, lo scorso maggio e ora questo pensiero sembra più attuale che mai. Le squadre di serie A si sono ritrovate, il mercato è in piena attività. Giocatori che vanno, che vengono, che cambiano maglia scatenando polemiche. Insomma tutto è attivo, tutto è più vivo che mai, manca il calcio giocato ma il campionato sta già facendo di nuovo parlare di se. E in tutto questo sarà strano non trovare sulla panchina di una delle italiane Luciano Spalletti. E come si sa, il tecnico di Certaldo, non sarà assente perché ha scelto di andare altrove, ma perché ha scelto di non continuare. Un addio al Napoli arrivato al culmine del rapporto. Il saluto con la vittoria dello scudetto che mancava da 33 anni ha lasciato in vita un amore che sarà eterno, da entrambe le parti. Tifosi, piazza e allenatore rimarranno legati per sempre, per la gioia arrivata con il titolo campione d’Italia e per il dolore per l’addio di chi ha reso tutto possibile.
Rimarrà sempre un amore corrisposto, perché Spalletti non ha lasciato perché è tutto finito, anzi. Ha preferito lasciare quanto tutto andava al meglio, per non rischiare di rovinare quello che si era creato. E in questi casi, come nelle migliori storie d’amore, succede che rimangono nel cuore solo i ricordi positivi che terranno vivo questo amore per sempre. E ora Spalletti cosa farà? Se lo chiedono in molti e se lo chiede anche lui che sembrava intenzionato a voler prendersi un po’ di tempo per stare con la sua famiglia, con la sua bambina, la piccola dei suoi figli. E invece qualcuno assicura che non sarebbero queste le intenzioni dell’allenatore che oltre ad essere Campione d’Italia, obiettivo raggiunto a 64 anni, è uno dei maestri di calcio riconosciuti tra i più bravi in attività. A garantirlo sono stati spesso anche suoi ex giocatori che, pur non avendo grandissimi rapporti con lui, lo hanno definito più volte il più forte allenatore che abbiano mai avuto. E come succede in questi casi, i più forti allenatori non possono rimanere fermi. Spalletti non ama il calcio, praticamente ha una malattia. Studia calcio e vive di quella passione ogni giorno.
Ed era questo il motivo che aveva spinto molti a pensare che, dopo un anno come quello vissuto a Napoli – seguito già alla prima stagione in azzurro molto impegnativa – si sarebbe preso un anno sabbatico. E forse lo aveva fatto pensare anche lui con alcune dichiarazioni. “Devo allenare Matilde – aveva detto subito dopo aver conquistato la vittoria in campionato, lo scorso maggio – una figlia piccola con la quale non sono mai stato insieme. Ho bisogno di riposarmi, mi sento un po’ stanco e non cambio idea“. Lo aveva detto e lo aveva ripetuto in occasioni di consegna di premi vari ricevuti al termine della stagione. Poi era arrivata la frase che aveva fatto forse capire qualcosa in più sui suoi motivi dell’addio al Napoli. “Sono pure un allenatore sostenibile, non ho mai avuto un procuratore – disse in una delle tante occasioni – Con De Laurentiis mi sono presentato solo, ma dopo aver conosciuto lui magari in futuro ne avrò bisogno”.
Ed ecco, oltre alla fatica fatta per l’impegno che profonde in ogni sua avventura, c’era anche qualcos’altro che lo ha fatto andare via. E ora spunta l’indiscrezione secondo cui non avrebbe (più), intenzione di prendersi un periodo di riposo. Stare fermo e non poter insegnare calcio lo stanca ancor di più che lavorare. Solo che i suoi messaggi a fine stagione erano stati chiari e probabilmente per questo nessuno lo ha cercato, altrimenti non si spiega. In Italia ormai lui è il nome top. Qualcosa sembra si sia mosso dall’Arabia, ma le conferme non ci sono. Cosa succederà ora è tutto da vedere. Di sicuro c’è che le big sono sistemate, a livello di guida tecnica, anche quelle che sembravano sul punto di cambiare nella scorsa stagione (come si diceva per esempio della Juventus intenzionata a liberarsi di Allegri). Almeno per ora.
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Se qualche grossa panchina dovesse saltare prima di Natale, Spalletti sarà pronto al rientro. Per adesso si gode il riposo.
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A me non tanto...gli sponsor pochino, ma queste strisce verticali rosa...insomma
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Potevano fare di meglio. Non mi pare sia uscito un granchè bene. Le strisce verticale rosa su rosa...non sono il massimo.
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Potevano fare di meglio. Non mi pare sia uscito un granchè bene. Le strisce verticale rosa su rosa...non sono il massimo.
Si concordo...
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Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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